venerdì
12 Settembre 2025

Una donazione da 5mila euro per ripristinare il campanile

Il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna per rispondere all’appello di cittadini e parrocchiani

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Dal 21 aprile del 2023 non si sente più il suono delle campane a Piangipane dove, a causa degli importanti interventi di restauro richiesti dalla guglia e dal cornicione del campanile, le campane sono stata fermate in via precauzionale. Per restituire ai cittadini l’amata parrocchia nella sua l’integrità, la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna ha deciso devolvere 5 mila euro per i lavori di messa in sicurezza del campanile ed al ripristino del normale funzionamento delle campane.

L’appello era stato lanciato dagli stessi cittadini della frazione, dai parrocchiani della “Natività di Maria Santissima” e dal Centro Culturale Il Seme di Piangipane. Proprio in questi giorni, la chiesa festeggia il 70esimo anno della  sua consacrazione, avvenuta l’8 settembre del 1954 dopo il crollo del 1944 provocato dalle mine dei tedeschi.

Cantieri, sfollati, salvataggi, volontari: i dati della Regione

L’informativa della presidente Priolo in assemblea. «Più pioggia, ma meno danni»

Traversara 2

«Abbiamo fronteggiato un evento che sia per quantitativi di pioggia in intensità puntuale, sia per valori cumulati nelle 24 e nelle 48 ore, è stato sicuramente maggiore di entrambe le alluvioni di maggio 2023. Ma l’estensione dei territori colpiti è stata inferiore e gli effetti meno devastanti grazie anche agli interventi di messa in sicurezza completati in questi mesi». Così la presidente facente funzione della Regione, Irene Priolo, nella sua informativa in Assemblea Legislativa sugli eventi di maltempo che hanno colpito la Romagna la scorsa settimana, col passaggio del ciclone Boris.

In apertura di seduta la presidente ha ripercorso la risposta del sistema di Protezione Civile durante l’emergenza a partire dall’assistenza alla popolazione fino ai lavori di prima messa in sicurezza nelle ore successive. «Se si afferma che i soldi ci sono e la Regione e i Comuni non li spendono, non solo si dice il falso, ma si inietta nel sistema e nel dibattito pubblico un virus mortale sia per la collaborazione istituzionale, sia per la coesione sociale – ha sottolineato Priolo, ricordando le polemiche innescate dal Governo -. La nostra Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile sta svolgendo un’attività che per qualità e intensità non ha paragoni nel resto del Paese, numeri alla mano. I Comuni e le Province, accanto all’attività ordinaria, in meno di un anno e mezzo sono stati chiamati a svolgere una mole di lavori che non ha riscontro. E per svolgere questa attività straordinaria, all’Agenzia regionale il Governo ha assegnato zero personale aggiuntivo».

Priolo ha voluto ricordare come «a fronte di una grave situazione, non posso tacere la distanza che separa la generosità, l’abnegazione e la professionalità eccezionali che come sempre hanno contraddistinto l’operato sul campo, giorno e notte, delle nostre donne e dei nostri uomini, dalla spregiudicatezza e dal cinismo che ha contrassegnato una polemica a caldo scatenata proprio da chi, per funzione istituzionale, avrebbe il dovere di collaborare lealmente per il supporto alla popolazione. C’è un tempo per tutto, anche per la polemica politica e la propaganda elettorale, ma è la prima volta che la polemica politica entra direttamente nella gestione di un’emergenza. Attenzione: se le istituzioni non collaborano i cittadini se la prenderanno con tutti. Ho apprezzato che la presidente Meloni abbia voluto chiudere la polemica e mi ha confortato, in quel frangente, la solidarietà e la vicinanza del Quirinale».

Adesso, «ci aspetta un lavoro immane e non sarei sincera se dicessi che non sono preoccupata. Il ripetersi un anno dopo di un evento di questo portata non fa che confermare le peggiori previsioni: è cambiata la scala e con essa deve cambiare il paradigma del nostro assetto. Se vogliamo che la Romagna, e con essa tutta l’Emilia-Romagna sia messa in sicurezza, occorre non solo riparare i danni provocati dalle due alluvioni, ma mettere in campo da subito uno sforzo straordinario – ha concluso Priolo – per realizzare in tempi straordinariamente brevi opere straordinariamente complesse se non vogliamo, ancora una volta, essere sopraffatti dagli eventi».

Gli interventi in provincia di Ravenna

Immediate le attività messe in campo per chiudere le rotte ed evitare ulteriori fuoriuscite di acqua dai fiumi. Contemporaneamente hanno visto la gestione delle acque esondate grazie anche ai Consorzi di bonifica che hanno messo a disposizione 17 pompe mobili installate sul territorio di competenza della Renana (5) e della Romagna Occidentale (12).
Importante l’attività della pompa ad alta capacità che, tra Bagnacavallo e Glorie, sta lavorando per drenare acqua nelle campagne.

Per il ripristino dei danneggiamenti alle arginature, sono stati attivati 13 cantieri di somma urgenza già dalle ore immediatamente successive alla prima emergenza, circa 24 milioni di euro e stanno utilizzando circa 9.000 tonnellate di massi ciclopici.

Lamone, cantiere in corso a Traversara
A Traversara di Bagnacavallo è in corso un cantiere per l’intervento di chiusura della rotta in sinistra idraulica e la ripresa delle lesioni arginali che si sono verificate in destra. Domenica si è completata la coronella che ha interrotto il flusso d’acqua. Ora si sta procedendo con il consolidamento della riparazione e la ricostruzione del rilevato dell’argine. Opere in corso anche per sistemare le lesioni a monte, verso il confine tra Bagnacavallo e Russi (Ponte della Madrara). A valle di Traversara, fino a località Borghetto, in sinistra idraulica, sempre domenica è stato avviato un altro cantiere per il ripristino degli argini dopo le lesioni causate dal maltempo (lato Villanova di Bagnacavallo). Ieri (23 settembre) sono partiti due ulteriori cantieri: a Boncellino per riprendere le erosioni causate dall’ultima piena sull’argine (che questa volta ha tenuto) e nella zona del Ponte della Castellina, a valle di Faenza. Oggi, martedì, si prevede invece l’avvio delle opere di sistemazione del muretto alla confluenza tra Marzeno Lamone sotto il Ponte Rosso di Faenza.

Marzeno, lavori al via oggi
È partito ieri, lunedì, l’intervento di ripristino dell’officiosità idraulica con la rimozione del materiale da sovralluvionamento fluitato e ripristino sponde, nel tratto collinare.

Senio, già conclusa la chiusura della coronella arginale
Sul Senio sono cinque i nuovi cantieri post alluvione. Da sabato non esce più acqua a Cotignola. Le opere ora proseguono con la posa di massi e terra e la ripresa delle lesioni degli argini nel tratto di Cotignola e a monte di Castel Bolognese. Due le ulteriori opere, sempre sul Senio nel tratto ponte Autostrada Ponte Chiusaccia a tutela dei territori di Faenza, Cotignola e Solarolo, e a monte di Alfonsine.

Operazioni di pulizia
Hera ha messo a disposizione 23 mezzi per la raccolta dei rifiuti in Romagna. Attualmente sono 3 in provincia le piazzole di stoccaggio dei rifiuti (a Faenza, Bagnacavallo, Cotignola). Nel ravennate, la mole di lavori più significativa è quella di Faenza. Entro domani, mercoledì, le operazioni di pulizia dovrebbero essere concluse. A Bagnacavallo si opera intensamente, ma resta la situazione più complessa.

Gli sfollati ad oggi
Dopo aver toccato il picco di 2.400, scende rapidamente il numero degli evacuati che attualmente sono circa 600, soprattutto cittadini di Traversara, complessivamente solo 19 risultano assistiti dai Comuni negli hub di accoglienza. Sono 6 le unità di assistenti sociali – volontarie di protezione civile attivate per garantire adeguato supporto ai servizi sociali territoriali ed è tornato pienamente operativo anche l’ospedale. Nella frazione di Traversara di Bagnacavallo sono intanto stati attivati 2 camper con infermieri e medici della Continuità assistenziale; da ieri è presente anche il medico di medicina generale il cui ambulatorio è stato danneggiato dalla alluvione. Sul territorio del Distretto sociosanitario operano 2 psicologi per l’assistenza alla popolazione.

Le forze in campo
Il COR, Centro operativo regionale, è rimasto operativo H24 a partire dal 16 settembre. Sempre attivi anche i 3 Ccs (Centri coordinamento soccorsi) convocati e coordinati dalle Prefetture di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena, che hanno attivato tutte le forze statuarie, Vigili del fuoco, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Esercito, in stretto raccordo con il Dipartimento nazionale di Protezione civile. Costantemente operative anche le Sopi (Sale operative integrate) nelle stesse province e ben 66 i Coc (Centri operativi comunali). Da mercoledì 18 settembre oltre 900 Vigili del Fuoco hanno attuato oltre 1.600 interventi, impegnando sul campo più di 700 unità di personale e 150 mezzi, 60 provenienti da fuori regione. Si aggiungono le quasi 300 (286) unità di personale degli altri Corpi dello Stato: Esercito, Carabinieri, Polizia, Guardia Costiera, Guardia di Finanza e Carabinieri Forestali. 72 i mezzi utilizzati per l’emergenza, a cui si aggiungono 6 elicotteri per i salvataggi e i recuperi di persone e animali in difficoltà. In tutto, nell’arco di 3 giorni – dal 18 al 20 settembre – hanno svolto 28 missioni per un totale di oltre 42 ore di volo, recuperando 123 persone, oltre a 4 cani e 5 gatti.

I volontari
Per l’emergenza sono intervenuti finora 810 volontari di protezione civile. Per la maggior parte tra sistema nazionale e regionale. Per la maggior parte sono volontari dei Coordinamenti emilianoromagnoli. Nella fase di preparazione e nell’immediatezza dell’evento, le squadre hanno operato per sorveglianza, monitoraggio e sacchettature, e successivamente con mezzi e moduli per rischio idraulico e attrezzature accessorie.

I lavori post alluvione 2023
A poco più di un anno dall’alluvione del maggio 2023, l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha avviato o programmato 402 cantieri di ripristino sui corsi d’acqua per circa 343 milioni di euro, finanziati con le Ordinanze del Commissario Figliuolo. Sono 130 i cantieri già completati; 158 quelli in corso e 114 in progettazione.
Altri 298 interventi di difesa idraulica per 267,5 milioni di euro sono stati finanziati ai Consorzi di Bonifica (di cui la metà già conclusi) e 78 sono in capo ad AiPo per 39,2 milioni.
Rispetto ai collegamenti viari, gli interventi sono in tutto 3.369, per 793,5 milioni di euro, principalmente in capo agli Enti locali.

Il confronto con il 2023
Le piogge del 17-19 settembre 2024 hanno interessato territori già coinvolti dagli eventi di maggio 2023. Dal punto di vista pluviometrico, come detto, l’evento in esame è stato sicuramente maggiore di entrambi gli eventi di maggio, sia per quantitativi di pioggia in intensità puntuale che per valori cumulati nelle 24 e nelle 48 ore. La pioggia in sole 48 ore dell’evento di settembre 2024 è stata la massima della serie storica dal 1961 su tutti i bacini dall’Idice al Montone, ma dal punto di vista degli effetti sul territorio, il confronto tra le mappe delle aree allagate a seguito dei due eventi di maggio 2023 e dell’evento di settembre 2024 mostra chiaramente come, nonostante l’evento del 2024 abbia avuto una magnitudo maggiore dal punto di vista pluviometrico, l’estensione dei territori colpiti sia stata invece di gran lunga inferiore.

Due tavole rotonde al Teatro Alighieri per discutere dell’economia in Romagna

L’appuntamento di “Fattore R” con otto imprenditori del territorio per la prima volta a Ravenna

Tavola Rotonda Imprenditori

 

“Fattore R”, il Romagna Economic Forum organizzato dalla Camera di Commercio di Ravenna e Ferrara, arriva per la prima volta in città in occasione della sua ottava edizione, con un appuntamento al  Teatro Dante Alighieri in programma per venerdì 4 ottobre alle ore 9. Gli incontri saranno moderati dai giornalisti Gianluca Semprini (Rai) e Andrea Ducci (Corriere della sera). Tutti gli interventi saranno attraversati da un tema comune, riguardo le tre sfide cruciali per il futuro della Romagna: “ESG: ambiente, sostenibilità e governance nella Romagna del futuro”. Ovvero come evidenzia il sottotitolo: “La nuova Filantropia: come le aziende possono creare valore e comunità nel tessuto sociale del territorio”.

La prima tavola rotonda, “L’economia dei valori per dare valore all’economia”,  si svolgerà a metà mattinata, su un tema orientato al futuro. Si confronteranno  per l’occasione Cristina Zaffi di Meridiana Family Hotel e presidente del gruppo giovani Federalberghi; Maurizia Squarzi Presidente Cavarei cooperativa forlivese che opera nel sociale; Debora Peruzzi dell’Azienda Agricola La Sequoia di Sant’Agata Feltria; Stanislao Fabbrino Amministratore Delegato Fruttagel e Deco Industrie personaggio di primo piano del panorama agroalimentare.

Il secondo dibattito pone il focus su “Procedure e buone pratiche: perché misurare le performance ambientali, sociali e di governance è diventato indispensabile”. Temi di attualità su cui si confrontano Augusto Bianchini, docente dell’università di Bologna Dipartimento di Ingegneria; Marcello Tassinari Amministratore delegato Sicis Art Factory, azienda specializzata nell’arredo di design; Roberta Sapio Responsabile Fa, Sp&Strategy Petroltecnica impresa di Coriano qualificata nel pronto intervento ambientale e nella bonifica di siti contaminati; Claudio Bellini Amministratore delegato Edilesterni di Forlì specializzata nella realizzazione di grandi opere edili e la gestione di cantieri complessi.

Oltre all’impegno delle Camere di Commercio congiunte (Romagna e Ferrara e Ravenna), collaborano per la realizzazione di “Fattore R” Cesena Fiera, BPER Banca, Cia Romagna, CNA Romagna, Confartigianato Imprese, Confcommercio Ravenna, Confindustria Romagna, Confcooperative Romagna, Legacoop Romagna.

Al via ai lavori di ripristino per le facciate della Casa della Comunità

L’intervento fa parte di un investimento da 100mila euro finanziato completamente dal Pnrr

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Al via sabato 28 settembre i lavori di ripristino del cappotto ammalorato della Casa della Comunità di Alfonsine, sulla facciata di via Reale e su quella che guarda al cortile interno. I lavori rientrano all’interno di un investimento di 100mila euro interamente finanziato dal Pnrr, che ha già permesso di realizzare gli interventi a piano terra per il trasferimento del Centro Socio Riabilitativo Diurno per disabili “Galassia”, avvenuto a gennaio 2023.

Durante il cantiere – comunicano dall’Ausl – gli accessi carrabili e pedonali alla struttura rimarranno totalmente fruibili.

Furti e rapine, il questore chiude per 15 giorni il Marina Bay

Recentemente erano state anche contestate violazioni per il mancato rispetto della capienza

Marinabay Marina Di Ravenna

Il questore ha sospeso per 15 giorni la licenza del Marina Bay, noto stabilimento balneare e locale notturno sulla spiaggia di Marina di Ravenna.

Il provvedimento è stato notificato ai titolari oggi, 24 settembre, ed è nato in seguito alle indagini della polizia, partite da una segnalazione ai carabinieri.

I motivi della chiusura risiedono nella “tutela dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica” – come da articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (Tulps) – che sarebbe venuta meno più volte.

Secondo le indagini della polizia, infatti, «in più occasioni all’interno dell’esercizio si sono verificati gravi episodi – si legge in una nota stampa della questura -, come furti e rapine che hanno costituito serio motivo di allarme sociale»; inoltre, nel recente passato, «erano state contestate violazioni per il mancato rispetto ai limiti della capienza».

Il locale resterà ora chiuso per 15 giorni.

Faenza non aspetta più: «Faremo i lavori al Marzeno senza le autorizzazioni»

Il sindaco Massimo Isola scrive al presidente della Repubblica per annunciare la decisioni di rompere lo schema delle competenze: «Daremo diecimila euro a fondo perduto a chi ha avuto due alluvioni». E poi bacchettate a Hera: «Non è stata all’altezza, ora faccia la sua parte»

461267882 18424413445074038 416446074059743397 NAlla terza alluvione in sedici mesi il sindaco di Faenza, Massimo Isola, decide di fregarsene del protocollo e con la giunta comunale si assume la responsabilità di agire in deroga rispetto alle attuali competenze degli altri enti. «Iniziamo da soli i lavori di messa in sicurezza del torrente Marzeno per prevenire quello che, realisticamente, potrebbe accadere di nuovo e metteremo a disposizione risorse economiche a fondo perduto per le famiglie alluvionate più volte. Pretenderemo inoltre da Hera l’assunzione delle proprie responsabilità non come semplice spettatore ma come parte del sistema territoriale di sicurezza idraulica».

La decisione rompe lo schema delle competenze che, secondo Isola, finora ha ingessato gli interventi di messa in sicurezza del territorio: «Negli ultimi 16 mesi è stato difficile spiegare “quale amministrazione si deve occupare del singolo intervento”. Per quanto ci riguarda, oggi finisce il tempo dei rimpalli di responsabilità. Ringrazio i dirigenti e i tecnici dell’Unione della Romagna Faentina per il rischio che hanno scelto di assumersi, accettando di firmare gli atti che servono a procedere».

460624760 18423420463074038 6090123725865289919 NIl primo cittadino ha inviato una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per metterlo al corrente dell’iniziativa: «Durante la sua visita a Faenza, organizzata nel 2023 in seguito alle alluvioni di maggio, il presidente mi aveva chiesto di contattarlo in caso di necessità. Oggi la nostra città è sofferente, stremata e, giustamente, impaurita».

Ecco, quindi, cosa succederà da oggi:

  1. Senza attendere le autorizzazioni visto che c’era già stato un via libera informale e anche se non di diretta competenza del Comune, l’amministrazione comunale inizierà subito i lavori per la messa in sicurezza del Marzeno, responsabile degli allagamenti della zona di via Cimatti e di alcune zone del forese come via San Martino e altre. Seguiremo l’idea progettuale già presentata nel febbraio scorso e contenuto nell’ordinanza 13 bis della struttura commissariale, mai fino ad oggi approvata e finanziata. Si tratta di un sistema che consenta di raccogliere e bloccare l’acqua prima che raggiunga le abitazioni. Abbiamo preso contatto con i proprietari dei terreni per trovare un accordo e i tecnici sono già sul campo in modo che i lavori possano iniziare fin da subito.
  2. Ogni nucleo familiare che ha subìto almeno due alluvioni negli ambienti abitativi ubicati fondamentalmente nei piani terra riceverà un contributo di diecimila euro a fondo perduto come sostegno alle spese sostenute dopo il 19 settembre 2024, per le necessità della famiglia: non solo per il ripristino dell’abitazione, ma anche, ad esempio, per il pagamento di bollette, rette, mutui e qualsiasi altra necessità. Il contributo è totalmente a carico del Comune di Faenza e sarà finanziato anche attraverso le donazioni che arriveranno. Isola conta di inviare i soldi nei conti correnti nel più breve tempo possibile e chiederà che queste risorse non siano sostitutive ma aggiuntive alle altre misure come Cis e Cas previste dal sistema di Protezione Civile.
  3. Il sindaco critica Hera: riconosce che ha fatto un grande lavoro di progettazione e ripensamento dell’intero sistema fognario «ma in questa emergenza non è stata all’altezza». Queste le richieste alla multiutility: entro 30 giorni sostituire il dispositivo di idrovore mobili con postazioni fisse nelle aree più critiche e già individuate nel piano d’azione messo a punto insieme, garantendo in caso di emergenza un presidio costante; avviare entro 60 giorni tutti i cantieri dei bypass previsti nel piano di intervento come “imminenti”, in particolare per i quartieri Orto Bertoni e Bassa Italia; una ulteriore ricognizione immediata degli scarichi a fiume, verificandone l’operatività e intervenendo subito per la loro eventuale manutenzione.

Unitec riavvia la produzione: il ripristino da record dopo l’ultima alluvione

Il presidente: «Abbiamo reagito prontamente lavorando senza sosta per tutto il fine settimana, grazie all’aiuto dei collaboratori»

2 UNITEC Centro R&D

A pochi giorni dalle alluvioni che hanno colpito duramente il territorio lughese, la sede di Unitec riemerge dal fango, dando nuovamente il via alla produzione. L’azienda, tra le più importanti sul territorio, ha iniziato tempestivamente i lavori di bonifica, lavorando senza sosta per tutto l’arco del weekend con l’aiuto di dipendenti e collaboratori, per rimuovere il muro di oltre un metro di fango che aveva invaso gran parte delle strutture. «Non molliamo ma gli interventi strutturali vanno fatti subito – avverte Angelo Benedetti, presidente di Unitec – poiché avevamo già avuto problemi durante la passata emergenza è subentrato subito lo spirito pragmatico e il forte attaccamento all’azienda di centinaia di nostri collaboratori pieni di voglia di reagire di fronte alla difficoltà. Abbiamo lavorato duramente per ripulire tutte le aree produttive dell’azienda per mantenere le promesse fatte ai nostri Clienti e per continuare quindi regolarmente la produzione e il servizio assistenza».

Al via la raccolta fondi del Comune di Bagnacavallo

L’appello del Comune anche per trovare appartamenti sfitti per gli sfollati. Intanto proseguono i lavori

Pulizia Case Traversara
È attiva da oggi (24 settembre) la raccolta fondi avviata dal Comune di Bagnacavallo – quello più colpito in provincia dall’ultima alluvione – a sostegno delle popolazioni danneggiate. Con la causale “Raccolta fondi emergenza alluvioni Bagnacavallo” è possibile donare al momento tramite bonifico al conto di tesoreria IBAN IT80Z0627013199 T20990000280, e a breve anche con PagoPA e Satispay.
Sul fronte lavori, è iniziata l’opera di smelmamento dei canali di scolo curata dal Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, fondamentale assieme agli spurghi delle fognature pubbliche effettuati da Hera per ripristinare la funzionalità della rete scolante.
Sta migliorando nettamente la situazione degli allagamenti in via Cocchi a Villanova, dove le case non sono più allagate e si è quindi potuto iniziare con le opere di pulizia.
Dopo i necessari interventi, Italgas ha provveduto a ripristinare la funzionalità della rete gas in via Entirate, mentre domattina procederanno con ulteriori verifiche in via Traversara.
Proseguono inoltre a pieno ritmo i lavori nei cantieri avviati in somma urgenza dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile per il ripristino degli argini danneggiati dalla piena del Lamone a Traversara, sulla rotta e in via Entirate, nel cosiddetto Borghetto, e in zona Muraglione a Boncellino.
Un ringraziamento da parte del sindaco Matteo Giacomoni a nome di tutta la comunità va alla Colonna mobile della Provincia autonoma di Trento, che dopo cinque giorni di instancabile e prezioso impegno in soccorso della popolazione ha terminato il proprio servizio.
Ausl Romagna ha allestito in piazza don Modanesi a Traversara due ambulatori mobili, che forniranno assistenza sanitaria alla popolazione ogni giorno dalle 8 alle 20.
Si ricorda inoltre l’appello del Comune di Bagnacavallo emesso a seguito della situazione di emergenza abitativa causata dall’alluvione: si chiede la disponibilità di privati che possano offrire ospitalità temporanea o mettere a disposizione appartamenti sfitti per chi è rimasto senza casa. Chiunque sia in grado di aiutare può contattare l’Urp ai seguenti riferimenti: 334 2192758, urp@comune.bagnacavallo.ra.it
Numeri utili:
334 2192758 è il numero per segnalazioni e richieste di interventi tecnici e ripristini, attivo dalle 8 alle 18.
800 072525 è il numero verde della Polizia Locale riservato solamente alle emergenze.

Cavalieri, giostre e antichi mestieri alla Rocca Brancaleone

Torna a fine settembre la rievocazione storica ravennate: in programma appuntamenti per grandi e bambini e una cena tipica medievale

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Torna nel weekend del 28 e 29 settembre “La Rocca Brancaleone al tempo della Repubblica di Venezia”: si tratta dell’ottava edizione della rievocazione storica Ravennate che vuole ripercorrere la vita e gli eventi che si svolgevano quotidianamente dentro la fortezza veneziana nel 1400. All’interno del parco verranno installati tre diversi accampamenti per rappresentare i quartieri dei soldati a piedi o a cavallo e degli arcieri, con una particolare cura nella ricostruzione delle tecniche schermistiche, del tiro con l’arco e della Giostra a cavallo, studiate attraverso documenti storici e manuali del periodo. Completano gli accampamenti le attività di vita quotidiana, le botteghe degli antichi mestieri artigianali, i banchi dei venditori ambulanti, i musici, i maghi, i nobili e i mendicanti.

I bambini potranno rivivere il medioevo attraverso giochi ricostruiti sulla base di testimonianze storiche e quadri antichi, come “La piazza dei giochi dei bambini” del pittore Pieter Bruegel, essere nominati “Cavalieri o cavallerizze” partecipando alla Giostra del Saracino, e apprendere l’arte dei colori naturali e dipingere con le tecniche medievali. La giornata di sabato si concluderà alle ore 20, con una cena medievale a cura dello chef Marco Luongo del Ristorante Fuler e dell’Associazione Flos Ferri (prenotazione obbligatoria al 380 3806851).

La giornata di domenica si aprirà invece alle ore 11, con la presentazione del libro “Le cento chiese di Ravenna” di Paola Novara, intervistata per l’occasione da dottor Riccardo Colombo dell’Associazione Amata Brancaleone.

Una corsa per dire “no” alla violenza: torna la Pink RAnning di Linea Rosa

Tra le novità di quest’anno una giornata di “warm-up” tra training e yoga e la donazione di parte degli incassi ai territori alluvionati

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Torna per le strade della città la Pink RAnning, la corsa non competitiva organizzata dal Ravenna Runners Club in collaborazione con Linea Rosa Odv per dire “No alla violenza di genere”. La manifestazione, giunta ormai alla sua quarta edizione, è in programma per domenica 29 settembre. Tra le novità di quest’anno, la giornata di warm up di sabato 28, con un programma di allenamenti mirati, training e sessioni di yoga in collaborazione con Centro In4Ma e Yogaphatos. Come ogni anno, il ricavato della corsa sarà devoluto al Centro Antiviolenza di Linea Rosa, ma quest’anno, alla luce dei tragici eventi degli scorsi giorni, parte dell’incasso sarà donato ai territori colpiti dall’alluvione.

«La Pink RAnning è molto più di una corsa: è un atto di resistenza e di solidarietà verso tutte le donne vittime di violenza. Grazie ai fondi raccolti in occasione di questo appuntamento, possiamo continuare a offrire supporto alle ospiti delle nostre case rifugio a indirizzo segreto, sostenendo le spese per lo sport dei loro figli e delle loro figlie, per cercare di dare loro una vita il più possibile libera dalla violenza – ha dichiarato la presidente di Linea Rosa, Alessandra Bagnara-. siccome la solidarietà chiama solidarietà, quest’anno devolveremo parte dei ricavati alle realtà alluvionate, nella speranza che possano investire quei fondi per il ripristino di scuole e palestre, in modo da garantire un celere rientro alla normalità per i più piccoli».

Anche quest’anno saranno due i percorsi proposti: da 5 e da 10 chilometri, entrambi con partenza alle ore 9.30 dall’Autorità Portuale di Ravenna, che si snoderanno lungo le strade cittadine passando anche da alcuni tra i luoghi più suggestivi, come la Darsena di Città e il Parco Teodorico.

Le iscrizioni sono aperte online fino alle ore 12 del 25 settembre. Registrandosi entro il 23 si potrà avere anche il nome sul pettorale. Sarà possibile accreditarsi anche presso il village allestito nel weekend della manifestazione o in diversi stand organizzati dalle volontarie di Linea Rosa anche in occasione di feste cittadine, ma anche online sulla pagina dedicata.

Incontro Priolo-Figliuolo: verso il via libera del commissario ai Piani speciali

La Regione si impegna a inviare entro pochi giorni l’elenco delle prime opere straordinarie

Priolo Figliuolo

«Servono risposte straordinarie, adesso, realizzando opere strategiche subito, mentre programmiamo gli interventi da completare nel medio periodo. Ci sono risposte da dare adesso alle persone e alle comunità colpite, costrette a vivere in una costante emergenza, e a tutti i territori, consapevoli che i cambiamenti climatici ci mettono tutti a rischio e di fronte a sfide inedite. Al Governo, dunque, chiediamo procedure straordinarie e immediate: se è stato fatto per ricostruire il Ponte Morandi a Genova, perché non lo si può replicare in Emilia-Romagna? Qui stiamo realizzando centinaia di cantieri come Regione con l’Agenzia regionale di Protezione civile, insieme ai Comuni, spesso piccoli, ma senza strumenti straordinari è come fronteggiare eventi estremi sempre più frequenti con le mani e i badili: si può continuare così? Si può anche solo pensare di fronteggiare sfide eccezionali con strumenti ordinari?».

La presidente facente funzioni della Regione, Irene Priolo, chiede una svolta decisa nelle opere di messa in sicurezza del territorio durante un incontro con il Commissario di Governo alla ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo, e con i Ministeri dell’Ambiente, Infrastrutture e Trasporti, Economia e Finanze, svoltosi questa mattina. «Perché dopo il passaggio del ciclone Boris e i nuovi drammatici eventi in Romagna dei giorni scorsi, servono risposte immediate e procedure efficaci». È quanto ribadito dalla presidente, insieme al sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, affiancati dai tecnici regionali, che stanno già individuando le opere straordinarie che andranno realizzate subito per ciascun bacino: interventi che la Regione propone vengano finanziati immediatamente su progettazione e cantierizzazione.

La proposta è stata recepita dal commissario Figliuolo. La struttura commissariale si è inoltre impegnata a rivedere l’ordinanza del Pnrr alla luce degli eventi della scorsa settimana, che verrà comunque approvata in tempi rapidi: contiene l’elenco delle opere da realizzare entro il 30 giugno 2026, da affiancare agli interventi urgenti e a quelli necessari alla messa in sicurezza dei territori, attesi da sindaci e comunità locali.

La Regione in pochi giorni si impegna a inviare alla Struttura commissariale l’elenco delle prime opere straordinarie dei Piani speciali da anticipare rispetto ai tempi previsti: alcune di ambito idraulico e altre relative a ponti che ormai rappresentano situazioni insostenibili rispetto al deflusso regolare delle acque.

La presidente Priolo ha anche chiesto che vengano approvati al più presto i Piani speciali per la Ricostruzione, che prevedono opere per 4,5 miliardi di euro necessarie alla sicurezza idrogeologica dell’Emilia-Romagna, oltre a 1,9 miliardi sulle infrastrutture, da realizzare nel medio-lungo periodo, a partire dalle casse di espansione e laminazione. Il Commissario Figliuolo ha garantito che, ricevuti i pareri necessari, procederà al via libera al documento, che dovrà poi essere finanziato dal Governo.

Un’ultima verifica è stata chiesta dalla Regione sui soggetti attuatori esterni: anche in questo caso è necessaria una accelerazione da parte loro nella progettazione e realizzazione degli interventi programmati, oltre all’individuazione di grandi operatori che possano accrescere ulteriormente la capacità di attuazione dei cantieri.

Un nuovo capitolo per i lavoratori dopo l’acquisizione da parte del Gruppo Focaccia

«Ma la battaglia non è finita. Senza i dovuti sostegni questa impresa potrebbe morire nella culla». I sindacati annunciano un presidio il 10 ottobre davanti al parlamento

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A pochi giorni dall’acquisizione del ramo cervese della MM Packaging Srl, ad opera della newco di Riccardo Focaccia, la società Arti Grafiche Romagnole Packaging Srl, è tempo di bilanci per i sindacati, protagonisti di una mobilitazione che ha fin qui preservato posti di lavoro e garantito continuità di reddito a 87 famiglie.

«Salvi, per ora, i posti di lavoro – commentano Saverio Monno della Slc Cgil Ravenna, Ryan Paganelli della Uilcom Uil Ravenna e Stefano Gregnanin della Fistel Cisl Emilia-Romagna – ma senza un intervento risolutivo del governo il progetto di rilancio industriale rischia di restare al palo. Servono risorse, per garantire occupazione, ma anche e soprattutto per restituire a Cervia e ai cervesi un pezzo di quell’economia cittadina che l’alluvione dello scorso anno si è portata via».

«Sono passati sedici mesi dall’inizio di questa brutta storia – commentano i sindacalisti – ma, dalle parti di Palazzo Chigi e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, tutto tace. In assenza di riscontri apprezzabili porteremo la protesta a Roma. Il prossimo 10 ottobre saremo in presidio davanti al Parlamento e la sede del ministero di Urso per fare sentire la nostra voce».

L’acquisizione sarà perfezionata entro la fine di questo mese, con atto notarile. Oggetto della compravendita è l’organico aziendale. «Non c’è altro – spiegano Monno, Paganelli e Gregnanin – Persino lo storico stabilimento di via Giuseppe Di Vittorio potrebbe diventare un ricordo e non ospitare più la produzione, dal momento che la locazione cesserà il prossimo 30 settembre per effetto della disdetta presentata da Mayr-Melnhof».

I dipendenti cambieranno datore di lavoro nel rispetto delle previsioni dell’articolo 2112 del codice civile, garantendo, a tutti i diritti sin qui acquisiti, compresa l’anzianità di servizio e gli eventuali superminimi contrattuali.

«Abbiamo inoltre concordato con il datore di lavoro uscente – spiegano ancora Monno, Paganelli e Gregnanin – il pagamento di una somma, pari a una mensilità di retribuzione, che sarà riconosciuta, a tutto il personale, a parziale ristoro di un salario accessorio (straordinari, indennità, buoni pasto ecc.) che non poteva essere maturato durante la vertenza, per mancanza di lavoro».

I sindacati ringraziano Riccardo Focaccia: «È stato di parola. Cosa tanto più apprezzabile se consideriamo che, senza i necessari sostegni economici, questa sua impresa potrebbe davvero morire nella culla, come ha confermato nei giorni scorsi. La sua battaglia andrà quindi sostenuta, energicamente, quantomeno finché i suoi interessi coincideranno con quelli di chi si è visto portare via il lavoro e una serenità familiare dall’alluvione».

Le richieste al Governo

Istituzioni locali e sindacati chiedono udienza al governo da oltre un anno per discutere dei progetti di Focaccia e valutare il da farsi. «In piazza, in corteo, durante i picchetti, nei comunicati stampa, nelle interviste, nella formalità dei tavoli istituzionali, ma anche nell’informalità dei rapporti con le istituzioni, e persino in Parlamento, alla Camera dei Deputati, si è discusso di un ordine del giorno per impegnare l’esecutivo a incontrarci – spiegano i sindacalisti –. Ma sin qui nessuna reazione, soltanto silenzi imbarazzati. Verso la fine dello scorso gennaio, la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità due ordini del giorno per garantire reddito alle lavoratrici e ai lavoratori e aiuti economici a chiunque fosse subentrato agli austriaci nella gestione dell’unica impresa che chiudeva i battenti a causa dell’alluvione. Ci aspettavamo che a quel punto il governo ci convocasse, non tanto e non solo, per tutelare le lavoratrici e i lavoratori, danneggiati da quella tragedia, ma per valutare il piano di salvataggio aziendale dell’unico imprenditore che si era fin lì fatto avanti animato da questo scopo. Confidavamo che, oltre a rimborsare il territorio della perdita di un’impresa storica, fosse un preciso dovere del governo comprendere se, e come investire quelle risorse, e valutare come legare quell’imprenditore a un accordo che prevedesse finanziamenti a fronte di impegni precisi, rendiconti e verifiche periodiche tese a controllare il rispetto degli affidamenti raggiunti. Nessuna risposta. Nessun riscontro. A tutt’oggi, dopo quasi due settimane di attesa dalle ultime missive, nemmeno le sollecitazioni della Prefettura di Ravenna e dell’assessorato allo Sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna hanno avuto esito. Il ministro Urso resta non pervenuto. Rinnoviamo la richiesta di confronto anche in questa sede e attendiamo fiduciosi – concludono Monno, Paganelli e Gregnanin – abbiamo conquistato la sopravvivenza, venderemo cara la pelle per una buona ripartenza».

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