La segnalazione arriva dal figlio Ivan: «Si tratta di un atto mirato con precisione»
Sfregio da parte di alcuni vandali alle due targhe che intitolano al docente Augusto Simonini il ponte tra ferrovia e Darsena a Ravenna. La segnalazione arriva dal figlio Ivan, noto editore ravennate. «Devo mio malgrado segnalare che alcuni vandali – queste le sue parole – hanno reso illeggibili le due targhe toponomastiche, sia quella collocata tra Rocca Brancaleone e Darsena, sia quella collocata tra Mausoleo di Teodorico e Centrocittà».
«Si tratta di un atto mirato con precisione. Ce lo dice la dinamica dello sfregio: in entrambe le targhe – continua a spiegare il figlio – si è prima cancellato con vernice bianca il cognome “Simonini”, per poi scrivere il vocabolo “Re” con uno spray nero».
«Un ponte di tale rilevanza – conclude, invitando le forze dell’ordine a indagare -, anche solo in funzione di controllo del traffico, non dovrebbe essere privo di telecamere».
Augusto Simonini (1921-2021), originario di Castelvetro da Modena, è stato pedagogista, storico, filosofo del linguaggio e docente a Ravenna. Sono stati gli alunni della IV B dell’istituto Magistrale Margherita di Savoia di Ravenna, dell’anno scolastico 1971/72, a proporre al Comune l’intitolazione del ponte all’ indimenticato professore, nel cinquantesimo anniversario della maturità, d’intesa con il figlio Ivan.
Ultimo appuntamento della rassegna letteraria sabato 14 gennaio alle 11 alla Classense: lo scrittore pugliese presenterà il suo romanzo “La regola del bonsai” in un dialogo con Matteo Cavezzali
La rassegna letteraria “Il Tempo Ritrovato” arriva all’ultimo appuntamento. Sabato 14 gennaio alle 11 alla biblioteca Classense di Ravenna sarà ospite Carlo D’Amicis che dialogherà con Matteo Cavezzali, curatore della rassegna. Lo scrittore pugliese, finalista al Premio Strega, è anche autore e conduttore di Fahrenheit su Rai Radio3 ed è autore di Quante Storie su Rai3. Il suo ultimo romanzo è La regola del bonsai (Mondadori), la storia del nipote di Hitler.
I curatori della rassegna descrivono così il libro di D’Amicis: “A sette anni, mentre assiste con il padre Rudolf allo sbarco del primo uomo sulla luna, Werner Wolf viene a sapere qualcosa che gli cambierà la vita per sempre: sua madre Klara è il frutto segreto della relazione tra Eva Braun e Adolf Hitler. L’inevitabile conseguenza è che Werner ha avuto in sorte come nonno il più esecrabile criminale della storia. La sua vita diventa così un’impossibile fuga da se stesso. La regola del bonsai è un romanzo tragico e al tempo stesso ironico, scandito da un’azione incalzante e innervato di simboli, che ribalta le prospettive abituali intorno alla memoria suggerendo la necessità di un’elaborazione del passato in grado di farci entrare in modo nuovo nel futuro”.
Appuntamento sabato 14 gennaio con le Fecce Tricolori e membri di altre band locali
Sabato 14 gennaio dalle ore 21.30 al Bronson di Madonna dell’Albero si svolgerà una serata in ricordo di Titta, a due anni e mezzo dalla morte dell’artista ravennate di rock demenziale.
Dal vivo la band che ha accompagnato Titta durante tutto l’arco della sua carriera solista, le Fecce Tricolori, con ospiti che canteranno una selezione dei brani più amati e conosciuti del “Dottore dell’Amore”.
Telepippa, Gigi lo spacciatore, Pane e prosciutto sono solo alcuni dei pezzi in scaletta, apprezzati da due generazioni di fan.
Sul palco ci saranno membri di diverse band: Spaventapassere, Santini, Hernandez & Sampedro, Urban Level, Strada Statale 16, oltre alle Fecce Tricolori.
L’ingresso è a offerta libera e il ricavato sarà devoluto in beneficenza.
Per informazioni contattare il numero 333 2097141.
Un’iniziativa del comitato Spasso in Ravenna, in collaborazione con la coop San Vitale
Tra poche settimane sarà attivato un nuovo servizio pensato per gli esercizi pubblici e i punti vendita attualmente aderenti a Spasso in Ravenna, il comitato creato per promuovere e stimolare la comunità commerciale del centro storico dalle associazioni di categoria Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, oltre che dal Comune.
Grazie alla collaborazione ormai consolidata con la cooperativa San Vitale, il comitato metterà infatti a disposizione un mezzo per la consegna porta a porta di materiale promozionale e informativo.
Con cadenza mensile, a partire indicativamente da fine gennaio, una cargo bike si muoverà fra le vie di Ravenna per consegnare a tutti i commercianti il materiale informativo utile per tenere aggiornati sia i titolari degli stessi punti vendita che la loro clientela, oltre che per fornire preziose informazioni e anticipazioni sulle iniziative in previsione nelle settimane successive.
La cargo bike messa a disposizione dalla Velostazione di Ravenna e guidata dai volontari della San Vitale, dispone infatti di un ampio vano di carico tra il manubrio e la ruota anteriore, consentendo in questo modo il trasporto del materiale promozionale in maniera ecosostenibile e veloce anche nelle vie cittadine.
L’episodio fra due uomini legati da unione civile: la vittima colpita al capo forse da una roncola, fermato un 68enne che si era allontanato da casa
Un pensionato di 68 anni residente a Massa Lombarda è sospettato di tentato omicidio per un colpo inferto alla testa del compagno convivente, un 50enne con cui è legato da unione civile, nella serata del 3 dicembre scorso. Tra le ipotesi al vaglio della procura (pm Monica Gargiulo) c’è anche il ricorso da parte dell’aggressore a un medicinale, forse un calmante mescolato al cibo, per stordire la vittima. Che è però riuscita a uscire di casa per raggiungere l’ospedale e chiedere aiuto facendo così scattare l’intervento dei carabinieri che hanno fermato il 68enne allontanatosi a sua volta dall’abitazione. La vicenda è emersa solo oggi, 8 gennaio, dalle pagine de Il Resto del Carlino. Il colpo al capo sarebbe stato inferto con un oggetto pesante e contundente, forse una roncola. L’ultracinquantenne, medicato in ospedale, è stato dimesso con prognosi iniziale di 20 giorni.
Nuove regole per gli stalli gialli numerati per residenti e lavoratori
Dal primo gennaio le persone aventi i requisiti possono presentare domanda per abbonamenti per posti auto riservati nel centro di Bagnacavallo in qualsiasi periodo dell’anno con le modalità indicate nelle disposizioni pubblicate sul sito istituzionale. Non ci saranno quindi più bandi specifici essendo ora sufficiente presentare l’apposita domanda per via telematica oppure consegnarla a mano all’Ufficio Protocollo del Comune.
Le persone residenti nelle vie incluse nella circoscrizione del centro storico identificate dal Regolamento della sosta cittadina del Comune possono inoltrare domanda per i cosiddetti stalli gialli, posti auto numerati e riservati.
Titolari e dipendenti di attività con sede all’interno della circoscrizione del centro storico, non residenti all’interno della circoscrizione stessa, possono richiedere un abbonamento per la sosta nell’area riservata al primo piano del Parcheggio Santa Chiara. L’abbonamento per la sosta al primo piano del Parcheggio Santa Chiara può essere richiesto anche da cittadini residenti che rientrino in specifiche casistiche indicate nelle disposizioni allegate all’avviso pubblicato in home page nel sito del Comune.
Le domande pervenute saranno vagliate e inserite in graduatoria, in subordine alle domande già pervenute in fase di graduatoria iniziale. Le graduatorie verranno aggiornate ogni sei mesi. Gli abbonamenti avranno una durata non inferiore all’anno, ma avranno scadenza unica al 31 dicembre 2025, con possibilità di rinnovo per ulteriori tre anni.
Per informazioni rivolgersi al Servizio Amministrativo Area Tecnica: 0545-280871, branzonia@comune.bagnacavallo.ra.it, 0545 280868, micelia@comune.bagnacavallo.ra.it.
Il giovane illustratore che trasformò i candidati sindaco di Ravenna in un mazzo di carte ora si cimenta con un altro soggetto: la costituzione di nuove imprese mutualistiche
Il calendario 2023 di Legacoop Romagna, Federcoop Romagna e Federazione delle Cooperative della provincia di Ravenna è dedicato alla attività di promozione di nuove cooperative ed è illustrato con le tavole originali di un giovane disegnatore, Giacomo Damassa, chiamato a misurarsi con un soggetto preciso, la costituzione di nuove imprese mutualistiche. Le sue illustrazioni, appositamente realizzate per Legacoop, si ispirano al progetto Coopstartup Romagna realizzato in collaborazione con Coopfond e Coop Alleanza 3.0.
«Dalla sua nascita nel 2018 — dice il presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti — Coopstartup Romagna ha visto partecipare più di 120 progetti e coinvolto quasi 600 persone, portando alla nascita di tante nuove realtà, in particolare di giovani. Il 15 gennaio si apriranno le iscrizioni per la sesta edizione e abbiamo quindi pensato di dedicare il nostro calendario al tema della costituzione di nuove cooperative, un argomento che ci sta particolarmente a cuore e verso il quale abbiamo dedicato e dedicheremo molte energie».
Damassa, classe 2002, nonostante la giovane età è già noto a Ravenna e in Romagna per avere firmato disegni e campagne per periodici, aziende, brand e progetti e cinematografici. Attualmente risiede a Londra, dove frequenta il secondo anno alla University of St. Martin. A settembre 2021, per Ravenna&Dintorni, elaborò una serie di vignette dedicate ai candidati sindaci di Ravenna trasformandoli in un mazzo di carte.
Le date più importanti del movimento cooperativo — selezionate in collaborazione con il docente dell’Università di Bologna Tito Menzani — si susseguono nei dodici mesi del calendario in distribuzione in questi giorni alle cooperative associate e può essere richiesto gratuitamente agli uffici di Legacoop di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Legacoop Romagna rappresenta circa 380 imprese associate nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, con un valore della produzione di oltre 6 miliardi di euro, 80 mila soci e oltre 23mila lavoratori. Federcoop Romagna è il polo nazionale specializzato in servizi alle cooperative che fa capo a Legacoop Romagna. Al suo interno operano un centinaio di professionisti nei campi contabile, fiscale, legale, del lavoro, ambientale e della consulenza avanzata.
Il bilancio dell’attività annuale: in totale 13 sedute con una presenza media dei consiglieri (divisi in 10 gruppi) del 91,7 percento
Il presidente del consiglio comunale di Faenza, Niccolò Bosi e il vicepresidente Massimiliano Penazzi
Nel 2022 il consiglio comunale di Faenza si è riunito tredici volte, due in più rispetto all’anno precedente. Le sedute sono durate complessivamente 2.698 minuti, pari a 45 ore, per una media di 3 ore e 27 minuti per consesso.
Con l’anno appena concluso, il consiglio comunale manfredo tira le somme dell’attività. Il 2022 è partito ancora sotto al segno delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria da Covid-19, infatti le prime sedute si sono svolte ancora in forma mista, in presenza e in collegamento streaming.
Dodici sedute sono state ordinarie e deliberative, mentre il 19 novembre, a Palazzo del Podestà, si è tenuta una seduta sul tema della sanità che ha avuto come ospite, tra gli altri, anche il direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori.
Si conferma, come già per l’anno passato, la presenza di almeno 14 consiglieri in tutte le sedute, corrispondente al 58,3 percento, mentre la presenza media alle sedute consiliari è stata del 91,7 percento. Da segnalare la costituzione, a febbraio, di una nuova realtà politica, rientrante prima nel gruppo misto, poi consolidatosi, a giugno, in “Area Liberale”, facendo arrivare a dieci il numero dei gruppi politici che siedono nella sala De Giovanni.
Nel corso delle sedute sono state discusse e approvate 81 delibere (oltre sei per seduta), in leggero aumento rispetto all’anno precedente che ne ha viste 73, portando così a 174 le delibere discusse e poi approvate dall’insediamento, ottobre 2020, a oggi. Durante l’anno sono stati inoltre presentati otto ordini del giorno, sette dei quali approvati e 15 mozioni, di cui 13 approvate.
Sul fronte delle delibere, nove sono state legate a cultura, sport, istruzione e servizi sociali; 24 quelle provenienti dal Settore finanziario e sviluppo economico; 27 provenivano dal Personale, Affari legali e istituzionali, Demografia e Informatica. Infine, dai Lavori pubblici e dal Territorio, le delibere approvate sono state 21.
L’assessora Milena Barzaglia è la componente di giunta che ha risposto a più interrogazioni. A lei le deleghe Bilancio e Lavori pubblici
Le interrogazioni si confermano uno strumento importante per l’attività consigliare e in particolare per le forze di opposizione. Durante l’anno ne sono state presentate 113, con un incremento di 34 rispetto al 2021 (più 43 percento). Il Pd ne ha presentate 4, Faenza Cresce 1, Faenza Coraggiosa 1, Movimento 5 Stelle 2 e Italia Viva 21. Per le opposizioni il gruppo Lega Salvini Premier ha presentato 34 interrogazioni; Fratelli d’Italia 31, Insieme per Cambiare 6, Per Faenza 4 e il Gruppo Misto, poi Area Liberale 10.
Guardando i componenti della giunta che hanno risposto alle interrogazioni si possono desumere i temi maggiormente oggetto di richiesta. Il sindaco ha risposto a 10 interrogazioni, il vicesindaco a 12, l’assessore Davide Agresti a 8, l’assessora Milena Barzaglia a 32, l’assessore Massimo Bosi a 27, l’assessora Martina Laghi a 7 e l’assessore Luca Ortolani a 17.
Ancisi (Lpr) segnala il ripetersi della problematica nei pressi del giunto di dilatazione tra la struttura e via Darsena. Era già successo quando venne inaugurato due anni fa
Nell’asfalto tra il nuovo ponte Teodorico e via Darsena a Ravenna si è formato di nuovo un dislivello pericoloso per la circolazione stradale, soprattutto per i motociclisti. Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lista per Ravenna, segnala il problema e chiede al sindaco se intenda segnalare al servizio Strade la necessità che si ponga rimedio alla situazione.
Il ponte venne inaugurato il 26 marzo 2021 con tre mesi di ritardo rispetto alle previsioni (la strada rimase chiusa in tutto undici mesi, costo di oltre 9 milioni di euro). «All’ingresso e all’uscita presentava un dislivello quasi pari ad un gradino – ricorda il decano dell’opposizione – e rivolsi al sindaco un’interrogazione chiedendo il ripianamento per la sicurezza dei veicoli a motore con due ruote e dei loro guidatori».
L’allora assessore ai Lavori pubblici, Roberto Fagnani, confermò l’esistenza del dislivello «in corrispondenza del giunto di dilatazione tra la struttura del ponte ed il rilevato stradale», affermando che ne erano «a conoscenza anche la Direzione Lavori e tecnici della Rete Ferroviaria Italiana, i quali, da noi contattati, si sono resi disponibili ad intervenire per eliminare tale piccola differenza di quota e dirimere ogni questione. Sono imperfezioni che di solito derivano dalla compattazione dei rilevati stradali, ma soprattutto che si evidenziano solo all’apertura al transito delle strutture». Il ripianamento è poi stato effettuato.
«A un anno e nove mesi dall’inaugurazione ci è stato però nuovamente segnalato, anche col supporto di un breve video, il dislivello pericoloso del giunto posto tra la struttura del ponte e la via Darsena. È pericoloso per i motociclisti provenienti dal centro città in discesa verso il porto quando rallentano, in quel punto, per curvare immediatamente a destra».
La richiesta del consigliere comunale Alvaro Ancisi (Lpr): «Se Anas ha rispettato i tempi dovrebbero essere stati consegnati i documenti entro fine anno 2022»
In Romagna, e nel Ferrarese, gli attraversamenti dei centri abitati da parte della statale Adriatica da anni sono stati sostituiti da varianti o sono in fase avanzata di soluzione, tranne che in provincia di Ravenna. Lo sottolinea Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione con Lista per Ravenna
«Alla vigilia di Capodanno, Argenta ha festeggiato la prossima approvazione del progetto definitivo di variante alla Statale 16 Adriatica che la congiungerà col Ponte della Bastia sul fiume Reno, entrando per poche centinaia di metri nella provincia di Ravenna. Di una superstrada Ravenna-Ferrara, tramite varianti dell’Adriatica poste fuori dei centri abitati, si progetta e si opera da qualche decennio. Dei suoi circa 75 chilometri, la variante di cui sopra completerà l’intero tratto della provincia di Ferrara, per una cinquantina di chilometri. Nella provincia di Ravenna, è stata invece realizzata la sola variante di Alfonsine/Taglio Corelli. Restano tal quale i tratti Ravenna/Glorie e Taglio Corelli/Ponte Bastia, una decina di chilometri ciascuno. Benché quest’ultimo non attraversi alcun centro abitato, la sua variante è però abbastanza avanti, già finanziata e prossima al progetto definitivo. Sul tratto ravennate non esiste invece niente, nonostante sia ormai l’unico, tra Ravenna e Ferrara, che attraversi ancora dei centri abitati, addirittura tre: Camerlona, Mezzano e Glorie. La stessa tragica sorte perseguita inoltre la variante all’Adriatica di Fosso Ghiaia».
Il quadro si completa con la ristrutturazione della statale 67 Tosco-Romagnola tra Ravenna e Forlì, cosiddetta “nuova Ravegnana”, anch’essa praticamente al punto zero, mentre quella “vecchia” attraversa Ghibullo e Coccolia.
Il decano dell’opposizione elenca le disgrazie che derivano e deriveranno a lungo: «Pesante inquinamento atmosferico ed acustico, percorrenze al rallentatore, una serie ininterrotta di incidenti stradali, spesso disastrosi ed a volte mortali, collegamenti stradali pietosi per le attività economico-commerciali di Ravenna e del suo porto. Ravenna è dunque l’ultima ruota del carro anche nei trasporti stradali. Ne abbiamo parlato spesso, addebitandone la responsabilità al governo comunale, che non ha sostenuto le proprie varianti alle strade statali presso la Regione, facendosi sopravanzare da tutti gli altri capoluoghi romagnoli, e la stessa Regione, che dal 1998 al 2018 le aveva escluse in blocco dal primo Piano Regionale Integrato dei Trasporti. Sono state inserite all’ultimo momento nella seconda edizione, adottata nel 2019, grazie ad emendamenti formulati in partenza da Lista per Ravenna e sostenuti dalla Lega Nord nell’Assemblea regionale».
Il 26 ottobre 2021 è stata annunciata dall’assessore regionale ai Trasporti Andrea Corsini la stipula di una convenzione tra Anas e Regione, finanziata con oltre 8,75 milioni, per redigere alcuni progetti stradali, tra cui i tre di fattibilità tecnica ed economica che riguardano il comune di Ravenna: «Vale a dire le suddette varianti di Mezzano e di Fosso Ghiaia sulla statale 16 e la “nuova Ravegnana” sulla statale 67. Se i patti sottoscritti con la convenzione sono stati rispettati, Anas ha sottoposto le prime bozze dei progetti alla valutazione degli enti interessati, nel nostro caso il Comune di Ravenna, mentre la successiva consegna degli elaborati conclusivi è avvenuta al massimo entro il 31 dicembre. È dunque ora che la giunta de Pascale tiri fuori le carte. La sede pubblica per una prima loro presentazione e valutazione deve essere il consiglio comunale, a cui spettano le decisioni fondamentali. Chiedo pertanto al sindaco se, convenendo democraticamente con questa proposta, intende darle corso sollecito, evitando iniziative di convocazione del Consiglio stesso da parte dei gruppi consiliari».
Prima riunione online con 70 collegati. L’ex presidente è il quarto candidato. Si vota il 26 febbraio. Ranalli non ha dubbi: «L’indiscutibile profilo di sinistra di Gianni sta convincendo molti iscritti»
Il sindaco di Lugo, Davide Ranalli
Il sindaco di Lugo, Davide Ranalli, è il coordinatore del comitato regionale in Emilia-Romagna a sostegno di Gianni Cuperlo alle prossime primarie del Partito democratico per il futuro segretario (al momento previste per il 19 febbraio ma con la concreta possibilità di slittare al 26). Alla prima riunione, svolta in modalità online con circa settanta persone collegate, ha partecipato anche il 61enne candidato, oggi deputato e già presidente del Pd tra il 2013 e il 2014.
Ranalli ha confermato come un radicamento sul sostegno a Cuperlo sia presente in tutte le province della regione: «La sua candidatura sta raccogliendo consensi da parte dei tanti che non avevano trovato finora piena cittadinanza alle proprie idee nei nomi già in campo (Bonaccini, Schlein, De Micheli, ndr). L’indiscutibile profilo di sinistra di Gianni, unito alla sua esperienza e alla sua coerenza nella vita del nostro partito, sta convincendo molti iscritti e anche molti che si stanno iscrivendo in queste ore proprio per partecipare e dare forza a un nuovo Pd. Un fatto molto positivo perché noi crediamo che, se una tessera arriva con la forza delle idee, allora quell’iscritto o iscritta si daranno da fare e avranno voglia di contribuire alla vita del partito».
Durante la riunione da più parti è stato evidenziato che il Pd, dopo la sconfitta del 25 settembre, deve essere all’altezza del ruolo che gli spetta: «Una forza di opposizione a una destra che già nei primi provvedimenti, ha mostrato una robustezza identitaria che va contrastata attraverso un rafforzamento della propria identità culturale e politica».
Durante la riunione è stato anche delineato il lavoro da fare in queste settimane: «La proposta emersa è di aprirsi alle tante e ai tanti che in questo momento sono smarriti e, pur provenendo da storie e condizioni sociali diverse, si riconoscono in una chiara adesione ai valori del progressismo a cominciare da quelli legati all’uguaglianza, alla solidarietà, all’attenzione per l’ambiente e per il lavoro nelle sue varie articolazioni».
Nei prossimi giorni agli iscritti e agli elettori dell’Emilia-Romagna arriverà una lettera, firmata dallo stesso Cuperlo, che spiegherà le ragioni della sua candidatura e prenderanno vita i comitati locali a sostegno della mozione come quello di Bologna che si è già costituito. Cuperlo ha poi confermato la volontà di venire in regione: «Sicuramente organizzeremo un’iniziativa a Bologna – aggiunge Ranalli –. Ma non è escluso che Gianni possa toccare più province nella nostra regione. Sentiamo che la sua figura ha mobilitato e riacceso una speranza che in fondo è il fine più nobile della politica».
Grande affluenza per il ritorno della tradizionale nottata che segna la fine del palio del Niballo
Il centro di Faenza è tornato a pullulare di gente per la tradizionale Nott de Bisò che si svolge il 5 gennaio con stand gastronomici, intrattenimento musicale e l’emblematico rogo del Niballo di mezzanotte, evento clou della socialità faentina che chiama in raccolta ogni anno migliaia di persone e che, con forte significato di unione e coesione sociale, chiude il calendario delle manifestazioni del Niballo Palio di Faenza 2022.
Il Niballo, grande simulacro raffigurante Annibale, guerriero saraceno che simboleggia le avversità, fa il suo ingresso in piazza sul carro trainato dai buoi come da antica tradizione, e viene bruciato in un grande falò posizionato al centro dei corsi allo scoccare della mezzanotte. Il Borgo Durbecco, rione vincitore del palio di giugno 2022, ha avuto l’onore di dare fuoco al Niballo. La direzione verso cui cade la testa del fantoccio sarebbe un’indicazione dell’esito del prossimo palio. Si dibatte se due sere fa sia caduto verso il Rosso o verso il Nero.
Il Bisò è il tradizionale vin brulè che viene sorseggiato nella nottata. Un dato può misurare l’affluenza di pubblico: ognuno dei cinque rioni aveva preparato circa mille litri della bevanda e sono andati tutti esauriti.