domenica
14 Settembre 2025

Tenta di rubare una bici, poi aggredisce il proprietario e sfonda un parabrezza

Arrestato un 38enne che ha anche lanciato un mattone contro il derubato

Carabinieri Arresto Notturno

Un uomo è stato arrestato dai carabinieri nella tarda serata di ieri (13 settembre) per aver tentato di rubare bicicletta e zaino a un cittadino pakistano in via Berlinguer, a Ravenna. A finire in manette un 38enne di origini tunisine, senza fissa dimora, già noto alle forze dell’ordine.

Approfittando della bicicletta lasciata temporaneamente incustodita dal proprietario, seduto poco distante sotto i portici, in maniera disinvolta, dopo essersi avvicinato, il 38enne ha afferrato il velocipede e ha cercato di fuggire portandosi via anche lo zaino che si trovava sul portapacchi.

Il proprietario ha iniziato a urlare allertando il 112, telefonando anche a un suo amico per chiedere aiuto. Poi ha tentato di bloccare il ladro che lo ha però prima colpito al volto con un pugno e poi minacciato di morte, scagliandogli contro anche un mattone raccolto da terra, fortunatamente senza riuscire a colpirlo.

Non pago, ha anche sfondato il parabrezza dell’auto dell’amico della vittima dell’aggressione, giunto in suo soccorso, dove i due si erano rifugiati. A evitare il peggio, l’arrivo dei carabinieri, che sono riusciti a bloccare il malvivente e a riconsegnare bicicletta e zaino al proprietario.

Il 38enne è stato arrestato per il reato di rapina e portato questa mattina al carcere di Ravenna in attesa dell’udienza di convalida.

A Faenza arriva Its Maker, un corso biennale di progettazione tecnologica avanzata

Per una formazione spendibile nei settori auto, motorsport, materiali compisti e meccatronica

Its Maker Faenza

Nel mese di ottobre partirà a Faenza il primo percorso Its Academy organizzato dalla fondazione Its Maker Academy in collaborazione con importanti aziende di settore del territorio. Il percorso, post diploma, dell’Istituto Tecnologico Superiore meccanico è stato voluto e promosso dal Comune per offrire ai giovani una formazione tecnologica avanzata, in linea con i fabbisogni espressi dalle imprese.

Il percorso si svolgerà a Faenza nella sede del Tecnopolo di via Granarolo.

«Questo Its – spiega il sindaco Massimo Isola – nasce dopo un lungo percorso. In questi anni abbiamo deciso di investire sulla formazione post diploma poiché riteniamo che potesse essere la giusta strategia per la costruzione di un percorso legato allo sviluppo economico-produttivo legato alle sfide del nostro tempo. Grazie a un dialogo tra pubblico e privato, negli anni, abbiamo così costruito l’Its per la ceramica, un Ifts, sempre per la ceramica, poi un Ifts sui materiali avanzati. Adesso arriva questo Its Maker, un corso biennale completamente gratuito per i partecipanti (grazie a fondi Pnrr, ndr) che rilascia il diploma di Stato e che consente agli studenti di formarsi sia nelle aziende oltre che attraverso lezioni pratiche e teoriche. Si tratta dell’anello mancante sul grande tema dei materiali avanzati. A Faenza abbiamo costruito un vero e proprio ecosistema sui materiali avanzati del carbonio, un po’ il simbolo di questa storia, dove, da un lato abbiamo un sistema delle imprese che cresce a ritmi veramente importanti e dall’altro si è voluto creare una rete formativa educativa di ricerca che contemplano l’interazione con diverse realtà: Università, Master, Ifts, Centri di ricerca come l’Enea, il Cnr, l’Incubatore d’impresa, gestiti da Romagna Tech, e ora questo Its Maker. È evidente che la sfida di generare trasferimenti tecnologici e di conoscenza tra il mondo della ricerca e dello studio con il mondo dell’impresa è la sfida del nostro secolo. Con questo Its Maker diventiamo ancora più forti, consentendo alle imprese di potere accedere a personale altamente qualificato dando, allo stesso tempo, la possibilità ai nostri ragazzi, attraverso un percorso formativo giusto, di potere entrare nel mondo del lavoro più velocemente e con maggiori competenze».

Quasi la metà della formazione si svolge in azienda, attraverso un tirocinio che consente l’acquisizione delle competenze settoriali e trasversali. L’ambito di studio è quello della “Progettazione tecnologica avanzata” che permette di inserirsi nelle imprese con la qualifica di progettista Cad-Cam, come disegnatore tecnico e programmatore di macchine Cnc e altri ruoli spendibili nel settore auto, motorsport, materiali compisti, meccatronica.

«Questa nuova avventura a Faenza è molto importante per noi – sottolinea Ormes Corradini, presidente di Fondazione Its Maker Academy – perché colma una lacuna e perché nel territorio faentino e ravennate sono molte le aziende che hanno necessità di assumere ragazzi e ragazze formati e capaci di inserirsi sin da subito nel mondo del lavoro».

Fondazione Its Maker Academy, che realizza il corso, è una delle prime tre Its Academy a livello nazionale con i suoi 21 corsi in tutta la regione Emilia-Romagna e può vantare un tasso di occupazione che supera ampiamente il 90% già a sei mesi dal conseguimento del diploma.

Per iscriversi al corso occorre sostenere una prova di idoneità che prevede un test scritto, ma soprattutto un colloquio motivazionale per definire insieme al candidato il percorso formativo e professionale. Termine ultimo per l’iscrizione è il 27 settembre alle ore 16 per le prove di idoneità attraverso il sito www.itsmaker.it al link https://itsmaker.it/open-days/open-day-faenza-12-settembre-2024/.

C’era una volta Marina: «Tanti hanno cambiato lido. Pesano i parcheggi persi»

L’analisi degli operatori, che stimano un calo di almeno il 20 percento delle presenze «Poca gente soprattutto fra settimana, quando non si può aspettare il navetto sotto il sole allo scambiatore…»

Marina Di Ravenna

L’estate appena trascorsa è stata quella della definitiva metamorfosi della spiaggia di Marina di Ravenna, con il Parco marittimo di fatto completato (in attesa della crescita della vegetazione) i parcheggi persi che non sono stati recuperati e la sperimentazione del senso unico nel weekend. In linea con i lidi della riviera romagnola e più in generale con il trend che ha visto le spiagge italiane perdere presenze, soprattutto italiane, nell’estate 2024, la crisi di Marina sembra ancora più accentuata, soprattutto nei giorni fra settimana. Con presenze in calo di almeno il 20 percento, secondo un po’ tutti gli operatori interpellati.

Stefano De Ruvo
Stefano De Ruvo al Peter Pan

«Questa che si sta chiudendo è stata un’estate un po’ complicata per tanti motivi» dice per esempio Stefano De Ruvo, da 27 anni tra i soci del bagno Peter Pan di Marina di Ravenna, uno degli stabilimenti ormai storici del lido, famoso per i cocktail, per la musica e i live del mercoledì, Qui ogni stagione lavora una trentina di persone, tra dipendenti e contratti a chiamata. «Abbiamo avuto un calo in spiaggia attorno al 20 o 30 percento. Non ne abbiamo risentito nei week-end o a cena, ma durante il giorno. Tra le cause ci sono stati un po’ il maltempo di inizio stagione, un po’ l’onda lunga dell’alluvione, nel senso che tante famiglie che l’anno scorso hanno subito danni ora sentono il peso dei costi che hanno sostenuto, e un po’ le questioni di viabilità e parcheggio». Come noto, il parco marittimo ha in effetti eliminato ormai dallo scorso anno i posti auto negli stradelli retrodunali. «Vorrei precisare che il parco marittimo è molto apprezzato, ora qui c’è gente ogni giorno dell’anno a passeggiare o correre, mentre prima era una terra un po’ dimenticata da tutti; il problema è che non è stato adeguato il contorno. Tra settimana trovare un parcheggio vicino è difficile, e i navetti non girano. Per questo abbiamo avuto anche disdette di ombrelloni stagionali di persone che hanno preferito altre località, più comode. E in generale questo ha fatto sì che anche tanti che venivano in pausa pranzo o per l’aperitivo dopo il lavoro oggi ci rinunciano. Nel fine settimana il problema si sente meno perché la gente era già abituata a dover usare lo scambiatore e non viene in genere in spiaggia solo per un paio d’ore».

Il senso unico, secondo De Ruvo, così com’è stato fatto non è stato di grande aiuto e anzi per alcuni, in particolare per chi deve raggiungere i bagni per lavorare, ha finito per allungare ulteriormente i tempi di spostamento. Un’estate dove ha fatto capolino anche la mucillaggine ma che, soprattutto, si conclude con le novità sui famosi bandi per la spiaggia. «Sono davvero molto deluso da tutte le forze politiche e anche dai nostri sindacati: tutto quello che sono stati capaci di organizzare per far sentire la nostra voce sono state due ore di chiusura degli ombrelloni. Questa ennesima proroga per noi rappresenta ancora due anni di agonia. Da quello che si è capito non ci sarà nessun riconoscimento per il cosiddetto “avviamento” e mi sembra sinceramente di aver lavorato 27 anni per niente. Averlo immaginato prima, forse avrei fatto scelte diverse. In tanti ci hanno dipinti come se fossimo dei delinquenti. ma noi abbiamo sempre fatto tutto come ci era stato detto di fare, seguendo le regole decise dai nostri governanti. Le concessioni sono basse? Che vengano alzate, non abbiamo deciso noi i prezzi. E tutto ciò che c’è sulla sabbia lo abbiamo costruito a nostre spese, a differenza di quanto accade altrove. Ora sembra non valere più nulla e anzi potremmo dover sostenere i costi di abbattimento delle strutture mobili, mentre sarà premiato chi potrà fare un’offerta al rialzo magari per più concessioni, ma chi potrà davvero permetterselo, se non i grandi gruppi? Così stiamo disperdendo la ricchezza e la varietà della nostra offerta. Quanta amarezza».

Bagno Astoria
Il bagno Astoria di Marina di Ravenna

Sulla stessa lunghezza d’onda i titolari di un altro bagno storico di Marina di Ravenna, l’Astoria, da cinquant’anni gestito dalla famiglia Paladini. «Ci vogliono di fatto espropriare; gli indennizzi previsti inizialmente non tengono conto del valore della nostra azienda. Senza considerare per esempio che anni fa, quando era stata definita una proroga fino al 2033, abbiamo fatto investimenti con qualche certezza in più, che ora potrebbero non essere considerati».

Per quanto riguarda la stagione, «il problema fondamentale è che il Parco ,arittimo, che è sicuramente un bel intervento dal punto di vista estetico, se sarà continuamente manutentato – continua Paladini – ha tolto tantissimi parcheggi e non si è pensato a vere e proprie alternative. Soprattutto fra settimana, il servizio del navetto è scadente, non si può aspettare sotto il sole per venti-trenta-quaranta minuti. E il calo dei clienti, dal lunedì al venerdì, è stato evidente. In generale, hanno sofferto tutti questa estate, ma in tanti hanno cambiato località, hanno scelto lidi più facili da raggiungere e dove è più facile parcheggiare. Ci sono mancati proprio i giornalieri, quelli che prendevano un lettino o un ombrellone ogni tanto, che venivano a mangiare…».

Il senso unico su viale delle Nazioni, invece, secondo il titolare dell’Astoria, «ha impattato poco. Sicuramente c’è stata un po’ di confusione, in tanti non avevano capito, ma credo che abbia un po’ migliorato il traffico». 

Concerto Alba Finisterre Beach
Un concerto all’alba del bagno Finisterre

Anche Laura Sillato, titolare del Finisterre Beach di Marina di Ravenna, conferma che l’impatto del senso unico non è stato rilevante sul traffico: «Sicuramente però ha disincentivato ad andare in paese verso sera e le attività del centro possono essere state danneggiate. Per quanto riguarda la viabilità non saprei, gli ingorghi sono stati meno a fronte di un drastico calo di presenze». Anche per Sillato, soprattutto dal lunedì al venerdì. «Per quanto il progetto Parco marittimo sia molto apprezzato per come ha trasformato l’area dietro i bagni, dall’altro lato ha allontanato molta gente, una fetta di persone ha smesso di frequentare Marina di Ravenna senza più quei parcheggi. E anche a causa di una comunicazione che ha fatto un po’ di terrorismo: in tanti credevano che i parcheggi sul lungomare fossero sempre a pagamento (in realtà lo erano solo dal venerdì, ndr), mi è stato riportato da più parti… Di fatto il concetto che è passato è che a Marina è diventato complicato andare, che è vero solo in parte».

Sillato può parlare anche da albergatrice, avendo in gestione l’Alba Hotel, in paese, dal 2016. «I turisti quest’anno sono mancati tantissimo e in questo caso la colpa è stata anche della mucillagine. Si tratta comunque di un fenomeno più diffuso, non solo di Marina di Ravenna. La riviera ha perso un po’ di appeal e le famiglie hanno meno soldi da spendere. A livello turistico non ricordo un anno peggiore. Per la prima volta ho dovuto “spezzare” il weekend – che solitamente vendevo a pacchetto di due notti – perché non c’era domanda. Il problema è che se il trend è questo, non vedo grandi prospettive future». Da operatrice, Sillato per il rilancio di Marina di Ravenna chiede al Comune «di mettere mano all’arredo urbano, perché ridotto abbastanza male» e di «fare più investimenti, insieme al privato, su iniziative sportive e musicali. Il Parco marittimo, ripeto, è bello; ma senza contenuti non attrae gente».

Aprono le prevendite dei biglietti per la Trilogia del Ravena Festival

Dal 15 al 19 novembre con Accademia Bizantina e il controtenore polacco Jakub Jòzef Orlinski

RAVENNA 24/05/2024. RAVENNA FESTIVAL 2024 Franz Joseph Haydn, La Creazione (Die Schöpfung). Direttore Ottavio Dantone Charlotte Bowden Soprano Martin Vanberg Tenore Andre Morsch Basso Accademia Bizantina Philharmonia Chor Wien Direttore Walter Zeh
Ottavio Dantone

È stata anticipata a lunedì 16 settembre l’apertura delle prevendite dei biglietti singoli della Trilogia d’Autunno, il viaggio nel cuore del melodramma con cui Ravenna Festival impreziosisce – da ormai dodici anni – il proprio itinerario.

Quest’anno le atmosfere che conquisteranno il Teatro Alighieri di Ravenna per cinque giorni dal 15 al 19 novembre, con l’alternarsi delle performance sera dopo sera, sono quelle del barocco seicentesco. Due i nuovi allestimenti che contano sulla raffinata regia di Pier Luigi Pizzi e la sapienza musicale di Accademia Bizantina e Ottavio DantoneIl ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi (15 e 18 novembre) e una produzione dedicata a Purcell, la cui ode a Santa Cecilia, patrona della musica, incastona Didone e Enea (16 e 19 novembre). Al centro di questo dittico, un recital rende omaggio al repertorio degli evirati cantori del passato, con Beyond (17 novembre) del controtenore polacco Jakub Józef Orliński, affiancato dall’ensemble Il Pomo d’Oro.

È ancora possibile acquistare i carnet (3 spettacoli con il 15% di sconto), grazie al contingente dedicato; sia i carnet che i biglietti sono disponibili alla Biglietteria del Teatro, telefonicamente (0544 249244), online (ravennafestival.org), presso le filiali La Cassa di Ravenna Spa e gli Iat di Ravenna e Cervia. I biglietti singoli sono acquistabili anche sul circuito Vivaticket.

Inizia la scuola, l’appello della Regione: «Meno smartphone e più rapporti umani»

La lettera della presidente dell’assemblea legislativa alla vigili dell’apertura dell’anno scolastico

Petitti 1 E1682804549920«Care ragazze e cari ragazzi, è arrivato il momento di ritornare fra i banchi di scuola per proseguire il vostro cammino verso il futuro. Un futuro bellissimo. Perché andare a scuola, studiare, conoscere, non è solo indispensabile per una crescita culturale e personale, ma significa anche riscoprire le relazioni autentiche, la socialità, lo stare a contatto con i propri amici e le proprie amiche». Inizia così la lettera che Emma Petitti, presidente dell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, ha indirizzato, in occasione dell’apertura dell’anno scolstico 2024-2025, alle studentesse e agli studenti delle scuole primarie nonché delle scuole secondarie di primo grado e di secondo grado del territorio regionale.

«In un’epoca in cui troppo spesso spendiamo molto del nostro tempo davanti allo schermo di un computer o sul telefonino – sottolinea la presidente – è fondamentale riscoprire valori come il rispetto per il prossimo, l’ascolto e il confronto, la solidarietà e l’amicizia. Per cui mi sento di dirvi: distogliete l’attenzione dai vostri smartphone, nutritevi soprattutto di relazioni umane e di esperienze concrete. Perché si impara sui libri ma anche attraverso l’autenticità del contatto, del dialogo, dello stare insieme».

«Cercate – evidenzia Petitti – di fare un uso consapevole di quegli strumenti che fanno certamente parte della nostra quotidianità ma che non possono sostituire il rapporto tra le persone. Anche questo è un modo per responsabilizzarvi e imparare a gestire il vostro tempo. L’autonomia va conquistata attraverso piccoli passi. Vivete appieno questi anni, non perdetevi su ciò che vi passa davanti scorrendo con un dito le notifiche sul telefonino ma cercate la vita reale, condividete esperienze, guardatevi in faccia, cercate il confronto vero».

«È nel rapporto con i compagni e con gli insegnanti – puntualizza la presidente – che imparerete a tendere la mano a chi è in difficoltà, a riscoprire interazioni genuine, il piacere di stare insieme e quello della condivisione senza nascondersi continuamente dietro un display. Per tornare a comunicare con sincera profondità l’uno con l’altro».

Si schianta in auto contro un albero: un 33enne al Bufalini

È successo all’alba in via Trieste, alle porte di Ravenna

Un uomo di 33 anni è stato trasportato d’urgenza al Bufalini di Cesena dopo essersi schiantato contro un albero all’alba di oggi (14 settembre) in via Trieste, all’altezza dell’azienda Micoperi. Non ci sono altri mezzi coinvolti.

Per cause in corso di accertamento da parte della polizia locale intervenuta per i rilievi, il 33enne, alla guida di una Dacia Sandero in direzione Ravenna, avrebbe prima sbandato a sinistra, per poi concludere la propria corsa uscendo di strada a destra, contro un albero.

Durante le operazioni di soccorso, l’uomo è rimasto sempre cosciente ma è stato trasportato con il codice di massima gravità in elicottero al Bufalini di Cesena.

Esce dal carcere il 78enne che ha ucciso la moglie: ai domiciliari dalla sorella

L’uomo si è detto consapevole e pentito. «L’ho fatto per alleviarle il dolore». La donna era malata di Alzheimer

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Enzo Giardi, il 78enne che lunedì ha ucciso la moglie Piera Ebe Bertini nella loro villetta di via Lolli, è stato scarcerato e, su disposizione del giudice, ora si trova agli arresti domiciliari a casa della sorella. Nel frattempo, è stata eseguita l’autopsia sul corpo della donna, che ha confermato la causa della morte per annegamento, senza rilevare segni di violenza.

Lo scrivono i due quotidiani in edicola oggi, 14 settembre.

Giardi, ex bancario in pensione, deve rispondere di omicidio volontario aggravato dal rapporto coniugale e dalla minorata difesa della vittima. Lunedì, poche ore prima il programmato trasferimento in una struttura di assistenza, ha annegato nella vasca da bagno la moglie 77enne, affetta da tempo da Alzheimer, malattia che era ormai giunta a uno stadio avanzato.

L’uomo ha dimostrato davanti al giudice di essere consapevole del gesto, di cui si sarebbe pentito, dicendosi disperato, dopo che nei giorni scorsi aveva dichiarato di averlo fatto «per alleviarle la sofferenze».

Schianto all’incrocio: muore una donna di 62 anni

La vittima, Laura Galassi, abitava a Montaletto, vicino al luogo dell’incidente

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È morta in un incidente a pochi chilometri da casa la 62enne Laura Galassi, di Montaletto di Cervia. Il sinistro è avvenuto nella mattinata di ieri, 13 settembre, nella campagne di Bagnile, nel Cesenate ma lungo il confine con la provincia di Ravenna. La donna si trovava alla guida della sua Volkswagen Polo quando, all’altezza dell’incrocio tra via San Giorgio e via Pozzo, si è schiantata contro una Renault Capture con al volante un 20enne di Savignano. L’impatto laterale è stato fatale per la 62enne, che all’arrivo dei soccorsi era già morta. Praticamente illeso invece il 20enne.

Laura Galassi era molto nota in zona. In passato era stata segretaria di Radio Incontro, dove aveva conosciuto e poi sposato il dj Antonio Ravegnini, con il quale ha avuto il figlio Matteo.

Notte d’oro: visite guidate ai mosaici e ai palazzi storici di Ravenna

Aperte le prenotazioni per il weekend del 12 e 13 ottobre

Vsita Guidata Classense
Una visita guidata alla Classense

In occasione della Notte d’Oro, che si terrà sabato 12 ottobre, con in piazza lo spettacolo comico di Giacobazzi e iMasa, sarà possibile partecipare a diverse iniziative particolari, tra le quali lo Speciale Mosaico di Notte, l’evento dedicato alla scoperta dei mosaici che caratterizzano la città.

Inoltre, domenica 13 ottobre, in seguito al grande successo degli scorsi anni, saranno in programma le visite guidate a edifici storici di grande rilevanza, eccezionalmente aperti al pubblico. Tra questi, il Palazzo della Provincia, la Biblioteca Classense, la Residenza municipale, il Palazzo della Prefettura e il Molino Lovatelli.

Due gli itinerari di visita guidata per lo Speciale Mosaico di Notte, di sabato 12 ottobre, alle 21, con due finali diversi. Il primo prevede la visita alla Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, al Battistero Neoniano e alla Domus dei Tappeti di Pietra, il secondo si conclude al Museo Nazionale. Gli itinerari sono a pagamento e su prenotazione.

Domenica 13 ottobre la giornata è dedicata alla scoperta di Palazzi storici di Ravenna:

  • il Palazzo della Provincia, che sorge sul luogo dell’antico palazzo della famiglia Rasponi, risalente al XVII secolo e fu realizzato su progetto dell’architetto piacentino Giulio Ulisse Arata e dell’ingegnere Gioacchino Luigi Mellucci. Sarà visitabile dalle 10 alle 12.30, ingresso gratuito, su prenotazione;
  • la Biblioteca Classense è ospitata all’interno di un monastero camaldolese, eretto a partire dal 1512. Il complesso è considerato un vero e proprio gioiello architettonico e artistico tanto da richiamare ogni anno centinaia di visitatori curiosi di ammirarne gli spazi e i tesori conservati. Sarà visitabile dalle 10 alle 12.30, ingresso gratuito,  su prenotazione;
  • il Palazzo della Prefettura, un tempo sede del Legato apostolico, sin dal XIII secolo, rappresentante stabile della Santa Sede in città, più volte oggetto di ristrutturazioni è sede della Prefettura dal 1863. Sarà visitabile dalle 10 alle 17, ritrovo sul posto, ingresso gratuito, non è richiesta la prenotazione. La visita sarà allietata da un momento musicale a cura degli studenti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giuseppe Verdi”;
  • la Residenza Municipale, conosciuta anche come Palazzo Merlato, oggi sede del Comune, un tempo della famiglia Da Polenta, ha subito nel corso dei secoli varie vicissitudini, tutte da scoprire durante la visita guidata dalle 15 alle 17.30, ritrovo sul posto, ingresso gratuito, non è richiesta la prenotazione;
  • il Molino Lovatelli, documentato fin dal 1237, è un importante esempio di archeologia industriale che parla della storia delle acque di Ravenna. Utilizzava, infatti, come fonte di energia le acque del canale del Molino, che derivava dal fiume Montone e che congiungeva trasversalmente quest’ultimo con il fiume Ronco. Sarà visitabile dalle 15 alle 17.30, ingresso gratuito, solo su prenotazione.

Info e prenotazioni: www.visitravenna.it

Alla scoperta dell’immaginario onirico nella storia dell’arte

Incontro pubblico con lo studioso di fama internazionale Victor Stoichita, sulla rappresentazione del sogno nella pittura, il 16 settembre alla Classense

Dossi La Notte (il Sogno)
Battista Dossi, “La notte (il sogno)”, Gemäldegalerie Alte Meister.

Si intitola “Rappresentare il sogno. Alcune sfide pittoriche” la conferenza pubblica dello studioso di fama internazionale Victor I. Stoichita, in programma alla Sala Dantesca della Biblioteca Classense di Ravenna, lunedì 16 settembre alle 17. L’esperto di storia dell’arte è ospite in città per una serie di lezioni e seminari per la cattedra “Corrado Ricci” del Diparttimento di Beni Culturali del Campus di Ravenna dell’Unibo, che si tengono fino al 20 settembre prossimo.
Il ciclo di incontri magistrali con Stoichita – dedicati al tema “L’officina dei sogni. Un’incursione nel mondo onirico della prima modernità” – è riservato agli studenti di Beni Culturali per l’anno accademico 2024-25 ed è curato dalla professoressa Lucia Corrain.
Critico e storico dell’arte romeno, Victor Stoichita, nato a Bucarest nel 1949, si è laureato in Storia dell’arte a Roma sotto la guida di Cesare Brandi, ha poi proseguito i suoi studi a Parigi, dove ha conseguito il Doctorat d´état ès Lettres alla Sorbone e a Monaco di Baviera. Professore emerito all’Universita di Friburgo in Svizzera, invitato all’Università della Svizzera Italiana, è membro dell’Accademia dei Lincei, Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres francese, membro dell’European Academy e membro associato dell’Accademia Reale del Belgio È stato visiting professor in vari atenei in Europa e Usa, ha svolto ricerche presso molte istituzioni internazionali e curatore di mostre.

De Ribera, Sogno di Giacobbe
Josepe de Ribera, “Sogno di Giacobbe”, 1639, Museo del Prado, Madrid

I suoi interessi di ricerca si concentrano prevalentemente sulla funzione delle immagini nella tradizione occidentale, in particolare nella pittura rinascimentale e barocca italiana e spagnola. Tra le traduzioni italiane delle sue opere si segnalano: L’invenzione del quadro. Arte, artefici e artifici nella pittura europea (Il Saggiatore 2023); L’ultimo carnevale. Goya, de Sade e il mondo alla rovescia (Il Saggiatore 2002); Breve storia dell’ombra. Dalle origini della pittura alla Pop Art (Il Saggiatore 2003); Cieli in cornice. mistica e pittura nel secolo d’oro dell’arte spagnola (Meltemi 2024); L’effetto Pigmalione: breve storia dei simulacri da Ovidio a Hitchcock (Il Saggiatore 2006); Effetto Sherlock. Occhi che osservano, occhi che spiano, occhi che indagano. Storia dello sguardo da Manet a Hitchcock (Il Saggiatore 2017); L’immagine dell’altro. Neri, giudei, musulmani e gitani nella pittura occidentale dell’Età moderna (La casa Usher 2019).

La conferenza alla Classense è aperta a tutto il pubblico, a ingresso gratuito e senza necessità di prenotazione.

Dal Far West alla guerra civile, i romagnoli “alla conquista dell’America”

Eraldo Baldini parla del saggio “Transatlantica” (curato insieme ad Alberto Pagani) con i racconti di personaggi, luoghi e imprese che videro protagonisti uomini e donne partiti per il paese delle libertà

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Un dettaglio della copertina del saggio Transatlantica

«Sono storie straordinarie, bellissime, fuori dal comune con personaggi strepitosi». Lo scrittore Eraldo Baldini lascia trapelare tutto il suo entusiasmo quando parla del libro in uscita oggi (13 settembre) a cui ha lavorato per anni: Transatlantica (Romagna e America), pubblicato da Il Ponte Vecchio.

Si tratta di un testo a più mani sul rapporto tra la nostra terra e gli Usa in cui l’antropologo e narratore firma, in particolare, i capitoli dedicati ai toponimi romagnoli sparsi nei vari stati a stelle strisce e ai romagnoli che hanno attraversato l’oceano Atlantico dai primi dell’Ottocento fino agli anni Cinquanta del secolo scorso. Le storie straordinarie sono infatti storie vere, spesso legate alla frontiera del West che tanto ha incantato e affascinato in primis il mondo del cinema e che Baldini ha ricostruito tramite un lungo lavoro di documentazione. E così per esempio scopriamo che la Ravenna di 15mila abitanti nell’Ohio prende il nome da uno dei fondatori che era stato in visita nella città dei mosaici. Nel Nebraska un’altra Ravenna fu fondata, non a caso, il 23 luglio e ancora oggi festeggia la data dedicata a Sant’Apollinare. Nel municipio della Ravenna del Kentucky campeggia una riproduzione di un mosaico di San Vitale. E cosa dire dei Sioux che accerchiano la appena fondata Ravenna del Minnesota, tenendola sveglia per due settimane con la “danza dello scalpo”? Del resto, le città americane con questo nome sono ben tredici, ognuna con una storia da raccontare.

Così come quella Imola dove doveva sorgere il più grande manicomio della California ispirato proprio al centro di ricovero romagnolo visitato per l’occasione dagli americani incaricati del progetto oltreoceano. Rimini invece dovrebbe essere ispirata a un’opera lirica dedicata a Francesca da  Rimini. E del resto l’opera corre anche in altri intrecci. «Marietta Alboni – ci racconta ancora Baldini – era una cantante lirica di Cesena che diventò un mito e tra chi non si perdeva un suo concerto c’era addirittura Walt Whitman. E altri cesenati, peraltro implicati in una vicenda di tradimenti amorosi riportati dalla stampa, frequentavano Washington e i palazzi del potere al tempo di Lincoln. Ma in generale troviamo tantissimi italiani dappertutto e molto prima della grande immigrazione di massa di fine Ottocento». Stando alle storie raccontate da Baldini abbiamo innanzitutto i missionari, che venivano formati nel seminario di Bertinoro. Tra questi va sicuramente ricordato il santarcangiolese padre Pasquale Tosi che arrivò fino alle Montagne Rocciose, si trovò a pochi chilometri da Little Big Horn ai tempi della celeberrima battaglia e fu l’autore del primo dizionario fra lingue “indiane” e inglese prima di trasferirsi addirittura in Alaska. Accanto ai missionari, neanche a dirlo, dalla Romagna partono alla volta degli Usa uomini motivati dalla passione politica per la libertà, in alcuni casi anche in risposta all’appello degli Unionisti (cioè dei “Nordisti”) durante la sanguinosa Guerra Civile americana (1861-1864). Fu il caso del giovane ravennate Giovanni Gordini, che là divenne caporale e fu ferito nella battaglia di Key Cross. Del resto, tra chi lottava contro gli schiavisti, c’erano le Garibaldi Guards e le Italian Legion con tanto di vessillo tricolore. «Questo deve stupirci fino a un certo punto – spiega lo studioso – se pensiamo che a New York c’era comunque una grande sezione della Giovine Italia dove approdarono anche il forlivese Pietro Maroncelli, il conselicese Foresti e il cesenate Guglielmo Gaiani».

Viaggi lunghi e perigliosi che si susseguirono nei decenni (abbiamo due vittime romagnole anche sul Titanic) e che qui vengono raccontati fino al 1950. «Abbiamo scelto questa data perché rappresenta in qualche modo uno spartiacque; da quella data in poi, con la Guerra Fredda, il Vietnam e il resto, sarebbe stato necessario assumere uno sguardo politico che qui non c’interessava». Le storie raccontate sono infatti quelle di uomini e donne che vanno verso un paese ancora in formazione che per molti di loro è luogo di libertà e di un possibile riscatto.

«Per me è stato un lavoro entusiasmante perché ho potuto unire l’amore e la passione per la cultura degli Stati Uniti, soprattutto nel periodo della frontiera, con la storia e la cultura della Romagna di cui mi occupo da sempre». Mai come in questo caso, si può dire quindi, un saggio che si legge come un romanzo. E anche ascoltare Baldini che racconta a voce alcune di queste storie è di certo un’esperienza da non perdere. Il primo appuntamento è a Russi alla Fira di Sett Dulur, stasera (13 settembre) alle 21 alla Biblioteca Comunale dove ci sarà anche Alberto Pagani, docente esperto di geopolitica, che ha curato insieme a Baldini il corposo volume, ricco pure di illustrazioni, che contiene anche testi di Mauro Antonellini, Andrea Baravelli, Giuseppe Bellosi, Dante Bolognesi, Gian Paolo Borghi, Guido Ceroni, Massimiliano Galanti, Rossano Novelli e Stefano Piastra

«Una notte d’inferno al pronto soccorso di Ravenna»

Si moltiplicano le denunce sullo stato del reparto dell’ospedale. L’ultima è di una donna arrivata in ambulanza dopo una sincope: «Sette ore su una barella senza essere considerata da nessuno, tra ragazzini ubriachi»

stazione ravenna sabato 7 settembre
Le forze dell’ordine in stazione, sabato 7 settembre

«Non sembrava Ravenna, sembrava Gaza». Un’esagerazione che rende però bene l’idea della situazione al pronto soccorso, in un racconto di una paziente trasportata d’urgenza in ambulanza attorno alle 23 di sabato scorso, 7 settembre, e poi riportata a casa dal marito 7 ore più tardi, sfinita, senza che nessuno le abbia prestato soccorso, costretta a restare stesa, a casa, anche per i giorni successivi in attesa del proprio medico di base.

Il suo è solo un altro racconto, l’ennesimo, che arriva dal pronto soccorso, dove i medici, come un po’ in tutta Italia, sono sempre troppo pochi. E le ore di attesa in proporzionale aumento.

«Ho avuto una sincope durante una cena a casa con alcuni amici – ci racconta la donna protagonista dell’ultimo episodio -, ho perso conoscenza e sono stata poi soccorsa dall’ambulanza del 118, chiamata da mio marito: sono arrivati due ragazzi che sono stati davvero bravissimi, professionali, premurosi, impeccabili. Mi hanno accompagnato al pronto soccorso perché hanno detto che nelle mie condizioni non avrei dovuto nemmeno camminare. Una volta arrivati, però, è stato il delirio». Decine e decine di barelle («almeno cento, secondo me») tra il triage e i corridoi. «A gestire il tutto, due medici giovanissimi, di cui non metto in dubbio la professionalità, ma sicuramente senza l’esperienza necessaria».

Alla paziente, dopo la sincope, è stata misurata la pressione. Poi basta, dimenticata. «Non è passato nessuno in 7 ore neppure per chiedermi se stessi bene. A fianco a me un’anziana era da 9 ore ad assistere il marito, in piedi, senza neanche una sedia. Entrambi più di 80 anni. Nessuno ha portato loro neanche un bicchiere d’acqua». Attorno alle 2.30 sembrava potesse arrivare il loro turno, ma a irrompere in un quadro già di per sé desolante sono «i ragazzi e ragazzini del sabato sera, tanti minorenni. Alcuni ubriachi, altri sotto stupefacenti, altri ancora feriti e sanguinolenti, con la polizia al seguito dopo risse in spiaggia. Uno scenario assurdo. Abbiamo avuto anche paura, perché un ragazzo era esagitato e ha iniziato a sbraitare».

Poche ore prima – come avevamo raccontato a questo link – in stazione erano intervenuti carabinieri e polizia per sedare una sorta di rissa tra minorenni, accalcati alla fermata dei bus, in ansia di raggiungere la spiaggia per un evento. Che ha portato così alcuni di loro a terminare la serata in ospedale. «Vengono fatti passare davanti a tutti noi – continua nel suo racconto la donna -. Dopo una sincope, pensavo almeno di essere sottoposta a un esame del sangue. O di “meritarmi” una flebo, ma niente. Alle 6 ho chiamato mio marito per farmi passare a prendere, pensando che tanto si fossero ormai dimenticati di me». Secondo la paziente «così, a occhio, in pronto soccorso sabato notte mancavano almeno 20 persone a lavorare, rispetto alle reali esigenze. Gli infermieri presenti, oltretutto, erano lì a tappare buchi, chiamati in emergenza da altri reparti, si percepiva chiaramente dai loro discorsi. Non credo che una città come Ravenna possa meritarsi una situazione del genere: la mia speranza è che il mio racconto e quelli molto simili di altri possano essere in qualche modo utili per migliorare la situazione».

La stessa Ausl fatica a nascondere i problemi. Per quanto riguarda i numeri di tutta la Romagna, la carenza dei medici di Emergenza-Urgenza è cronica: oltre il 30 percento del personale di pronto soccorso è scoperto, nonostante l’Ausl abbia espletato tutti i concorsi possibili, per l’esattezza 18 dal 2020.

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