martedì
23 Dicembre 2025

La stilista che ha portato un po’ di Parigi a Ravenna: «Creo abiti con l’anima»

Cristina Rocca si racconta, dalla scena francese degli anni ottanta fino alle sfilate al Museo Nazionale. «Tutti i miei vestiti hanno un legame speciale con la città: continuo a valorizzare la filiera corta e l’aspetto artigianale»

Cristina Rocca Con Modella

La nota stilista ravennate Cristina Rocca ha iniziato la sua carriera nel mondo della moda negli anni ’80, muovendo i primi passi nella vivace scena parigina dell’epoca, dove ai grandi nomi della sartoria francese stavano iniziando ad affiancarsi le prime firme italiane di spessore, come Armani o Versace. Il forte legame con la città natia la riporta a Ravenna, dove all’interno del suo atelier inizia a esplorare linee, tessuti e fantasie, lontana dai diktat imposti dall’alta moda.
Il patrimonio storico, artistico e musivo di Ravenna sono da sempre l’elemento che più caratterizza la produzione della stilista, nota anche per le sfilate ambientate nei luoghi culturali della città, tra chiese, vie storiche e musei.
L’abbiamo incontrata.

Una carriera iniziata negli anni ’80, tra le strade di Ravenna e le “rue” parigine: ci racconta qualcosa di quel periodo?
«Negli anni ’80 frequentavo Giurisprudenza a Bologna, provando però un’attrazione irresistibile per il mondo della moda. Iniziai a frequentare botteghe e atelier, cercando di apprendere le prime tecniche sartoriali: riproducevamo i capi dell’alta moda francese, utilizzandone i modelli e cucendo gli abiti interamente a mano. Il passo successivo fu quello di iniziare a frequentare la scena parigina, in compagnia di una cara amica divenuta in seguito una famosa modella. Se ripenso a quei giorni, ricordo le timide aperture dei piccoli atelier in Rue de Bellechasse, nomi come Azzedine Alaïa, Kenzo e molti altri giovani stilisti destinati a scrivere la storia del fashion. Decisi di aprire anche io il mio atelier, con laboratorio di sartoria, ma lo feci nella mia Ravenna. Per qualche tempo ho avuto come clienti boutique storiche come Draganzuk, a Bologna e Cortina, Moda Motta a Brescia o Vezzoni a Genova. A un certo punto però ho deciso di produrre solo per le mie boutique».

Il legame con Ravenna è stato rimarcato più volte nel corso degli anni, con le celebri sfilate nei luoghi più iconici della città. È un modo di trasformare la moda in performance?
«Questo tipo di evento è nato negli anni ’90, con una sfilata a Santa Maria delle Croci. L’intera collezione si ispirava al patrimonio musivo della città e cercavo un luogo che potesse valorizzare al meglio l’impronta culturale dei modelli. Non l’ho mai pensata come una performance, ma come una sinergia: tutti i miei abiti hanno un legame speciale con la città e cerco di dare maggiore spessore a questa unione attraverso i luoghi ricchi di significato, anche e soprattutto a cielo aperto, come piazza del Popolo o via Argentario o strutture come il museo Tamo, le artificierie Almagià, il teatro Alighieri e palazzo Corradini, arrivando anche a sfilare tra le magiche calli veneziane o per le vie di Roma, rimarcando sempre il legame tra cornice e abito. Lo scorso giugno, ad esempio, ho scelto di sfilare nel pieno centro storico di Ravenna, con alcuni modelli ispirati alla giovane Teodora, con l’intento di dare un’immagine della città gioiosa e accogliente, in contrasto con l’informazione disfattista del post-alluvione diffusa dai media. Quest’anno invece mi sono lasciata ispirare dagli elaborati ricami della bizantina art, una tradizione dell’artigianato ravennate quasi dimenticata se confrontata al mosaico. Ho riportato gli elaborati ricami sul lino e li ho fatti sfilare negli spazi del Museo Nazionale, per restituire a quell’antica arte un piccolo spazio espositivo».

Com’è cambiato il mondo della moda in questi anni di carriera?
«È stato completamente stravolto. Vengo da una scuola in cui il capo nasceva dal cartamodello, mettendo al centro l’eleganza sartoriale e l’artigianato. Il trasferimento massivo delle produzioni tessili in oriente ha tolto linfa creativa al mondo della moda. Allungando la filiera in maniera sconsiderata si perde il controllo sul prodotto e sulla qualità: se prima l’alta moda italiana si riforniva dei pregiati tessuti di Prato, Biella e Vicenza oggi si sposta la produzione in Cina e Corea, per meri fattori economici. A noi è rimasto il know-how, ma senza una struttura artigianale di alto livello il risultato non può essere lo stesso di un tempo. Un altro grosso cambiamento è stato imposto dalla diffusione dell’e-commerce: creare un vestito per la vendita online non è lo stesso che crearlo per una vendita diretta, dove oltre alle linee si valutano tessuto e sensazioni. Oggi poi una nuova minaccia incombe sulla piccola e media sartoria italiana: i grandi brand francesi acquistano in maniera sempre più aggressiva laboratori e griffe, al solo fine di fregiarsi dell’etichetta “made in Italy” per la loro produzione».

Tutto questo comporta un fisiologico calo della qualità?
«Non posso spingermi in un’affermazione tanto forte, ma sicuramente la creatività è la prima a risentirne. La filiera corta garantisce risultati incredibili e io, nel mio piccolo, continuo a servirmene, prediligendo aziende ravennati o vicine alla provincia e valorizzando l’aspetto artigianale del mio lavoro».

Cosa ne pensa invece della cosiddetta fast fashion?
«Un altro fenomeno strettamente legato alla delocalizzazione e alla possibilità di produrre in grandi quantità e a basso costo, a discapito delle condizioni lavorative dei dipendenti. Spero che questo cambi in fretta, ma mi rendo conto che questo tipo di offerta risponde a una domanda del mercato. La fast fashion ha un suo significato, a prescindere dal ceto sociale degli acquirenti, ma personalmente odio lo spreco e “l’usa e getta”. Acquistare un capo in meno, ma di maggior valore, permette di vestire in modo più sostenibile definendo al tempo stesso uno stile unico e personale».

I capi del suo brand sono prodotti in numero limitato?
«Assolutamente. Non siamo amanti delle grandi quantità, anzi, molti capi sono pezzi unici, come nel caso di tutti gli abiti da sposa. Amo il tessuto di qualità e il taglio semplice ma elegante, cerco di realizzare un abito con un’anima creativa che duri nel tempo, con una forte idea di unicità lontana dai diktat dell’alta moda».

Può rivelarci qualche anticipazione sulla prossima collezione?
«Parlando di linee e tessuti, per l’autunno-inverno punteremo sicuramente sul tailleur, un capo importante del guardaroba e declinabile in molte versioni: dall’eleganza del cady al velluto a coste e fresco lana, giocando con giacche corte utilizzabili anche spezzate, magari su abiti o un pantalone a vita alta. Per quanto riguarda le fantasie non posso rivelare troppo, ma tornerà il tema dei ricami».

È ancora possibile emergere nel panorama della moda per un giovane ravennate?
«Credo che a Ravenna manchi una tradizione legata alla produzione sartoriale, sia a livello industriale che artigianale, a differenza delle vicine Faenza e Rimini. Questo probabilmente inibisce i giovani a lanciarsi in questo tipo percorso, anche se credo che le possibilità di successo non mancherebbero: qualche anno fa abbiamo cercato di creare una classe di moda all’istituto geometri “Camillo Morigia”, con l’obiettivo di dare un’opportunità nel settore a giovani creativi, ma il progetto non è partito per mancanza di adesioni. Personalmente, penso che in città ci siano ancora tanti giovani creativi e appassionati, ma immagino che alcune famiglie abbiano ostacolato la scelta per il timore delle prospettive lavorative incerte, quando in realtà si tratta di figure professionali sempre più richieste».

In migliaia alla Torraccia per il concerto di Daniele Silvestri

La rassegna “Romagna in fiore” nei luoghi alluvionati prosegue sabato 1 giugno con Manuel Agnelli a Conselice

Ravenna Festival Romagna In Fiore

Migliaia di persone anche domenica 26 maggio per “Romagna in fiore”, la rassegna solidale di Ravenna Festival nei luoghi alluvionati, che per la prima volta è arrivata nel comune di Ravenna. In migliaia, in particolare, per il concerto (a ingresso gratuito) di Daniele Silvestri in località La Torraccia, nei terreni di proprietà della più antica cooperativa agricola della provincia, Cab Terra, la cui generosità ha salvato il centro della città dall’avanzata delle acque lo scorso maggio, immolando ettari di terreni da coltura per far defluire la piena.

Romagna In Fiore Daniele Silvestri

“Romagna in fiore” continua il prossimo weekend: sabato 1 giugno i terreni della Cab Massari a Conselice ospitano il concerto di Manuel Agnelli e domenica 2 giugno l’appuntamento è con Dardust e il Sunset String Quinte, all’Abbazia di San Salvatore in Summano, nel territorio di Sarsina.

Info 0544 249244; iscrizione obbligatoria fino a esaurimento capienza su www.ravennafestival.org

 

L’intelligenza artificiale spiegata alle ragazze: «Un camp contro i pregiudizi»

La professoressa Carbonaro (Unibo) è la referente di un corso introduttivo riservato alle studentesse delle scuole superiori

Braccia

“Intelligenza artificiale per ragazze digitali” è il titolo del camp estivo organizzato dal 2018, ogni anno a settembre, dal dipartimento di Informatica dell’università di Bologna nelle sue quattro sedi in Romagna (Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini, in totale 125 posti). Il corso di 40 ore, gratuito per le partecipanti grazie al contributo economico della Regione, è riservato a studentesse che hanno concluso il terzo o quarto anno di scuola superiore, ma non richiede alcuna competenza pregressa (la prossima edizione sarà dal 2 al 13 settembre, a Ravenna a Palazzo Corradini in via Mariani, iscrizioni a questo indirizzo internet: www.serinar.unibo.it/ragazze-digitali-2024).

Antonella CarbonaroLa professoressa Antonella Carbonaro, docente al corso di laurea di Cesena, è la referente del camp. «Prima della nostra iniziativa c’era qualcosa di simile a Modena. Poi il nostro progetto ha avuto apprezzamenti dall’Unione europea, che l’ha inserito in un report come attività che favoriva la conoscenza informatica, e l’Emilia-Romagna ha deciso di finanziarlo e dall’anno scorso è presente in tutte le province della regione».

L’accesso riservato alle studentesse è una scelta dettata dai numeri che spiega la stessa Carbonaro: «La componente femminile è quasi assente da alcuni percorsi di laurea: non si va oltre il 15 percento delle iscrizioni ai corsi Stem, cioè quelli nelle aree scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Ma spesso è un risultato di un pregiudizio, perché molte volte le ragazze non conoscono le possibili applicazioni di questi studi. E poi si ripercuote sul mondo del lavoro. E in ogni caso oggi è necessario maneggiare una base di informatica anche se non serve per il lavoro, ma per consultare il fascicolo elettronico e prenotare una visita».

In cattedra salgono neo laureati in informatica e ai partecipanti viene rilasciato un attestato di partecipazione che può essere incluso nel curriculum vitae e da alcune scuole è riconosciuto come attività extra scolastiche che integrano il percorso di studi in aula.

Dalla prima edizione del camp sono passati sei anni, un lasso di tempo che in informatica è enorme: «Ogni anno dobbiamo aggiornare i temi perché le cose evolvono continuamente. Faccio un esempio: oggi un servizio chatbot con intelligenza artificiale lo troviamo quando ci rivolgiamo ormai a qualunque attività commerciale, sei anni fa non si sapeva quasi cosa fosse un agente conversazionale».

Qualche centinaio di studentesse incontrate nel corso degli anni rappresentano anche un buon campione per misurare il polso dei giovani in questo tema: «Il feedback più ricorrente è la sorpresa nello scoprire cosa si può fare. Si nota la grande facilità a utilizzare gli strumenti, anche a capire come usare quelli nuovi che non conoscevano. Ma c’è grande difficoltà a capire le strutture su cui poggiano e funzionano questi strumenti, ma è una difficoltà che vediamo anche negli studenti universitari del primo anno».

E la percezione dei rischi quanto è consolidata? «Poco. Se una funzione è consentita dal software si pensa che sia anche sempre lecito utilizzarla. È difficile che si pongano interrogativi sulle implicazioni di una condivisione di foto o di contenuti».

La professoressa Carbonaro si occupa di intelligenza artificiale da molto tempo. Tra i temi di attualità c’è la regolamentazione dell’uso di questi nuovi strumenti: «Sono ottimista. Vedo molti sforzi da parte dell’Ue e del governo italiano che negli ultimi giorni di aprile ha approvato un Ddl anticipando le imminenti disposizioni europee. Per la regolamentazione dei rischi vedo sempre più fondamentale un approccio multi disciplinare: l’ingegnere informatico da solo non basta, servono anche il giurista e l’esperto di dati. Ma anche figure capaci di valutare le ricadute sull’economia sociale: dobbiamo ragionare di quali ricadute avrà uno strumento di intelligenza artificiale sulla comunità, non solo in termini di economia ma più in generale di benessere collettivo».

Su una cosa non ha dubbi la docente: «Non vanno vietati gli strumenti. In questo anche il mondo della scuola deve fare un cambiamento e capire che gli strumenti esistono, quindi anche la didattica deve tenerne conto. È inutile assegnare una ricerca da fare a casa, finirebbe per essere fatta da ChatGpt. Allo studente devo chiedere di elaborare un processo cognitivo per cui non può avere risposte dal bot».

Tra Cotignola e Barbiano torna “Cotignyork”, la citta dei bambini

Tre giorni di festa tra spettacoli e laboratori

Da mercoledì 29 a venerdì 31 maggio Cotignola e Barbiano sono pronte a trasformarsi in Cotignyork, la città dei bambini. Per tre giorni torna la festa in cui il museo civico «Luigi Varoli» e la Scuola arti e mestieri di Cotignola scendono in strada e nei parchi, portando le loro iniziative e attività all’aperto, grazie a un calendario di appuntamenti che propone mostre, giochi, laboratori, letture, spettacoli e molto altro.

Le tre giornate di festa saranno suddivise tra la mattina, con laboratori riservati agli studenti delle scuole, e il pomeriggio, con attività aperte a tutti e spettacoli (anche per adulti) fino a sera. In tutte e tre le serate sarà inoltre possibile cenare: a Barbiano grazie alla presenza di un chiosco e a Cotignola con lo stand gastronomico al parco Bacchettoni, a cura del motoclub I Leoni.

A Barbiano la città dei bambini sarà al parco Conti mercoledì 29 maggio, con laboratori al mattino e al pomeriggio e ben tre spettacoli a partire dalle 18.30: prima la clown Jessica Da Rodda, poi alle 19 la giocoleria di Riccardo Rosato e infine lo spettacolo di teatro-circo PiùmeSwing del Teatro Appeso.

Giovedì 30 e venerdì 31 maggio la festa si trasferirà a Cotignola, dove occuperà diversi luoghi del centro, come il parco Bacchettoni, il parco Zanzi, il giardino di Casa Vaoli, l’ex ospedale Testi, la Scuola arti e mestieri e il museo civico Luigi Varoli. Durante le due giornate si alterneranno laboratori e letture, mentre dalle 17.30 cominceranno gli spettacoli, tra giocoleria, teatro, arte di strada e fantascienza.

Tutte le iniziative, gli spettacoli, i laboratori e le letture sono a ingresso gratuito. Per informazioni scrivere postaselvatica@gmail.com, oppure contattare il numero 0545 908826/71.

Il programma completo è disponibile su www.museovaroli.it.

Quasi 2.300 persone (anche un 84enne) hanno completato la 100 km da Firenze a Faenza

A vincere la corsa del Passatore il perugino Federico Furiani. Risultati e curiosità

Il perugino Federico Furiani del team TX Fitness è il nuovo vincitore della 100 km del Passatore, tornata dopo un anno di stop forzato causa alluvioni nel mese di maggio 2023. Furiani ha tagliato il traguardo in 7 ore, 10 minuti e 57 secondi disputando una corsa che lo ha visto prevalentemente al comando.

Sul podio assoluto del campionato italiano 100 km su strada (con titoli assoluti e master), al secondo posto Massimo Giacopuzzi (US Dolomitica), apparso competitivo sin dalle fasi iniziali, al terzo David Colgan (Atletica Castenaso Celtic Druid).

Entro l’ora di distacco dal vincitore sono arrivate le prime tre donne classificate: la vincitrice Federica Moroni (Dinamo Sport) – 13esima assoluta a oltre 42 minuti dal vincitore -; la rimontante Serena Natolini (Asd Esercito) 15esima assoluta; la diretta rivale in gara Silvia Luna (Grottini Team Recanati Asd) 16esima assoluta.

La Firenze-Faenza 2024, valevole per assegnare i titoli nazionali assoluti e master Fidal su strada è partita alle 15 in punto da Piazza del Duomo; partita con clima variabile, ha registrato uno scroscio di pioggia quando i concorrenti sono transitati a Vetta Le Croci; temperatura media di 18° e minima attorno ai 13°.

Degli oltre 3.300 iscritti si sono contati 392 concorrenti romagnoli (di cui 190 faentini), 450 toscani (dei quali 90 fiorentini), 685 donne, 670 esordienti e oltre 120 atleti provenienti da 32 nazioni straniere.

Quelli effettivamente partiti sono stati invece 2.894 (erano stati 2.856 nel 2022) mentre ne sono arrivati 2.285.

Statistiche. Federico Furiani oltre che vincitore della Cento numero 49 e Campione Italiano 100 km su Strada si aggiudica anche il GP della Montagna (premio intitolato alla memoria di Checco Calderoni) essendo transitato per primo al Passo della Colla di Casaglia e poi giunto al traguardo. Il trofeo dedicato ad Angela Bettoli è stato vinto invece da Federica Moroni, passata per prima al Passo della Colla e poi transitata 13^ assoluta e prima tra le donne.

Il primo podista emiliano-romagnolo ad essere giunto al traguardo è David Colgan, seguito da Federico Camprincoli e Luigi Pecora. La prima podista romagnola è la vincitrice in campo femminile Federica Moroni seguita da Daniela Valgimigli (36^) e Roberta Peroni (131^).

Il primo faentino transitato al traguardo è Luigi Pecora (ottavo assoluto), seguito da Turroni (10°) e Bartolotti (11°) nella top 3 manfreda. Prima donna faentina al traguardo Daniela Valgimigli (36^ assoluta), seguita da Roberta Peroni e Michela Montanari, rispettivamente 131^ e 449^ assoluta.

Sono 850 le squadre giunte al traguardo. Il team con il maggior numero di concorrenti classificati è Leopodistica (46) e si contano circa 190 atleti Fidal Runcard. Il gruppo sportivo più competitivo è risultato essere Liferunner SSDarl ottenendo il crono di 8h58’26’’. Al secondo posto Leopodistica 9h32’23’’ seguita da GS 100 km del Passatore (9h57’06’’).

Le nazioni estere che hanno registrato maggior concorrenti al traguardo sono la Finlandia (9), la Russia (5), la Francia (3) e la Colombia (2).

A vincere il Trittico di Romagna (che, ricordiamo, comprende la Maratona del Lamone di Russi, la 50 km di Romagna e la 100 km del Passatore) è David Colgan (Atletica Castenaso) con il totale di 13 ore 7 minuti e 31 secondi. Seconda posizione per Enrico Bartolotti (13h39’23’’), terza piazza per Matteo Zucchini (14h02’01’’). In campo femminile Roberta Peroni guida il Trittico di Romagna (17h32’23’’) seguita da Francesca Venturelli (17h37’28’’) e terza Sohn Majidae (18h28’58’’).

I runner più anziani a tagliare il traguardo in tempo utile della 48^edizione del Passatore sono stati Antonio Cernuschi (classe 1940) e Marina Mocellin (classe 1951) mentre gli atleti più giovani rispondono ai nomi di Giacomo Dal Mas (classe 2003) e Agnese Serra di anni 24.

Salvatore Cutaia è l’atleta disabile giunto al traguardo con il tempo di 18 ore 24 minuti e 52 secondi.

Il vincitore del Nordic Walking (consegnato a Borgo San Lorenzo) è Fabrizio Pavone, seguito da Claudio Solaroli e Francesco Salioni. Prima donna Annalena Cocchi, seguita da Laura Mariano e da Irene Pianezzola.

Positiva, come di consueto, l’organizzazione e l’assistenza agli atleti, garantita da 500 volontari di decine di associazioni e gruppi attivi in tutte le località del percorso. Di grande efficacia e puntualità l’assistenza medico-sanitaria, assicurata dal Coordinamento delle Misericordie della Provincia di Firenze (sul versante toscano) e dalla Croce Rossa di Faenza.

Anche quest’anno non sono stati segnalati problemi di rilievo, così come sul fronte della sicurezza garantita dalle Forze dell’Ordine. Tantissime le persone e gli appassionati presenti lungo il percorso a sostenere e incitare i concorrenti e l’organizzazione, così come in Piazza del Duomo a Firenze e in Piazza del Popolo a Faenza.

Tutte le classifiche della gara consultabili su www.endu.net

Il caso del banchetto oscurato di +Europa: «Il ministro chiarisca»

La denuncia del coordinatore ravennate Nevio Salimbeni. Agenti di polizia hanno fatto coprire la scritta vota

Europa Ravenna Banchetto

«Oggi (25 maggio, ndr) al nostro banchetto di Faenza si sono avvicinati due funzionari in borghese, ci hanno fatto vedere i distintivi, chiesto i documenti e intimato di coprire la scritta “vota” dal manifesto che campeggiava davanti al tavolino degli Stati Uniti d’Europa, “non si puo’ scrivere”. Chi stava al tavolo ha eseguito. Poi dopo mezz’ora sono tornati altri agenti di Polizia in divisa dicendoci che non si poteva nemmeno vedere la data delle elezioni europee… a quel punto abbiamo tolto tutto; che senso aveva?».

È la denuncia del coordinatore di +Europa Ravenna Nevio Salimbeni, pubblicando su Facebook la foto della pecetta bianca sul manifesto che invita a votare per gli Stati Uniti d’Europa.

«Piantedosi deve chiarire quanto prima ciò che è avvenuto. E deve farlo in aula – dichiarano il segretario di +Europa Riccardo Magi e il deputato di +E Benedetto Della Vedova -. È preoccupante che nell’Italia di Giorgia Meloni, le forze di opposizione non possano fare campagna elettorale nemmeno quando dovrebbe esserci la campagna elettorale. È l’ennesimo segnale del clima pesante che si respira in Italia, dove i giornalisti vengono svegliati di notte per la notifica di una querela come è accaduto a Massimo Giannini, altri vengono identificati mentre raccontano le manifestazioni degli ecologisti, gli studenti vengono sistematicamente manganellati, le televisioni occupate dalla propaganda meloniana, mentre ai tassisti viene concesso di arrivare con petardi e bombe carta a ridosso del Parlamento. Ci aspettiamo – concludono Magi e Della Vedova – un chiarimento immediato da parte del Ministro Piantedosi». (Agi)

Parco eolico: via libera pure alla parte a terra per la produzione di idrogeno verde

Ma continuano le polemiche politiche: la Lega a Ravenna si spacca e il senatore Borghi interroga i ministri

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Nuovo via libera per il progetto Agnes, quello del parco eolico in mare al largo di Ravenna. L’ideatore del progetto, l’ingegnere Alberto Bernabini, annuncia infatti che è arrivato anche il parere favorevole dei vigili del fuoco di Ravenna per quanto riguarda l’hub energetico a terra e alla relativa parte di produzione e stoccaggio di “idrogeno verde” all’interno del porto di Ravenna.

«Come noto – sottolinea Bernabini – questa parte del progetto è stata sviluppata in una “cassa di colmata dismessa” all’interno dell’area portuale di Ravenna. L’approvazione antincendio è un piccolo passo per il progetto Agnes di un hub energetico innovativo nel cuore della Romagna. Ringrazio il team di Qint’x e di Fse Progetti per il prezioso lavoro», conclude Bernabini.

Intanto continuano anche le polemiche politiche, con i dubbi sollevati in passato da Veronica Verlicchi della Pigna e dal Gianfilippo Rolando, capogruppo della Lega in consiglio comunale, che approdano in Senato. Il senatore leghista Claudio Borghi, infatti, interroga i ministri dell’Ambiente e della sicurezza energetica e delle Infrastrutture e dei trasporti, «al fine di evidenziare le numerose perplessità che gravano sulla regolarità procedurale del Progetto Agnes e per ottenere risposte» (cliccando qui è possibile leggere l’interrogazione integrale).

Allo stesso tempo, però, il consigliere comunale della Lega, Giacomo Ercolani, va contro il suo capogruppo e chiede che la politica si faccia da parte. «Sono state troppe le intromissioni da destra e da sinistra sul progetto, fra chi vuole intestarsi l’opera e chi invece ha avviato di conseguenza una crociata politica. Sbagliano entrambi, l’opera è privata, frutto dell’ingegno di imprenditori e tecnici che hanno avuto visione, hanno investito, rischiato e sono stati capaci di attirare enormi capitali sulla nostra città e sul nostro territorio. La politica poco c’entra e poco dovrebbe centrare, ma in un paese in perenne campagna elettorale, ogni appiglio è buono, io sono contrario a questo modus operandi».

L’attore di 10 anni protagonista di “Io e il secco”: «Strano vedermi al cinema»

Francesco Lombardo è nel cast del film girato nel Ravennate che sarà presentato domenica sera al Cinemacity

Francesco Lombardo Andrea Lattanzi
Francesco Lombardo con Andrea Lattanzi

È in sala da giovedì 23 maggio Io e il secco, film girato per buona parte nel 2022 nel Ravennate, di cui avevamo parlato a questo link.

Si tratta dell’opera prima del giovane regista marchigiano Gianluca Santoni, realizzata grazie anche al sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso la “Film Commission”. Protagonista è il debuttante Francesco Lombardo, bambino di 10 anni di Riccione che interpreta il ruolo drammatico di Denni, che nel film tenta di salvare sua madre (l’attrice romana Barbara Ronchi) dalla violenza di suo padre (Andrea Sartoretti). Denni chiederà aiuto a un killer (il Secco del titolo, l’attore Andrea Lattanzi) per uccidere suo padre.

Domenica 26 maggio, alle 21.25 è in programma una proiezione speciale al Cinemacity di Ravenna con una parte dello staff e il regista.

Abbiamo parlato al telefono con Francesco Lombardo, 11 anni a settembre e già con un ruolo da protagonista in un film.

Francesco, com’è stato vederti al cinema? Cosa ricordi delle riprese?
«La prima volta è stato un po’ strano, ma anche molto bello. Ricordo in particolare i luoghi dove si sono svolte le riprese, con le tutte le luci e gli effetti di scena».

La cosa che ti ha stupito di più, invece?
«Il mondo del cinema per me era tutto nuovo, ma forse la cosa che mi ha stupito di più è stata la camera-car (il sistema di ripresa video in movimento, ndr)»

Ti piacerebbe fare l’attore da grande?
«Sì, perché no. Mi piacerebbe fare questo lavoro. Per me e Gianluca (il regista, ndr) è stato il primo film, sarebbe molto bello farne altri. In particolare mi piacerebbe interpretare Denni da grande, sarei molto curioso di vedere come sarà».

Come sei finito a recitare?
«Ero al centro estivo Millepiedi di Riccione, quando è arrivata una ragazza, Giulia, che cercava un bambino per interpretare il ruolo di Denni. Dopo tanti provini, hanno scelto me. Ne approfitto per ringraziare tutta la produzione Nightswim, in particolare Ines e Stefano, l’Emilia Romagna Film Commission, il regista Gianluca e tutti gli altri attori».

Cosa ne pensi della tematica del film? È stato difficile “fingere” di essere il figlio di un padre violento?
«Di violenza vera praticamente durante le riprese non c’era niente, ma il film lo fa capire. Secondo me è molto bello, perché lancia un messaggio che non deve esistere la violenza».

Quali sono i tuoi film preferiti?
«A me piacciono tutte le categorie di film però i miei due preferiti finora sono stati Mia e il leone bianco e la serie tv Summertime perché c’è il mio amico Andrea Lattanzi (l’attore che interpreta il Secco, ndr)».

Nuove analisi: si può di nuovo fare il bagno a Punta Marina

Revocato il divieto temporaneo

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Con apposita ordinanza, il Comune di Ravenna ha revocato il divieto temporaneo di balneazione, emesso il 24 maggio, a Punta Marina (dall’inizio delle barriere frangiflutti al confine con Lido Adriano – zona campeggi).

Le analisi microbiologiche dei campioni di acque marine effettuati da Arpae hanno infatti attestato il rientro dei valori dei parametri nei limiti previsti dalla legge relativamente alla concentrazione di Escherichia coli.

Tagli a Comuni e Province che hanno fondi Pnrr. «Assurdo»

Il presidente delle Province De Pascale contro il Governo

De Pascale Presidente Provincia

«Che la manovra 2024 con il ritorno dei tagli ai bilanci di Comuni e Province fosse un errore e che mettesse rischio i servizi essenziali ai cittadini e la messa in sicurezza dei territori lo avevamo detto da subito. Ora però con questa scelta del Governo Meloni di far pesare di più i tagli agli enti che stanno attuando progetti del Pnrr siamo all’assurdo».

Lo dichiara il presidente di Upi, Unione delle Province Italiane, il sindaco di Ravenna Michele de Pascale.

Ad infiammare i toni è il parametro di assegnazione dei tagli ai singoli enti locali scritto nella bozza di decreto attuativo preparato dal ministero dell’Economia e anticipato sul Sole 24 Ore del 25 maggio. In pratica, metà dei tagli è misurata in proporzione alle risorse del Pnrr assegnate a ogni amministrazione alla fine del 2023, per cui chi ha più progetti finanziati dal Piano subisce tagli maggiori.

«Come Upi – continua De Pascale – abbiamo da tempo lanciato l’allarme sul fatto che per portare a termine le opere assegnate dal Pnrr Comuni e Province stanno spendendo anche risorse proprie aggiuntive, non stanno certo avendo risparmi. È oggettivamente priva di senso una norma che taglia di più chi proprio in questo anno si troverà a fare uno sforzo straordinario per portare a termine le missioni assegnate e completare le opere».

Continua De Pascale, ribadendo che «la manutenzione del territorio e i servizi alle persone non possono vedere ulteriori tagli di nemmeno un euro. Basta con i tagli agli enti locali».

Vendeva coltelli al mercato: denunciato

L’uomo, con precedenti, non aveva l’autorizzazione del questore

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Vendeva al mercato ambulante di Ravenna, in piazzale Sighinolfi, 13 coltelli con punta e lama affilata, di varie specie e dimensioni. Dai controlli dei volontari dell’associazione nazionale Carabinieri è emerso che l’uomo era gravato da diversi precedenti penali e non aveva il permesso del questore per la vendita di quelle che sono considerate vere e proprie armi.

Da qui la decisione di portare l’uomo – un cinquantenne del Bangladesh – al comando di polizia locale per i rilievi, dove è stato denunciato ai sensi dell’articolo 37 del Tulps.

Gli strumenti da taglio che stava vendendo sono stati sequestrati.

A Marina di Ravenna torna il festival per appassionati di cosplay, fumetti e giochi

Dal 31 maggio al 2 giugno con ludoteca, parate lungo le strade, mercatini, street food, musica e dimostrazioni

Torna il Marina Cosplay & Games. Dal 31 maggio al 2 giugno Marina di Ravenna si trasformerà nel punto di ritrovo per tutti gli appassionati di cosplay, fumetti e giochi da tavolo, di ruolo e Larp.

Organizzato dalla Pro Loco, l’evento si terrà nella piazza Dora Markus. Si tratta della terza edizione dell’iniziativa partita nel 2022 e cresciuta lo scorso anno. A contorno dell’evento ci saranno i truck degli street food per rifocillarsi e mercatini a tema.

Ecco il programma giorno per giorno.

Venerdì 31 maggio. Si inizia alle 18 con l’apertura della Ludoteca, dove 30 tavoloni saranno pronti ad accogliere i visitatori per provare i giochi più innovativi, dai giochi in scatola a quelli di ruolo, passando per le carte collezionabili. Lo staff di ben sette associazioni sarà lì per spiegare le regole e giocare.

La serata prosegue alle ore 21 sul palco di piazza Dora Markus con il concerto dei Gem Boy, storica band diventata cult proprio cambiando in chiave demenziale i testi delle sigle italiane dei cartoni animati.

Nella Arena di piazza Dora Markus, dalle 18 si potrà assistere a spettacolari esibizioni di combattimenti e allenamenti di spada laser. E per chi vuole cimentarsi personalmente, ci saranno lezioni di scherma storica con Hema e lezioni di spada laser con Ludosport.

Per i più piccoli, dalle 18, l’area Junior sarà un paradiso di attività divertenti, con giochi da tavolo, di ruolo e creazioni con i palloncini grazie a Sam e Tabata.

Infine, la Street Parade invaderà le strade di Marina di Ravenna con i coloratissimi protagonisti di iconici cartoni animati, film e videogiochi. Sarà questa l’occasione di scattare una foto nel “The Noot’s Den”, il nuovo progetto di costuming di Empira.

Sabato 1 giugno. La giornata inizia alle 14 con la riapertura della Ludoteca. Poi, alle 15, il palco di piazza Dora Markus vedrà esibirsi talentuosi artisti della scena “nerd”, con il K-Pop Showtime Showcase, la gara Cosplay presentata da Epicos alle 17, e molte altre performance, culminando nel concerto dei Cartuneitors alle 21.

Nella Arena, si potrà partecipare a lezioni di scherma storica e spada laser, assistere a esibizioni di Force Academy e poi la Random Dance K-Pop. L’area Junior aprirà alle 14, offrendo una giornata piena di giochi e attività, dalle creazioni con i palloncini ai giochi da tavolo e di ruolo con Gamer Mamma.

E naturalmente, la Street Parade continuerà a portare colore e allegria nelle vie di Marina di Ravenna.

Domenica 2 giugno. L’ultimo giorno della fiera inizia alle 14 con la Ludoteca. Sul Palco, dalle 16, ci saranno ancora esibizioni di K-Pop, la Gara Cosplay a premi, dimostrazioni di spada storica e lo spettacolo di Force Academy. La serata si concluderà alle 21 con il Villamara Horror Show, podcast dal vivo della serie “C’è vita nel grande nulla agricolo?” di Johnny Faina.

Nella Arena, si potranno seguire lezioni di scherma storica e spada laser, partecipare alla Random Dance K-Pop e assistere alle esibizioni di Force Academy. L’area Junior sarà aperta dalle 14 per un ultimo giorno di giochi e divertimento per i più piccoli. E per chiudere in bellezza, la Street Parade continuerà a far sfilare i personaggi preferiti per le strade della località.

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