venerdì
19 Settembre 2025

Un panificio per la formazione degli ospiti della comunità Villaggio del Fanciullo

Per ora servirà solo gli ospiti della struttura che si occupa di recupero da tossicodipendenze ma in futuro aprirà anche al pubblico

PanificioNegli spazi del Villaggio del Fanciullo a Ponte Nuovo di Ravenna, la fondazione nata negli anni Ottanta per seguire il recupero dei tossicodipendenti, è stato inaugurato un panificio. Il taglio del nastro di “PanettiAmo” in via del Pino 102 è avvenuto stamani, 17 giugno. Il progettoè stato finanziato da Fondazione Cattolica, Fondazione Cassa di Risparmio, Prosolidar e Fondazione Johnson & Johnson.

Per ora il panificio è destinato a produrre cibo per gli ospiti del Villaggio, ma in prospettiva sarà aperto anche al pubblico: fino a luglio è prevista la formazione di diversi ragazzi, ai quali si insegna a realizzare prodotti di panificio ma anche, biscotti, pizze eccetera: l’obiettivo è dare vita a un vero e proprio panificio artigianale gestito dagli ospiti della struttura che così possono imparare un mestiere da spendere sul mercato.

All’inaugurazione erano presenti, – oltre al presidente del Villagio, Paolo Belletti, e al direttore Patrizio Lamonaca – anche Adriano Tomba, segretario generale di Fondazione Cattolica, e l’assessora Federica Moschini.

Marangoni, ultimo ravennate al Tour de France: «Per me l’apice da professionista»

Alan Marangoni, 40enne ex ciclista di Cotignola ritiratosi nel 2018, partecipò all’edizione del 2013 del Tour de France con il team Cannondale

Marangonisagan CiclistiL’ultimo ravennate a pedalare al Tour de France è stato Alan Marangoni. L’ex ciclista di Cotignola, che vive a Riva del Garda da qualche anno, partecipò a una edizione della Grande Boucle, nel 2013 con il team Cannondale. Il 40enne arrivò a Parigi (dopo 3.400 km spalmati su 21 tappe percorse in quasi 90 ore in tre settimane) al 111esimo posto (su circa duecento partenti da Porto Vecchio in Corsica) con un distacco di tre ore e dieci minuti dal vincitore Chris Froome. «Ho un ricordo bellissimo di quell’esperienza, penso sia stato il mio apice come atleta professionista – ricorda Marangoni –. Fisicamente stavo molto bene e ho avuto un bel rendimento».

La memoria corre subito al 5 luglio di undici anni fa: «Alla settima tappa facemmo un numero di squadra che ancora se lo ricordano. Un po’ da kamikaze, va detto, ma funzionò. A 120 km dall’arrivo ci siamo messi davanti a tirare in salita e abbiamo selezionato il gruppo, abbiamo staccato i velocisti più forti e abbiamo portato il nostro capitano Peter Sagan alla vittoria di tappa».

Nel 2018 Marangoni si è ritirato dopo dieci anni di professionismo (755 gare e una sola vittoria all’ultima apparizione in Giappone) e da allora lavora come conduttore per la versione italiana di Gcn, il canale streaming su Youtube con filmati dedicati al mondo del ciclismo.

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Dalla pagina Facebook di Alan Marangoni

Marangoni, da romagnolo e da ex ciclista come vive la vigilia del passaggio del Tour da queste parti?
«Sarà un’emozione bellissima, sono “carico a palla”. È un evento talmente raro che se ricapiterà io non ci sarò più e allora sento come la paura di non riuscire a viverlo a pieno, la paura di non riuscire a fare tutto il possibile per godermelo. Per esempio, quando scegli uno spot sul percorso poi non è che ti puoi spostare con tutte le limitazioni al traffico».

Ha già scelto il suo spot?
«Penso che andrò sulla salita del Barbotto inserita nella prima tappa del 29 giugno. Sarò sulle strade della corsa con la squadra di Gcn per realizzare video. L’idea è quella di fare la salita un po’ di ore prima del passaggio ufficiale e fare il confronto con i professionisti in gara».

Sarà un bel ritorno di visibilità per il territorio?
«Il Tour è l’evento sportivo con più spettatori collegati dopo Mondiali di calcio e Olimpiadi che però si fanno ogni quattro anni. La partenza poi attira tutta l’attenzione mediatica e quest’anno sarà in Italia».

Quali ricadute possono esserci per il futuro?
«Faccio un esempio: la salita della Gallisterna vicino a Riolo è inserita nella seconda tappa. Non è mai stata un punto molto frequentato dai ciclisti, io ricordo che la feci tempo fa e trovai la strada tutta rotta. Poi nel 2020 venne sistemata e inserita nel Mondiale di ciclismo su strada fatto a Imola. In tv passarono delle immagini spettacolari con i corridori che sembravano sospesi nel vuoto e da allora è diventata una meta per gli appassionati che vogliono percorrere la strada del Mondiale. Vengono dall’estero».

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Dalla pagina Facebook di Alan Marangoni

Al Giro d’Italia è andato cinque volte. Quali sono le differenze con la corsa francese?
«Al Tour è tutto più amplificato, a partire dalla gente sulle strade che è molta di più perché si corre in luglio e non in maggio. Ma anche lo stress è più alto: ci sono sponsor che investono milioni nelle squadre solo per quell’evento e chiaramente questo si sente».

In una delle cinque partecipazioni al Giro, quella del 2014, ci fu un momento da libro Cuore con il passaggio dalla sua Cotignola dove il gruppo si fermò per una specie di merenda in strada…
«È stato un momento stupendo, lo metto tra i miei ricordi più belli come quella volta che ho rischiato di vincere la tappa di Forlì nel 2015 o quando ho preso la neve sullo Stelvio o il mio pianto di emozione sul Tonale. Il problema della merenda di Cotignola fu che poi i primi ripartirono a scheggia…».

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Dalla pagina Facebook di Alan Marangoni

È già scritta la vittoria di Pogacar al prossimo Tour?
«Parte come super mega favorito, ma dipende dalle condizioni di Vingegaard: ha ripreso ad allenarsi da poco dopo la brutta caduta in aprile, sul test secco è già ai suoi livelli, l’incognita è la tenuta sulle tre settimane. Ma anche se lui non sarà al top, per Pogacar non sarà una passeggiata come il Giro: sono curioso di vedere Evenepoel, Roglic, Bernal… e l’italiano Ciccone può puntare a una tappa».

Come va la sua carriera da conduttore tv?
«Bene, stiamo facendo ottimi numeri da sei anni. Arriviamo anche a 50mila visualizzazioni per video, nonostante non sia così facile sfornare 5 video nuovi ogni settimana».

Come lavorate?
«Ci vogliono idee nuove in continuazione. Possono venire da noi conduttori (con Marangoni c’è Giorgio Brambilla, ndr), dagli sponsor, dal team, oppure facciamo la versione italiana di altri video realizzati da Gcn in altri Stati. La base di Gcn in Italia è Bergamo e da lì pianifichiamo tutto. Per il mio 40esimo compleanno che sarà a luglio faremo un giro della Romagna a staffetta di 400 km in un giorno: io, Brambilla, Gianpaolo Mondini di Fusignano che vinse una tappa del Tour nel 1999 e Fabrizio Amerighi di Imola».

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Dalla pagina Facebook di Alan Marangoni

Non ha voglia di tornare a lavorare nel ciclismo con qualche squadra?
«Per ora no. Quello che faccio mi piace e mi lascia tempo per me stesso. Non penso potrò farlo per sempre ma ci penserò più avanti».

Ha concluso la carriera sei anni fa. Il ciclismo di oggi è già diverso dal suo?
«Sì. È aumentata ancora di più la spinta verso l’ottimizzazione di ogni dettaglio. In particolare è aumentata l’attenzione all’alimentazione. Ai miei tempi facevano un incontro con il nutrizionista una volta all’anno all’inizio della stagione. Adesso il nutrizionista si muove con la squadra nelle gare a tappe e ogni giorno gestisce i menù personalizzati per ogni ciclista. Si punta molto di più sui carboidrati e quasi zero sulle proteine».

Incendio doloso e turbativa d’asta: 5 indagati per il rogo della tipografia

Fiamme in un capannone alle Bassette di Ravenna a ottobre 2023, il giorno prima della vendita all’asta dell’immobile in una procedura di liquidazione coatta amministrativa. La procura ha individuato tre inneschi con liquido infiammabile

Schermata 2023 10 20 Alle 11.54.20Ci sono cinque indagati dalla procura di Ravenna per l’incendio che distrusse parte dei locali della storica Tipografia Moderna in via Giulio Pastore a Ravenna (zona Bassette) nella notte tra il 17 e il 18 ottobre scorso. Una consulenza richiesta dalla procura aveva individuato tre punti d’innesco, preparati cospargendo liquido infiammabile.

Due persone devono rispondere di incendio in concorso e tutte di turbativa d’asta continuata e in concorso: l’amministratrice della società, un affarista, un finanziatore e due avvocati. A tutti, come si legge sui quotidiani locali Resto del Carlino e Corriere Romagna che nei giorni scorsi hanno riportato la notizia, è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura.

Il capo di imputazione per turbativa d’asta è contestato perché l’incendio scoppiò il giorno prima dello svolgimento dell’asta per la vendita del capannone nell’ambito della procedura di liquidazione amministrativa coatta della cooperativa Tipografia Moderna che andava avanti da un decennio. L’asta si tenne comunque il 19 ottobre nello studio di un notaio di Ravenna e furono due le società a presentare un’offerta. Aggiudicazione per 322.500 euro a un’azienda ravennate specializzata in isolanti termici risultata estranea all’intera vicenda (valore stimato da perizia di 900mila con offerta minima di 262.500). L’altra concorrente era un’immobiliare cittadina. Non si presentatò all’asta la Edizioni Moderna, ditta che dal 2013 aveva preso in affitto il magazzino per poi comprare nel 2017 il ramo d’azienda dalla storica Tipografia Moderna (finita in liquidazione) e presente all’interno degli spazi parzialmente bruciati.

L’incendio notturno – secondo la ricostruzione degli investigatori – sarebbe stato pianificato da una 42enne di San Pancrazio, vicepresidente della società cooperativa Edizioni Moderna, insieme a un 50enne di Castel Guelfo, con cui la donna pare fosse in affari da anni. Insieme avrebbero appiccato le fiamme per far saltare la gara. Ultima mossa di una lunga serie di azioni per rimandare la procedura di vendita giudiziaria insieme agli altri tre indagati: un 53enne di Cenate Sopra (Bergamo) e a due avvocati, un 67enne di Riccione e una 52enne originaria di Copparo ma residente a Ravenna. La prima asta di marzo 2022 se l’era aggiudicata un’azienda di Roma che però non aveva saldato l’importo: secondo l’accusa quello fu il primo stratagemma messo in atto dal gruppo per rallentare la procedura giudiziaria.

Gli assessori dopo il primo weekend a senso unico a Marina: «Test positivo»

«Più auto nel parcheggio scambiatore. Dal prossimo settimana in servizio il navetto da 18 metri nell’orario di punta per il rientro»

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«Il primo weekend con la nuova viabilità a Marina di Ravenna ha restituito un quadro positivo, con una buona scorrevolezza della corsia preferenziale e una crescita sostanziale di chi ha deciso da subito di utilizzare i parcheggi scambiatori con il servizio del navetto gratuito. Questo primo test è stato utile per valutare gli aggiustamenti necessari e, di conseguenza, l’utilizzo del navetto».

Lo dichiarano l’assessore al Turismo Giacomo Costantini e alla Mobilità Gianandrea Baroncini.

«Già dal prossimo fine settimana sarà attivo il servizio del navetto da 18 metri nell’orario di punta del rientro, anticipando i tempi del suo inserimento. Abbiamo rilevato, infatti, grazie alla preziosa collaborazione della Polizia locale, un notevole aumento dell’utilizzo del parcheggio scambiatore con conseguente incremento di quello del bus gratuito. La corsia preferenziale ha permesso una circolazione più fluida verso gli stabilimenti balneari e si è rivelata corretta la scelta di lasciare le due corsie di uscita da Marina di Ravenna, via Trieste e viale delle Nazioni, essendo questo il momento più delicato per l’intensificarsi della circolazione dei mezzi verso Ravenna. Stiamo, inoltre, lavorando per cambiare il percorso alla linea 60 che dal 1° luglio entrerà nel parcheggio scambiatore. L’attuale tragitto ha già subito un allungamento per saltare il ponte della Lama su via Trieste, chiuso al traffico di mezzi pesanti a causa dello stress subito durante l’alluvione. Quindi, per rispettare i tempi lungo il tragitto e il riposo degli autisti al termine della tratta, abbiamo già studiato un nuovo percorso che prevede anche il parcheggio scambiatore. Infine, aver regolamentato gli stalli a pagamento in via Ciro Menotti e viale Zara ha consentito una fluidificazione della viabilità del navetto che subiva dei rallentamenti a causa dalle auto parcheggiate senza alcuna regola. Continueremo il monitoraggio per apportare le eventuali modifiche sempre volte ad un servizio di migliore fruizione delle mostre spiagge».

Tornano le interviste di Gene Gnocchi al museo: tra gli ospiti Luxuria e Vecchioni

Al Mic attesi anche Chiambretti, Linus e Savino

Vladimir Luxuria

“L’AperiGene”, la rassegna di interviste condotte da Gene Gnocchi ai personaggi del mondo dello spettacolo, ritorna a luglio al Mic di Faenza per la sua seconda edizione. Anche quest’anno, sarà ospitata nel cortile interno del Museo delle ceramiche in orario aperitivo, offrendo anche la possibilità di fare una visita autonoma alle collezioni.

Quattro gli appuntamenti con personaggi importanti del mondo dello spettacolo che dialogheranno con il noto comico in divertenti conversazioni: 4 luglio Gene Gnocchi incontra Piero Chiambretti, l’11 luglio in coppia Linus e Nicola Savino, il 19 luglio Vladimir Luxuria, infine il 25 luglio Roberto Vecchioni.

«L’idea della rassegna – spiega il celebre comico, ormai faentino d’adozione – è coinvolgere i volti noti in una conversazione aperta, nella quale si può parlare di tutto: aneddoti, ricordi, ma anche riflessioni più serie e personali. La vicinanza con il pubblico, poi, fa il resto: le interviste de L’AperiGene sono diverse rispetto a quelle viste in tv, proprio perché la distanza tra gli ospiti e i partecipanti si accorcia e tutto diventa più diretto, quasi…famigliare».

L’intervista- spettacolo ha inizio alle ore 19. Dalle 17.30 visita in autonomia al Museo. Dalle 18 l’aperitivo.

L’intervista dura circa un’ora e un quarto.

Costo ticket: 25 euro (include ingresso, visita al museo +aperitivo + spettacolo). La prenotazione con prevendita è obbligatoria: online  https://www.micfaenza.org/in-programma/ o presentandosi direttamente al Museo delle ceramiche (aperto tutti i giorni fino alle 19. Chiuso il lunedì).

La squadra mista di calcetto della Don Minzoni terza ai campionati scolastici

I complimenti della dirigente per il risultato ottenuto alla fase nazionale

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Si sono da poco conclusi a Salsomaggiore i campionati nazionali scolastici per scuole secondarie di primo grado di calcetto.  La squadra mista della scuola “Don Minzoni” di Ravenna,  dopo aver vinto il campionato regionale, ha partecipato alla finale nazionale aggiudicandosi il terzo posto (perdendo, ai rigori, solo la semifinale contro una scuola trentina).

All’evento, organizzato dalla Figc, i ragazzi sono stati accompagnati dalle insegnanti Antonella Casadio e Arianna Andreoni che ne hanno lodato lealtà e correttezza, oltre all’impeccabile comportamento in campo – si legge in una nota della scuola.

Alle ragazze Carin Balzani, Martina Conficconi, Malak Hassan, Matilde e Martina Francini e ai ragazzi Manuel Magnosi, Damiano Vichi, Luca Marcucci, Karim Sajri e il capitano Alessandro Saccomandi sono andati i complimenti della dirigente dell’Istituto comprensivo San Biagio, Marilisa Ficara.

Milano Marittima si prepara per il concerto “glorioso” di Margherita Vicario

Uno scambio con l’attrice, cantautrice e ora anche acclamata regista, in attesa dell’appuntamento di martedì 18 giugno all’arena Stadio dei Pini, per il live accompagnato dall’Orchestra classica La Corelli

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Una carriera nata nel mondo attoriale, tra cinema e televisione, ma subito affiancata da una produzione cantautoriale indipendente di successo, capace di fondere forti messaggi sociali – dal femminismo all’inclusività, dall’antirazzismo alla sostenibilità – con la leggerezza di una musica pop dalle influenze barocche e intercontinentali.

Margherita Vicario, classe 1988, sarà all’arena dello Stadio dei Pini di Milano Marittima il 18 giugno, nell’ambito della rassegna “Il Trebbo in musica 2.4”, con un inedito accompagnamento live dell’orchestra classica La Corelli per il suo Gloria!.
Il concerto condivide il nome con nuovo film di Vicario, al suo esordio come regista, che a poche settimane dall’uscita può già vantare critiche entusiaste e la candidatura all’Orso d’Oro di Berlino.

Quella impressa sulla pellicola è una storia tutta al femminile, perfettamente inserita nell’immaginario tratteggiato della cantautrice, che racconta l’affermazione di un gruppo di orfane della Venezia di fine ‘700, mettendo al centro della narrazione la musica e i suoi risvolti salvifici, in un connubio che ci aspettiamo di ritrovare nel verde dell’Arena dei Pini.

Cosa dobbiamo aspettarci da questa prima collaborazione con un’orchestra classica?

«Un concerto glorioso, in tutti i sensi possibili. La Corelli è un’orchestra importantissima, che ha già affiancato numerosi artisti provenienti dalla scena della musica leggera creando un intreccio eccezionale. Il mio repertorio poi, si presta particolarmente alla formazione orchestrale, tra musiche cinematografiche che possono essere “riempite” e valorizzate dall’accompagnamento ambientale per dare vita a un connubio ricco e particolare. La performance comprende anche una parte più ritmica, dove i suoni di batteria e percussioni si fondono alle sonorità classiche dell’orchestra».

Lo spettacolo resterà incentrato sulle tematiche dell’omonimo film e sulla colonna sonora o andrà ad esplorare aspetti diversi della sua discografia?

«Al centro della scena ci saranno alcuni brani della colonna sonora di Gloria!, più che adatti a questo tipo di esibizione: le ispirazioni settecentesche delle musiche, impreziosite dagli arrangiamenti di Dade (Davide Pavanello, ndr) risuoneranno al meglio nelle note de La Corelli. Il concerto però si muoverà anche tra le canzoni dei miei album precedenti, più “pop” e moderne, ma mai minimali: credo che le composizioni ricche, quasi barocche, di Minimal MusicalBingo e Showtime renderanno al meglio in questo binomio».

La dimensione musicale di Gloria! incide notevolmente sulla pellicola, ma come è stato misurarsi con un’esperienza di regia a tutto tondo, vivendo il cinema “dall’altra parte della camera”?

«Sicuramente impegnativo, ma bello. È un film complesso, che vede la musica come la vera protagonista della storia, ma c’è di più: portare a termine le riprese mi ha fatto sentire un po’ come se stessi facendo un concerto di dodici ore… Ogni giorno però! Ci si preoccupa principalmente degli aspetti tecnici del girato, ma non sono da sottovalutare i risvolti umani: dal “tenere il pubblico” – la troupe in questo caso – ai rapporti con le maestranze. Ho trovato la regia un lavoro molto performativo, devi conquistare le persone che lavorano con te per far si che tirino fuori il cuore. È bello avere idee chiare da trasmettere, ma è altrettanto bello riuscire a delegarle a qualcuno che ci mette anche il suo talento per portarle in vita. Come regista ritengo importante affidarmi agli attori e al loro lato creativo, molto del film dipende da quanto loro si danno nel realizzarlo».

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A proposito delle performance degli attori in scena, colpisce in particolare quella di Veronica Lucchesi (La Rappresentante di Lista), in un personaggio che sembra vestirle alla perfezione e che ad un certo punto canterà anche una sua canzone. La scrittura del personaggio di Bettina è stata in qualche modo ispirata da Lucchesi?

«Mi ha totalmente ispirata. Sono una fan della prima ora di Veronica e de La Rappresentante di Lista e il personaggio di Bettina è stato scritto pensando a lei. La canzone ripresa nel film (Questo Corpo, ndr) è la mia preferita e racconta una storia potente. Partendo da ciò che viene narrato nel testo ho immaginato una “back story”, che ha dato forma al personaggio di Bettina e al suo passato. Non poteva essere interpretato da altri se non da lei.».

Non è la prima collaborazione con Lucchesi: nel 2022 ha accompagnato (insieme a Ginevra) La Rappresentante di Lista nella serata duetti di Sanremo. Nei suoi progetti futuri c’è l’idea di partecipare al Festival da concorrente?

«Sanremo è una partita che si gioca anno per anno, si scopre all’ultimo chi entra in squadra e chi no. Non è una cosa su cui è davvero possibile fare progetti. Non nego che mi piacerebbe, ma mi sono sempre trovata altro da fare nel frattempo».

Tra musica, recitazione e regia sicuramente gli impegni non mancano… da quale di questi ruoli però si sente più rappresentata?

«Ognuno di questi aspetti è unico, con le sue diverse fasi e le varie sfaccettature comunicative. Il live però rimane il mio momento preferito. Quando canto per il pubblico riesco a percepire il grande scambio che avviene attraverso la linea del palco. Ogni volta è un’emozione».

La sua discografia nasconde temi complessi all’interno di brani spesso allegri e scanzonati. Quanto è importante per lei avere più livelli di lettura in un testo e unire a musiche allegre e “pop” messaggi più impegnati?

«È fondamentale. Spesso quando scrivo sono mossa da un sentimento di rabbia e frustrazione, da un dolore che decodifico in parole, per sublimarlo attraverso i testi. È proprio in questi casi che mi accorgo che il mezzo più potente per superare questo sentimento è un sorriso mosso dalla speranza. Mi dico: questa cosa fa male! Però chissà, magari, se sviscerata con ironia e dolcezza, riesce ad arrivare a più persone possibili. È una cosa che faccio spontaneamente, senza prestare particolare attenzione, ma divertendomi: il più bel gioco che si può fare con le parole è scegliere quelle più ambigue, o addirittura fuorvianti, per nascondere più significati all’interno di un brano».

Ha mai avuto timore di venire fraintesa in questo gioco di contrasti?

«Credo di essermi spinta al limite varie volte con il mio immaginario, ma non sono mai stata fraintesa. Oggi vengono messe sotto la lente di ingrandimento molte cose, tra cui anche le espressioni artistiche, ma mi ritengo molto chiara in quello che è il mio messaggio. Nasco come cantautrice e sono naturalmente portata a guardare il mondo attraverso il mio corpo e a trasformare tutto ciò che vivo: dal primo amore all’attualità che mi circonda. Quando scrivo un nuovo pezzo, la prima persona a cui mi rivolgo sono io. Mi do consigli, appunto ricordi, come in un diario personale. Non ho paura di affrontare tematiche sociali, ambientali, inclusive o femministe, ma la mia musica non è esclusivamente “al femminile”, anzi, ho scoperto durante i miei live che aiuta tanti ragazzi: a volte a capire qualcosa di più sulla propria fidanzata, amica o sorella, a volte su loro stessi»

Al via la rassegna di cinema all’aperto anche al chiostro del Carmine di Lugo

Si parte con “Io e il secco” e la presenza del giovanissimo attore Francesco Lombardo

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Dopo le arene di Bagnacavallo e di Faenza, torna il cinema all’aperto anche a Lugo. L’appuntamento è nel chiostro del Carmine, in piazza Trisi, a partire da giovedì 20 giugno con l’Arena del Carmine.

Il programma punta quest’anno a raggiungere le ottanta serate nei mesi di giugno e luglio.

A QUESTO LINK IL PROGRAMMA COMPLETO

Per la prima serata ci sarà in sala l’attore Francesco Lombardo (qui la nostra recente intervista), direttamente dal set di Io e il secco di Gianluca Santoni. Gli ospiti non si limiteranno alla serata inaugurale: sono già confermati anche Simone Godano con il suo Sei fratelli (17 luglio) e Piero Messina, di ritorno dalla Berlinale con Another end (31 luglio). Ed è pronta anche un’altra sorpresa: il nuovo film di Richard Linklater, Hitman, dopo aver conquistato il pubblico del Festival di Venezia, sarà proiettato in anteprima nazionale martedì 25 giugno.

La programmazione, come di consueto, unirà i grandi film internazionali alle migliori produzioni locali, perle nascoste per i cinefili più intransigenti e titoli per tutta la famiglia. Ci sarà la possibilità di riscoprire alcuni dei film premiati nei maggiori festival: dall’Oscar al miglior film internazionale – La zona d’interesse di Jonathan Glazer – fino a Povere Creature!, con l’interpretazione di Emma Stone, valsale una seconda statuetta come migliore attrice protagonista, senza dimenticare l’ultima creazione di Justine Triet, che ha conquistato la Palma d’oro a Cannes 2023 con Anatomia di una caduta.
Maestri della settima arte come Wim Wenders (Perfect days), Ken Loach (The Old Oak) e Aki Kaurismaki (Foglie al vento) faranno da contraltare a nuove scoperte come La sala professori di Ilker Çatak o Past Lives, opera prima di Celine Song.

Infine, come per il 2023, anche quest’anno l’Arena del Carmine aderirà alla campagna Cinema Revolution che prevede per tutta la stagione l’ingresso a 3,50 euro a tutte le proiezioni di film italiani ed europei.

Prezzi alla cassa 6,50 euro intero, 5 euro ridotto.

La rassegna è organizzata da Cinemaincentro in collaborazione con il Comune di Lugo. Per ulteriori informazioni e programmazione completa visitare il sito www.cinemaincentro.com.

Un centro sportivo di eccellenza con quattro campi da calcio nell’ex villaggio Anic

L’obiettivo è farlo diventare la nuova “casa” del settore giovanile del Ravenna. Investimento milionario, che riconverte il progetto piscina

Calcio

Un nuovo centro sportivo per il calcio a Ravenna. Sorgerà nel quartiere San Giuseppe e l’obiettivo è quello che possa diventare la casa del settore giovanile del Ravenna, tanto che la nuova proprietà ne sta già parlando con i genitori nel corso delle varie riunioni che si stanno svolgendo in questi giorni in vista della prossima stagione.

Si tratta di un progetto a cui «sta lavorando alacremente il Comune» – ci dicono dall’Amministrazione – che prevede sostanzialmente di riconvertire quello della nuova piscina comunale prevista inizialmente all’ex villaggio Anic nell’ambito di un accordo pubblico-privato. Nuova piscina che ora non è più necessaria, avendo deciso di riqualificare quella esistente. I 4 milioni di euro di investimento previsti come contropartita pubblica per nuove urbanizzazioni, quindi, verrebbero indirizzati per realizzare il nuovo centro sportivo, con quattro campi da calcio, di cui due in sintetico, spogliatoi e probabilmente anche un pubblico esercizio. Un centro sportivo di eccellenza che poi il Comune metterebbe a bando e che è facile prevedere possa essere all’altezza, in zona, solo delle ambizioni della nuova proprietà del Ravenna, che ha appena annunciato l’intenzione di puntare ai massimi piani del calcio italiano, investendo anche nel settore giovanile, che in città non è (quasi) mai riuscito a raggiungere un livello di vero professionismo.

Difficile prevedere le tempistiche, essendo il progetto ancora tutto da costruire dal punto di vista amministrativo. Ma l’intenzione di tutte le parti coinvolte è quella di fare in fretta.

A Bagnacavallo il camp di Accademia Bizantina, dove si studiano musica e teatro

Undicesima edizione con oltre 70 adesioni. Il 22 giugno il concerto per i 40 anni di attività

AB CAMP

Undicesima edizione per l’Accademia Bizantina Camp, in programma a Bagnacavallo a partire dal 30 giugno e fino al 20 luglio. Il campus di alta formazione musicale offre a ragazze e ragazzi tra gli 8 e i 16 anni lezioni di strumento, musica d’insieme, teatro e laboratori artistici.

L’Accademia Bizantina Camp propone quest’anno due turni: il primo da una settimana, dal 30 giugno al 6 luglio, e il secondo di dieci giorni, dal 11 al 20 luglio. Oltre settanta sono le ragazze e i ragazzi che hanno già aderito al camp, provenienti da diverse regioni d’Italia: le prenotazioni per il secondo turno sono già chiuse (è però possibile iscriversi alla lista d’attesa), mentre qualche posto è ancora disponibile per il primo.
Entrambi i turni propongono sia la formula residenziale (all’Antico Convento) che quella non residenziale.

Il 2024 è un anno particolarmente significativo per Accademia Bizantina che celebra proprio a Bagnacavallo i quarant’anni di attività con un concerto gratuito, su prenotazione, in programma sabato 22 giugno alle 19 al Teatro Goldoni.

L’edizione 2024 dell’Accademia Bizantina Camp si avvarrà della collaborazione di docenti pluri-diplomati in Conservatorio o con titolo equivalente, esperti di didattica e attivi professionalmente nel loro settore di specializzazione: per la musica Alice Bisanti, Valeria Montanari, Marco Radaelli, Marta Nahon, Heriberto Delgado, Anna Castellari, Federico Tampieri e Gabriele Gagliotta; per il teatro Pietro Piva in collaborazione con Accademia Perduta/Romagna Teatri e per l’arte Margherita Tedaldi.

Come da tradizione ragazze e ragazzi saranno creatori e interpreti di uno spettacolo musicale che si terrà al termine di ogni turno.

Per informazioni e lista d’attesa: Accademia Bizantina (0545 61208 – alicebisanti@accademiabizantina.it) e www.accademiabizantinacamp.it

Si schianta contro un’auto e viene travolto da un’altra: gravissimo uno scooterista

Nel primo pomeriggio di domenica sulla Classicana. Cinque i feriti

Uno scooterista di 45 anni è ricoverato in gravi condizioni al Bufalini di Cesena a causa di un incidente avvenuto nel primo pomeriggio di oggi sulla Classicana, all’altezza di Porto Fuori.

Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo si sarebbe immesso sulla Classicana da via Staggi senza accorgersi di un’auto che stava sopraggiungendo in direzione porto: inevitabile lo scontro, con l’auto, una Fiat Palio con a bordo 4 persone, che è finita fuori strada. Lo scooterista, invece, è caduto sull’asfalto, venendo poi travolto da un’altra auto, una Mercedes.

Sul posto gli uomini del 118, con anche l’elimedica, e i vigili del fuoco. Lo scooterista, intubato, è stato portato in gravi condizioni al Bufalini. Meno gravi le condizioni delle quattro persone a bordo della Fiat.

Rilievi a cura della polizia locale, costretta a chiudere completamente la Classicana in direzione porto.

A Ravenna una serie di eventi per la Giornata mondiale del rifugiato

Dalle fotografie al Pr2 alle proiezioni ai giardini Speyer

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Una foto in mostra

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, che si celebra il 20 giugno, il Festival delle Culture promuove a Ravenna diverse iniziative culturali gratuite.

Nello spazio espositivo PR2, in via Massimo D’Azeglio, da giovedì 20 giugno a sabato 20 luglio sarà visitabile la mostra fotografica Along the border di Chiara Fabbro. Fotografa documentarista, il suo lavoro su diritti umani e migrazioni l’ha portata nei Balcani, nei sobborghi di Kuala Lumpur, in Malesia, sulle spiagge delle Isole Canarie. Ha ottenuto il premio Portrait of Humanity 2021 e ricevuto una menzione d’onore al Photography 4 Humanity Global Prize 2020. È stata pre-selezionata per il Marilyn Stafford FotoReportage Award (2022) e per l’International Women in Photo Association Award (2022 e 2023). L’inaugurazione della mostra e la presentazione del catalogo sono previsti il 20 giugno alle 18. Dopo il saluto dell’assessora Federica Moschini si alterneranno l’intervento dell’artista e attivista per i diritti umani Gianluca Costantini e l’introduzione alla mostra della fotografa Chiara Fabbro.

Giovedì 20 giugno, alle 21, nel Cinema Mariani, in via Ponte Marino 19, verrà proiettato il film Green border di Agnieszka Holland. Una famiglia di rifugiati siriani, un insegnante di inglese solitario dall’Afghanistan e una giovane guardia di frontiera si incontrano sul confine polacco-bielorusso durante l’ultima crisi umanitaria. La pellicola è stata premiata alla Mostra del Cinema di Venezia 2023 e ha ricevuto due candidature agli European Film Awards. Per partecipare è necessaria la prenotazione: festivaldelleculture.info/greenborder

Venerdì 21 giugno, alle 17.30, nella biblioteca Classense, in via Baccarini 3, professori e studenti del Dipartimento di storia, cultura e civiltà dell’Università di Bologna incontreranno le ragazze e i ragazzi accolti nei progetti del Comune di Ravenna gestiti dalla cooperativa sociale Cidas nell’evento Xenos: dialoghi sulla parola ‘straniero’.

Lunedì 24 giugno, alle 21, nei Giardini Speyer, si terrà la proiezione de Il secolo è mobile di Gabriele Del Grande, una storia delle migrazioni in Europa vista dal futuro. Prodotto da ZALAB in collaborazione con Cinemazero e promosso dalla Cooperativa Cidas, Comune di Ravenna e Sai Ordinari.

Martedì 25 giugno, alle 20, nei Giardini Speyer, verrà proiettato il film Shadow game di Eefje Blankevoort e Els van Driel. «Un viaggio lungo la rotta balcanica, un ‘gioco’, attraverso le ombre e i pericoli della vecchia Europa. Una storia a mosaico in cui le esperienze di molti giovani rifugiati in viaggio si fondono in un racconto universale: una moderna Odissea». Seguirà un incontro con l’associazione Global Solidarietà e assaggi dal Senegal. La presentazione dell’evento sarà a cura delle cooperative Solco, Cidas, Teranga e Villaggio Globale.

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