venerdì
22 Agosto 2025

Aggiornato il piano per la ricerca di persone scomparse, 20 casi nell’ultimo anno

Il prefetto De Rosa: «Strumento flessibile e adattabile ad ogni circostanza». Nelle situazioni più complesse si attiva una cabina di regia

PrefettoApprovato in prefettura a Ravenna l’aggiornamento del piano per la ricerca delle persone scomparse: ricerche più precise e tempestività della notizia di scomparsa sono i punti principali.

Nell’ultimo anno sono state venti le persone scomparse per cui si è attiva la macchina delle ricerche e due non sono state rintracciate. Basandosi sulle esperienze passate, il piano è stato rivisto e aggiornato, grazie al contributo di tutti i rappresentanti delle forze di polizia e dei vigili del fuoco.

Il piano distingue la gestione degli interventi, la fase di allarme e l’informativa alla prefettura sulla base delle diverse tipologie di scomparsa. Nelle situazioni più complesse la prefettura potrà attivare una cabina di regia e modulare il sistema secondo i contesti operativi, gestendo i rapporti con i familiari e la comunicazione con i media.

Al piano sono allegati i vari modelli procedurali, di segnalazione e l’autorizzazione all’eventuale pubblicazione di foto e dati anagrafici della persona scomparsa.

Tutte le forze di polizia e le autorità locali saranno coinvolte nelle varie fasi del piano.

«L’obiettivo – ha affermato il prefetto Castrese De Rosa – è quello di avere a disposizione uno strumento agile, flessibile, adattabile ad ogni circostanza, implementando i mezzi e le risorse per la ricerca, coinvolgendo anche i canali di informazione».

Un ballerino di Solarolo al talent show in tv in Romania: «Se vinco aiuto i bambini»

Il 38enne Marco “Kira” Cristoferi ha cominciato a fare breakdance nelle strade del paese, si è esibito al Festival di Sanremo e a X-Factor e ora è in semifinale a Romania’s Got Talent: «Il primo premio è di 120mila euro, li userei per una struttura dove lavorare tramite la psicomotricità». L’idea è nata dall’esperienza in una comunità minorile durante la pandemia

Marco Kira CristoferiUn ballerino di 38 anni di Solarolo è in semifinale nello show televisivo Romania’s Got Talent, versione romena del programma in onda anche in Italia dove si esibiscono artisti con vari talenti e dove lo stesso 38enne performer di breakdance e parkour partecipò nel 2016. Marco Cristoferi, noto in arte come “Kira”, ha già un piano ben preciso: «Se vincessi porterei a casa un montepremi di 120mila euro che utilizzerei per aprire una struttura autonoma o trasformare la mia casa di campagna a Barbiano di Cotignola in un luogo dove si incontrano arte, ginnastica, cultura e amore».

L’idea nasce da un’esperienza vissuta durante la pandemia: «Ho lavorato in una comunità minorile e mi sono accorto dello strumento che ho in mano, che mi permette di lavorare tramite la psicomotricità sulla consapevolezza della persona stessa. Un lavoro per motivare qualsiasi fascia d’età, ma soprattutto i bambini che rendendosi conto dell’esercizio che prima pensavano impossibile, vedono manifestarsi una possibilità e mantengono questo atteggiamento in tutte le cose che affrontano nella vita quotidiana».

L’ingresso nello show romeno è arrivato su invito dei talent scout del programma. Grazie alla sua esibizione, Cristoferi ha ottenuto il pass per l’accesso diretto alle fasi finali del talent che si svolgeranno il 28 aprile e il 5 maggio. Sarà il voto del pubblico a decidere chi si esibirà nella finale del 12 maggio.

Marco Kira CristoferiMarco ha iniziato ad appassionarsi alla breakdance all’età di 14 anni, nelle strade di Solarolo, per poi passare al parkour. «La mia performance – racconta – nasce quando si ha un’irrequietezza, per qualunque situazione, che butta a terra. L’unica energia su cui si può contare in quel momento è l’ignoranza della vita, l’impeto che la vita stessa ha e che permette di tornare su con molta più energia. Bisogna cercare di essere il proprio miracolo, attraverso le scelte e gli sforzi che si fanno».

Per Cristoferi, come detto, questa non è la prima esperienza in televisione: nel 2016 arrivò terzo a Italia’s Got Talent. «Come concorrente – afferma –, oltre a queste due partecipazioni, non ho preso parte ad altre trasmissioni. Come professionista, invece, mi sono esibito in varie occasioni come Festival di Sanremo, Amici, X-Factor, Eurovision Song Contest e altre».

Il lavoro ha portato il 38enne a spostarsi spesso: «Ho avuto la fortuna di vedere tanti luoghi e mi sono reso conto che casa è il posto più bello che ci sia. Adesso vivo a Barbiano e mi sposto solo per fare lavori irrinunciabili o di spettacolo». Le tempistiche televisive non sono facili da reggere e per ora Cristoferi ha deciso di concentrarsi su spettacoli nel privato. «Ho tante date singole in programma come performer. Di recente – spiega il ballerino – sono stato anche in Arabia Saudita per il Saudi Tour. Oggi sono disposto a fare qualsiasi cosa pur di riuscire a realizzare il mio progetto educativo, indipendentemente dalla vittoria al talent».

 

Raccolta fondi per il nuovo albergo che occuperà 20 giovani in condizioni fragili

L’Albergo del Cuore aprirà a Ravenna a fine 2023 con dieci stanze: per sostenere il progetto della cooperativa San Vitale si possono prenotare cene al bistrot o soggiorni da gustare e godere quando sarà in funzione

Procedono spediti i lavori di ristrutturazione dell’immobile al 42 di via Rocca Brancaleone a Ravenna che ospiterà l’Albergo del Cuore, il progetto di turismo sociale di cui è titolare la cooperativa San Vitale che vedrà l’inserimento di 20 giovani in condizione di fragilità in percorsi formativi e professionalizzanti. L’apertura al pubblico della struttura ricettiva da 10 stanze è prevista per la fine del 2023 e per accompagnare questi ultimi mesi di lavoro è stato lanciato il nuovo sito web dell’albergo con una campagna di raccolta fondi. Chi volesse già da ora sostenere il progetto può regalarsi una cena nel bistrot e potrà usufruirne una volta che l’attività sarà avviata. Qualche mese prima dell’apertura al pubblico dell’albergo, il sito sarà implementato e sarà possibile prenotare online le stanze, magari donando a qualcuno un soggiorno nella struttura.

«Il sito è stato sviluppato insieme allo studio di consulenza Romboli Associati ed è pensato per presentare al pubblico il progetto di ristrutturazione in ogni suo dettaglio – dice la presidente Romina Maresi -. Al suo interno si possono trovare sia informazioni relative all’organizzazione delle stanze e degli altri servizi, come ad esempio il bistrot e lo shop enogastronomico, sia relative agli aspetti di rigenerazione urbana e di impatto sociale».

L’Albergo del Cuore si è dotato anche di un logo rinnovato: una chiave a forma di cuore che rimanda ai valori di comunità, accessibilità e inclusione, per una struttura progettata per rimuovere le barriere architettoniche e culturali che limitano la permanenza a Ravenna di turisti con disabilità o esigenze speciali (famiglie con bambini autistici, ad esempio).

«Con questo albergo – continua Maresi – siamo passati dal concetto di “struttura fisicamente accessibile” a quello più inclusivo di “ospitalità accessibile”, che si realizza attraverso un’accoglienza senza stereotipi, prevede servizi personalizzati ed allestisce gli spazi per garantirne la massima fruibilità senza nulla togliere allo stile e al design».

I cittadini possono dare opinioni sulla mobilità con un questionario online

La raccolta delle esigenze e criticità sulle abitudini di spostamento serviranno per realizzare il piano urbano della mobilità sostenibile

Pista Ciclabile 600x400Residenti e frequentatori abituali del territorio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna possono esprimere la propria opinione sui temi salienti della mobilità del territorio, con particolare riferimento alle abitudini di spostamento, alle esigenze e alle criticità percepite anche dai soggetti maggiormente vulnerabili, quali studenti e anziani. L’indagine con un questionario online compilabile entro il 20 marzo 2023 fa parte del percorso partecipativo per la definizione del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) della Bassa Romagna

Si tratta di uno strumento di pianificazione territoriale di lungo periodo il cui obiettivo è quello di migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema della mobilità declinato in tutti i modi e le forme di trasporto, favorendo lo sviluppo delle modalità più sostenibili. Si tratta quindi di uno strumento cardine verso una mobilità a basso impatto. Il compito del Pums sarà quindi quello di definire le strategie di pianificazione riguardanti il futuro della mobilità sostenibile, del trasporto pubblico, della ciclabilità e della pedonalità, della sicurezza nella circolazione, del miglioramento dell’accessibilità, del trasporto merci e della regolazione del traffico nelle aree urbane.

Il questionario è propedeutico a un percorso partecipativo che si svilupperà nelle prossime settimane, in quanto la definizione del Pums prevede un confronto continuativo e dinamico con i cittadini e i portatori di interesse del territorio: si tratta infatti di un piano in cui al centro non vi sono le infrastrutture, ma i comportamenti di mobilità e gli stili di vita e ha come finalità il benessere socio-ambientale dell’intera comunità.

Ecco gli stradelli senz’auto, «quasi pronti» per Pasqua. Le FOTO dal cantiere

Il nostro sopralluogo a Marina e Punta. Il “direttore creativo” del progetto Parco Marittimo: «Il nostro intervento vuole favorire l’evoluzione della natura»

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Un rendering del Parco Marittimo

Il sindaco lo ha definito «il più grande intervento di riqualificazione turistica mai stato fatto a Ravenna, almeno da quando sono state create le pinete». Un investimento da 17 milioni di euro complessivi che entro il 2026 dovrà trasformare i 35 chilometri di costa dei lidi ravennati.

Già quest’anno, però, si vedranno i primi risultati, attesi da tempo, a Marina di Ravenna e Punta Marina, dove sono in corso i lavori del primo stralcio del progetto Parco Marittimo, ossia la riqualificazione degli stradelli retrodunali dei bagni e delle pinete che caratterizzano le due località. Si tratta di un primo intervento da oltre 6 milioni di euro (è notizia recente la spesa aggiuntiva di quasi 300mila euro rispetto ai 5,8 milioni dell’appalto), finanziati in gran parte da un bando regionale sui “waterfront”.

La vera rivoluzione, in questo caso, soprattutto per i ravennati più “abitudinari”, è rappresentata dal fatto che in spiaggia (fatta eccezione per i mezzi per disabili e alcuni a servizio degli stabilimenti) non si potrà più entrare in auto, né tantomeno parcheggiare. Sono quasi 2mila i posti auto stimati che andranno persi. E che saranno compensati da quelli nei parcheggi scambiatori già esistenti (in parte ampliati) e soprattutto da più corse del bus navetta.

A fronte di questa perdita, però, gli stradelli di accesso e la passeggiata che corre sul retro degli stabilimenti balneari potranno essere totalmente riqualicati, all’insegna della natura. Nonostante le proteste di questi giorni degli ambientalisti (Italia Nostra parla di «devastazione ambientale della pineta» in riferimento a quelle che il Comune chiama «opere di taglio e diradamento»).

«Per rivitalizzare la pineta è necessario farci entrare luce – spiega quello che è una sorta di “direttore artistico” del progetto, Antonio Stignani, agronomo specializzato in architettura del paesaggio che rappresenta il gruppo di imprese che ha vinto il concorso di progettazione – così da permettere ai semi di crescere e di avviare il rinnovamento della pineta stessa». Sono 55mila le piante che verranno complessivamente piantate, contro le 1.500 eliminate, sottolinea l’assessora competente del Comune, Federica Del Conte.

La pineta, però, al momento non è al centro dei pensieri degli imprenditori balneari, impegnati (chi non ha già aperto il proprio ristorante) nei lavori propedeutici alla riapertura di Pasqua e preoccupati di quanto possa danneggiarli un cantiere in quei primi giorni di aprile. A tranquillizzarli è ancora l’assessora Del Conte. «Abbiamo previsto di arrivare a Pasqua con la sistemazione degli stradelli e dei tratti di pista ciclo pedonale in terra solida. E stiamo lavorando per garantire questa sistemazione a tutti gli stabilimenti interessati dai lavori, per evitare loro disagi».

Più nel dettaglio: il percorso ciclopedonale che praticamente dal primo bagno all’altezza del centro di Marina arriverà fino alla rotonda al termine di viale Colombo di Punta Marina – lungo circa 5 chilometri – in queste settimane è stato battuto, scavato e in gran parte terminato, come abbiamo potuto constatare anche noi stessi durante un sopralluogo il 7 marzo (qui sopra una gallery completa di quel giorno). Sono ora in corso gli interventi per i cosiddetti “sottofondi” dei percorsi, in modo da renderli stabili, prima di passare alla stesura appunto della terra solida, che costituirà il materiale di oltre metà dell’intervento. Il resto sarà in legno, con passerelle sopraelevate di pochi centimetri (su tronchi in castagno in parte già installati) da realizzare anche per preservare le aree naturali.

La parte in terra solida (sorta di cemento ma del tutto naturale, color sabbia) che verrà completata entro Pasqua è quella di fronte agli ingressi degli stabilimenti, per evitare disagi, mentre per gli stradelli di collegamento con la viabilità stradale (oggi praticamente chiusi al pubblico) c’è ancora un ragionamento in corso.

Nel frattempo sono già stati installati i primi lampioni per l’illuminazione, che verrà completata con il passare delle settimane, mano a mano che arriveranno i materiali, in un periodo particolarmente complicato per i cantieri in questo senso. Al momento ne sono stati installati (a venti metri circa di distanza uno dall’altro) i primi cento e altri cento sono in arrivo.

Per quanto riguarda invece gli arredi, come le finiture del percorso e le aree di sosta con le sedute, saranno completati con calma, durante la stagione o al termine della stessa.

«Sono soddisfatto – commenta ancora Stignani – inizio a vedere nella realtà quello che ci immaginavamo nel progetto. Voglio sottolineare però ancora una volta come il nostro sia un intervento che ha l’obiettivo di avviare un processo di evoluzione della natura e che quello che vedremo quest’anno sarà diverso tra uno, due, dieci anni. Difficile farlo capire a un occhio inesperto, che è un progetto in continua evoluzione».

La cronistoria. La riqualificazione dei cosiddetti stradelli retrodunali dei lidi ravennati è un tema di cui le amministrazioni locali parlano da ormai quindici anni. Il primo a provarci sul serio fu l’ex sindaco Fabrizio Matteucci – e in particolare l’allora assessore comunale, oggi regionale, Andrea Corsini – con un concorso di idee bandito nel 2010 (in quel caso però solo per il tratto Marina di Ravenna-Punta Marina), corrispondendo circa 40mila euro complessivamente ai due progetti vincitori, che però erano rimasti solo idee sulla carta, essendo poi venuti a mancare i finanziamenti necessari alla sua realizzazione. Nel 2017 il concorso di progettazione del sindaco Michele de Pascale, che aveva individuato nel cosiddetto “Parco Marittimo” uno dei progetti principali del suo primo mandato. L’obiettivo iniziale era infatti quello di poter partire con i lavori nel 2019, si disse nel febbraio 2018. Obiettivo però che già pochi mesi dopo slittò al 2020, con il progetto definitivo approvato nel luglio del 2019. L’arrivo della pandemia e un ricorso della ditta esclusa dall’appalto hanno però fatto ritardare ulteriormente i tempi. Fino all’annuncio, con tanto di foto, dell’avvio del cantiere nell’ottobre 2021 e l’obiettivo di terminare il primo stralcio (quello di cui parliamo nel pezzo principale di queste due pagine, relativo a Marina di Ravenna e Punta Marina) entro fine 2022 (prevedendo, come è poi successo, la sospensione dei lavori durante la scorsa stagione balneare). Il cantiere in realtà fu invece subito sospeso per ripartire il 14 febbraio, definendo come nuovo termine per l’ultimazione il 26 gennaio scorso. Nelle ultime settimane la nuova proroga, con la conclusione definitiva del primo stralcio programmata ora in autunno, ma con la maggior parte delle lavorazioni che saranno terminate in queste settimane, per proseguire durante l’estate solo con quelle meno impattanti.

Al parco uno spazio per attività sportive cinofile. Un bando per trovare il gestore

Entro il 7 aprile le domande per avere in concessione una parte del parco in via Tarroni

Cane Che CorreUna porzione del parco pubblico di via Tarroni a Bagnacavallo, nella zona artigianale/industriale a est del centro abitato, verrà destinata allo svolgimento di attività e discipline cinofile. L’ha deciso il Comune che intende procedere all’affidamento in concessione del servizio integrativo di pulizia e manutenzione dell’attigua area destinata allo sgambamento cani e di una residua porzione del parco. Il bando, al quale possono partecipare sia associazioni che privati, sarà pubblicato sul sito web del Comune dove è a disposizione tutto il materiale utile. Le offerte dovranno giungere entro le 12 del 7 aprile 2023.

«Il nuovo bando – spiega l’assessora ad Ambiente e Gestione del territorio Caterina Corzani – riguarda il servizio di attività sportiva cinofila, di educazione cinofila e di rispetto degli animali in via Tarroni: un’attività che in passato ha avuto un’esperienza positiva e che contiamo di riaffidare, anche in un’ottica di vitalità di una parte dell’area cittadina. Verranno valutati i progetti che, oltre alla disponibilità alla manutenzione di tutta l’area, proporranno un progetto di promozione di un corretto rapporto con l’animale ed eventuali collaborazioni specialistiche con medici veterinari ed esperti del settore. Confidiamo diventi un luogo bello per gli amici a quattro zampe, utile alla loro cura e un luogo di incontro e di socializzazione per i proprietari».

Marina di Ravenna, torna il festival Beaches Brew. Con 13 artisti internazionali

Annunciati i primi protagonisti della rassegna del bagno Hana-Bi, in programma dal 5 all’8 giugno

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Un’immagine dall’edizione 2017 del festival Beaches Brew scattata da Francesca Sara Cauli

Torna da lunedì 5 a giovedì 8 giugno a Marina di Ravenna il festival musicale Beaches Brew, che quest’anno celebra la decima edizione (sempre a ingresso gratuito).

Nato nel 2012 sulla spiaggia dell’Hana-Bi, dalla sinergia del team di Bronson con un pool di curatori diviso tra Olanda e Stati Uniti, Beaches Brew ha saputo affermarsi negli anni come uno dei “boutique festival” più amati e partecipati, punto di riferimento per quanto riguarda la sperimentazione e i nuovi suoni nel panorama italiano e internazionale.

Sono 13 gli artisti in cartellone, da 12 diversi paesi del mondo, per una line-up tutta internazionale, in attesa di un secondo annuncio che prevede anche il contingente italiano: dall’’R&B intimo e sperimentale della producer losangelina Liv.e, il cui secondo disco Girl in the Half Pearl è Best new album di febbraio per Pitchfork, alle sperimentazioni tra calypso ed elettronica occidentale dell’angolana Pongo, nuova diva del Kuduro (genere di musica dance elettronica nato negli anni 80 in Angola dal mix tra musica locale e europea); dall’alt-folk rituale contaminato con la drone music degli irlandesi Lankum, prodotti da Rough Trade, a Billy Woods, icona del rap underground dell’east coast; la miscela di pop, ambient e sperimentazioni della violoncellista guatemaleteca Mabe Fratti, che ha saputo valorizzare la lunga esperienza nella scena impro di Città del Messico; l’innovativo progetto Slauson Malone 1, a cavallo tra pop music e performance, firmato dall’artista e musicista americano Jasper Marsalis, figlio del grande trombettista jazz Wynton; il country rock psichedelico della Rose City Band, creatura del visionario chitarrista di Portland Ripley Johnson; gli olandesi in rampa di lancio Nusantara Beat, con la freschezza del loro approccio psych folk band ispirato alle canzoni tradizionali indonesiane degli anni 60 e 70; il beat propulsivo del trio sudafricano Phelimuncasi e del loro gqom, una potente miscela di house music nata nelle periferie di Durban nei primi anni 2010; il duo londinese O., che dalla sua base-studio di Peckham (sede di una delle comunità artistiche più attive della capitale inglese) ha portato a nuova forma l’accoppiata sax/batteria grazie all’utilizzo di pedali, amplificatori e strumenti digitali; infine, le sperimentazioni tra garage, post-punk e shoegaze del neozelandese Dion Lunadon, chitarrista e cantante dei The D4 e istrionico bassista degli A Place To Bury Strangers, e il songwriting a tinte classiche, tra vene dark e aperture melodiche luminose, della cantautrice di Philadelphia Rosali.

L’artwork originale della X edizione di Beaches Brew è opera di Davide Bart Salvemini, illustratore e digital artist con base a Bologna.

Info sul sito beachesbrew.com e sui canali social del festival.

Alla Classense un’esposizione su Romolo Conti, capo ingegnere del Comune

In biblioteca una ricostruzione con documenti dell’archivio storico che mette in risalto lo scenario della seconda metà dell’Ottocento a Ravenna

23 03 09 Immagine Conti 2Progettista di palazzi su commissioni private, ingegnere del Genio Civile e poi capo ingegnere del Comune di Ravenna: Romolo Conti (1832-1908) ebbe un ruolo di primo piano nei lavori per la città di Ravenna e il territorio ravennate nella seconda metà del XIX secolo. Alla vita e all’opera di Conti è dedicata una mostra alla biblioteca Classense di Ravenna che inaugura il 16 marzo e resterà visitabile fino all’8 aprile: “Fra le bonifiche del territorio e i lavori alla Tomba di Dante” è il richiamo nel titolo dell’esposizione curata da Claudia Foschini, responsabile dell’Archivio storico comunale.

Alle 17 del giorno di inaugurazione si terrà la prima delle visite guidate già programmate. Visite guidate su prenotazione 16, 18, 25 marzo e 4 aprile, telefonando allo 0544.482112. Orari: lunedì 14 – 19, da martedì a sabato 9 – 18.30; chiuso domenica, lunedì mattina e festivi.

La mostra ha come obiettivo non solo di dare un saggio delle vaste competenze dell’ingegnere, faentino di nascita e ravennate d’adozione, ma anche di proporre spunti di studio e ricerca su Conti e sulla Ravenna tra fine Ottocento e inizio Novecento.

Sono in mostra i documenti dell’Archivio storico comunale – in questo caso soprattutto i progetti di Romolo Conti – assieme ad opere a stampa e manoscritte conservate nei fondi della biblioteca Classense, in un intreccio inscindibile di percorsi di ricerca e memoria.

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38 – Main

Il percorso si sviluppa nelle sezioni dedicate alle notizie sulla sua vita, alle opere giovanili, ai lavori per la sistemazione della zona dantesca e alla scoperta delle ossa di Dante e prosegue con i lavori per il completamento della Darsena, con il progetto del cimitero monumentale di Ravenna, con le bonifiche e le pinete e con numerose altre imprese nel territorio comunale.

La conservazione e la messa a reddito delle pinete furono argomenti ai quali Conti dedicò uno dei suoi testi e si inseriscono in un altro suo ambito di competenza, quello degli studi sull’agricoltura e sulle bonifiche.

Proprio per le sue competenze in campo agronomico nel luglio del 1899 fu il primo presidente del Consorzio Agrario Cooperativo ravennate, che aveva lo scopo di favorire l’acquisto e la distribuzione di beni materiali e di strumenti per i soci e conseguentemente di favorire lo sviluppo di tecniche agronomiche innovative e più produttive.

La questione dei terreni comunali e delle pinete sono un aspetto imprescindibile del territorio ravennate di quegli anni, e infatti la gestione delle pinete diventerà presto oggetto dell’interesse di altre importanti personalità come Luigi Rava, al quale Conti era legato da parentela, e Corrado Ricci. E infatti sia Rava che Ricci conservano nelle loro biblioteche le opere di Romolo Conti.

23 03 09 Progetto Cimitero ContiLo stesso Ricci intrattenne con Romolo Conti una trentennale, proficua corrispondenza sulle questioni ravennati e sulle attività dell’Accademia di Belle Arti, di cui il capo ingegnere fu segretario e animatore per diversi anni.

Alla mostra si associano anche un ricco percorso virtuale, visitabile sul sito della Classense e un catalogo, in vendita nel bookshop della biblioteca.

Capitale italiana del libro: Lugo battuta da Genova in finale

Il sindaco Ranalli assicura che proseguirà la promozione della lettura e accetta l’invito del capoluogo ligure per collaborare

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Un momento della proclamazione che si è svolta online

La capitale italiana del libro per il 2023 è Genova che batte le altre cinque finaliste tra cui Lugo. Questa mattina, 9 marzo, al ministero della Cultura si è svolta la cerimonia di assegnazione del titolo. Le altre città rimaste in lizza erano Firenze, Nola, San Quirico d’Orcia e San Salvo. Il sindaco di Lugo, Davide Ranalli, ha già accolto l’invito del collega ligure per collaborazioni. Il progetto della città vincitrice verrà finanziato con 500mila euro dalla Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore erogati tramite il Centro per il libro e la lettura.

Ranalli assicura che proseguirà l’impegno per la promozione della lettura e la valorizzazione delle istituzioni culturali del Comune, dalla biblioteca Trisi a tutte le altre: «Sono stati mesi entusiasmanti che ci hanno permesso di stringere ancora di più relazioni forti e importanti con tutti coloro che hanno partecipato a questa sfida con noi. Li ringrazio tutti assieme ai colleghi dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e permettetemi un grandissimo ringraziamento al gruppo di lavoro dell’Amministrazione che ha lavorato sul dossier e sulla candidatura, coordinato dall’assessora Anna Giulia Gallegati. Ringrazio anche la Regione Emilia-Romagna e l’assessore Mauro Felicori che ci hanno sostenuto fin dall’inizio oltre all’Università di Bologna, al Comune e alla Provincia di Ravenna e alla biblioteca Classense per l’affettuosa condivisione di questo percorso. E complimenti alla città di Genova che è la nuova capitale italiana del libro. Ho ascoltato con attenzione le parole del sindaco Bucci e il suo invito a tutte le città finaliste a collaborare insieme, siamo ovviamente disponibili».

L’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, ha commentato così: «Chi ha il coraggio di mettersi in gioco vince sempre, in ogni caso e con qualsiasi esito. Complimenti al comune di Genova che sarà capitale del libro, ma mi congratulo altrettanto, e se possibile anche di più, con il comune di Lugo per averci creduto ed averci provato sino all’ultimo. Ringrazio il Sindaco e tutti coloro che si sono impegnati in questa avventura, che valeva certamente la pena di essere affrontata. Siamo stati al loro fianco e continueremo ad esserlo nell’impegno comune per la promozione della lettura».

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha dato questa motivazione per l’assegnazione del premio: «Per l’ampiezza e l’organicità della sua proposta culturale la città di Genova è stata all’unanimità individuata come “Capitale Italiana del Libro 2023” pur in presenza di altri progetti qualitativamente elevati e meritevoli di attenzione. La scelta ha tenuto presenti i programmi di valorizzazione e integrazione tanto dell’articolato sistema bibliotecario del territorio comunale quanto, più in generale, delle collezioni e del patrimonio storico, artistico e letterario attraverso iniziative che vanno dalle visite virtuali delle strutture bibliotecarie alle mostre temporanee, dalle attività formative del corpo docente al coinvolgimento di giovani e anziani nei programmi di lettura. Sono state anche apprezzate iniziative già consolidate – dal Festival della Storia a quello della Scienza fino alle mostre dell’editoria e alle fiere del libro – che contribuiscono a rendere il libro anche strumento di crescita civile e di integrazione sociale. In particolare poi è stata apprezzata la capacità di “fare sistema” attraverso il ricorso ad energie pubbliche e private in grado di contribuire alla realizzazione di un programma idoneo a generare un ritorno per la città sia di immagine sia in termini economici».

La Giuria, nominata dal Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, è composta dal professor Francesco Perfetti (presidente), Gerardo Casale, Pietro De Leo, Giuseppe Luigi Parlato e Michela Zin.

Lei ritratta: «Lo provocavo». Assolto l’ex accusato di violenza, donna indagata

La procura aveva chiesto una condanna a due anni per episodi come minacce di morte e il lancio di un cellulare contro il volto, ora potrebbe esserci una denuncia per falsa testimonianza

Violenza SessualeIn tribunale a Ravenna un uomo di 38 anni è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale «perché il fatto non sussiste» dopo che l’ex compagna ha minimizzato le dichiarazioni rilasciate in precedenza e ora la donna potrebbe essere indagata per falsa testimonianza. La procura infatti ha chiesto la trasmissione degli atti per valutare una denuncia dopo che aveva chiesto una condanna a due anni per il 38enne, convinta che le aggressioni fisiche si fossero effettivamente verificate. La notizia è riportata da Il Resto del Carlino nell’edizione odierna, 9 marzo.

La donna si era anche rivolta a Linea Rosa, l’associazione che si occupa di violenza di genere e assiste persone vittime di abusi, e nel corso del procedimento in aula ha ritrattato la sua esposizione: si sarebbe tratto solo di litigi e spesso provocati dal suo atteggiamento provocatorio nei confronti del compagno. L’accusa invece contestava episodi come minacce di morte, insulti sessisti, tirate di capelli e schiaffi fino al lancio di un cellulare contro il volto della donna.

Anche il rigassificatore di Piombino verso Ravenna. I 5 Stelle: «Il Comune dica no»

Dalla Toscana rimbalza la notizia del trasferimento in Adriatico. Il sindaco chiede rispetto

BW Singapore Bird View 2 1Dalla Toscana continuano a giungere notizie sul possibile trasferimento del rigassificatore di Piombino (nel 2026, dopo tre anni, come stabilito dagli accordi territoriali) al largo di Ravenna, che così ne potrebbe ospitare due. È questa la soluzione a cui starebbe lavorando la società Snam.

A rivelarlo, parlando coi giornalisti a margine dell’ultima seduta del consiglio regionale, è il governatore della Toscana e commissario al rigassificatore, Eugenio Giani: «So che Snam si sta indirizzando su soluzioni che, proprio per preservare il carico di dialettica che si è accumulato sulla questione del rigassificatore a Piombino, portino la piattaforma offshore sull’Adriatico».

Il sindaco Michele de Pascale, interpellato dai quotidiani in edicola oggi (9 marzo), dice di non aver ricevuto nessuna richiesta dal Governo e chiede rispetto per Ravenna.

Tra le prime reazioni quella di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle in Emilia-Romagna: «Sarebbe necessario che il Comune, direttamente coinvolto, chiarisse una volta per tutte la propria posizione sull’eventualità di ospitare un secondo impianto. Continuare a far finta di nulla limitandosi a dichiarare che al momento non esiste nessuna richiesta ufficiale, così come è successo durante la seduta di Commissione della scorsa settimana, è un atteggiamento poco trasparente nei confronti dei cittadini e che non fa presagire nulla di buono».

«Le notizie di stampa uscite in queste ore – continua Piccinini – ci preoccupano, ma ci preoccupa ancora di più la mancanza di una posizione chiara da parte delle istituzioni coinvolte, a partire dall’amministrazione ravennate. Anche perché dire di sì anche al rigassificatore di Piombino, dopo l’ok a quello di Punta Marina, sarebbe una scelta che andrebbe nella direzione diametralmente opposta a quella tracciata dalla transizione ecologica ed energetica che dobbiamo percorrere al più presto. Continuare, invece, ad investire tempo prezioso e risorse sul gas è un errore che non possiamo permetterci e che rischiamo di pagare a caro prezzo. Ravenna dica no al secondo rigassificatore».

Malore nella notte su una barca al largo, pescatore soccorso dalla guardia costiera

Richiesta di soccorso via radio, la motovedetta è partita con il personale del 118 a bordo

07042017 DSC 3259Mentre lavorava a bordo di un peschereccio è stato colto da un malore ed è servito l’intervento della guardia costiera per i soccorsi. È successo alle 3 dell’8 marzo al largo di Cervia. La chiamata di emergenza è pervenuta alla sala operativa della capitaneria via radio da parte del comandante di un peschereccio che si trovava a circa 9 miglia nautiche (oltre 16 chilometri) dalla costa. Il personale del 118 si è imbarcato sulla motovedetta della capitaneria, per garantire un intervento più rapido ed assicurare da subito l’assistenza necessaria al paziente.

Alle 4 del mattino la motovedetta CP 328 ha intercettato il peschereccio e l’equipaggio insieme al personale del 118 ha provveduto a trasbordare il marittimo, stabilizzato sulla barella, cui il medico ha prestato le prime cure. Non facili, ma rapidamente portate a termine con successo, le operazioni di trasbordo in alto mare, a causa del rollio delle due imbarcazioni accostate. Poco prima delle 4.30 il marittimo è stato caricato su una ambulanza in porto a Ravenna.

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