sabato
02 Agosto 2025

Incendio alla Caviro, il sindaco ai faentini: «Portarsi ad almeno un km di distanza»

Ecco la mappa per l’evacuazione

Caviro Incendio FaenzaÈ in corso l’evacuazione di una vasta parte della zona industriale attorno a via Convertite, dove ha sede la Caviro. Il Comune invita i cittadini a portarsi ad almeno un km di distanza dallo stabilimento in seguito a un devastante incendio divampato nella mattinata di cui si vede la colonna di fuma da diversi km di distanza.

Qui sotto le vie interessate all’evacuazione:
• Via Cantrigo
• Via Celletta
• Via Cerchia
• Via Convertite
• Via dal Prato
• Via Finali
• Via Malpighi
• Via Morgagni
• Via Murri
• Via Pacinotti
• Via Piero della Francesca
• Via Righi
• Via San Silvestro
• Via Spallanzani
• Via Ramazzini
• Via Valsalva

Per le vie più lunghe o per maggiori dettagli, consultare la mappa pubblicata qui sotto.

Evacuazione Incendio Caviro

Al momento non sono ancora noti le cause e i dettagli dell’incendio. Nell’insediamento della cooperativa Caviro sono attivi diversi rami dell’azienda che si occupa di agroalimentare in varie forme, soprattutto come distilleria.

È stato attivato un numero di telefono per l’emergenza incendio. Per informazioni o segnalazioni 0546-691349.

Aperitivo of the dead

Antropologia dell’estate ravennate

Festa Spiaggia Marina Di Ravenna

Sulla costa ravennate i bagni non si chiamano “bagno” e questa cosa, la prima volta che ci ho avuto a che fare, per me è stata quasi sconvolgente. Sentivo parlare di queste feste che di volta in volta venivano fatte “all’Obelix” o “allo Zanzibar” o “all’Hookipa”, ma dove sono questi posti, chiedevo. A Marina, mi rispondevano, che per i ravennati è un posto speci­fico.

Apro qui una parentesi, se posso. Per quelli che leggono per la prima volta la mia rubrica mensile, io vengo dalla campagna cesenate. Per noi andare a marina (a maraèna, in dialetto cesenate, che diventa maròina verso Santarcangelo) signi­fica andare al mare, generico. Per i ravennati Marina è un posto speci­fico e molto ben delimitato da un con­fine che è quasi naturale, parlo ovviamente di Marina di Ravenna. Anche qui, è dif­ficile spiegare lo sgomento, ma in senso letterale un cesenate ha dif­ficoltà a capire perché ad esempio Puntamarina, che è sia al mare che “di Ravenna”, non possa quali­ficarsi come “marina di Ravenna”. Ok, è un po’ complicato da spiegare. Mettiamola così: all’interno del vostro comune avete una Marina, che è appunto il posto dove si va al mare, e poi avete una Punta (nessuno a Ravenna la chiama Puntamarina, è uno dei tanti modi che hanno di sgamare i forestieri, se dici Puntamarina vuol dire che per orientarti a Ravenna leggi ancora i cartelli dei paesi); avete un Porto, avete diversi Lidi (se posso permettermi io ho frequentato poco Lido di Classe ma non mi sembra affatto un posto di classe, quindi proporrei di spostare il nome “Lido di classe” su Marinara, che a questo punto si staccherebbe dal resto di Marina di Ravenna, e magari proprio scambiare i nomi per confondere le idee ai jetsetter in visita), e poi avete un’altra Marina ma Ravenna la sente talmente poco sua da rendere necessario chiamarla “Marina Romea”. Chiusa parentesi.

Dicevo, dopo qualche tempo ho capito che “Obelix”, “Hookipa” e “Zanzibar” sono stabilimenti che noi avremmo chiamato “bagno Hookipa”, “bagno Obelix” e “bagno Zanzibar”. Non è una semplice differenza di convenzioni linguistiche. È uno degli incontrovertibili risultati ­ finali di un modo di approcciarsi alla materia, uno dei tanti marcatori di un modello di vita che nei decenni successivi ho imparato a conoscere piuttosto bene.

La prima cosa che ho imparato: l’estate ravennate inizia in pieno inverno, quando ti trovi a passeggiare per la città spoglia e priva di punti di riferimento (due discoteche centosei farmacie, come mirabilmente la de­finì Dante Alighieri ai tempi del suo esilio) appena dopo cena, in contesti nei quali è evidente il ritmo circadiano nordeuropeo dell’entroterra – pochi sparuti ritardatari passeggiano di fretta per via Cavour, i motorini non sfrecciano più, nessuno urla “diobò” a nessun altro. È come l’apologo della formica: stanno risparmiando energie per quello che sta per arrivare, e i primi pionieri affrontano con dedizione e perseveranza il primo sole di primavera nei primi stabilimenti balneari che aprono – veri e propri microcosmi, luoghi di culto che respirano ventiquattro ore al giorno offrendo colazioni gourmet, ristorazione d’alto livello a pranzo e a cena, aperitivi con musica, serate danzerecce e concerti, i più avanzati si pensano come luoghi di lavoro agile.

E poi inizia il calendario delle feste, i veri e propri eventi, uno o più a sera, potenzialmente vivibili come un beach movie italiano degli anni ottanta lungo quattro o cinque mesi. E poi, naturalmente, l’happy hour, cancellato dalle decisioni sciagurate delle scorse amministrazioni comunali. Tutti i forestieri, e credo anche gli autoctoni, ricordano il loro primo happy hour, l’ammassarsi di corpi nudi che sudavano alcol addosso a ragazze e singoloni estivi di dubbio valore artistico, la gente che collassava in pineta poco prima di raggranellare le forze che servivano ad accendere uno scooter, bellissime scene di estasi collettiva non troppo dissimili da certi dipinti di Bosch o da un ­film di Romero con più cassa in colonna sonora, Aperitivo of the Dead.

Ci sono regole di sopravvivenza, ad esempio sapere in quali posti puoi trovare un safe space, persone amiche, simpatia umana, spaghetti e drink a prezzi affrontabili e un campo da bocce. E usare il tutto come base per diventare estate ravennate, e spingersi sempre oltre nello spazio e nel tempo, usando un po’ del prezioso tempo della nostra spiaggia per recuperare energie che abbiamo già speso.

Ogni settimana l’estate ravennate muore e rinasce, sempre più estrema, sempre più convinta di se stessa, ­fino alla naturale data di scadenza nella terza settimana di agosto. E lì Ravenna ricomincia a crogiolarsi in una leggera e fascinosissima depressione che impone almeno un mese di stasi assoluta, niente grandi eventi, niente concerti, la possibilità di prenotare al ristorante per la sera stessa. Cadono le prime foglie, le specie più evolute di ravennate estivo si preparano ai lunghi mesi di letargo dantesco, partite al PalaCosta, colazioni in via della Lirica.

Francesco Farabegoli, cesenate trapiantato a Ravenna, scrive o ha scritto su riviste culturali come Vice, Rumore, Esquire, Prismo, Il tascabile, Not

Danni del maltempo, ancora sospesa la circolazione ferroviaria fra Lugo e Russi

Resta attivo un servizio di autobus sostitutivi

TrenoAncora sospesa la circolazione ferroviaria fra Lugo e Russi (linea Castel Bolognese-Ravenna) per i danni provocati dal maltempo all’infrastruttura ferroviaria.

I treni regionali da Bologna per Ravenna e da Bologna per Rimini (via Ravenna) percorrono, fra Castel Bolognese e Russi, il percorso alternativo “via Faenza”.

Fra Castel Bolognese e Ravenna resta attivo un servizio di autobus sostitutivi con fermate a Solarolo, Lugo, Bagnacavallo, Russi e Godo.

Flop Ravenna: perde l’ultima al Benelli e chiude settimo in serie D

Niente play-off, giallorossi condannati alla terza stagione consecutiva tra i dilettanti

RAVENNA VS LENTIGIONE
RAVENNA VS LENTIGIONE

Il Ravenna Fc perde in casa l’ultima partita della stagione (0-1 contro il Lentigione) e chiude al settimo posto nel girone D del campionato di calcio di serie D.

Un risultato deludente per una piazza importante come quella giallorossa, che in questo modo non accede neppure ai play-off, “regalandosi” per il prossimo anno la terza stagione consecutiva tra i dilettanti.

Dopo il secondo posto dell’anno scorso, per trovare un risultato peggiore bisogna tornare alla stagione 2015-2016, chiusa al 13esimo posto in serie D, da neopromossa, dopo il fallimento del 2012 che fece ripartire il Ravenna dalla Promozione.

Sindaci in allerta per una nuova perturbazione. Pronti i piani di evacuazione

Intanto sono in corso le attività di sigillatura delle crepe sugli argini

maltempo argini lavori ripristino alluvioneContinua l’opera di coordinamento dei soccorsi e di monitoraggio della situazione ad opera del Centro di Coordinamento Soccorsi in prefettura.

Per quanto riguarda gli argini, sono in corso le attività di esame e di sigillatura delle crepe rilevate sull’argine sinistro del fiume Senio, fra Comuni di Fusignano e Alfonsine e in entrambi gli argini del fiume Santerno, zona Sant’Agata.

Sulla strada provinciale 253 “San Vitale” è stato limitato il traffico ai soli mezzi leggeri nel tratto fra la rotonda di Russi e il semaforo di Boncellino, con divieto per i mezzi pesanti di attraversare il ponticello del fosso Vecchio.

Nelle prime ore del pomeriggio durante i lavori di svuotamento e ripristino a Boncellino di Bagnacavallo è stato rinvenuto un sospetto ordigno bellico. La prefettura di Ravenna ha immediatamente contattato personale dell’ 8° Reggimento Guastatori “Folgore” per effettuare un sopralluogo di verifica della natura e delle condizioni dell’ordigno, che sarà immediatamente effettuato al fine di non intralciare l’effettuazione delle urgenti lavorazioni, tuttora in corso.

In previsione di una nuova perturbazione prevista per la serata di martedì, i sindaci del territorio provinciale sono stati invitati a tenere alta la soglia di attenzione, mantenendo attivi i Centri Operativi Comunali, e ad avviare una capillare attività informativa alla popolazione sia sui rischi che sulle misure di autoprotezione da adottare, oltre che predisporre cautelativamente i piani di evacuazione laddove dovessero ripresentarsi situazioni di emergenza.

Un servizio gratuito di supporto psicologico per le famiglie colpite dall’alluvione

Attivato alla Casa della Salute di Bagnacavallo

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Boncellino

Anche l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna (dopo l’iniziativa di Faenza) ha attivato un servizio gratuito di supporto psicologico per le famiglie che sono state colpite dall’alluvione delle ultime settimane.

Il servizio è disponibile alla casa della salute di Bagnacavallo (ex ospedale di via Vittorio Veneto) lunedì e mercoledì dalle 9 alle 12.

Per informazioni chiamare il numero di telefono 0545 283072.

A Bagnacavallo si vuole tornare alla normalità: riaprono le scuole

Motopompe in azione, duecento volontari al lavoro, livelli dell’acqua in calo

Villanova Via Cocchi 5Domani, lunedì 8 maggio, riapriranno le scuole in tutto il territorio comunale di Bagnacavallo, dove proseguono a pieno ritmo i lavori del servizio tecnico di bacino, del coordinamento regionale della Protezione Civile e del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale per interventi di ripristino e di soccorso.

Sono in azione numerosi gruppi motopompa e i livelli dell’acqua si stanno sensibilmente abbassando ovunque.

Per quanto riguarda la viabilità restano ancora chiuse le provinciali Cocchi a Villanova e Sottofiume Boncellino ed è invece aperta la via Albergone a senso unico alternato (ad esclusione dei mezzi pesanti). Si raccomanda a tutti di non parcheggiare le auto in strada nelle zone maggiormente colpite, per non intralciare i mezzi di soccorso e quelli per gli interventi di ripristino e pulizia (in particolare via Boncellino e via Muraglione).

La linea ferroviaria Castel Bolognese-Ravenna è ancora interrotta nel tratto Lugo-Russi.

Nelle vie colpite dall’alluvione è possibile esporre i rifiuti direttamente in strada: saranno raccolti direttamente da Hera con servizi straordinari. Inoltre a Bagnacavallo, nel piazzale del ristorante all’Infinito e in via Teodora nel parcheggio dello skate park sono collocati due cassoni dove i cittadini possono conferire in autonomia rifiuti indifferenziati (no ingombranti o elettronici).

In due tornate, alle 9 del mattino e alle 14.30, sono stati accolti presso Palazzo Vecchio i volontari che sono poi stati dislocati dal gruppo comunale di Protezione civile in diversi punti del territorio in base alle priorità. Si sono presentate circa 200 persone, in gran parte giovani.

Il numero messo a disposizione dal Comune per richiedere interventi di supporto nei lavori di pulizia e ripristino è lo 0545 280876 (ore 8-18).

Per quanto riguarda i rimborsi, in attesa che le autorità statali competenti forniscano indicazioni specifiche, si consiglia alle famiglie e alle imprese colpite dall’alluvione di documentare il più possibile i danni subiti con foto, video e dove possibile relazioni tecniche.

Nel comune di Bagnacavallo resta in vigore l’ordinanza che impone il divieto di percorrere argini e sostare nei pressi delle opere di ripristino: è molto pericoloso e intralcia le opere di soccorso. I trasgressori, oltre a mettere a repentaglio la propria incolumità, rischiano una sanzione.

Continua la raccolta fondi avviata dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna per aiutare i territori più colpiti dall’alluvione, in particolare Bagnacavallo e Conselice. Chi vuole può fare una donazione all’Iban IT66A0627013199T20990000380, scrivendo nella causale “Raccolta fondi emergenza alluvione”.

Libri e autori di nuovo protagonisti con ScrittuRa, che compie dieci anni

La manifestazione continua l’espansione in provincia con un calendario che vede nomi della narrativa, dell’editoria e dello spettacolo. Tra gli ospiti anche Starnone, Lahiri e Cattelan

Da dieci anni, il Maggio dei libri (manifestazione nazionale nata per promuovere la lettura) è anche sinonimo di ScrittuRa, il festival diretto da Matteo Cavezzali che nel 2023 si svolge tra Ravenna e Lugo, con appuntamenti anche a Bagnacavallo, Fusignano, Cotignola, e per la prima volta con una giornata anche a Faenza.

L’appuntamento è tra il 25 maggio e il 15 giugno con una serie di ospiti da non perdere tra cui spiccano diversi nomi, come quello della scrittrice Premio Pulitzer Jhumpa Lahiri – docente di scrittura all’Università di Princeton e che è stata insignita dall’allora presidente degli Usa Barack Obama con l’ambita Medaglia Nazionale per l’Arte – i premi Strega Domenico Starnone e Francesco Piccolo, la vincitrice del premio Campiello Rosella Postorino ritornata in libreria dopo il best seller internazionale Le assaggiatrici (Feltrinelli), il maestro del noir italiano Carlo Lucarelli, Antonella Lattanzi e tanti altri tra gli autori più importanti del momento.

Non mancheranno anche personaggi dello spettacolo come il conduttore Alessandro Cattelan che parlerà della sua casa editrice Accento, ci sarà Rocco Tanica, degli Elio e le Storie Tese, che per primo ha scritto assieme a una Intelligenza Arti­ciale, e la cantautrice Malika Ayane, con 7 album all’attivo, 4 volte al Festival di Sanremo, è stata uno dei giudici a X Factor e ha interpretato Evita Peròn nell’omonimo musical e ora esordisce nella narrativa.

Protagonisti anche attori come Sabina Guzzanti, con la sua distopica ironia tra ambientalismo e fantascienza, Roberto Mercadini con il suo nuovo lavoro sull’ironia nella Bibbia (in anteprima perScrittuRa), e il regista Marco Baliani. Ci sarà spazio anche per la ­fiiosofi­a e l’impegno civile con Andrea Colamedici e Maura Gancitano di Tlon, Vera Gheno che ragionerà sull’uso delle parole, e il confronto tra due generazioni di femministe con Lea Melandri e Federica Fabrizio a Fusignano. Si parlerà di miti con Laura Pepe e di libri che ci fanno innamorare con Ester Viola a Bagnacavallo.

Come sempre ci saranno personaggi di spicco anche dal mondo dell’editoria e della comunicazione come Annalena Benini, la nuova direttrice del Salone Internazionale del Libro, Alessandro Vianello, direttore di Rai Radio1, Marino Sinibaldi, direttore del Centro per il Libro e la Lettura del Ministero della Cultura e curatore della rivista Sotto il vulcano, Alberto Rollo, editor di Mondadori, e Luca Briasco, traduttore italiano di Stephen King che terrà una lectio sul maestro del brivido al teatro Binario di Cotignola. Ospiti inoltre Irene Graziosi per la rivista culturale Lucy e Ludovica Lugli del Post per Cose spiegate bene.

Ci saranno anche personalità di spicco del mondo del fumetto come Tito Faraci, sceneggiatore di Spider-Man, Topolino e Dylan Dog; ma anche due importanti autori di graphic novel ravennati Gianluca Costantini e Davide Reviati.

Il programma si arricchirà di incontri per i più giovani curati dalla sezione Holden della Biblioteca Classense e di performance a cura del gruppo teatrale Spazio A.

Il programma completo è consultabile sul sito www.scritturafestival.com.

Il “palmarès” degli ospiti

In questi anni ScrittuRa Festival ha portato a Ravenna e dintorni scrittori e artisti di calibro internazionale, molti per la prima volta in città e ha proiettato Ravenna in una prospettiva nazionale degli eventi letterari. Ecco alcuni dei nomi più rilevanti, a cui andrebbero aggiunti molti ospiti della rassegna “Il tempo ritrovato”.
In particolare, grazie a ScrittuRa festival nelle edizioni precedenti sono arrivati autori internazionali come Luis Sepulveda, David Grossman, Jonathan Safran Foer, la Premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi, la premio Nobel Olga Tokarczuk, la premio Pulitzer Juhmpa Lahiri, il premio Oscar per la sceneggiatura Guillermo Arriaga, J.R. Lansdale, Peter Cameron, Joël Dicker, Hanif Kureishi, Clara Sànchez, Amélie Nothomb, Jonathan Coe, Petros Markaris, Maylis de Kerangal, Eshkol Nevo. A Ravenna sono passati inoltre praticamente tutti i vincitori del Premio Strega degli ultimi dieci anni: Paolo Cognetti, Walter Siti, Helena Janeczek, Nicola Lagioia, Paolo Giordano, Francesco Piccolo, Antonio Scurati, Mario Desiati, Emanuele Trevi. A questi si aggiungono poi altri nomi di chiara fama quali quelli di Gianrico Carofiglio, Dacia Maraini, Paolo Rumiz, Stefano Benni, Mauro Corona, Silvia Avallone, Stafania Auci, Simonetta Agnello Hornby, Andrea De Carlo, Lidia Ravera, Chiara Gamberale, Pino Cacucci, Carlo Lucarelli, Wu Ming, Marco Malvaldi, Marco Missiroli, Michela Marzano, Loredana Lipperini, Alessandro Robecchi, Massimo Carlotto. Accanto agli autori, sono inoltre stati ospiti musicisti come Elio, Vinicio Capossela, Francesco Bianconi, Giuliano Sangiorgi, attori come Maccio Capatonda, Pif, Elio Germano, Kim Rossi Stuart, Laura Morante, Ascanio Celestini, Marco Paolini, Ivano Marescotti: registi come Pupi Avati, Marco Tullio Giordana, firme (anche) del giornalismo come Corrado Augias, Daria Bignardi, Concita De Gregorio e filosofi quali Massimo Cacciari e Vito Mancuso.

Undici concerti dedicati al ‘600 e ‘700 italiano alla chiesetta di Ponte delle Assi

La seconda edizione della rassegna si svolge fino al 4 novembre. Un progetto per rendere omaggio all’edificio religioso di via Ravegnana

Chiesa Ponte AssiSeconda edizione della rassegna musicale Concerti all’Oratorio nel restauro oratorio Madonna di Pompei, noto come chiesetta di Ponte delle Assi in via Ravegnana a Ravenna.

Gli undici concerti saranno dedicati a musiche da camera del Seicento e Settecento italiano, sono iniziati il 6 maggio e si svolgeranno fino a sabato 4 novembre.

Il curatore della rassegna, il maestro d’organo Giovanni Andrea Luisi, ha deciso di dedicarsi a un progetto che ha coinvolto diversi artisti, con lo scopo di rendere omaggio all’edificio religioso, affidato alla parrocchia di San Paolo, e raccogliere fondi per la sua manutenzione.

Il progetto si inserisce all’interno del percorso di recupero e valorizzazione dell’oratorio: dopo il restauro completato nel luglio 2021, si è infatti avviata un’altra raccolta fondi che ha portato all’acquisto di un organo a canne che sarà protagonista dei concerti.

Il programma

28 maggio alle 21
Filippo Mazzoli (flauto), Giovanni Andrea Luisi (organo), Marina Mammarella (violino), Agide Bandini (contrabbasso)

25 giugno alle 21
Tiziano Berardi (violoncello), Cecilia Zanni (violoncello), Marina Mammarella (violino), Agide Bandini (contrabbasso)

8 luglio alle 21
Maurizia Barazzoni (soprano), Cesare Bandini (organo), Marina Mammarella (violino), Agide Bandini (contrabbasso)

6 agosto alle 21.30
Davide Mariano (organo)

13 agosto alle 21
Anna Rigotti (soprano), Gabriela Mendez (soprano) e Doralice Minghetti (organo)

10 settembre alle 21
Davide Candeloro (violino), Giovanni Andrea Luisi (organo), Marina Mammarella (violino), Agide Bandini (contrabbasso)

30 settembre alle 21
Roberto Gini (viola da gamba soprano/tenore/bassa), Patxi Montero (viola da gamba soprano/tenore/bassa), Marco Angilella (viola da gamba bassa)

8 ottobre alle 21
Luisa Cottifogli (voce), Enrico Guerzoni (violoncello)

15 ottobre alle 21
Edoardo Maria Scarafoni (oboe), Antonio Famiglietti (organo)

4 novembre alle 21
Aldo Caterina (trombone), Francesco Verzillo (trombone), duo tromboni “vox Oricalchi” Giovanni Andrea Luisi (organo)

Ai concerti è possibile sono su prenotazione. Per informazioni e prenotazioni telefonare o mandare messaggio WhatsApp al numero 388 8091315.

Manutenzione fiumi e argini, i geologi chiedono maggiori investimenti pubblici

Il presidente dell’ordine dell’Emilia-Romagna dopo l’alluvione: «Bisogna potenziare gli uffici preposti, conservare i boschi in montagna, dare spazio alle acque»

Allagamenti Maltempo 3 maggio«Ad ogni evento estremo o quasi estremo, per pioggia, si rompe un argine, questa volta più di uno. Non è un problema di cambiamento climatico. Non servono solo interventi strutturali. Serve anche potenziare gli uffici pubblici preposti alla gestione dei fiumi, degli argini, preposti alla loro manutenzione. Occorre un potenziamento di questi uffici».

Lo ha dichiarato Paride Antolini, presidente dell’ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna, che dopo l’alluvione di questi giorni lancia un appello, chiedendo maggior investimenti da parte del pubblico. «Ritorniamo a pianificare il territorio», continua Antolini, chiedendo di investire in particolare negli uffici pubblici competenti, che devono monitorare migliaia di chilometri di argini.

«Come si fanno opere di manutenzione per abitazioni e ponti – prosegue il presidente dell’ordine – bisogna fare opere di manutenzione anche per gli argini. Il fiume va studiato in tutto il suo corso, dalla foce alla sorgente e ogni settore del fiume richiede particolari interventi, specialmente in una situazione, quale siamo, di estrema antropizzazione del territorio e dove i margini di intervento sono ridottissimi. Quindi bisogna conservare le aree forestali in montagna e nella pianura bisogna cercare di dare spazio, per quanto possibile, alle acque dei fiumi, attraverso aree di laminazione, casse di espansione, allargamento degli alvei».

Grande Ferro R: storia di un’opera dimenticata, bistratta e violata

A Ravenna riemerge l’attenzione per la scultura dell’artista Alberto Burri. L’associazione Dis-Ordine spera nel ritorno definitivo alla dignità che merita

Riceviamo e pubblichiamo questa riflessione firmata dall’associazione culturale ravennate Dis-Ordine a proposito della monumetale scultura di Alberto Burri del Pala De André

«Ora che è stata annunciata per il prossimo autunno una grande mostra di opere dell’artista Alberto Burri per l’VIII Biennale del Mosaico Contemporaneo di Ravenna, riemerge il dolore per la lunga vicenda del Grande Ferro R del grande artista umbro. È la storia di una scultura monumentale da troppi decenni dimenticata, bistratta, violata: mai un’opera d’arte è stata così abusata nella storia dell’arte, frutto di una lenta e progressiva incomprensione che il suo autore, i finanziatori del tempo e gli ideatori dell’intero progetto del Pala De André non avrebbero mai potuto immaginare.

Come pochi sanno, Il Grande Ferro R, ideato e realizzato nel 1990, venne pensato e realizzato come site-specific per il complesso del Palazzo delle Arti e dello Sport Mauro De André, commissionato da Raul Gardini e inserito nel progetto degli architetti Francesco Moschini e Carlo Maria Sadich. Rispondeva alla tipica formulazione teorica dei “Progetti d’Opera” che prevedevano l’inserimento di opere artistiche pensate in modo contestuale all’oggetto architettonico e non casualmente sovrapposte a progetto concluso.

Durante gli annuali eventi fieristici Il Grande Ferro R ha ospitato al proprio interno i tavolini di una caffetteria, è stato inglobato o affiancato da tensostrutture, è servito per esporre cartelloni pubblicitari e per parcheggio di auto e camion in vendita, addirittura è servito da appoggio ai bidoni della raccolta differenziata dell’immondizia. Atti di sfregio? No, atti di non conoscenza, dunque atti di ignoranza, di dimenticanza, di mancata cura della memoria della città. Come se si decidesse di allestire una rivendita di giornali a Galla Placidia o un bar a San Vitale! Tutt’oggi restano pochi coloro che riconoscono il valore autonomo e il significato di questa vera e propria abside laica del Novecento.

Ci auguriamo che questo sia l’anno del suo definitivo ritorno alla dignità e al rispetto che merita, con quella sua ideale rievocazione di una carena di nave rovesciata, emblematicamente aperta verso i lidi, verso levante, ma anche rappresentazione di un processo nel tempo che si sostanzia nella metafora del rudere che, con quella sua linea spezzata, segna la tensione verso un’azione che non giunge a compiersi. Insomma, una profezia contemporanea di rara attualità che dobbiamo riscoprire in tutta la sua potenza comunicativa».

Ora Lido Adriano ha una Carta dei servizi, per abitanti e turisti

A cura del Cisim, con il coinvolgimento di associazioni e istituzioni attive sul territorio

Carta Servizi Lido AdrianoÈ stata presentata a Lido Adriano la Carta dei Servizi della località, risultato del lavoro del Tavolo di Comunità voluto dal Comune di Ravenna che, da anni, vede la partecipazione di tutti i servizi e delle associazioni operanti sul territorio.

La carta vuole essere un modo per guidare abitanti e turisti ai servizi alla persona e alle attività culturali, sociali, di orientamento e di animazione presenti sul territorio.

Alla creazione, curata dal Cisim, hanno partecipato: Casa della Salute del Mare, Pro Loco, Librazione società cooperativa, Il lato oscuro della costa (associazione di promozione sociale), l’associazione sportiva dilettantistica Lido Adriano, il centro sociale Il Desiderio, l’associazione di promozione sociale Amare Lido Adriano.

I luoghi indicati nella Carta, che ha anche una mappa che li localizza sono il Cisim, l’Informagiovani-Informadonna, la Pro loco, il campo sportivo, Amare Lido Adriano, il centro sociale “Il desiderio”, lo spazio sociale polivalente Agorà e la Casa della Salute del Mare.

In collaborazione con Casa delle Culture e Rete Riti, la “Carta dei Servizi” è stata tradotta in sei lingue (tedesco, francese, inglese, macedone, arabo e albenese), per soddisfare le diversità di linguaggio delle persone che abitano Lido Adriano, non solo tutto l’anno, ma anche durante i mesi estivi.

Il libretto (scaricabile a questo link) sarà a disposizione negli uffici della Pro loco di Lido Adriano e sarà distribuito nelle scuole della località.

 

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