Centrodestra, Mazzolani corre a Cervia

«Diffuso e trasversale bisogno di miglioramento. Guardiamo al futuro»

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Massimo Mazzolani

Con una carriera politica in passato nelle file di Alleanza Nazionale e poi del Pdl, Massimo Mazzolani ha sciolto la riserva e ha deciso di candidarsi a sindaco per il centrodestra (per una volta unito) a Cervia.

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67 anni, consulente finanziario, Mazzolani ha annunciato la creazione di una lista civica a suo sostegno, ha chiesto la giusta autonomia agli alleati e ha avviato una serie di incontri per coinvolgere diverse realtà nel progetto che intende presentare alla città.
Mazzolani, la sua candidatura era auspicata da molti nel centrodestra e la notizia è stata infatti accolta dall’appoggio di FdI, Fi e Lega. Cosa l’ha convinta a lanciarsi in questa avventura?
«L’amore per la mia città, dove vivo e lavoro, e i costanti contatti con i cittadini che mi hanno incitato a impegnarmi in prima persona. Essere sindaco di Cervia ritengo che sia una missione, non un lavoro e anche perché sono convinto di questo ho atteso e riflettuto a lungo prima di decidere».
Da anni il centrodestra a Cervia raccoglie la maggioranza dei consensi alle politiche, ma non è mai riuscito a vincere le amministrative. Cosa la fa sperare che questa volta le cose andranno diversamente? Quanto conterà sull’appoggio dei big nazionali? Crede che il consenso per il governo Meloni possa essere decisivo?
«Anzitutto, ho intercettato un desiderio diffuso e trasversale di miglioramento della città, di cui tantissimi cervesi parlano quotidianamente, e mai come oggi ritengo che questa necessità possa rivelarsi determinante. Non penso che queste elezioni comunali potranno dipendere dalla presenza o meno dei big nazionali della politica, proprio per ciò che ho detto prima, vale a dire che qui parliamo dei temi locali e di come i cittadini pensano che debbano essere declinati e risolti. La politica nazionale ha altri orizzonti. Il nostro è il benessere della comunità di Cervia. E riguardo al consenso del governo Meloni, non credo che sarà decisivo per le elezioni comunali, ma sicuramente sarà rilevante per quelle europee».
A proposito del governo: cosa ne pensa del capitolo “concessioni balneari”?
«È un problema che ci trasciniamo da anni, scontando anche le grandi differenze da regione a regione e a volte anche da città a città nella modalità di gestione delle concessioni balneari, il che si riverbera anche sulle scelte che le singole realtà ritengono risolutive o che contrastano con le loro esigenze. È certo che deve essere prioritaria la tutela e la salvaguardia di un patrimonio imprenditoriale e turistico che caratterizza la nostra città. Non si deve permettere che venga disperso».
Quali sono le prime voci su cui chiederà un confronto agli alleati e che metterà in agenda se dovesse diventare sindaco?
«Tutti coloro che vorranno partecipare alla costruzione di un futuro migliore per Cervia saranno coloro con cui una mia amministrazione si confronterà. Non è solo un tema di confronto con gli alleati, poiché è con tutta la città. Si cammina tutti insieme».
Cervia è il comune che storicamente dichiara i redditi pro capite più bassi della provincia. Di recente è stata individuata un’importante evasione. Come se lo spiega? Ritiene che sia una questione da affrontare? E se sì, come?
«Il Comune ha un potere di intervento soprattutto nella lotta all’evasione per quanto concerne i tributi e le imposte locali. Su tale tema non c’è dubbio che sia doveroso agire per individuare eventuali sacche di illegalità. Non so quali dati possano far ritenere che Cervia sia una città dove si evade più di altre, se non leggendo macro dati che non tengono conto di fattori specifici. Cervia, da quel che so io, è una città dove si lavora duramente».
Quali sono, secondo lei, gli errori più gravi commessi dalle precedenti giunte di centrosinistra? O anche: perché i cervesi dovrebbero decidere di cambiare colore dell’amministrazione?
«Indipendentemente dagli errori, ciò che sto ripetendo da quando ho ufficializzato la mia candidatura è che occorre migliorare e costruire il futuro della città. Ciò significa che il progetto a cui lavoro nasce per guardare avanti e non ha molto senso perdere tempo a far l’elenco degli errori. È molto più importante e costruttivo fare ciò che serve alla comunità cervese non nei prossimi mesi, bensì nei prossimi anni. Quello che propongo è un cambio di visione e su questo chiederò la fiducia dei cittadini cervesi».
Che opinione ha del suo avversario del centrosinistra, Mattia Missiroli?
«Mi farebbe piacere che durante questa campagna elettorale ci fossero occasioni per confrontarci apertamente sulle rispettive proposte e idee. Al momento non ho opinioni sul candidato del centrosinistra».
Che campagna elettorale dobbiamo aspettarci?
«Spero che sarà una campagna elettorale fatta di idee e contenuti, che è poi quello che i cittadini chiedono. Sarebbe un’occasione persa e un danno per la città se la campagna non venisse interpretata così da tutti i protagonisti».

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