domenica
27 Luglio 2025

Cadavere nel fiume, è un 70enne che passeggiava: ipotesi malore o caduta

Il corpo era tra i rami sul rivale del Lamone in via Renaccio, la moglie lo attendeva a casa per pranzo e non l’ha visto rientrare

WhatsApp Image 2024 01 10 At 12.17.48Scivolato mentre faceva una camminata o caduto perché colto da un malore, sembra si possa escludere il gesto volontario. Al momento è questo lo scenario che si va delineando per spiegare la morte dell’uomo il cui cadavere è stato ritrovato tra i rami sull’argine del fiume Lamone in via Renaccio a Faenza ieri mattina, 10 gennaio, non distante dall’area predisposta per la collocazione del ponte provvisorio

Secondo il quotidiano il Resto del Carlino si tratta di un 72enne (G. B. le iniziali). L’uomo indossava scarpe sportive, una tuta da jogging e intorno a mezzogiorno la polizia ha ricevuto la segnalazione relativa a una persona che, attesa a casa per l’ora di pranzo, non era ritornata. Tuttavia non sono stati rinvenuti documenti nelle tasche dell’anziano.

Il ritrovamento intorno alle 9.30 è stato fatto da una ragazza che con il proprio cane stava passeggiando lungo il rivale opposto.

«Farmaci sospesi su consiglio di uno psicanalista». Interrogati i medici della donna

Udienza di convalida dell’arresto per la 41enne Lavatura Truninger che ha tentato il suicidio l’8 gennaio ma gettandosi dal nono piano ha ucciso la figlia di sei anni e il cane. L’accusa chiede la custodia in una struttura di sicurezza. Per la difesa non è imputabile per il suo stato di salute

1A metà dicembre ha smesso di prendere i farmaci prescritti dal centro di salute mentale (Csm) che la seguiva da anni, il 22 dicembre ha elaborato l’idea di uccidersi, in qualche giorno ha scritto il testo da pubblicare su Facebook come messaggio di addio e l’8 gennaio si è buttata dal nono piano con la figlia e la cagnolina che sono morte, mentre lei è sopravvissuta e ora, se sarà ritenuta capace di intendere e volere, rischia fino all’ergastolo. È la sintesi dell’ultimo mese di Giulia Lavatura Truninger, la 41enne che pochi giorni fa ha tentato il suicidio buttandosi da 20-25 metri. La donna ha ricostruito i fatti davanti al giudice per le indagini preliminari nell’udienza di convalida dell’arresto che si è tenuta ieri, 10 gennaio, in ospedale a Cesena dove è ricoverata (prognosi di 40 giorni). Sono i due quotidiani locali, Resto del Carlino e Corriere Romagna, a riportare i dettagli del procedimento giudiziario fino a questo punto.

Il pubblico ministero ha chiesto la convalida dell’arresto eseguito dalla polizia in flagranza e la custodia cautelare in una clinica specializzata una volta dimessa dall’ospedale. L’avvocato difensore si è opposto alla convalida dell’arresto dato che eseguito «su persona non imputabile per quei fatti» e ha chiesto l’affidamento a una struttura specializzata per essere controllata ogni giorno come misura di sicurezza e non cautelare perché andrebbe esclusa la pericolosità per altre persone e il rischio di fuga. Il giudice si è riservato la decisione che dovrebbe arrivare entro domani, 12 gennaio.

La procura ha acquisito le cartelle cliniche della 41enne al Csm e ha deciso di ascoltare gli specialisti che l’avevano visitata. Secondo quanto riferito dall’indagata stessa, i medici le avevano aumentato il dosaggio dei farmaci per fronteggiare il suo disturbo, ma questo le provocava un forte tremore alle mani, tanto da averla spinta a chiedere un farmaco ansiolitico per ridurre l’effetto collaterale.

La donna dice di aver sospeso l’assunzione dei farmaci a dicembre dopo esseri rivolta a uno psicanalista di un centro privato – che l’aveva assistita già in passato prima della gravidanza – perché di questi si fidava maggiormente rispetto al Csm dove, secondo la sua visione, il padre poteva vantare delle aderenze per somministrarle quei farmaci che lei non voleva prendere. Stando a quanto da lei riferito, sarebbe stato proprio il terapeuta a suggerirle di buttare i farmaci. Lo specialista ha negato di avere affrontato con lei questioni legate al dosaggio della terapia farmacologica indicata dal Csm. A fine novembre l’ultimo controllo al Csm. A metà dicembre l’incontro nel centro privato.

La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo ravennate dove la figlia di sei anni frequentava la prima elementare ha deciso di avviare un percorso di supporto per i compagni e le famiglie nella difficile necessità di elaborare il lutto.

Alluvione, Figliuolo: «I soldi per i risarcimenti ai privati ci sono»

Il commissario: «A disposizione circa 630 milioni a cui se ne aggiungeranno 700. Finora ricevute 830 domande»

Figliuolo2«Ho relazionato i sindaci sulle linee per la prosecuzione delle attività di messa in sicurezza del territorio e la ricostruzione pubblica. Al momento la struttura commissariale, tramite i fondi messi a disposizione dal Governo, ha a disposizione 1,6 miliardi di euro». Lo ha detto il commissario straordinario alla ricostruzione post alluvione, generale Francesco Paolo Figliuolo, al termine dell’incontro a Castrocaro Terme Terra del Sole con i sindaci della zona.

«Adesso è il momento di spingere e dare massima priorità alla ricostruzione per i privati – ha aggiunto il commissario – I soldi ci sono: al momento per questo tipo di risarcimenti ho a disposizione circa 630 milioni di euro, a cui si aggiungeranno a brevissimo altri 700 milioni derivanti dalla legge di bilancio per il credito d’imposta. Noi, dunque, rimborseremo tutto quello che c’è da rimborsare».

Secondo i numeri raccolti, ha proseguito, «potenzialmente abbiamo dalle 50 alle 70mila famiglie che potrebbero essere oggetto di risarcimento e circa 16mila imprese, suddivise circa a metà tra agricole e non. La piattaforma è sostanzialmente allineata: attualmente abbiamo ricevuto poco più di 830 domande di risarcimento, di cui 189 per le imprese e 642 per le famiglie. Si tratta di un campione statisticamente non rilevante per determinare la media degli importi dei risarcimenti. Domande – ha concluso – che sono prese in carico dai Comuni che debbono fare le attività di verifica. Successivamente arriveranno al commissario che provvederà al decreto di erogazione dei risarcimenti». (fonte Ansa.it)

Al via le prevendite per il concerto inaugurale del Ravenna Festival

Con il maestro Muti alla guida dei Wiener Philharmoniker

Muti

Una comunione di intenti e di civiltà che fanno la gioia del pubblico e contribuiscono alla diffusione del patrimonio musicale europeo: è questo il cuore del sodalizio che da oltre cinquant’anni lega Riccardo Muti alla Filarmonica di Vienna, un’amicizia in musica che torna a brillare nel cielo di Ravenna Festival.

Sabato 11 maggio al Pala De André, Muti e i Wiener Philharmoniker sono infatti protagonisti del concerto d’apertura della XXXV edizione della manifestazione; in programma la Sinfonia n. 35 di Mozart, detta “Haffner”, e la Sinfonia n. 9 di Schubert, detta “La grande”.

La prima partecipazione dei Wiener a Ravenna Festival risale al 1992 e, negli anni, hanno arricchito il cartellone di eventi indimenticabili, come la trilogia Mozart-Da Ponte. Quello di maggio sarà il loro dodicesimo appuntamento nella città bizantina (l’undicesimo è stato nel 2021, anno in cui hanno celebrato il cinquantenario del loro sodalizio con Muti) e la prima delle sole tre tappe italiane della tournée.

In attesa di svelare il programma completo di Ravenna Festival 2024 (l’appuntamento di presentazione è sabato 24 febbraio), oggi (giovedì 11 gennaio) si aprono le prevendite per il concerto inaugurale alla Biglietteria del Teatro Alighieri, anche telefonicamente 0544 249244, online su ravennafestival.org e Vivaticket, negli Iat di Ravenna e Cervia e tutte le filiali della Cassa di Ravenna Spa. Biglietti da 30 a 130 euro (ridotti da 27 a 120); per chi ha sottoscritto carnet Ravenna Festival 2023, biglietti da 23 a 100 euro (solo in Biglietteria o telefonicamente), mentre i possessori della Carta Giovani Nazionale (18-35 anni) possono acquistare biglietti di III settore a 20 euro e di IV settore a 15 euro.

Con il tornado ha perso casa e lavoro, raccolta fondi e piadine per aiutarlo

Il 14 gennaio appuntamento ad Alfonsine a sostegno dell’imprenditore Andrea Ricci Maccarini

Le Spighe Piadine

Domenica 14 gennaio dalle 11.30 in via Raspona 61, ad Alfonsine, si terrà l’evento benefico “Una piadina col cappotto” per aiutare Andrea Ricci Maccarini, piccolo imprenditore letteralmente travolto dal tornado di luglio che gli ha fatto perdere in un unico colpo sia la propria casa che il lavoro.

Ricci Maccarini è infatti il titolare di un piccolo ristorante a conduzione famigliare (Le Spighe – Non solo Piadine). Oggi in pratica non ha più nulla, se non un piccolo chiosco dove poter vendere le piadine nel cortile della propria abitazione, in mezzo alle macerie dell’edificio semi crollato. Ulteriore beffa, il furto subìto durante le feste al Capanno del villaggio di Natale che aveva in gestione.

Su Gofundme è partita una raccolta fondi con l’obiettivo di aiutarlo a costruire almeno un dehor al chiuso per poter ospitare i clienti anche nella stagione invernale. Allo stesso scopo è stata organizzata la giornata di domenica, un’iniziativa di solidarietà che prevede una piadina farcita e una bevanda al costo di 15 euro per tutti i partecipanti.

Ad Antonio Patuelli il Fiorino d’Oro, massima onorificenza della città di Firenze

Il presidente dell’Abi e della Cassa di Ravenna atteso sabato 13 gennaio a Palazzo Vecchio. I complimenti del sindaco

Antonio PatuelliSabato 13 gennaio, alle 11.30, nella Sala degli Elementi a Palazzo Vecchio a Firenze, il sindaco Dario Nardella consegnerà il Fiorino d’Oro al ravennate Antonio Patuelli, presidente dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana)  e del Gruppo Bancario La Cassa di Ravenna, che include oltre alla capogruppo anche Banca di Imola, Banco di Lucca e del Tirreno e le società Sorit, Italcredi e Sifin.

Il Fiorino d’Oro è la massima onorificenza della Città di Firenze, assegnato su proposta del sindaco, a cittadini che per la «notoria opera nell’ambito della cultura, delle arti, del lavoro in ogni sua espressione, della politica, dell’assistenza, della filantropia, dello sport e delle attività internazionali abbiano dato lustro particolare alla Città ed alle istituzioni e reso servizio alla comunità nazionale ed internazionale e siano degni pertanto di essere additati al pubblico encomio».

Il Fiorino d’Oro – antica moneta istituita nel momento di grande espansione di Firenze, nel 1252, quando sempre più mercanti, banchieri e uomini d’affari stavano eleggendo la città toscana come la Wall Street del Medioevo – ha un valore simbolico straordinario per la comunità di Firenze, rappresenta con il suo Giglio Fiorentino e l’immagine di San Giovanni Patrono della Città un riconoscimento speciale per l’attività svolta, oltre che un simbolo ambito di identità e vicinanza alla città. Una vicinanza che Antonio Patuelli ha dimostrato fin dal periodo degli studi, laureandosi nel 1975 nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze e che poi ha proseguito negli anni sia nella sua intensa attività culturale, sia in quella economica e bancaria.

A complimentarsi in prima battuta con Patuelli – in una nota inviata alla stampa – sono il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Ernesto Giuseppe Alfieri, il segretario generale Giancarlo Bagnariol assieme a tutti i consiglieri, esprimento «la propria viva soddisfazione». Alfieri, assieme a una importante delegazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, sarà sabato mattina a Palazzo Vecchio a Firenze, «orgogliosi di celebrare questo importante momento».

«Il Fiorino d’Oro rappresenta un riconoscimento civico di grande lustro e importanza – commenta il sindaco di Ravenna Michele de Pascale -. Dopo quello ricevuto dalla città di Ravenna nel 2021, anno delle celebrazioni del VII centenario della morte di Dante Alighieri, questa prestigiosa onorificenza torna nella nostra comunità, attraverso il conferimento ad un nostro illustre cittadino, Antonio Patuelli. Desidero complimentarmi con lui e ringraziare il sindaco di Firenze Dario Nardella per questo nuovo riconoscimento, che rinsalda ulteriormente, nel segno della più alta stima, l’amicizia che lega le città di Ravenna e Firenze e le rispettive comunità».

Chiamata alla partecipazione attiva per l’Europa: si cercano 30 volontari

I cittadini, per la prima volta senza limiti di età, promuoveranno le elezioni europee del prossimo giugno e alcuni temi chiave dell’Unione. Il termine delle iscrizioni è il 21 gennaio

Progetto Senza Titolo Ministri

Il Centro Europe Direct della Romagna seleziona persone interessate a svolgere esperienze di volontariato per la promozione delle elezioni europee del prossimo giugno, della cittadinanza europea e di temi chiave dell’Unione Europea, quali European green deal e parità di genere e contrasto alla violenza sulle donne.

Possono candidarsi cittadini di qualsiasi nazionalità che non abbiano in corso con il Comune rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualunque titolo, e purché siano residenti o domiciliati – anche temporaneamente – nel territorio di Ravenna e provincia. Saranno selezionati indicativamente 20 giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni e circa 10 cittadini senza limiti di età. La selezione avverrà a seguito di una verifica della documentazione inviata ed eventuale colloquio e comporterà l’impegno di un minimo di 50 ore del proprio tempo da dedicare ad una formazione iniziale e ad una ampia gamma di possibili attività. Il termine delle iscrizioni è il 21 gennaio ed è possibile iscriversi esclusivamente tramite una mail al esclusivamente via mail all’indirizzo europedirectromagna@comune.ra.it.

Questo tipo di percorso viene riproposto da ormai 6 anni, coinvolgendo fino ad oggi un totale di oltre 100 giovani. Quest’anno, per la prima volta, la partecipazione al bando è stata estesa ai cittadini di tutte le età, senza limitazione ai 28 anni come previsto nelle edizioni precedenti. Lo scopo è quello di formare, assieme ad operatori esperti, una community di promozione della cittadinanza europea e delle belle iniziative che si svolgeranno nel 2024 finalizzate alla divulgazione di temi che riguardano l’Europa e incentrate soprattutto sulle prossime elezioni europee.

Le attività saranno coordinate dal Centro Europe Direct della Romagna che impegna a fornire formazione e accompagnamento qualificato, oltre al supporto per lo svolgimento delle attività.  Tramite il Centro sarà possibile anche certificare l’ottenimento di crediti formativi (ad esempio la partecipazione al progetto viene già riconosciuta come credito dal dipartimento Beni Culturali dell’Università di Bologna per gli studenti del corso di laurea Società e Culture del Mediterraneo).

Le attività si svolgeranno da febbraio a dicembre 2024. Inizialmente, il gruppo selezionato sarà coinvolto in una formazione iniziale sull’Unione europea, le sue priorità politiche e le prossime elezioni. Seguiranno momenti collegiali di coordinamento e co-progettazione, per organizzare la conduzione e la gestione del programma di attività. Dal mese di marzo si organizzeranno laboratori nelle scuole medie e un gioco di ruolo sul Parlamento europeo per le scuole superiori. Inoltre, verrà ideato e registrato un podcast.

Dopo l’estate le attività si concentreranno su percorsi di approfondimento sui temi del Green deal europeo e sulla parità di genere attraverso attività interattive e laboratoriali. Infine, la seconda importante novità di quest’anno, la possibilità data ai volontari di collaborare all’organizzazione e partecipare allo European Youth Event in Italia, che porterà a Forlì circa 4000 giovani dall’Italia e dall’Europa.

In provincia di Ravenna quasi 1 studente su 3 non fa Religione

I dati dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti

Ora Di Religione

In provincia di Ravenna quasi 1 studente su 3 ha scelto di non fare religione all’interno delle scuole pubbliche. La percentuale esatta è del 28,1 percento ed emerge dall’analisi dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) a seguito della richiesta di accesso civico ai dati presentata al ministero dell’Istruzione. L’anno scolastico di riferimento è quello scorso, 2022/23.

In Italia, a fronte di un calo degli studenti, aumenta chi dice no all’Insegnamento della religione cattolica (Irc): nell’anno scolastico 2022/23 i non avvalentisi sono infatti 1.096.846 mentre nel 2020/21 erano pari a 1.014.841, con un balzo in avanti di un punto e mezzo percentuale, dal 14,07 percento di due anni fa al 15,5 di oggi.

Come detto, la media ravennate è quindi ben più alta di quella italiana e leggermente superiore anche alla media regionale (27,48 percento), dove spicca Bologna con addirittura il 36,31 percento di non avvalentisi.

A questo link è possibile osservare i dati provinciali suddivisi per scuole: come prevedibile, le percentuali maggiori si registrano negli istituti superiori, dove si supera anche il 60 percento.

Si chiude al Mar “BurriRavennaOro”, tra musica, visite e brindisi

Ultimi giorni anche per le altre mostre della Biennale del mosaico contemporaneo

IMG 3297Mancano pochi giorni alla conclusione della mostra al Mar BurriRavennaOro, che termina domenica 14 gennaio (così come le altre mostre ancora aperte della Biennale del mosaico contemporaneo, tra cui quella di Palazzo Rasponi dedicata al design).

Nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 alle ore 11.15 al Mar sono in programma visite guidate, prenotabili direttamente dal sito visitravenna.it, attraverso le quali sarà possibile approfondire la poetica del maestro umbro per proseguire con la visita alla Collezione di mosaici contemporanei.

Fino al 14 gennaio, inoltre, ogni visitatore del museo riceverà in dono un libro d’arte. Si tratta di pubblicazioni e cataloghi relativi alle mostre più belle che sono state realizzate nel corso del tempo e che hanno segnato storia, percorsi e identità del Mar.

E poi ecco anche Concerto in 4 tempi per un Museo, il finissage di BurriRavennaOro, in collaborazione con il Conservatorio statale “Giuseppe Verdi”. A partire dalle 15.30 nelle giornate di sabato 13 e di domenica 14 i visitatori potranno assistere dunque a un poetico incontro tra musica e arti figurative all’interno delle sale espositive del museo e della mostra. Infine, domenica 14 (dalle 15.30 alle 18.30), l’associazione Strada del Sangiovese offrirà agli ospiti del museo un brindisi con i migliori vini del territorio. Info: mar.ra.it.

Veglia in via Dradi per la piccola Wendy – FOTO – Convalidato l’arresto in ospedale

Il Pm ha chiesto per Giulia Lavatura la misura cautelare in una struttura di cura

Un momento di preghiera a lume di candela, una veglia condotta dal vescovo Ghizzoni, in via Dradi, a pochi passi da dove è stata ritrovata morta, lunedì mattina, la piccola Wendy, la bambina di 6 anni uccisa dalla madre, Giulia Lavatura.

Sono stati i residenti, via Whatsapp, a organizzare il momento di riflessione, che si è svolto nella serata di oggi, mercoledì 10 gennaio.

Poche ore prima si era invece svolta l’udienza di convalida per l’arresto della 41enne che al Bufalini, dove è ricoverata – davanti al gip Andrea Galanti, al pm Stefano Stargiotti, al dirigente della squadra mobile ravennate Claudio Cagnini e al difensore della donna, avvocato Massimo Ricci Maccarini – Lavatura ha ribadito sostanzialmente quanto affermato nell’interrogatorio di ieri.

Il pm – citiamo un’agenzia dell’Ansa – ha chiesto la convalida dell’arresto e la misura cautelare in una struttura di cura. La difesa ha chiesto di non convalidare l’arresto, dicendo che la sua assistita non è imputabile, e una misura di sicurezza in una casa di cura, perché non si faccia del male. Il giudice si è riservato la decisione.

Consegnata la tradizionale “Impagliata” alle madri dei primi nati nel Faentino

Il sindaco ha incontrato le famiglie di Antonio Di Criscienzo e Altea Qypi  per insignirle del folkloristico omaggio

AntonioDiCriscienzoIl sindaco di Faenza Massimo Isola ha fatto visita, come da tradizione, alle famiglie del primo bambino e della prima bambina nati nel comune con lo scoccare del nuovo anno per consegnare la tipica “Impagliata”. Si tratta di un servizio in maiolica destinato alle neomamme, composto da una serie di scodelle, piatti e ciotole che veniva tradizionalmente donato alla puerpere per consumare un pasto sostanzioso dopo le fatiche del parto.

A ricevere il primo riconoscimento di quest’anno sono stati i genitori di Antonio Di Criscienzo, nato nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Faenza 46 minuti dopo la mezzanotte dell’1 gennaio. Il primo cittadino ha consegnato l’Impagliata alla mamma di Antonio, Jessica Valtieri,  trentatrenne dipendente di una grande catena della distribuzione commerciale, mentre il babbo, Alan Di Criscienzo, imprenditore agricolo, non è potuto essere presente alla consegna perché bloccato a letto dall’influenza. Antonio è il secondogenito della coppia nato dopo la sorellina Paola di due anni.

AlteaQypi

La seconda Impagliata è stata consegnata ai genitori di Altea Qypi: la madre Lindita, di ventisei anni, e il padre Ardian Qypi, imprenditore nel campo della ristorazione. Entrambi di origine albanese e residenti da molti anni in Italia. Altea, primogenita, è nata alle 8.35 dell’1 gennaio nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Faenza.

Quella del dono dell’Impagliata ai primi nati faentini è una tradizione nata nel 1977, grazie al lavoro dell’allora Segretario Generale del Comune, Alteo Dolcini, che fece sua questa antica usanza dando al sindaco del compito di consegnare l’omaggio alle famiglie. L’usanza in sè però ha radici ben più antiche, documentate fin dal ‘4oo e testimonia il significato della vita e della protezione che la comunità riservava alla “donna-madre”, fornendole nuove stoviglie per il suo primo pasto da genitrice. Il servizio è costituito da un piatto fondo per il brodo, un portauovo con porta-sale e una piccola zuppiera. Per quanto l’origine del termine sia incerta, si pensa possa fare riferimento al giaciglio di paglia sul quale venivano posati i neonati. Le impagliate di quest’anno presentano un decoro ‘a garofano’, motivo che più rappresenta la maiolica faentina, e sono stati realizzati, come da tradizione, dal ceramista faentino Romano Cortesi.

Il bilancio 2023 della polizia stradale: 120 guidatori ubriachi su 6.408 controllati

Il consuntivo dell’attività annuale della polstrada in provincia di Ravenna: in totale contestate ottomila infrazioni con il ritiro di 190 patenti

9La polizia stradale di Ravenna nel controllo di strade e autostrade nel 2023 ha impeigato 2.628 pattuglie che hanno controllato 8.564 persone e contestato 8.014 infrazioni. Le violazioni accertate per eccesso di velocità sono state 488. Sono state ritirate 190 patenti di guida e 163 carte di circolazione e decurtati 7.419 punti patente. I conducenti controllati con etilometri e precursori sono stati 6.408, di cui 120 sanzionati per guida in stato di ebbrezza alcolica mentre quelli denunciati per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sono stati 7. I veicoli sequestrati per la confisca sono stati 48. Sono stati 229 gli incidenti rilevati contro i 206 del 2022.

Sono alcuni dati del bilancio annuale dell’attività della sezione ravennate.

Poliziotti e dipendenti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno controllato 2.320 veicoli pesanti.

L’attività di polizia giudiziaria ha portato 5 arresti e 32 denunce. Sono stati 5 i veicoli sequestrati oggetto di riciclaggio. Gli esercizi pubblici controllati sono stati 47, di cui 10 autofficine, 18 autorivendite, 11 autoscuole, 1 carrozzeria, 6 agenzie di pratiche automobilistiche, e 1 altro esercizio legato alla circolazione stradale. 172 sono state le infrazioni rilevate a carico degli esercizi pubblici di cui 171 per le quali è prevista una sanzione amministrativa e 1 di rilevanza penale.

Anche sul fronte della prevenzione, la polizia stradale è costantemente impegnata nelle iniziative di prossimità volte ad accrescere la consapevolezza del pericolo che si corre sulla strada a causa di condotte scorrette o azzardate. È infatti l’attività di prevenzione la via privilegiata per contrastare l’incidentalità stradale che, per i giovani fino a 30 anni, rappresenta la prima causa di morte. Prevenzione da attuarsi non solo attraverso un’azione di controllo capillare, ma anche attraverso la modifica dei comportamenti dei conducenti.

Per questo, progetti di sensibilizzazione come Icaro, Biciscuola, Incroci, Guida e basta, i Safety days organizzati dal network RoadPol, ma anche mezzi quali il Camper e il Pullman Azzurro con le loro particolari dotazioni, rappresentano gli strumenti con i quali la Polizia Stradale promuove la cultura della legalità. Complessivamente sono stati oltre 2.900 i ragazzi che la Polizia Stradale ha incontrato in occasione dei numerosi interventi di educazione stradale e che ha coinvolto in attività formative sempre nuove ed efficaci.

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