venerdì
18 Luglio 2025

Ponte mobile chiuso nella mattinata di martedì 6 febbraio

Per consentire l’esecuzione di un intervento di manutenzione ordinaria all’impianto oleodinamico

Sul ponte mobile di Ravenna transitano in media fino a 20mila veicoli al giornoNel quadro delle attività di manutenzione sul ponte mobile, periodicamente svolte dall’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna, al fine di garantire la sicurezza della circolazione stradale in transito, il ponte resterà chiuso al traffico veicolare e ciclo-pedonale dalle ore 9,30 alle ore 11,30 di martedì 6 febbraio.

La chiusura al traffico si rende necessaria per consentire l’esecuzione di un intervento di manutenzione ordinaria all’impianto oleodinamico.

Al Mar nasce “Pagine d’arte”, curata da Matteo Cavezzali

Tra gli ospiti, il fumettista Leo Ortolani il critico Jacopo Veneziani

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Leo Ortolani

Nasce Pagine d’arte, rassegna di letteratura e arte al Museo d’Arte della città di Ravenna in collaborazione con ScrittuRa festival e curata di Matteo Cavezzali. Cinque appuntamenti per esplorare l’arte e i suoi protagonisti attraverso libri e fumetti. Tutti gli incontri si svolgono al Mar alle 17.30 e sono a ingresso gratuito.

Apre la rassegna il 14 febbraio Leo Ortolani, uno dei più importanti e premiati fumettisti italiani, padre di fumetti di culto come Rat-Man, Cinzia e molti altri, nonché già autore per Marvel di un ciclo di storie de i Fantastici Quattro. Al Mar parlerà del rapporto tra immagine e destino con Tarocchi (Feltrinelli).

Il 22 febbraio sarà ospite Paolo Bacilieri con Piero Manzoni. Basta a ciascun giorno la sua pena (Coconino Press). Genio irriverente, Piero Manzoni attraversò come una meteora le avanguardie europee del Secondo dopoguerra, lasciandoci linee da srotolare, sculture gonfiabili o commestibili, i celebri Achrome e soprattutto la pratica di un’arte totale che non distingue tra opera e vita.

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Jacopo Veneziani

Il 2 marzo Otto Gabos parlerà di Goya e la tentazione dell’abisso (24 Ore Cultura). Un’immersione e un confronto serrato con l’opera dell’artista, il suo tempo e la sua straordinaria attualità. Otto Gabos ha deciso di adottare l’autofiction e ha raccontato senza filtri il suo incontro con Goya: dalla lettura e la ricerca attraverso saggi e cataloghi all’immersione totale che lo ha portato a ricreare condizioni di lavoro che rispecchiassero quelle di Goya, come la simulazione di sordità.

Il 18 aprile arriva quindi Mara Famularo con Destinazione Manga (Il Mulino). Negli ultimi anni, in Italia come in molti altri paesi, i manga hanno conquistato sempre più spazio nelle librerie e sbancato le classifiche di vendita. Da lettura di nicchia sono diventati un fenomeno globale. Ispirano film e serie tv; piacciono agli adolescenti come agli ultraquarantenni. Facciamo il punto su questo fenomeno culturale e di consumo, per capire quali sono stati i primi manga ad arrivare in Italia e attraverso quali vie, quali i più letti, le serie più longeve, i generi e i lettori di riferimento.

A chiudere, il 19 maggio, ecco lo storico dell’arte Jacopo Veneziani, che presenta La grande Parigi. 1900-1920. Il periodo d’oro dell’arte moderna (Feltrinelli). Ottobre 1900. Dopo un estenuante viaggio di trenta ore, due giovani artisti arrivano alla Gare d’Orléans, carichi di bagagli e attrezzi del mestiere, ma soprattutto di sogni. Si chiamano Pablo Picasso e Carlos Casagemas. Fuori li aspetta, immensa ed elettrizzante, Parigi, il luogo in cui – dopo la rivoluzione degli Impressionisti e di straordinari scultori come Auguste Rodin – ogni artista vuole essere. È la città degli infiniti cantieri e dell’Esposizione Universale, delle invenzioni mirabolanti e delle folle febbrili. Ovunque rimbomba il brulicare minaccioso ed eccitante della grande metropoli, con le sue luci, i teatri e i locali notturni, ma anche con le sue librerie e le nuove gallerie d’arte.

La commissione che lavora per portare il cinema in Emilia-Romagna

L’organismo regionale stima una ricaduta di 46 milioni di euro nell’ultimo triennio, il doppio rispetto a quello precedente

PopcIl consiglio regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato a metà gennaio il programma per il cinema e l’audiovisivo per il triennio 2024-2026 che rappresenta le linee di azione definite dalla giunta Bonaccini per incentivare la settima arte sul territorio.

In buona sostanza, con lo stanziamento di fondi e il coordinamento della struttura pubblica della Film Commission composta da cinque dipendenti pubblici e un esterno per la comunicazione, si punta a incentivare le aziende e i professionisti del territorio e ad attrarre produzioni nazionali e straniere, specie con Francia e Germania, aumentando la distribuzione dei prodotti cinematografici del territorio.

Il 30 gennaio si è aperto un bando, con una dotazione di 1,35 milioni di euro, per la concessione di contributi a imprese con sede nazionali, europee ed extraeuropee che realizzano opere cinematografiche e audiovisive sul territorio regionale. Il direttore della Film Commission, Fabio Abagnato, spiega le novità principali: «La valorizzazione delle collaborazioni con autori musicali, il sostegno della promozione delle opere concluse, l’attenzione alla composizione delle crew in base a età e genere».

Il bando attribuisce contributi in percentuali variabili tra il 30 e il 70 percento delle spese sostenute per l’acquisizione di beni e servizi, l’assunzione di professionisti e le collaborazioni per le colonne sonore. Requisito fondamentale per ottenere i contributi è quello di usufruire di maestranze residenti in regione e registrate alla banca dati istituita dalla Regione. Oggi conta poco meno di mille soggetti, di cui 115 in provincia di Ravenna, tra imprese e professionisti singoli. La Film Commission dell’Emilia-Romagna è nata formalmente nel 1997, ma è una legge regionale del 2014 ad averle dato una nuova struttura e una maggiore potenza di fuoco grazie allo stanziamento di fondi.

«Ci muoviamo su tre linee di azione con l’intento di essere l’interlocutore ideale di produzioni, enti, imprese e professionisti che operano sul territorio regionale – spiega Abagnato –. La mission è incoraggiare, promuovere e sostenere le produzioni cinematografiche e audiovisive, sia italiane sia estere, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale, ambientale e storico dell’Emilia-Romagna, nonché le risorse umane che vi operano. Agevoliamo l’accoglienza sfruttando le capacità tipiche della regione, assegnamo incentivi economici con attenzione particolare alle imprese locali e infine guardiamo alla crescita dei talenti che possono maturare esperienze dalla collaborazione con una produzione straniera che viene sul territorio».

Ma come solleticare l’interesse di una produzione straniera perché scelga una location tra Piacenza e Rimini? «C’è un lavoro costante che io e i miei colleghi portiamo avanti con appuntamenti e incontri sui vari mercati per presentarci e spiegare qual è la nostra offerta. E poi c’è uno strumento prezioso come il passaparola: un produttore che si trova bene può diventare un traino per molti altri». Tutto questo partendo da una convinzione: la diffusione di prodotti realizzati sul territorio porta ricadute economiche dirette e visibilità del territorio. «Il triennio 2021-2023 abbiamo misurato 46 milioni di euro di impatto, nel triennio precedente erano stati 24».
Ogni regione italiana, escluso il Molise, ha la sua commissione e tutte hanno lo stesso scopo. Abagnato assicura che c’è spazio per tutti: «Per troppo tempo le produzioni sceglievano i luoghi dove giravano in base a dove c’erano soldi. E questo ha fatto sì che per molti l’Italia sia solo Firenze, Venezia e Roma».

 

70mila euro all’anno dal Comune di Ravenna al mondo del cinema

Poco più di un decimo dei 540mila euro che il Comune di Ravenna assegna ogni anno al mondo della cultura attraverso il metodo delle “convenzioni”, riguarda il mondo del cinema. In particolare, vengono assegnati 16mila euro a Ravenna Cinema (che si occupa in particolare del festival Soundscreen), 11mila a Italsar (la società che gestisce il Mariani, per l’organizzazione di rassegne d’essai e incontri) e 43mila euro a Start (in aggregazione con Ascig e Pagine), l’associazione che organizza tra le altre cose il Nightmare e il festival rivolto in particolare alle scuole Visioni Fantastiche. Proprio per quanto riguarda quest’ultima rassegna, sono circa 4mila i bambini e ragazzi che, attraverso i propri istituti, hanno dato una preadesione, ma gli insegnanti hanno tempo fino a sabato 17 febbraio per iscrivere la propria classe al festival, inviando la domanda all’indirizzo segreteria@startcinema.it. Le proiezioni si terranno poi dal 13 al 23 marzo, al cinema Jolly (via Renato Serra 33), e saranno gratuite.

LA PROVINCIA – La metà dei 18 comuni non ha una sala

La metà dei diciotto comuni della provincia di Ravenna non ha un cinema. Oltre al capoluogo – che ne conta tre con la multisala Cinemacity, il Mariani e il Jolly – i comuni dove c’è ancora un grande schermo operativo sono Alfonsine (Gulliver), Bagnacavallo (Palazzo Vecchio), Casola (Senio), Cervia (Sarti), Faenza (Cinedream, Italia, Sarti, Europa), Fusignano (Moderno), Riolo (Comunale).

Particolarmente significativo il caso di Castel Bolognese. Il Moderno – sala parrocchiale tra le più antiche d’Italia con l’avviamento nel 1937 – è stato danneggiato dall’alluvione di maggio (60 cm di acqua e fango) ma grazie a una raccolta fondi online (26mila euro da trecento donatori) è ripartito lo scorso novembre.

L’ultima chiusura in provincia per ragioni economiche risale invece a settembre del 2022: titoli di coda per il San Rocco di Lugo (250 posti, gestione parrocchiale). Lo scorso hanno una raccolta fondi promossa da un consigliere comunale di opposizione e insegnante, Davide Solaroli, ha permesso di organizzare una rassegna per famiglie per sei domeniche. In futuro è possibile che l’auditorium in costruzione in via Emaldi venga utilizzato per qualche proiezione.

IL CONTENITORE PUBBLICO – Il palazzo dei Congressi in cerca di una destinazione

A un certo punto, si cominciò a parlare di Palazzo del Cinema per indicare il palazzo dei Congressi di largo Firenze a Ravenna. Si era vagheggiato un futuro da contenitore di attività promosse dal Comune anche per sopperire l’allora chiusura delle varie sale in centro a ridosso o nel periodo di poco successivo all’apertura dei Cinemacity. Ma quel progetto non ha mai preso davvero una forma definitiva, la sala è stata per anni gestita di fatto da Fondazione Flaminia che ora non ha rinnovato la convenzione. E così il Comune torna alla piena gestione di una sala da 300 posti che sembra non trovare una precisa collocazione in città e che resta, quindi, prevalentemente inutilizzata. Negli uffici comunali stanno calcolando quali saranno i reali costi delle utenze, in primis il riscaldamento (a oggi in buona parte sostenuti da Flaminia) e per le piccole manutenzioni. Sul futuro ancora nessuno si sbilancia. «Al momento è prematuro fare previsioni e non abbiamo ancora i dati necessari per poter pubblicare un eventuale bando – dice l’assessore alla Cultura, Fabio Sbaraglia –. Posso assicurare però che la sala continuerà ad aprire per i festival e gli eventi cinematografici che già si svolgevano lo scorso anno ed è naturalmente disponibile anche per realtà che al momento scelgono altre soluzioni, qualora dovesse essere di loro interesse». Al momento l’unico festival che ancora si svolge nella sala è il Nightmare Film Fest, mentre Soundscreen per la scorsa edizione si è trasferito al Mariani e i Corti da Sogni hanno sempre mantenuto il legame con il Rasi.

 

Centrodestra, Mazzolani corre a Cervia

«Diffuso e trasversale bisogno di miglioramento. Guardiamo al futuro»

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Massimo Mazzolani

Con una carriera politica in passato nelle file di Alleanza Nazionale e poi del Pdl, Massimo Mazzolani ha sciolto la riserva e ha deciso di candidarsi a sindaco per il centrodestra (per una volta unito) a Cervia.

67 anni, consulente finanziario, Mazzolani ha annunciato la creazione di una lista civica a suo sostegno, ha chiesto la giusta autonomia agli alleati e ha avviato una serie di incontri per coinvolgere diverse realtà nel progetto che intende presentare alla città.
Mazzolani, la sua candidatura era auspicata da molti nel centrodestra e la notizia è stata infatti accolta dall’appoggio di FdI, Fi e Lega. Cosa l’ha convinta a lanciarsi in questa avventura?
«L’amore per la mia città, dove vivo e lavoro, e i costanti contatti con i cittadini che mi hanno incitato a impegnarmi in prima persona. Essere sindaco di Cervia ritengo che sia una missione, non un lavoro e anche perché sono convinto di questo ho atteso e riflettuto a lungo prima di decidere».
Da anni il centrodestra a Cervia raccoglie la maggioranza dei consensi alle politiche, ma non è mai riuscito a vincere le amministrative. Cosa la fa sperare che questa volta le cose andranno diversamente? Quanto conterà sull’appoggio dei big nazionali? Crede che il consenso per il governo Meloni possa essere decisivo?
«Anzitutto, ho intercettato un desiderio diffuso e trasversale di miglioramento della città, di cui tantissimi cervesi parlano quotidianamente, e mai come oggi ritengo che questa necessità possa rivelarsi determinante. Non penso che queste elezioni comunali potranno dipendere dalla presenza o meno dei big nazionali della politica, proprio per ciò che ho detto prima, vale a dire che qui parliamo dei temi locali e di come i cittadini pensano che debbano essere declinati e risolti. La politica nazionale ha altri orizzonti. Il nostro è il benessere della comunità di Cervia. E riguardo al consenso del governo Meloni, non credo che sarà decisivo per le elezioni comunali, ma sicuramente sarà rilevante per quelle europee».
A proposito del governo: cosa ne pensa del capitolo “concessioni balneari”?
«È un problema che ci trasciniamo da anni, scontando anche le grandi differenze da regione a regione e a volte anche da città a città nella modalità di gestione delle concessioni balneari, il che si riverbera anche sulle scelte che le singole realtà ritengono risolutive o che contrastano con le loro esigenze. È certo che deve essere prioritaria la tutela e la salvaguardia di un patrimonio imprenditoriale e turistico che caratterizza la nostra città. Non si deve permettere che venga disperso».
Quali sono le prime voci su cui chiederà un confronto agli alleati e che metterà in agenda se dovesse diventare sindaco?
«Tutti coloro che vorranno partecipare alla costruzione di un futuro migliore per Cervia saranno coloro con cui una mia amministrazione si confronterà. Non è solo un tema di confronto con gli alleati, poiché è con tutta la città. Si cammina tutti insieme».
Cervia è il comune che storicamente dichiara i redditi pro capite più bassi della provincia. Di recente è stata individuata un’importante evasione. Come se lo spiega? Ritiene che sia una questione da affrontare? E se sì, come?
«Il Comune ha un potere di intervento soprattutto nella lotta all’evasione per quanto concerne i tributi e le imposte locali. Su tale tema non c’è dubbio che sia doveroso agire per individuare eventuali sacche di illegalità. Non so quali dati possano far ritenere che Cervia sia una città dove si evade più di altre, se non leggendo macro dati che non tengono conto di fattori specifici. Cervia, da quel che so io, è una città dove si lavora duramente».
Quali sono, secondo lei, gli errori più gravi commessi dalle precedenti giunte di centrosinistra? O anche: perché i cervesi dovrebbero decidere di cambiare colore dell’amministrazione?
«Indipendentemente dagli errori, ciò che sto ripetendo da quando ho ufficializzato la mia candidatura è che occorre migliorare e costruire il futuro della città. Ciò significa che il progetto a cui lavoro nasce per guardare avanti e non ha molto senso perdere tempo a far l’elenco degli errori. È molto più importante e costruttivo fare ciò che serve alla comunità cervese non nei prossimi mesi, bensì nei prossimi anni. Quello che propongo è un cambio di visione e su questo chiederò la fiducia dei cittadini cervesi».
Che opinione ha del suo avversario del centrosinistra, Mattia Missiroli?
«Mi farebbe piacere che durante questa campagna elettorale ci fossero occasioni per confrontarci apertamente sulle rispettive proposte e idee. Al momento non ho opinioni sul candidato del centrosinistra».
Che campagna elettorale dobbiamo aspettarci?
«Spero che sarà una campagna elettorale fatta di idee e contenuti, che è poi quello che i cittadini chiedono. Sarebbe un’occasione persa e un danno per la città se la campagna non venisse interpretata così da tutti i protagonisti».

La scuola di Roncalceci sarà arricchita da un punto di lettura

Sarà un luogo aperto a tutta la comunità

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Dopo i lavori urgenti di ripristino post alluvione alla scuola primaria di Roncalceci “Martiri del Montone” delle murature interne ed esterne, della palestra e degli spogliatoi, sono in fase avanzata anche quelli riguardanti l’allestimento di un punto di lettura che, a partire dall’avvio del prossimo anno scolastico, avrà la duplice funzione di biblioteca scolastica a servizio degli alunni e di luogo aperto alla comunità.

Per questo è già stato realizzato l’ingresso indipendente, sistemato il vialetto di accesso, tinteggiate le pareti. A breve saranno installati il cancello pedonale e la nuova illuminazione, mentre si stanno valutando le tipologie degli arredi, sia interni che esterni, finalizzati alla realizzazione di uno spazio di lettura all’aperto.

Le spese sostenute e quelle ancora da sostenere per tutti i lavori della scuola hanno potuto complessivamente contare sui 215mila euro delle donazioni di Corriere della Sera-La 7 (200mila) e Mediolanum (15mila). Lo spazio per la lettura sarà, inoltre, arricchito da un primo nucleo di libri donati dall’Associazione nazionale bersaglieri della provincia di Ravenna. Tutta l’operazione è realizzata, inoltre, con la preziosa collaborazione dell’Istituzione Biblioteca Classense.

La “crisi di Suez” ha effetti pesanti sulle imprese

A vivere le maggiori difficoltà è ancora l’agroalimentare

L’effetto negativo della “crisi di Suez” sul commercio mondiale si ripercuote sulle cooperative. Ne hanno già visto le conseguenze il 27% delle imprese associate Legacoop Romagna, la metà esatta (il 50%) delle imprese agroindustriali e il 32% delle cooperative di produzione, prevalentemente metalmeccaniche.

È quanto risulta da una rilevazione apposita effettuata dal Centro Studi dell’associazione. Gravi danni per l’export, con una stima di perdita di fatturato che in settori come quello vinicolo potrebbe arrivare anche al 20%. Seguire la rotta che circumnaviga l’Africa, già adesso comporta un aumento dei tempi di viaggio di oltre 20 giorni, con conseguente rischio di parziale deperimento delle merci e perdite di quote di mercato.

I container risultano sempre più difficili da reperire, nonostante aumenti di prezzo fino al 70%. Le materie prime per l’industria agroalimentare e metalmeccanica hanno già subito incrementi che vanno dal 15 al 30%: un’ulteriore e inaspettata mannaia per le imprese, che si somma alle speculazioni post pandemia, mai riassorbite completamente. In allerta anche il settore dei servizi, in particolare logistica e facchinaggio, dove si ipotizza una forte riduzione della richiesta di scarico container. È l’ennesima tegola su una crescita già al rallentatore.

A ottobre scorso, nell’indagine sull’andamento e le previsioni per il 2024, il 53% delle cooperative associate a Legacoop Romagna stimava per l’anno in corso una stagnazione dell’economia e dei mercati. Il dato è confermato dalle rilevazioni di inizio anno: il 44% delle imprese dichiara che la partenza dell’attività, a gennaio, è stata modesta, ipotizzando una contrazione delle performance per tutto il primo trimestre del 2024. Il dato è coerente con una previsione di crescita del PIL italiano che si attesta sullo 0,5%, contro la stima pari al doppio contenuta nell’ultima legge finanziaria.

A vivere le maggiori difficoltà è ancora l’agroalimentare, dove si aspetta una contrazione per il 64% delle cooperative associate. Problemi anche nell’industria e nei servizi (44%) e per le cooperative di cultura, turismo e comunicazione (50%). Preoccupazione, infine, per le cooperative sociali, alle prese con un aumento significativo dei costi, determinato dal rinnovo del contratto di lavoro, non ancora riconosciuto dalle committenze pubbliche.

Giovane violento, interdetto l’accesso a tutti i locali del centro per un anno

Il 23enne denunciato in stato di libertà

Polizia VolanteIl questore di Ravenna, Lucio Pennella, ha emesso il provvedimento di divieto di accesso e stazionamento in tutti i pubblici esercizi o locali di intrattenimento del centro storico di Ravenna (c.d Daspo Willy) per la durata di un anno a un giovane dell’età di 23 anni denunciato in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria dalla locale Squadra Mobile per aver commesso in stato di ubriachezza atti violenti nei confronti di due giovani nei pressi di un locale nel centro storico di Ravenna.

Nei giorni scorsi, in piena notte intorno alle ore 3.00, all’uscita del locale, il ventitreenne, ubriaco, ingaggiava una discussione per futili motivi con due giovani al termine della quale sferrava un pugno al volto di entrambi, per poi tirare un calcio alla testa di uno dei due caduto in terra per il colpo appena ricevuto.

Nella circostanza interveniva un equipaggio della sezione Volanti della Questura, che allertava immediatamente il personale del 118 per il trasporto urgente in ospedale della vittima, che veniva ricoverata per le lesioni subite.
Le immediate indagini avviate dalla Squadra Mobile permettevano di rintracciare e identificare l’aggressore, sequestrando a suo carico i vestiti ancora sporchi di sangue.

L’uomo è stato denunciato in stato di libertà per le condotte delittuose commesse e successivamente colpito dal citato provvedimento di prevenzione emesso al termine dell’istruttoria avviata dal personale della Polizia di Stato della Divisione Anticrimine della Questura di Ravenna.

Un film d’animazione dedicato «ai bambini vittime di tutte le guerre»

In occasione della Giornata della Memoria è uscito nelle sale Arf

ARF 6In occasione della Giornata della Memoria è uscito nelle sale Arf, film d’animazione diretto da Simona Cornacchia e Anna Russo e prodotto da Genoma Film. La pellicola, realizzata in collaborazione con lo studio Panebarco di Ravenna e altri professionisti romagnoli, ha per protagonista un bambino che, in un contesto riconducibile alla Seconda guerra mondiale, viene cresciuto da un branco di cani e si trova a fare i conti con il male che imperversa intorno a lui nei panni di un Dittatore con i baffi a spazzolino. Sarà proiettato prossimamente anche al Cinema Gulliver di Alfonsine (il 3 febbraio alle 16) e al Sarti di Faenza (l’8 febbraio alle 21).
Ne abbiamo parlato con Simona Cornacchia, originaria di Faenza, illustratrice che ha curato anche l’animazione del film.

Da dove nasce l’idea di Arf?
«Arf è frutto dell’immaginazione di Anna Russo, autrice di un racconto intitolato “Il baffo del dittatore”. Molti dei suoi racconti nascono per poter trasmettere alla figlia alcuni concetti e insegnamenti importanti in modo delicato e poetico. Io poi ho tradotto in immagini il suo racconto. Inizialmente avevamo optato per un tono più gotico e autoriale, ma i produttori preferivano qualcosa di più commerciale che potesse essere venduto più facilmente, così abbiamo dovuto fare dei compromessi».

Simona Cornacchia
Simona Cornacchia

Il cinema d’autore è ancora troppo di nicchia?
«È un linguaggio che può essere compreso da tutti, semplicemente è meno immediato. Questo a volte fa sì che dal punto di vista della produzione si osi di meno. Il pubblico italiano è capace di apprezzare queste cose, eppure siamo ancora bloccati».
Quali sono i vostri modelli?
«Anna si è ispirata a film come Jojo Rabbit, alle pellicole di Chaplin, ma anche a scrittori come Calvino e Rodari. In generale, a un cinema e a una letteratura a cavallo tra il surreale e l’onirico: quello di astrarsi, infatti, è il modo migliore per trattare tematiche così complicate. Io invece sono molto influenzata dalle produzioni di Cartoon Saloon. Dal punto di vista della regia mi contagia anche Wes Anderson soprattutto per i primi piani e per i personaggi che guardano in camera».
Il rapporto tra bambini e animali è già stato indagato in passato, così come il tema dell’Olocausto. Qual è secondo lei la novità di Arf da questo punto di vista?
«Il suo protagonista non è un supereroe, un combattente, uno stratega, bensì un bimbo puro e incontaminato che reagisce e agisce con l’istinto di sopravvivenza e con l’affetto. Aiuta gli altri bambini e si confronta con il male in maniera ingenua. Sceglie con l’istinto e non con la politica, con la religione o con l’appartenenza a un gruppo etnico. In questo senso, Arf condivide il punto di vista disinteressato e ignaro che anche i cani hanno».
L’ambientazione del film è quella della Seconda guerra mondiale, eppure alla fine compare la dedica “ai bambini vittime di tutte le guerre”. Il messaggio di Arf, quindi, trascende un periodo storico preciso?
«Il libro di Anna è riferito alla Seconda guerra mondiale e alla Shoah, io però volevo che quella rappresentata fosse una guerra tra le tante, l’importante era che fosse simbolica. Il giudizio è nei confronti del male, non tanto nei confronti della singola figura storica. Anche i personaggi negativi come il Dittatore hanno dei caratteri umani, non mostruosi, perché conferire una fragilità al male trasmette l’idea che possa essere gestito e sconfitto. Arf ci riesce rimanendo puro e non reagendo con una guerra a un’altra guerra».
Il vostro è un film d’animazione in grado di parlare sia agli adulti che ai più piccoli. Quale effetto volevate ottenere?
«Sarebbe bello se, guardando il film, sia i piccoli che i grandi si ponessero delle domande, perché tanto la soluzione non ce l’ha nessuno. L’importante è che i bambini conoscano certi temi affinché non siano spinti a ripetere azioni simili in futuro».

L’erba dei Giardini di Natale è stata spostata nel parchetto alluvionato

Continuano gli interventi di ripristino a Faenza

A Faenza è stato ultimato lo spostamento del manto erboso utilizzato per l’istallazione dei Giardini di Natale dal Ponte della Grazie all’area verde di via Lama.

Il parchetto tra viale delle Ceramiche e l’argine del Lamone, nel corso dell’alluvione del 16 maggio dello scorso anno, era stato completamente allagato cosa che aveva provocato inoltre il danneggiamento di alcuni giochi e del corrimano in legno del percorso che conduce sull’argine.

Le operazioni nella piccola area verde di via Lama sono cominciate nei giorni scorsi dove gli operai della ditta incaricata dal Comune, dopo aver eliminato lo strato di fango depositato e aver preparato il terreno con uno strato di concime, mercoledì hanno iniziato a stendere il “rotoprato”. Nel frattempo, è stato ripristinato il passaggio pedonale dal parco verso l’argine del fiume compreso il corrimano in legno.

A fine febbraio si provvederà alla semina per ripristinare il prato lungo l’argine e alla manutenzione straordinaria delle due panchine andate.

Intanto, continuano gli interventi di ripristino in altre aree verdi della città travolte dalle alluvioni finanziate attraverso l’ordinanza del commissario straordinario per la ricostruzione e sotto la direzione lavori del Servizio manutenzione verde Faenza e decoro urbano del Settore Lavori Pubblici dell’Unione della Romagna Faentina.

Nel Parco Azzurro, dopo la rimozione, fatta nei giorni scorsi, della frazione colloidale dal terreno, del fango dagli stradelli, il lavaggio ad alta pressione dell’accesso da via Fornarina e la manutenzione straordinaria dell’area di sgambamento cani, l’intervento prosegue con l’eliminazione dei detriti portati dall’alluvione e la posa della ghiaia nella zona dei giochi. Una volta ultimata questa fase si passerà alla fresatura del terreno e alla semina del prato.

Nel Parco Gatti, fortemente alluvionato, sono cominciati i lavori in prossimità di via Pantoli. Qui il personale della ditta incaricata è al lavoro per eliminare i detriti portati dalle alluvioni e gli alberi abbattuti. Inoltre, dopo lo spostamento delle attrezzature ludiche, le ruspe sono al lavoro per ripristinare i livelli del terreno. Successivamente verranno realizzati alcuni collegamenti fognari e poi si passerà alla fresatura e alla semina del prato.

I prossimi interventi, previsti per la prossima settimana, interesseranno le aree verdi dell’Orto Bertoni, il Parco Cola e il Parco Baden Powell dove intanto è già iniziata la fresatura del terreno.

Ripresi i lavori per la pista ciclabile di Marina Romea: «Pronta prima dell’estate»

L’assessora Del Conte spiega il ritardo: «È stata rivalutata la posizione della linea dell’illuminazione pubblica»

pista ciclabile viale italia marina romeaI lavori (partiti in ottobre) avrebbero dovuto essere già terminati, ma dopo diverse settimane di stacco, sono ripresi solo in questi giorni. Si tratta del cantiere per la nuova pista ciclabile di viale Italia, a Marina Romea, su cui si erano concentrate le lamentele nei giorni scorsi del comitato cittadino dei Lidi Nord e di alcuni esponenti dell’opposizione.

Si tratta di un intervento del valore di 748mila euro, interamente finanziato dal Pnrr, con il cantiere che avrebbe dovuto essere terminato entro il 25 gennaio.

«Con l’obiettivo di portare a termine l’intervento migliore possibile, sia per la fruizione da parte della cittadinanza che per la valorizzazione della località in chiave turistica, si è ritenuto opportuno rivalutare la posizione della linea della pubblica illuminazione – spiega l’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte – traslandola in prossimità della pineta così da rimuovere ogni ostacolo dal percorso pedonale e renderlo più accessibile per tutti, in particolare per le persone ipovedenti e non vedenti. Tutto ciò ha comportato uno studio delle alternative possibili, vista la presenza di molte linee interrate, la redazione di un nuovo calcolo illuminotecnico e la modifica globale dell’impianto di illuminazione, con variazione della tipologia di palo, del corpo illuminante e relativi plinti. L’ultimazione dell’intervento è comunque prevista prima dell’inizio dell’estate e quindi la nuova pista sarà completamente fruibile per la prossima stagione turistica».

Viabilità post alluvione, via libera ai primi quattro progetti da 1 milione di euro

Grazie alle risorse assegnate dalla struttura commissariale. Complessivamente sono 32 gli interventi previsti

Chiese Catene1
Il ponticello di via Chiese Catene

Due piccoli ponti stradali a Bizzuno, via Sentiero San Lorenzo a San Lorenzo di Lugo e un tratto della centrale via Compagnoni (tra corso Garibaldi e via Emaldi).  È stato licenziato dalla giunta del Comune di Lugo il primo pacchetto di progetti che riguardano infrastrutture danneggiate dall’alluvione e che saranno ripristinate con le risorse assegnate dalla struttura commissariale.

I progetti esecutivi cui è stato dato il via libera riguardano il ponticello stradale sullo scolo consorziale Casale in via Chiese Catene, quello sempre sullo scolo Casale in via Cantarana, e due strade che hanno subito danni per la presenza prolungata dell’acqua oltre che, come nel caso di via Sentiero San Lorenzo, per essere anche state molto utilizzate nei mesi di chiusura di via Fiumazzo.

Questo primo pacchetto vale 1 milione di euro in totale: l’intervento sui ponti è di 600 mila euro complessivi, via Sentiero San Lorenzo 250 mila euro, il tratto di via Compagnoni 150 mila euro.

Al Comune di Lugo sono stati assegnati complessivamente 21 milioni di euro per 32 progetti di ripristino di infrastrutture danneggiate.

I due ponticelli saranno demoliti per poi essere ricostruiti, le strade saranno ripristinate con un attenzione anche all’eventuale sistemazione o sostituzione dei sottoservizi come gli allacci alle caditoie della fognatura se risultassero compromessi. Questi ripristini, secondo le regole della ricostruzione post alluvione, possono essere oggetto di affidamento diretto e questo potrebbe permettere l’inizio dei lavori entro il mese di marzo.

Si torna a ballare contro la violenza sulle donne, a Russi, con One Billion Rising

Il 13 febbraio anche l’inaugurazione di una mattonella e di una coroncina di Linea Rosa

CS 16 One Billion Rising 2023 Foto Gianni ZampaglioneIl Comune di Russi, in collaborazione con l’associazione di volontariato Linea Rosa, organizza nuove iniziative contro la violenza sulle donne. Martedì 13 febbraio alle 16.45 a Palazzo Balducci, in via Emilio Babini 1, sarà inaugurata una nuova mattonella del progetto “I Fiori – Russi Città amica delle donne”, pezzo unico realizzato da Arianna Gallo di Koko Mosaico.

A seguire, inaugurazione di una nuova coroncina al monumento “Our Skin – Russi” in piazza Farini, opera modulare in mosaico, dedicata alle donne e ideata nel 2021 dal Collettivo Racconti Ravennati come messaggio di inclusione e libertà. L’opera è stata pensata per essere continuamente ampliata, anche con la collaborazione di cittadini e cittadine che possono «adottare una coroncina», acquistando di fatto nuovi moduli. Le prime 10 coroncine sono state donate dall’Associazione Linea Rosa e altrettante dall’Amministrazione comunale. Chi fosse interessato all’adozione, può contattare la mosaicista Barbara Liverani al numero 328 3310801 o all’indirizzo e-mail info@barbaraliveranistudio.com.

Alle 17, invece, Piazzetta Dante si animerà grazie al flash mob del One Billion Rising, organizzato insieme alle Associazioni del territorio e Idea Danza sulle note del brano “Break The Chain” di Tena Clark e Tim Heintz, diventato nel tempo l’inno della manifestazione. Questa campagna, nata nel 2013 dall’idea dell’autrice Eve Ensler, si svolge infatti tutti gli anni il 14 febbraio in centinaia di città in tutto il mondo e mira a far ballare e manifestare quante più persone possibili. Il tema scelto dalle attiviste nel 2024 è Rise For Freedom, a causa dell’intensificarsi delle violenze sulle donne. La cittadinanza è invitata; chi vuole può indossare un indumento o un accessorio di colore rosso, ad esempio un nastro legato al polso.

Il pomeriggio sarà animato anche dalle letture a cura di Linea Rosa e del gruppo di lettori volontari Le Faville.

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