mercoledì
23 Luglio 2025

Inseguimento a 180 km/h, la polizia si impantana: accusato un 35enne ma lui nega

Fuga nella notte dalla città fino a Villanova di Bagnacavallo. L’uomo è stato rintracciato il mattino seguente in casa. L’auto è sottoposta a sequestro

Immagine Auto Polizia Locale Danneggiata

Le strade di Ravenna nella notte tra il 22 e il 23 gennaio sono state il teatro di un inseguimento della polizia locale a un’auto che ha toccato i 180 km orari di velocità. I vigili si sono impantanati in un frutteto e il fuggitivo si è allontanato. Il mattino un 35enne è stato rintracciato a casa ed è ritenuto l’uomo al volante.

La caccia all’auto in fuga, una Volkswagen, è cominciata in viale Alberti: una pattuglia della polizia locale l’ha notata viaggiare a forte velocità e l’ha raggiunta per procedere con un controllo. Alla vista dei vigili, il conducente della Volkswagen ha accelerato con improvvisi cambi di direzione, sbandate e brusche frenate.

La fuga è proseguita lungo la statale Adriatica in direzione Ferrara, per poi attraversare i centri abitati di Piangipane, Ammonite, Santerno e infine Villanova di Bagnacavallo dove il fuggitivo ha fatto perdere le proprie tracce deviando il percorso lungo una carrareccia all’interno di un frutteto: la volante è rimasta impantanata nel terreno con qualche danno alla carrozzeria.

Il fuggitivo è un trentacinquenne ravennate rintracciato all’interno della propria abitazione il giorno seguente, dopo ininterrotte ricerche da parte degli agenti. L’autovettura, rinvenuta a Bagnacavallo, è stata sequestrata. L’uomo, riconosciuto dagli agenti, ha negato ogni accusa.

L’ufficio turistico chiude temporaneamente per allestire lo spazio del “Mosaic Shop”

Il servizio informazioni e accoglienza sarà garantito nella sede di Ravenna Incoming in via Corrado Ricci

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L’ufficio Informazioni e Accoglienza turistica (Iat) di piazza San Francesco a Ravenna sarà chiuso da lunedì 29 gennaio per l’avvio dei lavori del Mosaic Temporary Shop, realizzato grazie ai fondi del Progetto Unesco Ravenna Città del Mosaico del ministero del Turismo. L’ufficio sarà oggetto di un riallestimento dedicato al mosaico che prevede uno spazio espositivo permanente in grado di accogliere il visitatore tra diversi oggetti in mosaico esposti a rotazione dalle diverse botteghe della città (da qui il termine temporary)

Il servizio di accoglienza sarà comunque garantito nella sede di Ravenna Incoming, in via Corrado Ricci 39, negli stessi orari di apertura (feriali 8.30 – 18, festivi 10-16); anche i contatti telefonici restano invariati (0544.35404, 35755, 482838). Il Comune non ha reso noto quando riaprirà lo spazio sotto i portici della piazza.

Al via i lavori da 11,5 milioni per rifare le palestre di Callegari e liceo classico

Gli interventi saranno ultimati entro il 2025. Ecco i progetti

Hanno preso il via i lavori, a cura della Provincia di Ravenna, dedicati al rinnovamento delle palestre scolastiche dell’Istituto professionale statale “Olivetti-Callegari” e del Liceo classico “Dante Alighieri” di Ravenna.

Gli interventi sono stati illustrati nella sede del Palazzo della Provincia di Ravenna dal dirigente del settore dell’Edilizia scolastica e patrimonio Marco Conti e dai progettisti degli studi “Laprimastanza” e “Cavejastudio architetti” curatori dei progetti.

Il primo intervento, del valore complessivo di 6 milioni di euro, sarà finanziato per 995mila euro con fondi della Provincia, 4 milioni 550 mila euro con Fondi Pnrr e 455 mila euro con Fondo per avvio opere indifferibili; il secondo è un intervento da 5,5 milioni, finanziato con Fondi Pnrr e Fondo opere indifferibili per complessivi 3,5 milioni e con fondi della Provincia per 2.

Entrambi gli interventi saranno ultimati entro il 2025.

Nella sede dell’Istituto professionale statale “Olivetti-Callegari”, in via Umago a Ravenna, sono previsti lavori di sostituzione edilizia di due corpi di fabbricato con l’obiettivo di riqualificare la palestra ed alcuni laboratori didattici. Il nuovo corpo di fabbrica si svilupperà su tre piani. Al piano terra saranno collocati gli spazi per l’attività didattica: tre laboratori polifunzionali di diversa ampiezza e una biblioteca. Gli spazi di distribuzione classici lasceranno posto a spazi informali dove gli studenti potranno socializzare e condividere l’esperienza scolastica. Il corridoio sarà sostituito da uno spazio fluido che si dilata in corrispondenza degli ingressi laterali, creando spazi di sosta a contatto con la natura.

Attraverso un nucleo scala e un ascensore si accede ai due piani superiori. Al piano primo, oltre alla palestra, trovano spazio due spogliatoi e un magazzino per l’attrezzatura sportiva direttamente accessibile dalla palestra; per lo spogliatoio per i docenti, bisogna salire al piano secondo. Il piano secondo sarà occupato principalmente dalla doppia altezza del volume della palestra, sul quale affaccia una sala attrezzi.

Per quanto riguarda il liceo classico “Dante Alighieri” l’intervento consiste nella demolizione e relativa ricostruzione del corpo di fabbricato annesso all’istituto, in piazza Anita Garibaldi, che ospiterà due nuove palestre ed i relativi servizi.

Sarà quindi realizzata una nuova unità costruttiva, strutturalmente indipendente all’edificio scolastico ma ad esso collegata per garantire l’accessibilità diretta da parte degli studenti e l’eliminazione delle barriere architettoniche mediante la realizzazione di un nuovo ascensore.

Il nuovo blocco palestre sarà in grado di ospitare contemporaneamente almeno due o tre gruppi classe e avrà caratteristiche, sia tecniche che funzionali, in grado di migliorare lo svolgimento delle attività di scienze motorie, nonché fornire un servizio alla comunità nelle ore disponibili al di fuori dell’orario scolastico. Esso infatti, sarà dotato di accesso indipendente e sarà completamente separato e autonomo sotto l’aspetto impiantistico dall’edificio scolastico.

«Si tratta di interventi importanti in due edifici scolastici cittadini, nel solco dell’impegno di questa amministrazione verso la scuola, da sempre una delle nostre priorità – dichiarano il presidente della Provincia e sindaco di Ravenna Michele de Pascale e la consigliera provinciale con delega all’Edilizia scolastica Maria Luisa Martinez -. È fondamentale che le strutture scolastiche siano luoghi sicuri e accoglienti, al servizio della crescita dei ragazzi e delle ragazze e di tutta la comunità scolastica. Il potenziamento delle infrastrutture per lo sport va in questo senso e la realizzazione di queste due nuove palestre contribuirà a migliorare concretamente la dotazione delle nostre sedi scolastiche, per scuole sempre più moderne e funzionali. Inoltre queste strutture forniranno un servizio molto importante per le attività delle società sportive, nell’ottica di una scuola sempre più aperta alla città, contribuendo allo sviluppo nella comunità di una socialità attiva e vitale».

Il sindaco “social” pronto al bis dopo l’alluvione: «Non mi sono mai sentito solo»

Della Godenza: «Abbiamo imparato a gestire l’imprevisto. Grazie ai tanti volontari e alle associazioni: sono stati uno stimolo a continuare»

Luca Della Godenza 2019

Classe 1989, Luca Della Godenza fu eletto sindaco di Castel Bolognese per una lista civica di centrosinistra nel 2019 e, come i suoi colleghi, si è trovato ad amministrare la città nei cinque anni in cui è successo l’impensabile, con il Covid prima e l’alluvione di maggio 2023 poi. A differenza però di altri suoi colleghi del territorio eletti per la prima volta cinque anni fa (in particolare quelli di Solarolo, Casola e Cervia), Della Godenza è pronto a tentare il bis alle amministrative di giugno 2024.

Sindaco, dopo questi difficili cinque anni, non è stato tentato dall’idea di rinunciare? Quante volte si è chiesto “ma chi me l’ha fatto fare”?
«Di certo nessuno si poteva aspettare quello che è successo. Ci siamo dovuti fare carico di responsabiità enormi, anche perché abbiamo gli strumenti per gestire tempi ordinari e invece ci siamo trovati davanti a tempi straordinari. Ho trovato soprattutto una disponibilità immensa di tante persone che ci hanno aiutato e questa è stata una grande forza ed è uno stimolo ad andare avanti».

Covid e alluvione. Quali sono stati i momenti più difficili e drammatici di questo mandato?
«Nella prima parte del Covid non sapevamo con cosa avevamo a che fare, e la notte del 16 e 17 maggio 2023 non credo che nessuno potrà dimenticarla. Ora però sappiamo come gestire l’imprevisto, credo che abbiamo tutti imparato molto».

Soprattutto durante il periodo del Covid, lei si è distinto per un uso dei social che è apparso insieme istituzionale ma anche molto umano e comprensivo, per quanto non le siano state risparmiate critiche.  Chi le gestisce la pagina? Ha un social media manager?
«Gestisco personalmente sia il mio profilo personale, sia quello del Comune e i gruppi Whatsapp dei cittadini, con stili diversi. Mi sono dato delle regole: innanzitutto dire le cose nella maniera più corretta possibile e poi ricordarmi sempre che sto parlando a persone che potrebbero avere un problema che non conosco. Durante l’emergenza Covid in particolare le persone erano divise tra chi voleva proibire di uscire di casa a chiunque e chi invece diceva di aver bisogno di uscire. Credo che la verità stesse un po’ nel mezzo. E credo che sia sempre necessario cercare di capire le ragioni dell’altro, perché soprattutto in quel periodo sono emerse tante fragilità personali e familiari, di cui dobbiamo farci carico. Almeno nell’ascolto».

Castello è stato tra i comuni più colpiti dall’alluvione di maggio. A che punto siamo oggi?
«Bisogna dividere tre livelli. Il primo è quello della sicurezza e posso dire che tanti lavori sono stati fatti per quanto riguarda argini e fogne, da allora abbiamo avuto un’altra piena che abbiamo superato quasi indenni, quindi su questo fronte sono fiducioso. Invece non c’è ancora traccia degli interventi per mitigare in futuro altri eventi simili, che sappiamo ormai potranno verificarsi. Serve un piano attuativo per decidere per esempio le aree allagabili, i rinforzi arginali e le casse di espansione».

A chi spetta questa parte? 
«Alla struttura commissariale. La Regione ha redatto lo studio e consegnato tutto, ma ancora non si vede nulla, credo sarebbe opportuno aprire una riflessione».

E sui ristori, a che punto siamo?
«Questo è il secondo livello. A parte i primi tremila euro, tantissime persone e imprese stanno aspettando e c’è chi davvero ha perso moltissimo. Parliamo di oltre 150 aziende danneggiate, 1.378 persone che hanno richiesto il Cis per i danni subiti, poco meno di 200 che sono state costrette a lasciare le case, 200 ettari di terreni agricoli allagati. In tutto è stato coinvolto il 70 percento del territorio comunale. Su questo serve un cambio di passo».

Anche molti edifici pubblici sono stati coinvolti…
«Il terzo punto è questo. Abbiamo ancora una scuola chiusa, delle quattro allagate, non abbiamo una sala assemblea, uffici dell’anagrafe e dei servizi sociali ancora inagibili. Uno dei motivi per cui vogliamo continuare questo lavoro è anche il ripristino, post alluvione per cui ci vorranno anni».

Quindi il futuro di Castello a cui pensa è soprattutto quello della ricostruzione?
«Non solo, no. In questi cinque anni nonostante tutto si è dato avvio a cantieri storici come la circonvallazione, il casello autostradale e il potabilizzatore che nei prossimi tre anni vedranno il fine lavori. C’è quindi da pensare al futuro, dobbiamo costruire un programma che riesca a interpretare queste novità per la comunità, penso al commercio del centro storico, la viabilità, l’area artigianale per esempio».

Cercherà di allargare la sua coalizione ai 5 Stelle?
«La nostra è una lista civica e cercheremo sicuramente di allargare il più possibile il perimetro a tutte le forze del centrosinistra con cui condividiamo valori e con cui potremo condividere un programma per il futuro della nostra comunità».

Come è stato il rapporto con l’opposizione in questi anni emergenziali?
«Di grande collaborazione, ho sentito grande solidarietà. Da parte mia ho sempre cercato di valorizzare al massimo il ruolo dei consiglieri comunali, che sono di fatto volontari in un comune come il nostro. Per questo per esempio ho portato sia il commissario Figliuolo, sia il Prefetto e la vice presidente della Regione in consiglio comunale. Il ruolo di tutti, opposizione e maggioranza, è fondamentale e va valorizzato il più possibile».

In generale, cosa le ha dato più soddisfazione nei cinque anni passati?
«Il modo in cui, anche attraverso i patti di collaborazione civica e il tavolo sociale, tante persone e associazioni di volontariato ci hanno dato un enorme supporto nella gestione delle emergenze. Mi ritengo molto fortunato, perché non mi sono mai sentito solo, e questo non è affatto scontato. L’aspetto umano e relazionale è stato fondamentale. E quando succede questo, è anche bello fare politica».

Contro «l’inverno demografico», manodopera dal Marocco per l’Emilia-Romagna

Il progetto prevede la formazione direttamente in Africa. Si parte dalla meccatronica

Sì a manodopera preparata proveniente dal Nord Africa, grazie al progetto europeo Thamm che favorisce la formazione di lavoratori direttamente nei Paesi di provenienza, sulla base delle prospettive di sviluppo delle economie locali e delle richieste del mercato del lavoro italiano.

Il progetto Thamm Plus III (Towards a holistic approach to labour migration governance and labour mobility in North Africa) è finanziato dall’Unione Europea con 8,6 milioni di euro per azioni in Tunisia e in Marocco e ha l’obiettivo di sviluppare le competenze e le qualifiche dei potenziali lavoratori migranti per i mercati del lavoro nazionali e internazionali.

L’Emilia-Romagna aderisce alle azioni in Marocco. Nell’arco di tre anni, a partire da gennaio 2024, saranno realizzate attività formative nei Paesi d’origine rivolte a circa 500 lavoratori marocchini. La Giunta regionale ha approvato l’adesione al progetto che di fatto intercetta i fabbisogni da parte delle imprese e favorisce l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Si promuovono così iniziative di mobilità professionale e formativa di lavoratori marocchini in partnership con il Paese di origine, partendo da un’analisi dei principali fabbisogni comuni del mercato del lavoro e collaborando con le associazioni delle imprese e le Regioni, che tramite i loro osservatori del mercato del lavoro e i rapporti diretti con le parti sociali, sono in grado di identificare i settori e i profili più richiesti dalle imprese nei singoli territori.

In dettaglio, con i referenti marocchini del progetto sono stati individuate le filiere di interesse per lo sviluppo del Paese, a partire dalla meccatronica, che soddisfano anche le esigenze di medio e lungo termine delle imprese in Italia. E le tre regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto sono state riconosciute dal Governo italiano come territori con forti esigenze di sviluppo e crescita.

«È giunto il momento di affrontare l’inverno demografico della nostra regione guardando fuori dai nostri confini e cercando di attrarre giovani lavoratori anche dal continente africano. L’obiettivo di questo progetto – spiega l’assessore regionale allo sviluppo economico, lavoro e formazione Vincenzo Colla – è dare forma a partenariati di mobilità di nuova generazione tra il Nord Africa e l’Europa, attraverso modalità che non soddisfino solo le aspettative dei datori di lavoro, ma siano rispettose dei diritti dei lavoratori migranti e sufficientemente flessibili per affrontare le sfide del mercato del lavoro e dell’occupabilità dei giovani».

«Vogliamo inoltre rafforzare – chiude l’assessore – i servizi pubblici per l’impiego e la capacità di anticipazione delle competenze tra le istituzioni governative e le parti sociali. Si tratta di azioni che favoriscono i programmi di migrazione legale e mobilità tra l’Unione europea e i principali paesi partner, migliorando la governance della migrazione per motivi di lavoro, anche per ridurre le diseguaglianze a livello globale».

La scuola elementare di Classe verrà intitolata all’ex sindaco Fabrizio Matteucci

Parere favorevole della giunta dopo l’iniziativa partita dal consiglio di interclasse e dal collegio docenti

Presentazione Dei Programmi Delle Cinque Capitali Della Cultura Italiana 2015Intitolare la scuola primaria di Classe all’ex sindaco Fabrizio Matteucci: l’iniziativa è partita dal consiglio di interclasse e dal collegio dei docenti, per quanto fatto da Matteucci a beneficio della scuola, è stata fatta propria dal consiglio dell’istituto comprensivo statale Randi e nella seduta di oggi (23 gennaio) la giunta comunale ha espresso parere favorevole.

L’intitolazione di scuole, aule e locali interni alle scuole è disciplinata infatti da una circolare ministeriale del 1980, la quale stabilisce che, su proposta del consiglio d’istituto, il dirigente dell’ufficio scolastico regionale di ambito territoriale acquisisce le valutazioni della giunta comunale, successivamente della prefettura e del ministero dell’Interno. Si tratta dunque di uno dei passaggi previsti dalla normativa per il completamento dell’iter ministeriale. Il decreto conclusivo di intitolazione sarà di competenza del dirigente dell’ufficio scolastico regionale di ambito territoriale.

«Ringraziamo – dichiarano il sindaco Michele de Pascale e l’assessore alla Scuola Fabio Sbaraglia – tutti coloro dai quali in maniera spontanea, pensando al legame profondo e indelebile tra la scuola e Matteucci, è nata questa idea. Tra gli investimenti messi in campo durante i due mandati da sindaco di Fabrizio Matteucci c’è stata infatti la ricostruzione della scuola primaria di Classe in tempi rapidissimi, tra settembre 2009 e dicembre 2010, secondo criteri costruttivi all’avanguardia, permettendo anche la realizzazione di un modello didattico innovativo denominato “Senza zaino”. Interventi che sottendevano tutto l’amore e la fiducia che Fabrizio nutriva nei confronti delle nuove generazioni, sempre entusiasta e curioso nei loro confronti, consapevole di quanto sia fondamentale investire per promuovere la loro crescita personale, culturale e professionale».

Primi contributi per i veicoli danneggiati, in provincia 657 su 910 bonifici totali

Le richieste dal Ravennate sono state quasi 3.500 sulle 5.300 di tutta la regione

Emergenza alluvioni in Emilia-Romagna. Esondazione del fiume Montone ed allagamento del quartiere Romiti a Forlì

L’Emilia Romagna ha annunciato che è in corso l’erogazione dei contributi per la sostituzione e riparazione di autoveicoli, ciclomotori e motocicli danneggiati, resi inservibili o rottamati dopo gli eventi alluvionali di maggio scorso. Su un totale di 5.300 domande presentate (per un totale di 17,8 milioni di euro) in regione tramite bando, 3.461 provengono dalla provincia di Ravenna. Segue quella di Forlì-Cesena con 1.664 richieste. Saranno oltre 900 i cittadini riceveranno un contributo per la riparazione di veicoli danneggiati, per un totale di circa 1 milione e 200mila euro.

«Sui 910 bonifici effettuati dalla Regione finora, per un totale di circa 1 milione e 200mila euro, 657 sono destinati a cittadini della provincia di Ravenna», specifica il sindaco Michele de Pascale.

Si tratta di risorse provenienti dalla raccolta fondi della Regione “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”. Sul totale raccolto, 27 milioni sono stati destinati a questo bando, aperto il 31 ottobre e tuttora attivo, che prevede contributi fino a 5mila euro per sostituire le auto e 700 euro per i ciclomotori o motocicli, fino a 2mila invece per ripararli.

«Il territorio di Ravenna – continua de Pascale – è stato quello maggiormente danneggiato dagli eventi alluvionali, come è evidente anche dai numerosi contributi erogati. Ringrazio chi ha aderito alla raccolta fondi e la Regione Emilia-Romagna per aver messo a disposizione con efficienza queste risorse, che rappresentano un passo concreto per offrire un po’ di respiro ai cittadini colpiti dall’alluvione, che ad oggi dopo otto mesi aspettano ancora dal Governo gli indennizzi per i beni mobili».

Le Fondazioni bancarie della Romagna devolvono 250mila euro agli alluvionati

Il nuovo progetto, nato dalla collaborazione tra Croce Rossa Italiana e Cassa di risparmio di Ravenna vuole dare un sostegno concreto ai cittadini che hanno subito danni a case, mobili e arredi

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Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e Croce Rossa Italiana di Ravenna presentano il “Progetto Fondazioni per la Romagna”, un fondo di emergenza speciale di 250mila euro per far fronte in parte ai danni subiti dai cittadini del Comune di Ravenna per la devastante alluvione del maggio 2023, che consentirà di garantire un aiuto concreto ai cittadini di Ravenna e provincia che hanno subito danni a case, mobili e arredi per i tragici fatti della primavera scorsa. L’iniziativa è stata annunciata alla presenza di Ernesto Giuseppe Alfieri, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, e di Claudio Angeli, presidente della Croce Rossa Italiana Comitato di Ravenna.

Il progetto è partito nell’immediato periodo post alluvione, grazi a Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio), che ha avviato una raccolta di fondi tra le proprie associate, banche appunto e fondazioni, per garantire un aiuto concreto ai cittadini. La raccolta consente oggi di stanziare 250mila euro attraverso l’Associazione tra le fondazioni di origine bancaria dell’Emilia Romagna che sul territorio si avvale della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e della Croce Rossa Italiana sezione di Ravenna. 

Per accedere alle erogazioni i cittadini interessati dovranno compilare l’apposito modulo a disposizione sul sito della Croce Rossa Italiana: il fondo prevede l’assegnazione complessiva del denaro per l’acquisto di arredi e mobili e per il ripristino dei danni post-alluvione. Il modulo per la richiesta del contributo verrà pubblicato sul sito della Croce Rossa Comitato di Ravenna e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.

Dopo mesi di restauro, la Deposizione del Jacopone torna alla pinacoteca di Faenza

La monumentale pala d’altare proveniente dalla Chiesa di San Rocco acquista nuova vita grazie agli interventi di recupero finanziati da un mecenate svizzero

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La grande pala con la Deposizione dalla Croce, proveniente dalla chiesa di San Rocco, è di nuovo in mostra all’interno della Pinacoteca Comunale faentina. L’opera di Jacopone da Faenza è tornata in esposizione dal 22 gennaio, dopo un complesso lavoro di restauro durato circa tre mesi.

Si tratta di una pala d’altare alta quasi 4 metri e larga oltre 2, realizzata nel periodo di piena maturità dell’artista quando, dopo gli studi all’Accademia di San Luca di Roma, si ritrasferisce nella natia Faenza, dove rimarrà fino alla morte continuando a produrre lavori di grande impegno, tra i quali la Deposizione per l’Oratorio di San Rocco (1552-1553), l’Incoronazione della Vergine, e nella parte inferiore la Disputa sull’ Incoronazione della Vergine e Santi Benedetto, gli evangelisti Giovanni e Matteo, San Giovanni Battista e san Celestino papa per la chiesa dei Celestini firmata e datata 1565 (entrambe nella Pinacoteca Comunale di Faenza). 

L’intera impresa di restauro della Deposizione, compreso il trasporto dell’opera, complicato dalle elevate dimensioni, è stata finanziata da un generoso donatore privato, lo svizzero Auguste de Castelbajac. Il mecenate ha voluto fare un regalo alla città di Faenza e alla sua arte, scegliendo tra le molte opere della Pinacoteca Comunale che hanno bisogno di un intervento di conservazione l’indiscusso capolavoro di un artista faentino purosangue. 

Gli interventi di recupero sono stati svolti a Firenze, dove Alberto Dimuccio ha restaurato la parte lignea, mentre Luisa Landi e Debora Minotti si sono prese cura della superficie pittorica.

Il legno del supporto, costituito da ben undici tavole una sopra l’altra, col tempo si era deformato causando cadute di colore che erano state fermate con toppe di carta giapponese. «L’aspetto del dipinto era quello di un ferito tutto incerottato, e guardandolo lo sguardo si soffermava più sui problemi, evidenziati dalle fermature di carta, che sulla qualità dell’opera. Ora possiamo di nuovo ammirare il dipinto in tutta la sua bellezza» fanno sapere dalla pinacoteca.Pinac3

Le opere create da Jacopone dopo il rientro a Faenza godono dell’esperienza e degli studi maturati in tutta Italia, dalle collaborazioni con artisti di prim’ordine come Battista Dossi e Girolamo da Carpi, all’affresco della cupola di San Vitale a Ravenna e la decorazione di Castel Sant’Angelo a Roma. Anche la Deposizione vede concentrarsi su di sè tutta la cultura e l’originalità dell’artista, come in una grande macchina teatrale, traboccante di emozione religiosa.

«Il restauro della Deposizione di San Rocco -spiega il sindaco di Faenza Massimo Isola – è stato un grande regalo a Faenza da parte di Auguste de Castelbajac, un mecenate straniero che si è interessato alla nostra Pinacoteca Comunale e che ringrazio anche a nome della cittadinanza. La Pinacoteca è, tra i nostri monumenti, un gioiello che da qualche tempo sta vivendo una nuova stagione di rinascita. E questo finanziamento importante è un riconoscimento allo straordinario tesoro esposto nelle sue sale ma anche a una delle più squisite manifestazioni dell’arte faentina ai suoi massimi livelli: il pittore del dipinto appena restaurato, Giacomo Bertucci, era non a caso chiamato Jacopone da Faenza.  Nel Cinquecento era stato attivo in tutta Italia con i più celebri artisti del suo tempo, e aveva portato con sé ovunque il nome della nostra città». 

All’Alighieri un’opera sul mito di Ulisse, con la firma dell’ex ministro Bianchi

Dalla collaborazione tra Ravenna Teatro e Teatro Comunale di Ferrara nasce Le guerre di Ulisse, uno spettacolo di condanna al conflitto bellico che vedrà in scena Frida Bollani Magoni, la banda giovanile Jhon Lennon e il Coro Accademia Vittore Veneziani

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«Siamo abituati a vedere Ulisse come un personaggio eroico, invece al centro di quest’opera c’è un uomo che torna a casa dopo vent’anni e scopre che la guerra non è eroica, non lo è mai». Con queste parole Patrizio Bianchi, ex Ministro all’Istruzione e oggi professore emerito dell’Università di Ferrara (di cui è stato rettore dal 2004 al 2010, introduce Le guerre di Ulisse, progetto interdisciplinare che unisce letteratura, musica e recitazione in un’opera moderna, una coproduzione del Teatro Comunale di Ferrara e del Teatro Alighieri di Ravenna.

Lo spettacolo, in scena al Teatro Alighieri mercoledì 7 febbraio alle 20.30 (e in replica il giorno seguente con una matinèe per gli studenti), nasce dalla collaborazione di Bianchi, che firma il libretto dell’opera, con la Fondazione Scuola di Musica Carlo e Guglielmo Andreoli di Mirandola, diretta da Mirco Besutti, e il compositore Marco Somadossi.

Le Guerre Di Ulisse Ph Marco Caselli Nirmal Teatro Comunale Ferrara YE130 0201

Le musiche originali di Somadossi sono affidate alla Banda giovanile “John Lennon”, composta da novanta musicisti fra i 13 e i 25 anni che include persone con disabilità. In scena anche Frida Bollani Magoni come voce solista e pianista (oltre che autrice di alcune parti dello spettacolo). Figlia d’arte, (i genitori sono infatti Petra Magoni e Stefano Bollani) ha cominciato a studiare il pianoforte all’età di sette anni sotto la guida di Paolo Razzuoli, che le ha insegnato la notazione musicale in Braille. Con lei,  l’attore e doppiatore Luca Violini, la cui magistrale voce ripercorre il ritorno di Ulisse a Itaca e  Teresa Auletta a guidare il Coro Accademia Vittore Veneziani.

Inedite macchinazioni: umili, pazienti, micidiali. Questo è quanto ordisce Ulisse, questo porta alle sue guerre. Ma «la guerra non è mai la soluzione – come ricorda Bianchi – del resto è scritto chiaramente nella nostra Costituzione, che la ripudia». Un dramma scorre lungo note musicali dove il ritorno di Ulisse a Itaca diventa un’occasione per riflettere sul presente, una denuncia dell’insensatezza della guerra e un messaggio di speranza in questo nostro complesso momento storico, tra momenti malinconici dal sapore jazz, episodi epici, eroici e marziali accompagnati da un coro che fa da eco a tragedie e disillusioni ineluttabili.

Il testo sceglie il punto di vista di Penelope, nel momento del ritorno a casa dello sposo. Nel suo lungo viaggio Ulisse prende coscienza di quanto sia inutile far uso della violenza per regolare i conflitti. «La guerra doveva essere veloce e fatta di gesta su cui costruire leggende eterne e invece è stata lunga e ha portato morte, distruzione e odio», dice in un passaggio fondamentale della nuova opera; una presa di coscienza che oggi suona sinistramente attuale. «Scrivere questa musica – racconta il compositore Marco Somadossi – è stato da un lato sublime ma anche terrificante. Ulisse nel suo viaggio non capisce il dramma che sta vivendo. Io ho cercato di tradurre questo sentimento in musica, come un viaggio dentro noi stessi, alla ricerca delle conseguenze che le nostre azioni hanno sempre sugli altri. Anche noi, come Ulisse, alle volte non capiamo».Le Guerre Di Ulisse Ph Marco Caselli Nirmal Teatro Comunale Ferrara YE130 0396 2

Se infatti nella tradizione omerica Ulisse è un eroe carismatico e saggio, il nuovo spettacolo ce lo svela come un uomo solo e provato dall’esistenza, che rientra in patria dopo vent’anni di assenza e diventa oggetto del risentimento delle famiglie di quanti lo hanno accompagnato in guerra, lusingati dalle promesse di ricchezza e gesta gloriose e mai più tornati. L’antieroe si deve confrontare con il passato, per rendersi conto di essere stato uno strumento per alimentare il conflitto ma soprattutto che la guerra ha solo conseguenze nefaste. In apertura e chiusura dell’opera, Ulisse si rivolge al mare, che da sempre regge la redini del suo destino e, alimentando il suo insaziabile desiderio di conoscenza, lo ha spinto alla scoperta dell’ignoto.

Per acquistare le prevendite dello spettacolo è possibile rivolgersi alla biglietteria del Teatro Alighieri chiamando lo 0544 249244. Il costo dei biglietti è 10 euro per gli adulti e 5 per gli under 18.

A Russi il Comune è sempre più digitale per facilitare il dialogo con i cittadini

Nel corso del 2023 diverse novità nei servizi della pubblica amministrazione

keyboardIl Comune di Russi diventa sempre più digitale. Prosegue il percorso di innovazione e semplificazione dei servizi ai cittadini. Un comunicato per la stampa riassume le novità introdotte nell’arco del 2023 all’interno di più aree dell’amministrazione pubblica locale.

Polizia locale
Introdotto l’uso dei palmari per i cosiddetti “preavvisi di sosta” posti sul parabrezza dei veicoli che violano il divieto di sosta/fermata, e per alcuni verbali di violazione del Codice della strada. Con questa modalità la lettura e la modalità di pagamento risulta più agevole per l’utente (inquadrando il QrCode presente sull’avviso) e la procedura di trascrizione dei verbali è automatizzata.

Area Urbanistica e Ambiente
Lo scorso novembre attivata la modalità Pago Pa per i servizi di pagamento online. Inoltre, per i servizi Sportello Unico Edilizia e Prevenzione del rischio sismico, Urbanistica, Ambiente e Sportello Unico Attività Produttive, i cittadini o i tecnici incaricati possono effettuare il pagamento volontario dei diritti di segreteria in maniera autonoma, autenticandosi tramite Spid o Cie.

Servizi finanziari
Nuovo software: il cittadino potrà gestire online in un unico punto, all’interno del portale dei pagamenti (https://portale-russi.entranext.it), tutte le sue pendenze tributarie.

Cultura e Sport
Consolidata la procedura di pagamento delle entrate tramite Pago Pa per le tariffe di utilizzo in concessione dell’impiantistica sportiva, per le concessioni da convenzioni con società sportive per la gestione degli impianti sportivi, per le tariffe di utilizzo in concessione del Teatro comunale e delle sale per convegni e iniziative.

Servizi alla cittadinanza
Attivata la modalità online per le iscrizioni al Centro Paradiso Estivo e per richiedere i voucher per la frequenza dei centri estivi (modalità solo cartacea fino al 2022).

Liste elettorali
Nel mese di dicembre 2023, grazie al contributo del Pnrr, si è concluso il processo di digitalizzazione e di integrazione delle liste nell’Anpr (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente). In tal modo, è stata dematerializzata la tenuta e l’aggiornamento delle liste elettorali. L’inserimento telematico dei dati elettorali permetterà ai cittadini di utilizzare i servizi in ANPR anche per la consultazione della propria posizione elettorale, per il rilascio in modalità digitale della certificazione relativa al godimento dell’elettorato attivo e per eventuali richieste di rettifica dei propri dati. Inoltre, questo tipo di gestione garantirà uno snellimento delle operazioni di aggiornamento del corpo elettorale, una semplificazione degli adempimenti degli Uffici elettorali e una riduzione dei costi di gestione, limitando l’utilizzo del materiale cartaceo.

Nuovo sito web
Il percorso di innovazione prosegue anche nel 2024, con la realizzazione di ulteriori progetti finanziati dal Pnrr per un importo complessivo di oltre 360 mila euro, il più rilevante dei quali è l’adeguamento del sito istituzionale alle nuove specifiche dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid)  e l’attivazione della piattaforma per appuntamenti/istanze on line (circa 155 mila euro).

Entro marzo la darsena di città avrà un pontile per l’accesso all’acqua

In corso il cantiere sulla banchina destra davanti all’Almagià per una struttura senza barriere architettoniche che consenta l’accesso a tutti

Pontile Ok 2Entro i primi giorni di marzo, secondo l’annuncio dell’Autorità portuale di Ravenna, si concluderanno i lavori sulla banchina destra della darsena di città per la realizzazione di un pontile metallico con passerelle basculanti in funzione delle variazioni idi marea, che possa garantire un punto di accesso all’acqua in mobilità sostenibile, abbattendo le barriere architettoniche, finalizzato a garantire l’uso dell’acqua da parte di tutta la collettività per una sempre maggiore interazione dello spazio portuale con la città.

La struttura ha come punto di accesso l’attuale rampa inclinata, posta sulla passerella lungo il canale Candiano, situata davanti all’Almagià, già realizzata dal Comune di Ravenna in un diverso appalto precedente.

Vi sarà un pontile galleggiante utilizzabile compatibilmente con le condizioni di marea che in testa al canale Candiano si possono presentare nel corso dell’anno. L’intera opera sarà realizzata in acciaio zincato per le parti emerse, mentre nelle zone di bagna asciuga sarà previsto un trattamento aggiuntivo di protezione mediante un ciclo di verniciatura per ambiente marino.

La pavimentazione, al fine di poter rendere l’opera a livello estetico omogenea e compatibile con il resto dell’attuale contesto urbano, sarà costituita di doghe in legno, resistente all’ambiente marino, tali da porsi in continuità con la passerella pedonale, denominata “Passeggiata lungo canale”, della quale si sta realizzando l’ultimo tratto.

Il nuovo pontile potrà essere l’occasione per nuove possibilità d’uso anche per una futura eventuale concessione di spazi acquei della Darsena di Città con finalità di interesse pubblico, ricreativo o imprenditoriali.

I lavori sono eseguiti dalla società Nautilus srl. L’opera rientra nel programma di riqualificazione urbana della darsena, candidata dal Comune di Ravenna nel bando straordinario di interventi per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie – emesso dalla Presidenza del consiglio nel 2016. L’Autorità portuale, soggetto attuatore dell’intervento su richiesta del Comune, è partita dal progetto preliminare originale elaborato dal Comune e ha redatto il progetto esecutivo. Nel luglio scorso sono stati aggiudicati i lavori.

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