Il Comune – sulla base dei report dei tecnici al lavoro nella scuola di via Cicognani – deciderà giorno per giorno in merito alla riapertura. I danni sono molto limitati ad un paio di ambienti ma il problema grosso al momento è l’odore di bruciato dovuto al fumo che è rimasto dentro la scuola – in quel momento chiusa – per diverse ore.
Come già verificato in un primo momento, l’incendio è partito dall’esterno, in particolare da un pallet di legno, per poi divampare all’interno anche grazie a un cumulo di mascherine anti Covid. Ancora non è possibile stabilire se di origine dolosa o accidentale.
Gru al lavoro nell’area dell’ex raffineria Sarom per abbattere le torri di raffreddamento la cui forma iperboloide è stata resa celebre dal film Deserto Rosso
Proseguono senza sosta i lavori per la demolizione delle ultime due torri Hamon rimaste nell’area dell’ex raffineria Sarom a Ravenna, in un lotto di alcune decine di ettari compreso tra il canale Candiano e via Trieste, e Eni fa sapere che ci vorranno circa tre mesi per completare l’abbattimento delle due torri di raffreddamento innalzate negli anni Cinquanta. Come noto, Eni è proprietaria dell’area ma è già definita la cessione per 6,4 milioni di euro all’Autorità portuale che realizzerà un parco fotovoltaico in quell’area.
La stessa Eni, infatti, conferma che l’abbattimento in corso «è connesso alla realizzazione del progetto, più volte annunciato da Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centro settentrionale, di un parco fotovoltaico per la produzione di energie rinnovabili».
Nel 2024 ricorre il 60esimo anniversario dell’uscita del film “Deserto Rosso” di Michelangelo Antonioni che ha reso immortale la sagoma iperboloide delle torri Hamon. Per la precisione però le due che oggi sono oggetto di abbattimento non furono riprese nel film. Tutte le riprese del film che riguardano la zona industriale furono fatte in via Baiona, sulla sponda sinistra del Candiano, dove erano presenti altre torri di raffreddamento che nel frattempo sono già state abbattute.
Hamon è il cognome di due fratelli ingegneri francesi, Achille e Fernand, che all’inizio del XX secolo inventarono quel tipo di struttura per le torri di raffreddamento che servivano all’attività mineraria e dell’industria pesante.
Il 3 aprile resterà chiusa. Devastata l’aula con gli strumenti musicali
Incendio nel tardo pomeriggio di martedì 2 aprile alla scuola media Don Minzoni di Ravenna, in via Cicognani (quartiere San Biagio).
I vigili del fuoco sono intervenuti su segnalazione di alcuni residenti, allarmati dal fumo che fuoriusciva dalla scuola, in quel momento chiusa. I pompieri sono stati costretti a sfondare la porta d’ingresso per poter intervenire.
L’incendio si è sviluppato in particolare nella cosiddetta “Aula Orchestra”, quella con gli strumenti musicali, andata completamente distrutta. Stando a una prima ricostruzione, le fiamme sarebbero partite dall’esterno, da un pallet di legno, e sarebbero poi divampate coinvolgendo anche un cumulo di mascherine anti Covid. In passato, in quel punto, nel cortile tra la scuola e la palestra, sono state trovate diverse volte tracce di bivacchi diurni e notturni, con resti di cibo e coperte.
Sul posto anche carabinieri e polizia locale, oltre alla dirigenza scolastica.
Mercoledì 3 aprile la Don Minzoni resterà chiusa (è stata firmata l’ordinanza dal sindaco) anche in via precauzionale: il resto della scuola non pare aver subito infatti grossi danni.
Aperto al pubblico l’ufficio di “Casaviva”, pensato in particolare per la fascia intermedia che non riesce ad accedere all’edilizia residenziale pubblica
L’inaugurazione dell’Agenzia
L’Agenzia per la casa della Romagna Faentina ha ora un nome ed un ufficio aperto al pubblico. Si chiama “Casaviva”, nome che racchiude il significato e gli obiettivi del progetto: «da una parte la rivitalizzazione di case sfitte e la rigenerazione urbana – si legge in una nota inviata alla stampa -; dall’altra un miglioramento in termini di qualità della vita sia per i proprietari, che affittano i loro immobili in sicurezza, sia per gli inquilini, che possono iniziare una nuova vita in alloggi adatti alle loro esigenze».
La finalità principale è quella di rispondere al problema del disagio abitativo delle persone appartenenti alla cosiddetta “fascia intermedia/grigia”, composta coloro che pur fruendo di un reddito certo, sono in condizioni di fragilità nel libero mercato della locazione e non riescono o non possono avere accesso all’edilizia residenziale pubblica.
L’obiettivo è quindi quello di favorire l’incontro tra domanda e offerta sul mercato privato della locazione, diffondendo l’applicazione dei contratti a canone calmierato e allo stesso tempo favorire l’immissione di nuovi alloggi sul mercato della locazione, attraverso il riuso del patrimonio edilizio esistente e non utilizzato.
Per conoscere i servizi di “Casaviva” o ricevere una consulenza personalizzata e gratuita, gli utenti possono scrivere all’indirizzo mail agenziacasa@romagnafaentina.it oppure telefonare al 338 3660727. Chi invece preferisse un più classico incontro di persona, potrà prenotare un appuntamento nell’ufficio situato a Faenza in via Portisano 51 (info su www.romagnafaentina.it/Come-fare-per/Casa/Agenzia-per-la-Casa).
«Casaviva – spiega la consigliera regionale Manuela Rontini – è una misura innovativa di housing sociale: un’agenzia per la casa, pensata dall’Unione e sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna, con l’obiettivo di rimettere sul mercato, a canone calmierato, appartamenti di proprietà privata attualmente non occupati. Un’agenzia che da oggi ha anche un luogo fisico, che consentirà agli affittuari di risparmiare fino a 2.000 euro l’anno, mentre i proprietari potranno contare su una serie di garanzie, offerte dall’Ente pubblico, che potranno coprire le eventuali morosità, i piccoli interventi di manutenzione dell’alloggio e quelli di ripristino in fase di chiusura del contratto. La Regione rafforza così il proprio impegno per dare risposte alle fasce più fragili della popolazione, sempre più in difficoltà a trovare risposte sul mercato privato e, più in generale, a una domanda dell’abitare in crescita, in un territorio come il nostro fortemente attrattivo per motivi di studio, lavoro, turismo, che poi ha subito il dramma dell’alluvione».
«L’Agenzia per la casa – dichiarano l’assessora Urf alle politiche abitative Federica Malavolti e Davide Agresti, assessore alle politiche abitative del Comune di Faenza – è una novità a livello regionale. Ha l’obiettivo di agire sul mercato privato, venendo incontro ad esigenze sia dei proprietari sia degli inquilini. Riteniamo che questo progetto possa essere un intervento che coniughi il tema della rigenerazione urbana e quello delle politiche abitative con lo scopo di avere una città maggiormente abitata, più vivace, sicura e sempre più a misura d’uomo. Agevolare la ricerca di nuovi alloggi sarà quindi il cardine del lavoro dell’agenzia, utilizzando principalmente tre strumenti: sostegno all’affitto, garanzie fondi e Imu agevolata, risorse per i ripristini. L’inaugurazione della sede, un luogo fisico in cui sentirsi tutelati da personale specializzato, è un ulteriore investimento per supportare il diritto all’abitare».
L’Agenzia per la casa della Romagna Faentina è un servizio svolto in convenzione da Fondazione Abitare (Ente del Terzo Settore che si occupa di inclusione abitativa) e reso possibile grazie ai finanziamenti del Programma “Patto per la Casa Emilia-Romagna” della Regione Emilia-Romagna e del Programma Fondo sociale europeo Plus (FSE+) dell’Agenda Trasformativa Urbana per lo Sviluppo Sostenibile (Atuss) della Romagna Faentina.
La protesta nazionale dei portuali interesserà anche i terminal ravennati, dal 3 al 5 aprile
Anche i lavoratori portuali di Ravenna parteciperanno allo sciopero dei porti indetto dai sindacati dal 3 al 5 aprile per il mancato rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 dicembre scorso.
La protesta agirà a livello nazionale vuole difendere l’unitarietà del contratto nazionale, messa in pericolo dalle ipotesi di riforma della legge 84/94 e dalle associazioni datoriali dei grandi gruppi armatoriali che, divenuti anche terminalisti, contrastano la normativa e il contratto unico che difende il lavoro portuale.
Nel territorio di Ravenna, i lavoratori turnisti impiegati nelle aziende concessionarie che applicano il contratto collettivo nazionale dei lavoratori dei porti si asterranno dal lavoro i giorni 3, 4 e 5 aprile per le ultime due ore di ogni turno, mentre i giornalieri delle stesse aziende e i dipendenti dell’Autorità di Sistema Portuale si asterranno dal lavoro per l’intera giornata del 5 aprile.
Il 19 marzo, dopo 5 mesi di trattative e dopo la dichiarazione dello stato di agitazione, le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti hanno incontrato le controparti datoriali ricevendo una proposta di aumento salariale del 10%, pari a 180 euro, ancora troppo lontana dalla richiesta di aumento del 18%, richiesta dai sindacati. L’aumento salariale offerto dalla controparte sarebbe elargito in denaro solo per meno della metà dell’importo complessivo, il resto sarebbe erogato in welfare e in altri istituti contrattuali che non hanno effetti su indennità di turno e straordinario. Tra gli altri motivi di contrasto, anche la volontà da parte delle associazioni datoriali di ridurre il pagamento delle prime 3 giornate di malattia e l’introduzione, nel comparto crociere, del concetto di stagionalità per portare 44 ore settimanali l’orario di lavoro, oltre all’aumento del numero delle notti per il riconoscimento dell’h24 e l’aumento del il numero dei cambi turno.
I contratti dei lavoratori somministrati delle banchine ravennati sono invece scaduti da 24 mesi. Dopo vari incontri le associazioni hanno comunicato di non voler proseguire il confronto. I sindacati sottolineano invece l’urgenza della ripresa della trattativa per il rinnovo del Ccnl, per dare risposta alle esigenze di aumento salariale, continuità occupazionale e di maggiori diritti e tutele alle migliaia di lavoratori del settore.
Il Ravenna costretto a vincere per sperare di superare la capolista Carpi, a cinque giornate dalla fine
La festa giallorossa in occasione dell’ultima vittoria casalinga contro la Sammaurese
Cresce in città la febbre per il derby di domenica prossima, 7 aprile, allo stadio Benelli (ore 15). Il Ravenna Fc – secondo in classifica nel girone D del campionato di calcio di serie D – ospiterà il Forlì, terzo a cinque lunghezze di distanza.
Si tratta della quintultima gara di campionato, quindi i punti saranno pesantissimi. Soprattutto per il Ravenna, che spera ancora di poter superare il Carpi e conquistare il primo posto, unica possibilità per avere la certezza del ritorno tra i professionisti (i playoff non garantiscono alcuna promozione diretta). Gli emiliani saranno impegnati in casa contro il Progresso, quartultimo, sul cui campo andrà poi il Ravenna la domenica successiva.
Vista l’importanza della partita, il club giallorosso invita ad acquistare il biglietto in prevendita, attiva su Vivaticket a questo link e al bar-tabacchi Revenge di via Aldo Bozzi (info 0544 401128) e all’agenzia Desiderando Viaggiare di viale Brunelleschi (info 0544 1936383). Domenica allo stadio i botteghini apriranno alle 13.
L’esposizione, resa possibile grazie ad una donazione della famiglia, è la prima delle iniziative dedicate alla celebrazione dei cento anni della Scuola di Mosaico di Ravenna
Gli spazi del Mar ospiteranno in mostra i cartoni per il mosaico firmati dal celebre mosaicista Renato Signorini.
L’esposizione è stata resa possibile grazie ad una generosa donazione da parte degli eredi che hanno concesso all’Accademia di Belle Arti della città le testimonianze, contribuendo anche all’ampliamento dell’importante archivio. I cartoni musivi, infatti, sono documenti della storia del mosaico pensati non solo per riprodurre le antiche iconografie, ma con l’esigenza di documentare il mosaico, e di farlo in modo esatto, ricalcando l’immagine antica tessera per tessera, a grandezza reale, riproducendone i colori nel modo più preciso possibile attraverso un’attenta ricerca delle cromie originali.
La mostra, curata da Giovanni Gardini sarà inaugurata venerdì 5 aprile alle 17.30 ed è la prima delle iniziative dedicate al Centenario della Scuola del Mosaico dell’Accademia di Belle Arti Statale di Ravenna, che ricorre proprio nel 2024. Renato Signorini non fu solo un allievo della scuola fondata da Guaccimanni nel 1924, ma divenne in seguito docente ed infine direttore, dal 1934 al 1976.
L’esposizione resterà aperta fino al 2 giugno, da martedì a sabato 9-18 e domenica e festivi 10-19
Domenica 7 aprile la “bella” tra Consar Ravenna e Tinet Prata, vittoriosa al tie-break in casa
Dopo la vittoria schiacciante per 3-0 in gara 1 – e momentaneamente in vantaggio 2-0 anche in terra friulana – la Consar Ravenna ha perso al tie-break gara 2 dei play off promozione del campionato di A2 di volley contro la Tinet Prata.
La “bella” è in programma di nuovo a Ravenna, domenica 7 aprile, ma non al Pala De André (già occupato dal campionato italiano a squadre di ginnastica artistica). L’appuntamento è quindi alle 18 al Pala Costa, dove non sarà possibile garantire agli abbonati la prelazione del posto da loro scelto. La prevendita è aperta nella sola giornata di giovedì 4 aprile, alla biglietteria del Pala Costa dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. Data una disponibilità più bassa di biglietti, vista la capienza più ridotta del Pala Costa, la società consiglia di acquistare il tagliando in prevendita.
Sarà attiva anche la prevendita online, attraverso il sito ufficiale www.portoroburcosta2030.it, dalla mattinata di domani, mercoledì 3 aprile, fino alle 12 di domenica 7.
Nella giornata della partita, la biglietteria, in caso di tagliandi disponibili, sarà aperta a partire dalle 16.30.
Chi vince la partita del Pala Costa affronterà in semifinale Grottazzolina, che ha chiuso al primo posto la stagione regolare.
In 1.200 nella Zona Dantesca. Oltre mille partecipanti alle visite guidate organizzate dallo Iat di piazza San Francesco
«Il weekend pasquale è stato davvero straordinario per nostra città», dice Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, scelta da tanti turisti nonostante le condizioni meteorologiche non particolarmente favorevoli.
I numeri li dà il Comune, rendendo pubblici gli ingressi registrati da venerdì 29 marzo a lunedì 1 aprile. Il Mar, dove attualmente è allestita la mostra fotografica di Sebastião Salgado “Exodus. Umanità in cammino”, ha accolto 2.521 visitatori. Alla zona dantesca sono stati registrati 1.203 visitatori e ai musei di Ravennantica (Domus dei Tappeti di Pietra e Classis) 1.672. Apprezzata anche la mostra “Novecento rivelato” di Alberto Salietti a palazzo Rasponi dalle Teste, con 594 visitatori.
Dallo Iat di piazza San Francesco, a cura di Ravenna Incoming, sono partite 56 visite guidate per un totale di 1.091 partecipanti.
«Sono numeri davvero significativi – commenta il sindaco Michele de Pascale – quelli raggiunti in questo weekend di Pasqua che confermano, oltre alla concreta presenza di tante persone in città, di provenienza nazionale e internazionale, apprezzabile semplicemente passeggiando per il centro storico, anche l’attrattività crescente della destinazione Ravenna. La grande affluenza è la riprova tangibile del fatto che la nostra città è sempre più una delle mete preferite, con un’offerta ricca, varia e di qualità, apprezzata da tante diverse tipologie di turisti. Il successo di cui raccogliamo ogni anno di più i frutti è sicuramente imputabile agli investimenti, alla ricchissima programmazione di eventi e alla importante attività promozionale messi in campo in questi anni, ma anche, e soprattutto, ai tanti operatori dell’accoglienza che lavorano sempre con grande professionalità, e che con il loro impegno rendono l’esperienza di visita ancora più speciale».
Nonostante le proteste e l’interessamento della Soprintendenza
Sono ripresi oggi (2 aprile) i lavori di demolizione delle torri Hamon, avviati venerdì scorso, nell’area ex Sarom di Ravenna, da 25 ettari.
Prosegue quindi – nonostante le proteste – il progetto di bonifica del terreno da parte di Eni, in vista della cessione ad Autorità Portuale, che vi realizzerà un impianto fotovoltaico.
L’intervento con due gru è stato affidato all’impresa “Baldini” di Faenza. I lavori di demolizione si protrarranno per alcune settimane, sempre che non intervenga, per esempio, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, coinvolta nei giorni scorsi dall’associazione Italia Nostra.
Centotrenta persone hanno sfidato il meteo per partecipare al secondo appuntamento di Trail Romagna che nel giorno di Pasquetta proponeva Cibi in Bici.
Qualche piccolo acquazzone non ha impedito agli amanti dell’outdoor di compiere l’intero percorso e ristorarsi con le quattro tappe gastronomiche proposte da RavennaFood – Chef to Chef che per ragioni logistiche e meteorologiche erano stati raggruppati al Parco Primo Maggio.
Il tracciato ad anello, guidato da Fiab Ravenna, partiva dallo Chalet dei Giardini pubblici per raggiungere il cuore dell’antica Pineta di Classe per una distanza complessiva di 37 chilometri.
I Giardini Pubblici saranno protagonisti domenica prossima (7 aprile) del primo appuntamento del ciclo “SiAmo Natura”, il nuovo formato Outdoor di Trail Romagna che si occupa di immersioni sensoriali in natura “Nature Bathing” ed “Ecologia Umana”. Info qui: https://www.trailromagna.eu/evento/siamo-natura/
Lo ha inoltrato un gruppo legato al coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”
Un gruppo di cittadini vicini alle attività della campagna “Per il Clima – Fuori dal Fossile”, con l’assistenza legale dell’avvocato Andrea Maestri, ha inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere che le autorità preposte si attivino, al fine di verificare se vi siano elementi di illegittimità nello stato di realizzazione del progetto del rigassificatore al largo della costa di Ravenna, e se non si ravvisino ipotesi di reato.
L’esposto, che per altro richiama le osservazioni già esternate il 24 agosto 2022 nell’ambito del procedimento amministrativo commissariale, ripercorre la storia del progetto «ricordando – si legge in una nota inviata alla stampa – le norme di legge che – a partire dalla Costituzione della Repubblica – sono state probabilmente interpretate in maniera arbitraria, calando le osservazioni nello specifico della realtà del territorio ravennate e dei rischi già esistenti».
Viene inoltre analizzato il contesto economico delle imprese private a vario titolo coinvolte nella realizzazione dell’opera, «e viene portata l’attenzione su due macroscopiche aree di possibile rilevanza penale – continua la nota stampa -, cioè la procedura di collaudo non a norma e lo spostamento delle infrastrutture a terra senza nulla osta ministeriale. Elementi che hanno portato anche ad un’interrogazione regionale, nella quale si sottolineava la contraddizione fra le disposizioni emanate in diversi momenti per la realizzazione dell’opera».
«Non sappiamo ovviamente se la Procura riterrà opportuno prestare attenzione a questa denuncia – commenta il coordinamento ravennate di “Per il Clima – Fuori dal Fossile” -. Ma nell’interesse generale della popolazione ravennate e del diritto delle future generazioni a vivere in un ambiente sano, liberandosi dalla vera e propria dittatura esercitata dal profitto dei colossi dell’estrattivismo, il gruppo di cittadine e cittadini promotori dell’esposto, ha deciso di prendere parola e non lasciare nulla di intentato».