venerdì
26 Dicembre 2025

Schlein (Pd): «De Pascale ha già dimostrato capacità di rinnovamento e gestione»

La segretaria del Partito democratico lancia il sindaco di Ravenna verso il voto: «Adesso la priorità e una fabbrica del programma che vuole coinvolgere tutte e tutti quanti vogliano dare un contributo»

451086184 1036613544489353 8911268501150942090 N«Il sindaco di Ravenna ha già dimostrato grandi capacità di rinnovamento e di gestione della cosa pubblica amministrando la sua comunità con competenza e passione civile, sapendo rispondere concretamente ai bisogni delle persone anche in questi anni difficili tra pandemia e alluvione, e saprà dare uno slancio di innovazione garantendo continuità al buon governo dell’Emilia-Romagna». Sono le parole della segretaria Pd, Elly Schlein, per incoraggiare il cammino di Michele de Pascale verso le elezioni regionali dove sarà il candidato del Pd. Le parole di Schlein, 39enne come De Pascale, vengono da una nota di cui l’agenzia Ansa riporta alcuni passaggi.

Ringraziamenti a Stefano Bonaccini «per lo straordinario servizio che ha reso all’Emilia-Romagna tutta in questi dieci anni di governo e per quello che da amministratore ha insegnato a tanti di noi che hanno avuto l’occasione di lavorare insieme a lui». E Schlein ringrazia «anche tutta la giunta uscente nella quale potevano esserci diversi ottimi potenziali candidati, a partire da Vincenzo Colla che ringrazio in modo particolare per la generosità e lo spirito di squadra. A dimostrazione che non solo abbiamo un’ottima classe dirigente da offrire ai cittadini, ma che sa dimostrarsi tale nel momento delle scelte importanti anche perché sa convergere su una candidatura unitaria, senza anteporre le aspirazioni personali all’obiettivo politico comune».

Ora va definito il perimetro della coalizione. «Le interlocuzioni positive con le altre forze del centrosinistra mi hanno restituito un quadro molto favorevole sulla possibilità di costruire un’alleanza molto ampia e coerente, che insieme ad un progetto condiviso per il futuro dell’Emilia-Romagna è adesso la nostra priorità e che come Michele de Pascale ha già annunciato partirà da una fabbrica del programma che vuole coinvolgere tutte e tutti quanti vogliano dare un contributo, nelle forze politiche, sociali e economiche della regione».

In tre su una utilitaria del 2003 da Ravenna al Kazistan: 14mila km in 45 giorni

Tre amici di Ravenna a bordo di una Toyota Yaris per partecipare al Mongol Rally, corsa non competitiva che raccoglie fondi per beneficenza. Partiti da Ravenna il 12 luglio: «Attraverseremo 16 Stati, passando dal deserto a 50 gradi alla neve». La curiosità: per entrare in Turkmenistan hanno ricevuto l’invito del dittatore locale

Screenshot 20240708 190700 GalleryBasta leggere i numeri per avere chiara la portata dell’impresa: 14mila km da percorrere in 45 giorni, spaziando tra zone innevate e deserti a 50 gradi attraverso 16 Stati dell’Est Europa e dell’Asia, a bordo di un’utilitaria da mille centimetri cubici di cilindrata che ha macinato 185mila km nei vent’anni da quando è stata immatricolata. È la missione in cui si stanno cimentando tre trentenni di Ravenna che si conoscono dall’infanzia, un po’ per il gusto dell’avventura e un po’ per raccogliere fondi per beneficenza.

450469174 861809255857780 4576260359236683813 NIl trio composto da Antonio Capone, Massimiliano Farina e Luca Senni ha scelto “Topi di fogna” (su Instagram @topidifogna_) come nome di battaglia per partecipare al Mongol Rally. La partenza da Ravenna è stata l’altro ieri, 12 luglio. Non vince chi arriva primo, ma chi riesce ad arrivare entro un tempo massimo. L’arrivo, come intuibile dal nome, è in Mongolia. O meglio, dovrebbe essere. Dove di preciso? Difficile dirlo, anche per gli organizzatori: «Quest’anno non possiamo passare per la Russia, il che significa che non possiamo arrivare fino in Mongolia – si legge sul sito web dei promotori –. Il traguardo del 2024 si trova dall’altra parte del deserto, nell’estremo est del Kazakistan. Stiamo già esplorando i luoghi nella regione di Oksemen, intorno al fiume Irtysh e al lago Zaysan, quindi la posizione esatta sarà confermata a breve». I tre ravennati hanno in programma di raggiungere comunque comunque la Mongolia per conto loro: «Secondo i nostri calcoli ci serviranno 45 giorni. Ma non siamo bravi a fare calcoli».

La corsa non competitiva, ideata da una società inglese per raccogliere fondi a favore dell’ambiente, torna a svolgersi quest’anno dopo l’interruzione per Covid. Il regolamento prevede che ogni equipaggio debba devolvere una quota fissa di almeno 500 sterline alla ong Cool Earth che si occupa di protezione delle foreste e una seconda quota di almeno altre 500 sterline a un’associazione a discrezione delle squadre. Gli avventurieri ravennati – che lavorano tra Milano e Bologna nel mondo della consulenza aziendale e dell’informatica – hanno scelto di aiutare l’assistenza ai malati di Alzheimer della casa di riposo Rosa dei Venti e l’associazione che aiuta le bambine affette dalla sindrome di Rett (a questo link sul sito Gofundme si possono fare le donazioni online: l’85 percento andrà alle due associazioni, il resto verrà usato per donazioni lungo il tragitto. Le spese di viaggio sono a carico dei partecipanti che stimano circa 5-6mila euro a testa).

445115636 819602776749244 7524892962610862993 NSi può dire che il viaggio dei “Topi di fogna” sia cominciato dieci anni fa: «Il primo a parlarmi del Mongol Rally – dice Farina – fu un collaboratore dell’azienda di mio padre (Itway, ndr) una decina di anni fa. Gli altri due all’epoca erano miei coinquilini a Milano durante l’università e incredibilmente non mi diedero del pazzo quando dissi che mi sarebbe piaciuto farlo. Ci dicemmo di farla a 30 anni». Il 2024 è l’anno del trentesimo compleanno per tutti ed eccoli a rispettare il patto.

Dopo la partenza da Ravenna, la prima tappa obbligata è Praga: oggi, 14 luglio, è in programma il ritrovo di tutti gli equipaggi (poco più di 200 iscritti da varie parti del mondo) per il via ufficiale. Da lì in poi una sola regola: non ci sono regole. «Non c’è un itinerario consigliato – spiega Senni –, l’invito degli organizzatori è quello di non pianificare itinerari per perdersi su strade da scoprire. La filosofia è quella dell’avventura vissuta alla giornata. Noi un minimo di rotta ce la siamo studiata, ma diciamo che l’unica cosa certa è che ci saranno imprevisti». È anche vero che in buona parte di quelle zone non c’è una grande rete viaria: «Il percorso è per forza quello per tutti».

La successiva data cerchiata sul calendario è il 25 luglio: «Abbiamo i biglietti per un volo da Tbilisi in Georgia a Baku in Azerbaigian». Ma ci saranno anche trasferimenti con un grado di certezza molto più vago: «Il traghetto sul mar Caspio da Baku al Turkmenistan parte un po’ a suo piacimento. Quindi capiremo quando arriviamo».

La pianificazione minima del viaggio ha richiesto alcune azioni che, ancora prima della partenza, arricchiscono già l’album degli aneddoti: «Ufficialmente il Turkmenistan è una repubblica presidenziale, ma di fatto è una dittatura e per entrare serve l’invito del dittatore. Abbiamo mandato una email spiegando le ragioni e abbiamo ricevuto una lettera ufficiale. Alla dogana ci faranno il visto e saremo scortati all’interno dello Stato senza possibilità di muoverci a nostro piacimento. Per fortuna il passaporto italiano è piuttosto forte a livello internazionale e questo facilita molto i nostri movimenti».

Inizialmente l’idea era di usare la Peugeot 208 di Senni: «Pensavo fosse in ottime condizioni, ma quando l’abbiamo fatta vedere a un meccanico ci ha detto che ci saremmo dovuti portare dietro una quantità indescrivibile di olio motore per il suo consumo». L’acquisto del mezzo di trasporto quindi è andato in porto con poche indicazioni oltre ai paletti del regolamento: «Più vecchia è l’auto e meno elettronica c’è che può rompersi quindi è più facile trovare qualcuno capace di ripararla. Difficilmente potremo farlo noi che non abbiamo grandi competenze di motori». La scelta è caduta su una Toyota Yaris «perché è molto diffusa nelle zone che attraverseremo e questo dovrebbe facilitare il reperimento dei pezzi di ricambio». La vettura è stata ribattezza “La Fogna” e sulla carrozzeria potrà esserci l’adesivo di chiunque ha contribuito alla raccolta fondi: «Un amico ci ha chiesto di attaccare lo stemma del Catanzaro perché è un tifoso della squadra».

Un intervento drastico sulla vettura ha tagliato il divano sedile posteriore per aumentare la capacità del bagagliaio. E un portapacchi sul tetto completa la portata. «Partiremo con due taniche da 5 litri di benzina, olio motore, un po’ di attrezzi per le riparazioni, pneumatici, acqua e un po’ di scorta di cibo». Il piano prevede di pernottare dove capita: «Abbiamo delle tende e siamo pronti a campeggiare, ma contiamo di trovare qualche alberghetto o anche ospiti nei villaggi. Cercheremo di sdebitarci portando qualche giocattolo ai bambini».

Il viaggio di rientro partirà da Almaty, in Kazakistan: c’è un volo per l’Estonia su cui verranno imbarcate anche le auto. «A quel punto decideremo se lasciare “la Fogna” lì oppure guidarla fino a casa».

Benvenuti nel mondo della mosaicista Dusciana Bravura

Le metamorfosi degli oggetti e delle immagini è una selezione di opere eseguite negli ultimi vent’anni

 

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La figura di una testa di unicorno è diventato una sorta di emblema musivo per Dusciana Bravura: eseguito dalla mosaicista ravennate nel 2007 ed entrato nella collezione del MAR, l’animale magico – fin dall’antico simbolo di purezza – costituisce solo una delle prime tappe del percorso della mosaicista ma può essere letto come l’animale guida della sua mano. La bella scultura musiva compare quindi per diritto di primogenitura nella mostra dedicata a Dusciana, che si è aperta a giugno a Palazzo Rasponi, dal titolo Le metamorfosi degli oggetti e delle immagini. Curata da Linda Kniffitz e Paolo Trioschi, l’esposizione raccoglie una selezione di opere eseguite negli ultimi 20 anni a cui si aggiunge un video che permette di vedere altri esempi della creatività dell’artista.

IMG 7206La prima fase di lavoro è avviata dalla scultura dell’unicorno che condivide con una serie di altri animali – fra cui un armadillo (2005) – la particolarità. La seconda caratteristica è determinata anche e soprattutto dai materiali – smalti, vetri e le tipiche murrine veneziane – che restituiscono qualcosa di prezioso e singolare. Unicità e ricchezza sono in sintesi le direttrici di questi lavori che determinano il cammino anche quando il tema del lavoro è un oggetto inanimato: un esempio è la sorprendente parete dal titolo Ricami di vetro (2005) che fin dal titolo asseconda il gusto dell’occhio. Lo sguardo indugia sulle superfici che rendono quasi evanescente la materia, trasformandosi quasi in soffici damaschi. In questa prima produzione, Dusciana rispetta la tradizione del mosaico ravennate così esuberante e ossessivo per ricchezza e fastosità. Si sorvolano i pesanti apparati simbolici bizantini per un senso più contemporaneo, che porta alla scelta di soggetti che slittano nel loro doppio fantastico o in un contesto inedito.

IMG 7188La seconda fase creativa di Bravura, che si sviluppa nella successione delle stanze espositive, chiarisce un importante passaggio tecnico: oltre alla necessità di un lavoro manuale, viene inserita la variante della progettazione al computer. L’approdo sembra apparire agli antipodi ma in realtà il processo di frammentazione della produzione di immagini virtuali ha caratteristiche affini alla separatezza delle tessere musive, che permettono di riconoscere l’insieme solo a distanza. In questi lavori realizzati nel 2021 Dusciana progetta partendo da icone significative – spesso ritratti di volti di persone o figure intere – isolate nel campo visivo o ripetute in serie. Il materiale non sono più smalti o pietre ma tessuti stampati a textures che dividono l’immagine, la ricompongono, ne sottolineano alcune parti o ne sottraggono altre. In questa discontinuità che cita la tecnica musiva ma anche i processi selettivi della Pop Art, le opere mantengono una profonda eleganza stilistica che non ha cedimenti né nelle scelte iconiche, né nelle textures. Interessante è anche la scelta iconografica indirizzata verso la riscoperta di figure femminili del passato di grande rilievo storico come Franca Viola – la prima donna italiana a rifiutare la procedura del matrimonio riparatore -, la ciclista di primo ‘900 Alfonsina Strada, la biochimica inglese Rosalind Franklin, nota per gli studi pionieristici sul DNA, l’astronauta e politica russa Valentina Tereskova e l’intramontabile Marilyn Monroe.
A questa stessa fase creativa appartengono anche alcune opere completamente anticoniche che chiariscono un interesse verso la non figurazione. L’astrazione può essere geometrica – ottenuta tramite velluti, nastri e passamanerie – oppure si avvia verso una semplificazione formale mutuata dalla natura come piante o funghi in mosaico montati su piedistalli di vetro.

IMG 7153La terza e ultima fase creativa, che comprende gli ultimi due anni di lavoro, trae le fila di molte opere precedenti. Nelle sale si riconoscono alcuni ritratti femminili sempre fissati su stoffe a textures mentre la passione verso animali fantastici o simbolici si riafferma nell’installazione di un enorme uccello blu a mosaico che fissa immagini di altre specie di uccelli stampate su stoffa decorata. La tecnica utilizzata in queste opere si divide fra la manualità preziosa e lenta del mosaico e la progettazione/esecuzione di immagini a computer in cui le caratteristiche rilevanti rimangono preziosità e frammentazione.

IMG 7182Non va dimenticata un’ultima linea creativa che procede dalle indagini sull’astrattismo geometrico degli anni precedenti: al 2024 appartiene una serie di creazioni astratte di formato ovale e circolare, prodotte con vetro e murrine. Di nuovo la lentezza esecutiva del mosaico che imita le ondulazioni e i trapassi cromatici evidenti in alcune sezioni di pietre si riafferma a favore di una produzione meno incline alla narrazione o alla fantasia ma più adatta all’incanto delle forme.

Le metamorfosi degli oggetti e delle immagini. Dusciana Bravura – Palazzo Rasponi, Ravenna; fino al 21 luglio 2024; orari: MA-VE 17-20; SA-DO 10-12 e 17-20 – ingresso libero

Sopralluogo degli assessori sui cantieri nelle scuole: «Procedono come previsto»

Tre cantieri attivi tra scuola dell’infanzia e scuola primaria

Lavori Scuola InfanziaL’amministrazione comunale di Bagnacavallo ha svolto un sopralluogo nei tre cantieri attivi nella scuola dell’infanzia Arcobaleno e nella scuola primaria. Erano presenti gli assessori ai Lavori pubblici Francesco Ravagli e alla Scuola Fabio Bassi e l’ingegnera Laura Cimatti dell’Ufficio tecnico del Comune.

Dei tre cantieri in essere, due sono finanziati dal Pnrr: l’adeguamento sismico della scuola dell’infanzia Arcobaleno per un importo di 600mila euro e la messa in sicurezza della copertura della palestra della scuola primaria F. Berti per un importo di 240mila euro.
Il terzo cantiere invece, completamente finanziato con risorse proprie del Comune per 400mila euro, è relativo al secondo lotto del miglioramento sismico della scuola primaria.

I lavori vengono eseguiti, per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, dall’impresa Safer di Lugo e, per quanto riguarda la primaria, da Ra.Ma. di Bologna (messa in sicurezza della copertura della palestra) e dal Consorzio Cear di Ravenna (miglioramento sismico).

«Abbiamo constatato che attualmente tutto procede secondo i tempi previsti – commenta l’assessore Ravagli – per fare in modo che tutte le bambine e i bambini possano regolarmente rientrare nelle loro classi per l’inizio del nuovo anno scolastico.»

«Il tema degli investimenti scolastici è per noi una priorità assoluta – osserva l’assessore Bassi – e gli attuali interventi fanno seguito ai numerosi lavori realizzati negli anni precedenti. Con queste ulteriori opere continua il percorso di rinnovamento delle scuole del nostro territorio affinché gli alunni crescano in strutture sempre più sicure, sostenibili e accoglienti.»

Per seguire passo passo l’avanzamento dei lavori dei nove cantieri Pnrr e di quello per la realizzazione del sottopasso di via Bagnoli è stata creata un’apposita sezione speciale sul sito del Comune.

Cervia, assistenza legale dalla coop bagnini ai soci nel ricorso contro l’Antitrust

L’Autorità garante della concorrenza contro i Comuni che hanno prorogato le concessioni demaniali senza bandi

Pexels Rachel Claire 4846172L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha fatto ricorso al tribunale amministrativo regionale (Tar) contro i 21 Comuni costieri che hanno applicato la proroga di un anno delle concessioni balneari senza indire le gare pubbliche, tra questi anche Cervia. La Cooperativa bagnini di Cervia ha deciso di impugnare, insieme al Comune, il reclamo dell’Agcm per garantire una copertura legale specialistica ai soci coinvolti e schierarsi a tutela degli stessi. La prima udienza davanti al Tar Emilia Romagna si è svolta l’11 luglio, la sentenza sarà emessa nei prossimi giorni.

I 21 Comuni sono quelli che hanno deciso di avvalersi della proroga tecnica prevista nella legge 118/2022 del governo Draghi, senza avere però fatto partire le procedure per i bandi. Nel caso di Cervia, l’Autorità Garante ha citato, inoltre, due concessionari nel ricorso che la stessa ha proposto contro il Comune di Cervia per ottenere la sospensione della Delibera num. 309-2023, in merito alla definizione delle procedure di affidamento delle concessioni.

«La Cooperativa di Cervia si è schierata a tutela dei soci – afferma il presidente della Cooperativa Fabio Ceccaroni – con tutte le sue forze. La situazione e le relazioni fra le parti istituzionalmente rappresentative e il governo sono ormai al collasso e ogni decisione pare ormai essere demandata nelle aule dei tribunali. Tale evidente circostanza obbliga tutti noi, soci e cooperativa, ad avviare nel breve tutti percorsi di tutela necessari affinché il precipitare degli eventi non si trasformi in una ‘Caporetto’ del sistema turistico balneare cervese».

«Oggi è uscita una nuova sentenza contro i balneari della Corte di Giustizia – prosegue Ceccaroni – che ha stabilito che alla fine delle concessioni lo Stato può acquisire i beni sulla spiaggia, senza alcun indennizzo agli imprenditori. È evidente che le gare di evidenza pubblica delle concessioni proposte in assenza della tutela da parte del Governo, primo fa tutte proprio la definizione degli indennizzi, aggrava la situazione e porterà al caos oltre all’impossibilità di traghettare verso un nuovo ordinamento concessorio. Siamo di fronte a un atto di grave e ingiusto pregiudizio per le piccole imprese e le famiglie che tutti dichiarano di voler tutelare ma che ad oggi sono abbandonate ai giudizi dei tribunali avendo la politica abdicato al suo ruolo di decisore».

Dal 15 luglio la prevendita dei carnet per i tre spettacoli della Trilogia d’autunno

Al teatro Alighieri di Ravenna dal 15 al 19 novembre un trittico intitolato “Eroi erranti in cerca di pace”: il Ravena Festival immergerà lo spettatore nei suoni e nelle atmosfere del barocco seicentesco

Bizantina ABorchestra Group Grande Dantone Colors WEBCon un trittico intitolato “Eroi erranti in cerca di pace”, al teatro Alighieri dal 15 al 19 novembre la Trilogia d’Autunno di Ravenna Festival immergerà lo spettatore nei suoni e nelle atmosfere del barocco seicentesco. Da lunedì 15 luglio sono disponibili i carnet Trilogia (3 spettacoli con il 15 percento di sconto sul prezzo dei biglietti) alla biglietteria del teatro: telefonicamente (0544 249244), online (ravennafestival.org), alle filiali La Cassa di Ravenna Spa e agli Iat di Ravenna e Cervia. Le prevendite dei singoli biglietti si aprono invece giovedì 3 ottobre.

Due i nuovi allestimenti che possono contare sulla raffinata regia di Pier Luigi Pizzi e la sapienza musicale di Accademia Bizantina e Ottavio Dantone: il primo è Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi (15 e 18 novembre), ispirato al ritorno a Itaca dell’eroe omerico, mentre il secondo è dedicato a Purcell, la cui ode a Santa Cecilia, patrona della musica, incastona Dido and Aeneas (16 e 19 novembre), composta per le gentildonne di un convitto di Chelsea. Al centro di questo dittico che rappresenta i due fronti della guerra di Troia – forse per scoprire che entrambi sono perdenti, perché i conflitti non lasciano mai vincitori – un recital dedicato all’intramontabile forza espressiva di un repertorio che sfida i secoli: il controtenore polacco Jakub Józef Orliński, affiancato dall’ensemble Il Pomo d’Oro, propone Beyond (17 novembre), facendo rivivere la fascinazione degli evirati cantori del passato.

«M’allettò così l’epico della Poesia, com’il delicato della Musica, ch’io non seppi rattenerne la penna»: era il 1640 e lo scrittore Federico Malipiero aveva assistito a Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi, rappresentata per la prima volta quell’anno al Teatro Santi Giovanni e Paolo di Venezia; l’esperienza ispirò il suo successivo romanzo. Le parole di Malipiero riassumono il senso profondo del miracolo espressivo del “recitar cantando”. Nell’opera di Monteverdi ispirata al ritorno a Itaca dell’eroe omerico, l’azione e il testo motivano la partitura e da essa prendono slancio e sostanza, esprimendo quegli “affetti” in cui il pubblico ancora oggi può riconoscersi, specie se a interpretarli sono musicisti esperti come quelli riuniti sotto la direzione di Dantone.

È invece nel cuore di Hail! Bright Cecilia, l’ode alla santa patrona della musica che, nell’ardito disegno registico di Pier Luigi Pizzi, “germoglia” Dido and Aeneas, l’opera che Purcell compose per le giovani gentildonne di un convitto nel sobborgo londinese di Chelsea. Era il 1689 e certo non immaginava che questa sarebbe rimasta per secoli l’unica vera e inarrivabile opera inglese – bisognerà poi aspettare Britten. Nonostante gli echi dei modelli italiani e francesi, ciò che rapisce è la freschezza quasi popolare delle sue melodie immerse in un raffinato tessuto armonico. Così come nella più celebre delle sue quattro Odi a Santa Cecilia che risale a tre anni più tardi: in essa la musica è rappresentata come voce di natura, lingua universale, colei che “la mente con invisibili catene stringe” e “affascina i sensi e afferra il cuore”.

Calcio: dalla serie D alla serie A in un anno, tutta la “normalità” di Matteo Prati

Il 20enne Matteo Prati, centrocampista del Cagliari, è l’unico calciatore ravennate nel campionato di calcio di serie A. Giovanili tra Cesena e Ravenna, una stagione da protagonista in D con i giallorossi e poi la scalata passando dalla B con la Spal. «La svolta della carriera? I Mondiali Under 20. Sono un timido, sto vivendo il successo restando me stesso»

Matteo Prati Cagliari 003Il 20enne Matteo Prati è l’unico calciatore ravennate attualmente presente in serie A (potrebbe raggiungerlo Antonio Raimondo, altro ventenne, tornato al Bologna dal prestito alla Ternana) nonché uno dei giovani più interessanti del panorama nazionale. Cresciuto prima nel Cesena e poi nel settore giovanile del Ravenna – dove è esploso in serie D nel campionato 2021/2022 – è reduce dalla sua prima esperienza nella massima serie, al Cagliari, dove ha collezionato 26 presenze condite da un gol e un assist. Lo abbiamo contattato per un’intervista a tutto tondo.

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Prati ha fatto il suo esordio tra i professionisti del calcio in serie C con il Ravenna con una presenza nella stagione 2020-21, prima dei 32  gettoni (con 5 gol) dell’anno successivo in serie D. Ma l’affermazione è arrivata in B con la Spal nel 2022-23 con 20 presenze e 2 gol. Nell’estate 2023 il passaggio al Cagliari. Sono sette le convocazioni con l’Under 21 e nove con l’Under 20 con cui è arrivato secondo al Mondiale di categoria in Argentina nel 2023.

In questi giorni sei sotto i riflettori per le voci di mercato che ti vogliono alla Roma. Come stai vivendo questo momento?
«Non lo seguo il calcio mercato. Se c’è qualcosa che devo sapere, chi di dovere mi informerà. Al momento sono concentrato sulla prossima stagione con il Cagliari».

A pochi giorni dal disastro dell’Italia agli Europei, in tanti ti indicano come uno dei giovani “azzurrabili”. Cosa ne pensi? Hai seguito l’Italia in Germania?
«La nazionale è il sogno di ogni ragazzo che gioca a calcio. Sono contento di far parte dell’Under 21, se arriverà una chiamata dalla Nazionale maggiore in futuro sarà grande motivo di orgoglio. Certo, ho visto l’Italia agli Europei, diciamo che sono state partite complicate. Sono sicuro però che già dai prossimi impegni vedremo un’Italia diversa».

Matteo Prati NazionaleSei passato dalla serie D alla serie A nel giro di poco più di un anno. Come è stato possibile? Cosa si prova?
«Grande soddisfazione. Da parte mia ho sempre dato il massimo impegno in qualsiasi categoria in cui ho giocato, senza mai smettere di crederci, con la voglia di voler sempre crescere e migliorare. Voglia che ho tuttora».

C’è un momento che pensi possa aver rappresentato una sorta di svolta della tua carriera?
«Se devo sceglierne uno penso alla convocazione per i Mondiali Under 20 (giocati poi da protagonista in Argentina, con l’Italia che è arrivata seconda, ndr). Era un mio obiettivo, che ha rappresentato forse una piccola svolta».

Quali sono stati i momenti più belli invece della tua prima stagione in serie A con il Cagliari?
«È stato un grande mix di emozioni e di prime volte, sia personali che professionali. Ricordo il primo allenamento, il primo giorno a Cagliari, il primo incontro con il mister Claudio Ranieri, le prime partite contro le “grandi”, che fino a quel momento avevo sempre e solo sognato. La gioia più forte resta però il gol, un’emozione che è difficile da spiegare. In una partita così importante (il 19 maggio scorso in casa del Sassuolo, nella vittoria per 2-0 che ha garantito la salvezza matematica dei sardi, ndr), sotto la curva dove c’erano tantissimi nostri tifosi in trasferta. Quel gol mi ha dato un’energia di una potenza mostruosa».

Matteo Prati Cagliari 004Qual è stata la differenza maggiore che hai notato tra campionato di A e di B?
«L’intensità di gioco. In serie A hai pochissimo tempo per pensare, devi essere veloce di testa perché gli avversari ti sono subito addosso».

Soprattutto a centrocampo. Qual è il tuo ruolo preferito, tra i vari che hai provato?
«In passato ho fatto il trequartista, poi la mezzala, ma credo che ora il mio ruolo sia definitivamente quello di play davanti alla difesa».

Quale credi che sia il tuo grande pregio, dal punto di vista calcistico? E il difetto peggiore?
«Il pregio, anche secondo quanto dicono i vari allenatori che ho avuto, credo sia la freddezza con cui riesco ad affrontare gli impegni importanti e le varie fasi di gioco. I difetti sono tanti e continuo a lavorare tutti i giorni, seguendo i consigli dei mister».

Qual è il giocatore più forte contro cui hai giocato? E quello che ti ha stupito di più?
«Il più forte Calhanoglu. Quello che più mi ha stupito invece è stato Vlahovic, per la fame che ho visto che aveva in campo, incoraggiava tutti, si è preso la squadra sulle spalle quando abbiamo giocato contro la Juve a Cagliari».

Matteo Prati Cagliari 001Il tuo modello, nel tuo ruolo?
«A parte lo stesso Calhanoglu, mi piace tanto Rodri del City, così come mi piaceva Busquets. Tra gli italiani Pirlo e De Rossi, che non mollava mai».

Un tuo idolo, invece?
«Eto’o. Da piccolo tifavo per l’Inter e lo ricordo protagonista nel Triplete (nel 2010 Prati aveva 7 anni, ndr)».

Come stai vivendo questo successo?
«Vivo questo piccolo successo con normalità, la mia quotidianità è la stessa. Capita che qualcuno mi fermi e mi chieda qualcosa, sono un timido e mi imbarazzo. Mi sto godendo il momento tranquillamente, con la mia fidanzata, la mia famiglia, gli amici di sempre, sono lo stesso ragazzo di qualche anno fa. I miei genitori mi hanno insegnato a restare sempre umile».

Nostalgia della Romagna?
«Un po’, ma la fidanzata, i miei genitori, mio fratello, anche i nonni e gli zii sono venuti spesso a Cagliari a trovarmi, portandomi un po’ di Romagna, come le tagliatelle per esempio. E quando posso torno a Ravenna (come nei giorni di questa intervista, in cui ha fatto visita anche ai ragazzi del camp estivo del personal trainer Lorenzo Dadina, ndr)».

Matteo Prati Cagliari 007Segui il Ravenna del calcio? Cosa ne pensi delle novità di questi giorni?
«Seguo il Ravenna da tifoso, come per le altre squadre in cui ho giocato, il Cesena e la Spal: tutte mi hanno lasciato qualcosa di importante. Il Ravenna ha vissuto anni difficili, ora però i tifosi si sono riavvicinati alla squadra, c’è entusiasmo e auguro con tutto il cuore ai giallorossi di tornare dove meritano, nel calcio professionistico».

Chiudo con una domanda sul settore giovanile: tu hai fatto un percorso particolare, sei uscito a 15 anni dalle “grandi” per crescere a Ravenna…
«Dopo il fallimento del Cesena, dove ho giocato 7 anni dopo aver iniziato a tirare i primi calci nel Classe, sono andato al Ravenna, dove mi sono formato sia fisicamente che mentalmente. Non ero un precoce (Prati oltretutto è nato in dicembre, quasi una rarità nel calcio giovanile di oggi, ndr), nel settore giovanile chi cresce prima è “pronto” prima. Chi non è precoce fatica, ma ogni ragazzo ha un suo percorso, non c’è una regola. Non bisogna mollare mai, anche se in un certo momento non riesci a stare a certi livelli. Fare il campionato di D da molto giovane, per esempio, per me è stato fondamentale».

Sicurezza e legalità: Cervia assume 6 vigili urbani e 6 operatori di strada

L’iniziativa della nuova giunta comunale per contrastare i fenomeni di microcriminalità nelle notti del weekend

Polizialocale Cervia1Per garantire più sicurezza e ordine pubblico nel periodo estivo, il Comune di Cervia mette in campo dodici nuove persone: sei operatori della sicurezza denominati “street tutor” (operatori di strada) e sei agenti della polizia locale.

Gli “street tutor” rientrano nel progetto della regione Emilia-Romagna denominato “Sicuramente insieme”: saranno impiegati fino al termine dell’estate nelle giornate di venerdì, sabato e domenica nella aree di maggiore presenza e affollamento e in particolare a Milano Marittima.

I sei vigili urbani arrivano grazie alle disponibilità della graduatorie dei Comuni vicini, per essere impiegati da subito nel servizio di prevenzione e vigilanza.

La polizia locale di Cervia è anche presente nel punto serale/notturno a Milano Marittima nei fine settimana, e con l’ufficio mobile a Pinarella e Tagliata.

L’obiettivo è garantire un livello di sicurezza del territorio stabile, in termini di contrasto alla microcriminalità con presidi di pubblica sicurezza. Inoltre anche quest’anno dall’1 luglio sono attivi, oltre ai rinforzi dei carabinieri e della guardia di finanza, il presidio estivo della polizia di Stato a Pinarella e la collaborazione tra comandi della polizia locale di Ravenna e Cervia.

Nella notte tra il 10 e l’11 luglio Milano Marittima è stata teatro di una violenta rissa in strada. In viale Bologna tra le 2 e le 4 di notte alcuni individui si sono azzuffati e feriti.

Dichiarazione del sindaco Mattia Missiroli e dell’assessore alla Sicurezza, Gianni Grandu: «Vogliamo rispettare gli impegni presi in campagna elettorale. Con forza e determinazione costanti saremo sul territorio con l’impiego straordinario di uomini e risorse a disposizione. La sicurezza per noi è un tema fondamentale e metteremo a disposizione risorse ed energie per raggiungere risultati che garantiscano la legalità e la sicurezza pubblica per cittadini e turisti. Coinvolgeremo le realtà sociali, le associazioni di categoria della città, i responsabili delle forze di polizia, che ringraziamo fin da subito per la fiducia e la piena disponibilità per il raggiungimento degli obiettivi.  Faremo anche una riflessione complessiva sulla diffusa situazione di disagio collettivo e individuale soprattutto nelle fasce di età giovanile e del mutamento sociale. Infine ci teniamo a sottolineare, che la nostra è una città sicura, che ha raggiunto ottimi livelli di sicurezza e di qualità della vita, basti pensare al debellamento dell’abusivismo commerciale e al nostro Piano sulla sicurezza. Riteniamo che alcune situazioni di disordine, relative ai tafferugli giovanili, non debbano essere sottovalutate, ma non debbano essere generalizzate, perché Cervia è una città sicura e vive nella legalità».

Alberghiero, nuova succursale: 9 milioni, partiti i lavori, si passerà da 3 sedi a 2

Un nuovo edificio in via Tarlombani così verrà lasciata la sede in corso Matteotti: avrà spazi pubblici con alberature e parti pavimentate per eventi di carattere pubblico e un accesso diretto alle sale da pranzo in occasione delle serate di gala

2 Dalla Nuova PiazzaHanno preso il via alla fine di giugno i lavori per la realizzazione della nuova succursale dell’istituto alberghiero “Pellegrino Artusi” di Riolo Terme, affidati dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail). L’investimento complessivo è di circa 9 milioni di euro e finanzia il progetto presentato dalla Provincia di Ravenna, aggiudicatario del bando “Scuole innovative” (decreto Miur del 7 agosto 2015).

24 07 12 Avvio Lavori Succurdale Artusi5La scuola attualmente articola la sua attività in due edifici principali, distinti tra la sede amministrativa e formativa di via Tarlombani (dotata di aule e laboratori didattici, biblioteca, aula magna, uffici) e la sede operativa di via Oberdan (dotata di laboratori attrezzati per la ristorazione con cucine, sale, banco bar, pasticceria, accoglienza). A queste si aggiunge una succursale in corso Matteotti 40, concessa in affitto dal Comune di Riolo. L’intervento in corso d’opera prevede la realizzazione di una nuova succursale in via Tarlombani che permetterà la dismissione della sede in corso Matteotti e il passaggio da 3 a 2 sedi.

1 Planivolumetrico RioloL’idea alla base del progetto è stata quella di reinterpretare le caratteristiche volumetriche dell’edificio scolastico esistente e realizzare un organismo edilizio che possa essere usato sia in piena autonomia che in stretta integrazione con la sede esistente e che, allo stesso tempo, risulti sufficientemente flessibile o trasformabile.

In particolare, la nuova struttura didattica ospiterà aule didattiche e laboratori formativi al piano terra, quali cucine-pasticceria, sale da pranzo, banco bar e simulazione accoglienza, mentre al primo e secondo piano sono previsti gli altri spazi della didattica, tra cui aule di gruppo, agorà, spazi informali e di servizio.

Sul lato est dell’istituto si prevede inoltre di realizzare un nuovo spazio pubblico che, arricchito da luoghi di sosta, alberature e parti pavimentate, consentirà la creazione di un punto di aggregazione per manifestazioni legate all’istituto alberghiero e a eventi di carattere pubblico.

Sempre nell’ottica di uno spazio aperto alla comunità, nell’angolo sud-est dell’edificio sarà situato un nuovo accesso all’istituto, dedicato al pubblico esterno. Tale ingresso costituirà un’innovativa connessione dell’istituto alla città, e permetterà un accesso diretto alle sale da pranzo in occasione delle serate di gala o di eventi, senza dover attraversare spazi esclusivamente dedicati alla didattica.

«Il programma relativo al progetto “scuole innovative” prevede un investimento complessivo di 350 milioni di euro da parte di Inail, che si occupa della realizzazione delle opere che poi vengono concesse ai Comuni attraverso un contratto di locazione i cui canoni sono a carico del ministero dell’Istruzione e del Merito – dichiara Carlo Gasperini, direttore centrale del Patrimonio Inail -. L’Istituto sta operando su 29 aree di intervento e per 6 sono aperti i cantieri per la realizzazione dell’opera».

«È stata una scelta strategica quella di realizzare questo grande investimento in collina – spiega il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale – perché rappresenta anche un contributo determinante, in qualità di servizio scolastico, per contrastare lo spopolamento. Un intervento che oggi assume una rilevanza ancora più significativa anche a seguito degli eventi alluvionali che hanno fortemente colpito Riolo Terme e tutta la vallata del Senio».

Le priorità di De Pascale: «Sanità, dissesto idrogeologico, transizione ecologica»

La direzione regionale del Pd ha scelto all’unanimità la candidatura del sindaco di Ravenna per la presidenza dell’Emilia-Romagna (elezioni entro fine 2024): «Un onore immenso. Subito al lavoro per la coalizione ampia e conoscere i territori». E Ravenna dovrà votare per il sindaco nel 2025

450944153 1035917517892289 2966741200316810856 N«È un onore immenso avere la possibilità di servire la propria terra, e il mio impegno è mettere in questa sfida tutta l’energia, la visione e l’umiltà di cui sono capace». Sono le prime parole di Michele de Pascale, 39enne sindaco di Ravenna, all’indomani della decisione all’unanimità presa dalla direzione regionale del Partito democratico per indicarlo come candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna alle elezioni che si terranno entro Natale 2024.

De Pascale afferma: «Da oggi (13 luglio, ndr) sono al lavoro per costruire una coalizione ampia con forze politiche e civiche entrambe protagoniste e per costruire dal basso un nuovo grande progetto per tutta la Regione, Emilia, Bologna e Romagna».

De Pascale Sindaco Presidente RegioneIl neocandidato Pd mette già infila quelli che definisce punti fermi sulle priorità: «La salute pubblica prima di ogni altra cosa, sia a difesa del servizio sanitario nazionale, che rischia il collasso, sia su una nuova visione della prevenzione. E poi il contrasto al dissesto idrogeologico e una transizione ecologica più ambiziosa riguardo agli obiettivi di decarbonizzazione e di azzeramento del consumo di suolo e più concreta nella sua applicabilità reale, accompagnando filiere produttive e fragilità sociali nel cambiamento».

De Pascale è atteso da una intensa campagna elettorale che coincide con l’estate (come accadde nel 2021 per il secondo mandato alle Amministrative quando si votò a ottobre): «Da questa settimana lavorerò con umiltà per conoscere a fondo città e territori che per ovvie ragioni conosco meno; ma permettetemi di dedicare l’immenso onore e orgoglio di questa candidatura alla mia Romagna e alla sua gente, le cui ferite e paure profonde, dopo il maggio dell’anno scorso, porterò sempre dentro di me e alla cui cura continuerò a dedicare tutto me stesso».

La corsa per Bologna fa sì che nel 2025 andrà al voto anche Ravenna per eleggere il sindaco. «La mia decisione ha un impatto molto forte anche sul mio territorio e ringrazio di cuore le migliaia di ravennati che in questi giorni mi hanno riservato attestati di stima e di fiducia. La città e la provincia hanno le energie per affrontare questa sfida e rilanciare a loro volta verso il futuro».

Nei giorni scorsi i quotidiani locali hanno lanciato i primi nomi dei possibili candidati per il centrosinistra alla poltrona di sindaco di Ravenna: Alessandro Barattoni (segretario provinciale Pd) e Andrea Corsini (assessore regionale al Turismo e Infrastrutture) sono stati citati sia da Corriere Romagna che Resto del Carlino. Quest’ultimo ha inserito tra i papabili anche Annagiulia Randi (assessora comunale alle Attività produttive).

Ufficiale: De Pascale candidato alla presidenza della Regione per il Pd

Il sindaco di Ravenna votato all’unanimità dalla direzione del Pd dell’Emilia-Romagna

De Pascale Sindaco Presidente Regione

La direzione regionale del Pd dell’Emilia-Romagna, riunitasi nella sede di via Andreini a Bologna, ha votato all’unanimità la candidatura del sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, per le prossime elezioni regionali.

La decisione – cui mancava soltanto l’ufficialità – è arrivata dopo quasi tre ore di riunione, con oltre 20 interventi da parte dei partecipanti.

Al suo arrivo, De Pascale era già stato accolto con applausi, sorrisi e selfie dai componenti della direzione. Il primo passo, per il sindaco di Ravenna, sarà quello di mettersi al lavoro per costruire «una coalizione larga».

Bonaccini firma le dimissioni per l’Europarlamento, elezioni regionali entro Natale

La giunta regionale è decaduta e l’assemblea legislativa è sciolta: rimangono in carica per garantire gli affari correnti e la gestione ordinaria e la vicepresidente Priolo assume le funzioni attribuite al presidente

FotoBonacciniconfIl presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato stamani, 12 luglio, la lettera di dimissioni e le ha comunicate alla presidente dell’Assemblea Legislativa, Emma Petitti. Un atto dovuto che fa seguito all’elezione di Bonaccini al Parlamento europeo, stante l’incompatibilità delle due cariche, e in coerenza con l’annuncio dato da lui stesso in Aula nella seduta dell’Assemblea dello scorso 26 giugno.

Con le dimissioni di Bonaccini, la giunta regionale è decaduta e l’assemblea legislativa sciolta. Le prossime elezioni regionali si svolgeranno entro massimo cinque mesi. Secondo la legge regionale, infatti, il decreto di indizione è adottato dalla vicepresidente della giunta regionale facente funzioni di presidente entro tre mesi dallo scioglimento dell’assemblea legislativa, e le elezioni si svolgeranno entro i successivi due mesi. La data verrà decisa dalla vicepresidente Irene Priolo d’intesa con il presidente della Corte d’Appello di Bologna.

Con le dimissioni del presidente, come già accennato, le procedure stabilite all’articolo 126, terzo comma, della Costituzione, e all’articolo 32 dello Statuto Regionale, prevedono che la vicepresidente della giunta regionale assuma le funzioni attribuite al presidente della Regione fino all’insediamento dei nuovi organi. La giunta e il consiglio regionale rimangono in carica per garantire gli affari correnti e la gestione ordinaria dell’Ente, la cui attività entra così in una fase di affievolimento dei poteri fino allo svolgimento delle prossime elezioni regionali. Situazione di affievolimento che permarrà fino all’insediamento dei nuovi organi conseguente al rinnovo elettorale. In questa fase, gli atti adottati dovranno rispettare i limiti dell’ordinaria amministrazione, dell’urgenza e della indifferibilità.

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