martedì
01 Luglio 2025

Ruba farmaci sul lavoro per rivenderli: arrestato magazziniere 35enne

Durante l’attività di investigazione sono emersi anche casi di furto di denaro all’interno dello spogliatoio e spaccio hashish

carabinieri

Furto aggravato, ricettazione, esercizio abusivo della professione medica e cessione di sostanze stupefacenti: queste le accuse con cui è stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo provinciale un 35enne ravennate colto in flagranza di reato.

L’uomo, che lavorava come magazziniere in un deposito farmaceutico, aveva già ricevuto un avviso orale e un provvedimento Daspo: è dall’inizio del 2024 infatti che sul luogo di lavoro venivano registrati alcuni comportamenti anomali. Sono stati proprio questi gesti a insospettire i datori di lavoro che, anche in considerazione della particolarità dei farmaci stoccati nel deposito, si sono immediatamente rivolti agli investigatori.

Le indagini sul caso sono state di tipo classico, tra pedinamenti e osservazioni, e di tipo tecnico, con diverse telecamere dedicate per monitorare il soggetto, che hanno permesso di documentare i numerosi episodi nei quali l’indagato ha sottratto prodotti di vario genere dal magazzino per rivenderli.

La tipologia di prodotti che l’uomo avrebbe sottratto ha determinato anche una differenziazione dei vari titoli di reato contestati: per il furto di prodotti di libera vendita si fa riferimento all’ipotesi di reato di furto aggravato, mentre per alcuni farmaci di particolare delicatezza (prodotti contenenti ormoni e simili) si è ipotizzato il reato di cessione di sostanze stupefacenti – rientrando determinati farmaci nella tabella ministeriale sulle sostanze stupefacenti – o di esercizio abusivo della professione medica, in relazione all’assenza di prescrizioni mediche per altri medicinali prima rubati e poi ceduti a terzi.

Durante l’attività di investigazione sono stati accertati anche casi di furto di piccole somme di denaro all’interno dello spogliatoio del magazzino e spaccio hashish ad altri cittadini ravennati. Tra le indagini anche quella per truffa, poiché l’indagato avrebbe fruito indebitamente, in più di 20 circostanze, dei buoni pasto forniti dal datore di lavoro.

Nella Basilica di San Giovanni Evangelista un’opera sacra dedicata a Galla Placidia

Sette quadri per raccontare la storia di una donna straordinaria, in un lavoro per soprano, baritono, coro ed ensemble

Coro & Ensemble 1865 Ph Luca Concas

Figlia, sorella, moglie e madre di imperatori: la vita avventurosa di Galla Placidia risulta ancora oggi straordinaria e attuale, ed è proprio lungo le sue vicende che che si dipana Dilexi, la sacra rappresentazione in scena nello spazio della Basilica di San Giovanni Evangelista, edificata proprio da Placidia quale voto dopo il naufragio nel ritorno da Costantinopoli. Lo spettacolo andrà in scena tutti i giorni, alle 19, da martedì 2 luglio a domenica 7 luglio.

“Storia di Galla Placidia in sette quadri” recita il sottotitolo del lavoro per soprano, baritono, coro ed ensemble, che Ravenna Festival ha commissionato a Danilo Comitini (compositore) e a Francesca Masi (testi e drammaturgia). L’interpretazione è affidata al soprano Laura Zecchini e al baritono Gianandrea Navacchia diretti da Antonio Greco a capo del Coro & Ensemble 1685 del Conservatorio Giuseppe Verdi di Ravenna, a cui si aggiungono Agnese Contadini all’arpa e Raffaele Damen alla fisarmonica.

«Dilexi, ho amato, è l’ultima parola pronunciata in punto di morte da Teodosio, l’amato padre di Placidia, ed è il punto di partenza di una sacra rappresentazione costruita su fonti reali ma avvolte da una dimensione immaginativa, in cui la protagonista e le voci del suo tempo si incarnano nel canto e nella musica, attraversando sette visioni, sette dialoghi immaginati dai quali – come spiega il compositore Danilo Comitini – emergono i molteplici volti ed espressioni della protagonista e del suo tempo».

I sette quadri nascono dalle voci del coro, come una meditazione e riprendono le ultime parole di Cristo sulla Croce. In un viaggio nel tempo, lungo la vita di Placidia, ma anche nello spazio, toccando le città che ne accolsero il passaggio, e attraverso le voci di interlocutori immaginari che nel dialogo permettono di indagare nel cuore e nella mente della protagonista: Ambrogio, Girolamo, Agostino, Pier Crisologo, Giovanni, Ipazia, infine Papa Leone, di fronte al quale Placidia si ricongiunge al corpo del piccolo figlio morto, Teodosio, lo stesso nome del padre, in una fatale circolarità della vita e del destino.

«È una donna vissuta nel fecondo confine di due epoche, che lascia il tempo antico della classicità per addentrarsi nell’Evo di mezzo, che passa dalle dispute dei filosofi ai grandi concili della nascente cristianità, dai templi degli dei alla chiesa di Dio; ponendosi quindi in quel passaggio fertile a cui la civiltà europea deve il proprio fondamento» conclude Francesca Masi.

Dieci pini abbattuti a Marina Romea: il Comune risponde agli ambientalisti

L’intervento, nato nell’ambito dei lavori della nuova pista ciclabile aveva sollevato alcune polemiche. L’Amministrazione: «Ragioni di sicurezza, procederemo con la piantumazione di nuovi esemplari»

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Negli scorsi giorni sono stati abbattuti dieci pini in viale Italia, a Marina Romea, nel tratto compreso tra viale Ferrara e via delle Valli. La valutazione delle condizioni degli alberi e il successivo abbattimento sono stati ritenuti opportuni nell’ambito dei lavori relativi alla realizzazione della pista ciclabile di Marina Romea.

La concomitanza degli eventi ha sollevato alcune polemiche da parte degli esponenti di Italia Nostra, che in una nota alla stampa comunicano: «Abbiamo ricevuto alcuni documenti relativi al progetto della pista ciclabile che sta causando l’abbattimento di svariati pini domestici che ombreggiano il lungomare di Marina Romea. Abbiamo molti dubbi sulla regolarità degli abbattimenti alberi in corso. Secondo quanto indicato nella relazione tecnica infatti gli unici alberi per i quali è stato previsto l’abbattimento erano una acacia nel tratto viale delle Palme/via delle Valli e vari arbusti presenti nelle aiuole presenti nella fascia a parcheggio. Inoltre, è stata esclusa la Valutazione di Incidenza Ambientale: come è possibile se gli abbattimenti sono in programma, farli cadere proprio in periodo vietatissimo per nidificazione, per giunta in una Riserva Naturale dello Stato?»

Alle accuse ambientaliste, l’amministrazione comunale ha prontamente risposto, precisando le ragioni di sicurezza che hanno portato al gesto, dpo il nulla osta dei Carabinieri forestali: «Gli alberi analizzati sono stati venti e, in seguito a sofisticate analisi di stabilità in grado di definire la probabilità di cedimento, distinguendo addirittura tra la “rottura del tronco” e “sradicamento”, è risultato necessario procedere con urgenza all’abbattimento di dieci esemplari con classe di pericolosità estrema e segni/sintomi gravi».

Per l’operazione è stata utilizzata la metodologia Vta (Visual tree assessment) che prevede dopo un’analisi visiva anche un approfondimento strumentale delle condizioni dell’esemplare. «La relazione ha dimostrato che per una sola alberatura la causa è probabilmente riconducibile ai lavori del cantiere – continua l’Amministrazione, e continua – come richiesto nel nulla osta per gli abbattimenti si provvederà poi, secondo le indicazioni del personale militare forestale, alla piantumazione di un numero congruo di nuove alberature e specie di sottobosco autoctone come compensazione ambientale».

Muore in moto un 41enne in servizio alla Guardia Costiera di Ravenna

Cordoglio per la scomparsa di Giovanni Luca Lomartire in un incidente in Veneto

Ambulanza

Cordoglio nella Guardia Costiera per la morte di Giovanni Luca Lomartire, Sottocapo in servizio alla Capitaneria di porto di Ravenna.

Lomartire, 41 anni, originario di Manduria, è morto in sella alla sua motocicletta un incidente nella serata di domenica 30 giugno, al confine tra le province di Padova e Venezia, lungo la statale Romea. Secondo le prime ricostruzioni, il 41enne si è scontrato con uno scooter ed è stato poi travolto da due auto in transito.

A esprimere cordoglio è in particolare il comandante generale, Ammiraglio Nicola Carlone, insieme al personale tutto della Guardia Costiera.

Sbarcati 1.193 migranti a Ravenna, il prefetto: «Per noi non sono solo dei numeri»

De Rosa: «Nei prossimi mesi nuovi bandi per reperire un massimo di 1.850 posti sul territorio»

Derosa

Il primo è stato il 31 dicembre 2022, il più recente è stato il 25 maggio scorso: in un anno e mezzo al porto di Ravenna ci sono stati undici sbarchi di migranti da navi di Ong che li avevano soccorsi da imbarcazioni alla deriva nel Mediterraneo. Se si esclude il periodo dell’alluvione, in media uno sbarco al mese.

In totale sono scesi a terra a Ravenna 1.193 persone (0,3 percento della popolazione provinciale) di cui 172 minorenni non accompagnati. Le provenienze più frequenti sono Siria, Bangladesh, Pakistan, Eritrea.

Per gli attracchi delle navi sono stati usati il terminal crociere di Porto Corsini o la banchina di Marina di Ravenna nei pressi della sede degli Ormeggiatori. Per le procedure a terra (visite mediche e identificazione) sono stati utilizzati gli spazi della stazione marittima delle crociere oppure i migranti sono stati trasferiti con pullman al Pala De Andrè o al circolo dei canottieri nei pressi di Mirabilandia.

«Per gestire uno sbarco – spiega il prefetto Castrese De Rosa – mettiamo in campo circa duecento persone tra forze dell’ordine, funzionari della prefettura, personale Ausl, volontari della Croce rossa e di altre associazioni. Rispetto alle prime volte abbiamo velocizzato molto le operazioni perché con il tempo abbiamo capito meglio cosa serviva. Il contatto costante con l’equipaggio delle navi Ong ci fornisce le informazioni, soprattutto sulle condizioni di salute, per schierare le figure più opportune».

De Rosa era presente in banchina in ognuno degli undici sbarchi: «Cerchiamo di agire in modo da essere vicini a persone che si portano dietro traumi e storie pesanti. Quello che possiamo fare è trattare le loro situazioni con attenzione, senza considerarli come numeri, con un pasto caldo, assistenza medica e attenzione ai bambini».

Il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, ha più volte criticato la scelta del governo Meloni di assegnare alle navi Ong anche porti del nord Adriatico che richiedono più giorni di navigazione e così i soccorsi restano più tempo lontani dalle zone critiche. Il prefetto si tiene a debita distanza da queste polemiche: «Sono questioni politiche che lascio ai politici. Io sono un uomo delle istituzioni e svolgo i compiti disposti dal governo, di qualunque colore sia».

Una volta identificati, i migranti sbarcati fanno richiesta di protezione internazionale e vengono poi ripartiti nei centri di accoglienza straordinaria (Cas) distribuiti sul territorio regionale: alla provincia di Ravenna solitamente spetta l’8 percento di ogni sbarco.

Per chi soggiorna in provincia di Ravenna la commissione territoriale competente per le richieste di protezione è quella di Forlì che in media impiega 6-8 mesi per pronunciarsi. In caso di respingimento della domanda, il migrante può fare ricorso. Fino alla decisione definitiva, lo straniero conserva la possibilità di rimanere nei Cas. 

In provincia di Ravenna la rete di accoglienza dei richiedenti asilo è gestita da dieci soggetti privati: aziende, associazioni, cooperative e consorzi che hanno risposto ai bandi pubblici della prefettura che utilizza fondi ministeriali per coprire le spese. Ogni gestore, secondo un capitolato deciso dal governo, riceve 32 euro al giorno per ogni migrante che servono a coprire tutti i servizi necessari e comprendono anche 2,50 euro al giorno chiamati “pocket money” che vengono dati alla persona una volta al mese.

«In provincia in totale abbiamo una disponibilità di quasi 1.400 posti letto – spiega il prefetto – che sono ripartiti fra 92 Cas (uno solo a Santa Maria in Fabriago riservato ai minorenni non accompagnati con una trentina di posti, ndr), per lo più appartamenti di pochi posti letto inseriti in contesti residenziali per favorire l’integrazione. Al 17 giugno erano ospitate 1.334 persone, 1.013 uomini e 320 donne. Si tratta di 894 persone arrivate singolarmente e 440 che invece compongono 195 nuclei familiari». In totale 37 nazionalità diverse: le più numerose sono Pakistan (220), Ucraina (212), Bangladesh (195), Nigeria (124). La distribuzione sul territorio provinciale tiene conto dei residenti nei comuni: 467 persone a Ravenna, 212 a Cervia, 176 a Bagnacavallo, 117 a Riolo.

«Alcuni dei posti attualmente utilizzati rientrano in accordi quadro che sono vicini alla scadenza – continua De Rosa –. Nei prossimi mesi quindi faremo cinque bandi per reperire un massimo di 1.850 posti che andranno a rimpiazzare quelli in scadenza. Cerchiamo di avere sempre una disponibilità leggermente superiore alla necessità per avere margine in casi di arrivi improvvisi, ma difficilmente riceveremo domande per coprire tutti i posti».

Escludendo i migranti giunti con gli sbarchi, il resto degli stranieri ospiti nella rete Cas fa riferimento alla distribuzione sul territorio nazionale decisa dal ministero dell’Interno per alleggerire la pressione sui centri del sud Italia.

Tornano i “mercoledì sotto le stelle” a Lugo, tra spettacoli e mercatini

Quattro serate in centro, con il coinvolgimento anche delle società sportive

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Una foto degli anni scorsi

Saranno quattro le serate che animeranno il centro storico di Lugo con la programmazione dei tradizionali “Mercoledì sotto le stelle”: il 3, 10, 24 e 31 luglio.

Tra le novità di quest’anno, un coinvolgimento maggiore delle società sportive, che troveranno spazio in piazza Cavour, sul lato esterno del Pavaglione, mentre in piazza Trisi verranno allestiti mercatini che occuperanno anche corso Garibaldi e via Baracca.

Via Baracca sarà sempre sede dei mercatini dei bambini insieme a piccoli concerti e dj set. Il museo Baracca sarà aperto gratuitamente, come sempre, con serate speciali dalle 20.30.

Sul monumento Baracca troveranno spazio gli spettacoli, oltre all’associazione faentina Rumore di fondo che il 24 luglio proporrà un contest musicale di voci femminili emergenti. Il 31 luglio sempre sul monumento Baracca concerto finale dei The Cadillac.

Dentro al Pavaglione spazio ai bambini con l’organizzazione degli eventi affidata alla biblioteca Trisi e alla cooperativa Kaleidos che porterà in piazza i giochi di Lugo in Lugo.

In occasione dei saldi estivi, il 10 luglio, i negozi del centro usciranno “sotto le stelle” per un evento nel Pavaglione.

In piazza Savonarola, ribattezzata “Piazza dell’ascolto”, l’orchestra La Corelli organizzerà spettacoli musicali e un appuntamento speciale di jazz il 24 luglio nel Pavaglione. In largo della Repubblica si ballerà insieme con “Largo alle danze”.

E poi artisti di strada, le associazioni, il mago Cristian in collaborazione con il consorzio InBassaRomagna.

Tornano gli abbonamenti annuali gratuiti per andare a scuola in bus o in treno

L’iniziativa della Regione. Già attiva la piattaforma per presentare la richiesta per l’anno scolastico 2024/2025

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Torna anche per l’anno scolastico 2024-25 “Salta su!”, l’iniziativa della Regione che permette alle studentesse e agli studenti dell’Emilia-Romagna di viaggiare gratuitamente su bus e treni regionali per andare a scuola. Confermati quindi gli abbonamenti annuali gratuiti per gli studenti residenti in Emilia-Romagna che frequentano le scuole elementari, medie, superiori e gli istituti di formazione professionale.

Restano invariate le modalità e i requisiti per ottenere il titolo di viaggio per spostarsi a costo zero nel tragitto casa/scuola e ritorno, ma anche nel tempo libero lungo la stessa tratta. Una misura che, lo scorso anno ha fatto viaggiare gratuitamente oltre 220mila ragazze e ragazzi, con un incremento di circa il 10% rispetto al 2022-23 e con impegno sul bilancio regionale di oltre 25,5 milioni di euro, valore che si stima anche per la rendicontazione 2023-2024.

«I dati sono sempre più incoraggianti- afferma l’assessore regionale alla Mobilità, Andrea Corsini-. “Salta su” ha coinvolto il 42% degli iscritti agli istituti scolastici dell’Emilia-Romagna, con un risparmio per le famiglie compreso tra i 350 e i 650 euro medio a figlio in base all’abbonamento scelto. E con il supporto di una piattaforma per ottenere i titoli di viaggio, realizzata assieme alle aziende dei trasporti regionali, ormai rodata».

“Salta su!”, è rivolta a tutti gli studenti e studentesse emiliano-romagnoli dalla scuola elementare alle scuole pubbliche superiori e istituti di formazione professionale anche se fuori dai confini regionali. Agli studenti delle scuole superiori è richiesto l’ulteriore requisito dell’Isee familiare annuo fino a 30mila euro.

Come fare richiesta

È già attiva la piattaforma unica “Salta Su” https://regioneer.it/saltasu per presentare la richiesta di abbonamento. L’accesso è solo online e si effettua con credenziali Spid e CIE. C’è tempo fino alle ore 14 del 18 dicembre. La piattaforma, selezionando l’indirizzo di partenza e quello di arrivo, permette di personalizzare l’abbonamento scegliendo le soluzioni: urbano, extraurbano su bus, ferroviario, integrato bus-treno. L’abbonamento personale annuale è valido dal 1° settembre 2024 al 31 agosto 2025.

Assistenza

È attivo anche il servizio di assistenza agli utenti, disponibile sia per richieste di informazione scritte sulla piattaforma Salta su, sia telefoniche al numero verde Mi Muovo 800.388988, oltre che ai call center aziendali. Lo scorso anno sono state gestite oltre 15mila chiamate, con un picco nel periodo settembre-ottobre. L’assistenza scritta tramite piattaforma ha registrato più di 9 mila contatti.

“Libri sotto il faro”: torna la rassegna letteraria di Marina di Ravenna

Incontri al via da giovedì 4 luglio, con l’ultimo romanzo di Paolo Casadio

Libri

Quarta edizione per la rassegna “Libri sotto il faro”, curata dalla casa editrice ravennate Clown Bianco a Marina di Ravenna. Quest’anno, la sede degli incontri si sposta al Dehors Coatti Café, in piazza Dora Markus: un piccolo salotto letterario nel cuore di Marina per leggere, ascoltare, rilassarsi.

Sette incontri, sempre alle 21 a partire da giovedì 4 luglio, con uno speciale a Ferragosto, “L’angolo delle storie”, in concomitanza con la Festa del mare.

Il primo autore sarà Paolo Casadio, con il suo ultimo romanzo, “Giotto coraggio” (Manni Editori). A seguire (giovedì 11 luglio) Stefano Mazzesi con “Come asfalto sui prati” (Clown Bianco Edizioni). Il 18 luglio sarà la volta di Stefano Bon che presenterà “Ascolta oltre l’oceano” (Clown Bianco Edizioni).
Si passa al 25 luglio con Nevio Galeati e l’anteprima di “Verso il blu” (Clown Bianco Edizioni), in distribuzione dall’1 agosto.

L’apertura di agosto (giovedì 1) sarà lasciata a Nicola Arcangeli e il suo thriller “Argento vivo” (Clown Bianco Edizioni). Giovedì 8 il testimone passerà a Deborah Gambetta con “Incompletezza” (Ponte alle Grazie). Infine, giovedì 22 agosto Paolo Capponi parlerà del suo thriller “Lamiere” (Clown Bianco Edizioni).

La rassegna è patrocinata dall’assessorato al turismo del Comune in collaborazione con la Pro loco di Marina di Ravenna.

Sciopero degli agricoli, Legacoop: «Cerchiamo una soluzione equa e sostenibile»

Forte affluenza davanti alla sede di via Faentina. In occasione del presidio, l’associazione romagnola risponde ai sindacati

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Lo sciopero era stato proclamato negli scorsi giorni, a seguito della rottura al tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle cooperative e dei consorzi agricoli, che coinvolge sul territorio romagnolo oltre 15.000 lavoratori. Oggi, (lunedì 1 luglio) molti lavoratori agricoli si sono radunati in presidio davanti alla sede ravennate dell’associazione, in via Faentina.

La protesta è stata indetta dall’unione dei sindacati Fai, Cgil, Fai Cisl, e Uila, che avevano precedentemente comunicato in un nota che «Lo stop  è stato determinato dalle risposte assolutamente insufficienti dalla parte datoriale, rappresentata da importanti aziende dell’Emilia Romagna». Tra le richieste, l’aumento salariale di 210 euro, per fronteggiare il carovita: «L’obiettivo è salvaguardare la crescita dei salari per il prossimo quadriennio, recuperando anche la perdita del potere di acquisto delle retribuzioni fortemente eroso dall’infiammata inflattiva degli ultimi anni».

In occasione delle proteste odierne, Legacoop Romagna ha incontrato una delegazione di lavoratori e condiviso con i sindacati la forte preoccupazione per la tenuta del comparto agricolo, messo in ginocchio dagli oltre 30 milioni di danni dell’alluvione e alle prese con mutamenti climatici non più contenibili.

«Negli ultimi mesi l’impegno più grande delle imprese è stato quello di garantire tutti i posti di lavoro in essere. Ragioni che, naturalmente, non mettono in discussione l’attenzione per le esigenze dei lavoratori, nella piena consapevolezza di quanto questa fase storica sia caratterizzata da una costante e drastica riduzione del potere di acquisto dei salari» comunica Legacoop Romagna, ribadendo la disponibilità a riprendere il dialogo al tavolo nazionale, con l’auspicio che si possa aprire una nuova fase di confronto, fino al raggiungimento di una intesa costruttiva e sostenibile per entrambe le parti.

Le cooperative del settore agroalimentare associate a Legacoop Romagna sono 72, occupano 7.556 lavoratori e sviluppano un fatturato di oltre due miliardi di euro.

L’invito di Sergio Bernal ai più giovani: «Ragazzi, venite a vedere la danza!»

A tu per tu con la star internazionale della danza. «Porto al Ravenna Festival una playlist della mia vita»

FOTO CARTEL SER

Nell’attesa di SeR, lo spettacolo diretto e interpretato da Sergio Bernal in scena al Pala De Andrè stasera (lunedì 1 luglio), nell’ambito del Ravenna Festival, l’icona internazionale della danza si racconta in questa intervista, tra sogni, arte e un invito ai giovani ravennati.

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Una voce pacata e gentile, dall’intonazione aperta e disponibile, con la semplicità e l’assenza totale di pose di chi affida ogni dimostrazione di valore al proprio talento: Sergio Bernal è una star internazionale della danza ed è un giovane uomo che pone al centro del processo creativo il potenziale espressivo della persona, ancor prima che dell’artista.

Madrileno, classe 1990, già primo ballerino del Balletto Nazionale di Spagna, Bernal si è fatto amare per il suo rigore e la sua versatilità: un’impeccabile tecnica nella danza classica e tutta la potenza incendiaria del flamenco fanno di lui un originale connubio di vocazioni in apparenza opposte che, dalle sue stesse parole, possono non solo convivere, ma potenziarsi a vicenda.

SeR è la seconda produzione con la compagnia che hai fondato nel 2019 e che porterai in prima italiana al Ravenna Festival 2024: ci racconti com’è nato il concept di questo lavoro?

«Nel pieno della pandemia: tutti eravamo a casa, ed eravamo senza libertà. Era un momento molto triste e, per via del lockdown, avevo dovuto interrompere un progetto appena avviato. Così, mentre ero fermo a casa, ho pensato a lungo a un progetto per il momento in cui finalmente avrebbero riaperto i teatri, e lo immaginavo come un viaggio di emozioni, di bellezza, di anima e di allegria per ritornare alla vita».

Nello spettacolo hai convogliato anche elementi che appartengono ancor di più al tuo privato?

«Praticamente è una playlist della mia vita, da quando ero bambino a oggi, con musica più popolare, come quella di Beyoncé e Stromae, per coinvolgere anche i ragazzi giovani a cui sino ad ora non è piaciuto il teatro e che così potranno vedere uno spettacolo di qualità, la cui colonna vertebrale è la danza. Però poi ci sono anche musiche colte, come quella di Max Richter; autori classici come Vivaldi e Saint-Saëns, o il flamenco. Il mio è un invito ai giovani che pensano di non sapere niente; è come dire: “Ragazzi, siamo tutti nello stesso mondo… venite a vedere la danza!”».

E come convivono in te le differenti “anime” di classico, contemporaneo e flamenco?

«Un ballerino è un ballerino e prima è una persona. Dentro il nostro cuore, le nostre emozioni, abbiamo tristezza, forza, allegria, pena… Il flamenco parla più di tristezza, forza e dolore; il classico invece è più allegro, più estetico. Se sono una persona, prima di essere un ballerino, devo esprimere tutte queste sfumature: così ho preso la bellezza del classico e la durezza del flamenco per mettere tutto insieme. Puoi fare una piroetta con la mezza punta o con la scarpa da flamenco e alla fine la differenza è data dalle emozioni che possono convivere nello stesso spettacolo».

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Parliamo di sogni: uno, realizzato, era di incontrare Baryshnikov. Qual è il prossimo?

«Uno spettacolo sulla vita di Yves Saint Laurent, perché ha avuto un’esistenza pazzesca e una carriera meravigliosa, da portare assolutamente sul palcoscenico. Saint Laurent porta con sé una bellezza incredibile: arriva dall’Algeria a Parigi e scopre un mondo impensabile. Io ho vissuto un po’ la stessa esperienza: provengo da un quartiere povero di Madrid e ho raggiunto un mondo bellissimo, dove ho incontrato il pubblico e il palcoscenico».

A proposito di esperienze fuori dall’ordinario: come racconteresti la tua vita di giovane star internazionale della danza?

«Abbiamo tante soddisfazioni e passiamo anche molto tempo da soli: si viaggia tanto, Londra, Parigi, New York… Una grande responsabilità, perché la gente si aspetta sempre il meglio da te e tu vorresti sempre dare il massimo. Dopo lo spettacolo, quando è andato tutto bene, è una grande felicità, ma è un lavoro molto duro: sul corpo, sulla forma, sulla disciplina».

Il tuo incontro con la danza: quando hai capito che volevi e potevi renderlo un mestiere?

«Subito all’inizio: ho capito che questo era il mio linguaggio espressivo, senza farmi domande. Ho pensato: “Voglio fare questo” e l’ho fatto».

Cosa ti piacerebbe scrivessero di te in un libro si storia della danza del 2124?

«Vorrei mi descrivessero come una persona che ha emozionato e creato bellezza per tanti anni nella sua vita, una persona che ha colpito il cuore della gente. Come Michael Jackson: anche se ha avuto tanti problemi, la sua opera vive ancora e la sua musica è incredibile».

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Hai un modello che ha ispirato la tua pratica artistica e per cosa, invece, senti tu di poter essere un modello rispetto ai giovani danzatori che si stanno formando ora?

«Baryshnikov per me è stato sempre un modello, nel suo percorso e nella sua modalità creativa. Io vorrei fare lo stesso, mettendo insieme la danza classica e il flamenco: vorrei creare un percorso per i giovani danzatori che arricchisca il loro linguaggio facendoli spaziare anche verso il contemporaneo»

Hai un desiderio nei confronti del pubblico?

«Vorrei far conoscere la cultura spagnola al pubblico italiano: come stile di vita siamo moto simili, ma ci sono anche delle differenze. Come viviamo la vita in strada, con la gente, la festa, l’allegria, ma anche la tristezza e il dolore. Vorrei far conoscere la Spagna più autentica, la sua anima, con tutta la naturalezza e la forza che la contraddistinguono».

Ravenna è la città più inquinata dell’Emilia-Romagna, la settima in Italia

Secondo la classifica della piattaforma Ener2Crowd.com

Blocco Traffico Smog Emissione Auto

Nelle nostre grandi città, l’inquinamento causato principalmente dal traffico stradale è ora aggravato dallo stress termico conseguenza diretta del cambiamento climatico. Basandosi su parametri internazionali, Ener2Crowd.com, la piattaforma di investimento e risparmio sostenibile, ha aggiornato ad oggi l’indice di qualità dell’aria (Air Quality Index), elaborando la classifica delle 10 città più inquinate del nostro Paese.

Sul podio troviamo al primo posto Milano, con un indice pari a 56, davanti a Bergamo (indice pari a 55) e Brescia.

Al settimo posto in Italia, prima dell’Emilia-Romagna, c’è Ravenna, con un indice di 46.

«La situazione peggiorerà ancora nel mese di luglio, quando le temperature si alzeranno e conseguentemente la qualità dell’aria peggiorerà» puntualizza Niccolò Sovico, ceo e co-fondatore della società benefit Ener2Crowd specializzata appunto in finanza alternativa. Secondo gli analisti della piattaforma, quest’anno avremo temperature anche maggiori rispetto a quelle della scorsa estate, che già aveva fatto registrare il record di giorni con maggior stress termico estremo, misurati in termini di temperatura percepita superiore ai 46 gradi.

«L’Italia è addirittura il primo paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico con 80 mila decessi prematuri all’anno, oltre il triplo rispetto ad esempio alla Spagna, dove l’inquinamento dell’aria causa annualmente 26 mila morti premature» osservano gli analisti di Ener2Crowd basandosi sugli ultimi dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente.
(fonte Agenzia DIRE – www.dire.it) 

Quinto incendio doloso notturno in meno di un mese a auto parcheggiate in strada

Il piromane ancora in azione a Lugo Est, l’ultimo episodio in via Marescotti con tre vetture colpite, in totale danni a 14 veicoli. Nella nottata erano operative quattro pattuglie

Auto Incendiate
Una foto pubblicata su Facebook relativa all’ultimo incendio

Per la quinta volta in meno di un mese la notte in centro di Lugo è stata segnata da un incendio a auto posteggiate in strada. Poco prima delle 3 dell’1 luglio le fiamme si sono sviluppate in via Marescotti, collegamento a senso unico tra via Matteotti e via Tellarini. I veicoli danneggiati sono tre. La natura dolosa dei roghi, inizialmente scartata dopo il primo episodio, ormai non è più in discussione.

Tutti gli episodi, incluso l’ultimo, sono accaduti nel quartiere di Lugo Est, due addirittura nello stesso punto. Questa volta il piromane ha lasciato passare più giorni dall’ultimo rogo, rispetto a quanto accadeva all’inizio. Il primo episodio tra il 5 e il 6 giugno (in quel caso le fiamme distrussero 4 veicoli) in piazzale Tiziano. Il secondo incendio (4 auto) era accaduto in via Giaccari, un vicolo che collega via Risorgimento e via Acquacalda, tra il 7 e l’8 giugno. Il terzo la notte seguente (2 vetture) in via Macello Vecchio, strada secondaria che collega via Acquacalda e viale Europa. Tra il 18 e il 19 giugno è stata bruciata una vettura posteggiata in piazzale Tiziano. L’orario degli incendi è tra le 3 e le 3.30 tranne il quarto episodio in cui è stato verso l’1.

Il Comune di Lugo fa sapere che si stanno visionando tutte le telecamere presenti nei dintorni delle zone colpite; inoltre la polizia locale è in azione anche con strumentazione tecnologica dotata di visore notturno e termico. «Questa mattina mi sono confrontata immediatamente con la prefettura e il comando dei carabinieri di Lugo – ha sottolineato la sindaca di Lugo, Elena Zannoni – che mi hanno confermato la presenza di quattro pattuglie anche in questa nottata. L’Amministrazione comunale e l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna stanno mettendo in campo tutte le forze a disposizione. Ci affidiamo al coordinamento della prefettura per intensificare ulteriormente il presidio e raggiungere l’epilogo che i nostri cittadini si aspettano».
Le forze dell’ordine invitano tutti i cittadini a collaborare con le forze dell’ordine segnalando eventuali situazioni sospette al 112, senza prendere ulteriori iniziative di azione personale.

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