lunedì
18 Agosto 2025

Rischia di morire soffocata da un’arancia, il marito muore in ospedale per un malore

Lutto tra i portuali di Ravenna. La donna è ancora in coma

Ospedale Corsia 680x365 CLa moglie perde i sensi, quasi soffocata da un’arancia; lui tenta di rianimarla e chiama il 118, ma muore per un malore una volta arrivato al pronto soccorso.

È la tragica storia di Gabriele Angiolini, portuale in pensione di poco più di 60 anni, morto domenica scorsa. Domani (giovedì 24 marzo) alle 15 sono in programma i funerali.

Angiolini lascia due figli, tra cui un altro portuale, e la moglie, al momento ancora in coma in ospedale.

Tutto è nato appunto apparentemente da un incidente domestico, da uno spicchio di arancia andato di traverso alla moglie, forse anche a causa di un malore coincidente. Il marito ha chiamato i soccorsi e ha tentato di rianimare la donna, che nel frattempo aveva perso i sensi. Una volta arrivati i sanitari del 118, ha chiamato il figlio, con cui hanno seguito l’ambulanza fino all’ospedale di Ravenna (la coppia viveva a Mezzano). Ma una volta arrivati, nei pressi dell’ingresso, il padre è morto stroncato probabilmente da un malore (l’uomo è poi risultato anche positivo al Covid).

Le condizioni della donna sono ancora molto gravi.

Auto contromano sull’A14 dir, bloccata da un mezzo dei vigili del fuoco

Ha provocato un incidente, senza feriti. Ritirata la patente

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Foto di repertorio

Un’auto contromano sulla diramazione ravennate dell’autostrada ha creato il panico nel tardo pomeriggio di ieri, 22 marzo.

La notizia è riportata dai quotidiani in edicola oggi.

Un uomo, in stato confusionale, avrebbe imboccato l’A14 al casello di Cotignola, immettendosi nel tratto Ravenna-Bologna in direzione opposta, verso il capoluogo bizantino.

L’auto è stata segnalata tra Lugo e Bagnacavallo, dove ha provocato anche un piccolo incidente, senza feriti, mentre è stata fermata nei pressi di Fornace Zarattini da un mezzo dei vigili del fuoco, che ha bloccato la strada.

L’uomo alla guida è risultato negativo all’alcol test. Le forze dell’ordine lo hanno multato e gli hanno ritirato la patente.

Bagnini al lavoro in spiaggia: «Troppe incognite, non possiamo più investire»

Dalla Bolkestein alla guerra, all’inflazione: «Sarà difficile non alzare i prezzi di servizi balneari e ristorazione»

Bagnini Al Lavoro
Augusto Palladini, titolare del bagno Astoria

Si avvicina aprile e gli stabilimenti balneari di Punta Marina e Marina di Ravenna si preparano ad aprire, ma le incognite sono tante. Abbiamo fatto un sopralluogo in spiaggia, incontrando alcuni titolari, al lavoro nei propri stabilimenti per prepararsi alla riapertura.
La preoccupazione comune è la direttiva Bolkestein, che impone dal 2024 le aste per le concessioni balneari, rendendo poco conveniente fare investimenti importanti, ma allo stesso tempo alcuni lavori di manutenzione e abbellimento sono necessari.

«Viviamo alla giornata – dicono Simone Tedeschi e Gian Paolo Zoli, titolari del bagno Federico di Punta Marina – e aspettiamo chiarezza da regolamenti che adesso ancora non ci sono. Come lavori, inevitabile, faremo il minimo indispensabile». «Siamo andati a Roma – aggiunge Simone Leoni, titolare del bagno MaPa di Punta Marina – a protestare contro le aste indiscriminate. Io per il momento ho bloccato gli investimenti grossi».
Stefano Bertini, titolare del bagno Corallo di Marina di Ravenna, ha deciso di portare avanti comunque alcuni progetti: «Abbiamo montato un pavimento nuovo nella veranda proprio quest’anno. Stiamo facendo lavori di ristrutturazione e ammodernamento con la speranza di andare avanti».
Sta seguendo la stessa linea anche Augusto Palladini, titolare del bagno Astoria di Marina di Ravenna, che aggiunge: «Lo Stato italiano ha tentennato molto: c’è chi dice che non dobbiamo neanche andare all’asta perché siamo un bene e non un servizio. Noi siamo qui da 47 anni: se ci mandano via è un “colpo di Stato”».

Vista la difficile situazione attuale, i titolari saranno costretti ad aumentare i prezzi, soprattutto per quanto riguarda bar e ristorazione, a causa dell’aumento del costo delle materie prime. Rimarranno invece invariati probabilmente quelli degli ombrelloni. «L’olio di semi di girasole – commenta Bertini del Corallo – è quasi introvabile e costa 50-60 centesimi in più al litro. Noi facciamo principalmente pesce e anche quello è aumentato».

Un’altra incognita è rappresentata dai lavori di riqualificazione degli stradelli dei bagni di Punta Marina e Marina di Ravenna, iniziati lo scorso anno ma non ancora portati a termine (questa estate si potrà continuare a parcheggiare all’interno, ma non si potrà più percorrere gli stradelli in auto). «L’attrezzatura – sottolinea Palladini dell’Astoria – che hanno utilizzato inizialmente nel cantiere non era adeguata e l’impresa non forniva i materiali necessari, con inevitabili ritardi».

A partire dal 6 giugno, inizierà anche a Marina di Ravenna la raccolta differenziata “porta a porta”: per i bagnini, in questo momento, rappresenta il problema minore. «L’abbiamo sempre fatta – spiegano per esempio i titolari del bagno Federico –: non ci costa niente, è una questione di abitudine e di educazione».

Padre Alberto Casalboni e il “suo” Dante teologo e profeta di libertà

L’incontro con l’autore del libro, frutto delle conferenze ravennati sul tema, il 23 marzo al Centro Dantesco

Dante Teologo CasalboniMercoledì 23 marzo alle ore 18, alla Sala Ragazzini del Centro Dantesco di Ravenna, l’autore padre Alberto Casalboni, del Convento dei Frati Minori Cappuccini di Imola, presenterà il libro Dante teologo e profeta della libertà.
La pubblicazione edita in tempi pandemici viene presentata ora a Ravenna dall’autore, per molti anni nostro “concittadino”, in occasione delle manifestazioni dantesche del ‘Dantedì’.

Padre Casalboni eminente studioso di letteratura e teologia ha riassunto in questa scrittura il suo pensiero su Dante, perfezionato in occasione della serie di conferenze sul medesimo tema tenute in occasione del periodo delle celebrazioni dantesche nella Basilica di San Francesco, curate dal gruppo “Cenacolo dei Cercanti”.
Oltre a questa associazione hanno collaborato all’iniziativa editoriale il Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali di Ravenna, editrice della pubblicazione (la cui distribuzione è curata da Longo Editore) e l’associazione Romagna-Camaldoli oltre al finanziamento e alla promozione da parte dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna nell’ambito delll’anniversario dantesco del 2021.

Il sostegno del Comitato Ravennate della Società Dante Alighieri e dell’associazione Amici della Biblioteca Classense hanno voluto sottolineare come questa iniziativa sia nata da una corale presenza di un protagonismo ravennate che potrebbe mantenere vivo il pensiero dantesco ben oltre le ricorrenze celebrative.

L’incontro sarà presieduto da Franco Gabici della Società Dante Alighieri, con una introduzione di Padre Ivo Laurentini. alla presenza dell’autore Padre Alberto Casalboni, dell’Arcivescovo Monsignor Ghizzoni e del dirigente alle Politiche Culturali del Comune di Ravenna Maurizio Tarantino. Saranno presenti, anche a nome del “Cenacolo dei Cercanti”, il curatore dell’opera Francesco Nicastro e il responsabile dell’associazione Romagna-Camaldoli, Daniele Morelli.

Sei pini privati rischiano di cadere sulla strada a Errano, saranno abbattuti

Gli alberi sono tenuti sotto controllo da tempo e ormai la loro condizione è troppo pericolosa per la posizione: saranno piantati altri esemplari come previsto dalla Regione

Albero GiardiniA tutela della incolumità, pubblica e privata, a Faenza saranno abbattuti sei pini all’interno di diverse proprietà private nella frazione di Errano, lungo via Firenze, la cui stabilità è fortemente compromessa. Si tratta di esemplari di Pinus Pinea. La decisione è arrivata dopo che sono stati depositati i risultati di uno studio commissionato dall’Unione faentina a un tecnico agronomo per capire lo stato di salute dei pini lungo la provinciale brisighellese che negli anni, in seguito a eventi metereologici di media entità, ha visto cadere al suolo, proprio lungo la strada, con grave rischio per gli automobilisti e gli utenti della pista ciclopedonale, due imponenti alberature.

Nel dettaglio, il filare di pini all’interno di una proprietà privata presenta caratteristiche di elevato grado di rischio per la pubblica incolumità perché il crollo comporterebbe l’invasione della pista ciclopedonale e della strada provinciale SP 302 fortemente trafficata. Per questo motivo, da anni i pini sono oggetto di costante monitoraggio. Le indagini vengono svolte attraverso un sondaggio per studiare la tenuta del suolo nel quale insiste l’apparato radicale, la valutazione di stabilità strumentale con metodologia Sim, la trazione controllata, che studia il comportamento dell’albero sottoposto a una forza che simula l’azione del vento. «L’ultima indagine svolta a dicembre dello scorso anno – si legge nel comunicato dell’Unione della Romagna faentina –, è stata realizzata su ciascun esemplare con metodo a trazione controllata, restituendo dati allarmanti ed evidenziando l’alta probabilità di cedimento di sei esemplari».

La Regione Emilia-Romagna, nel caso di abbattimenti di importanti alberature monumentali tutelate dalla Soprintendenza, stabilisce che vengano sostituite con nuove piante, cosa che avverrà anche per il filare degli esemplari di Pinus Pinea di Errano.

Torna la festa della Segavecchia: dal 24 al 27 marzo l’edizione numero 571

Per due anni è stata annullata a causa della pandemia, ora in piazza nei luoghi principali del paese si festeggia l’appuntamento tradizionale

La Segavecchia Di Cotignola (3)Cotignola torna a festeggiare la Segavecchia e così le edizioni della tradizionale celebrazioni diventano 571 (due saltate per la pandemia). La festa apre i battenti giovedì 24 marzo alle 10.30 con l’arrivo della Segavecchia in piazza, accompagnata dai bambini delle scuole; a seguire merenda, spettacolo di animazione e rogo della «Vecchina».

Alle 19.30 allo stand gastronomico in piazza Mazzini è in programma una «cena con la vecchia»: pasta e fagioli, porchetta con patate (solo su prenotazione al 333-4230733). Dalle 20 intrattenimento musicale con aperitivi nei bar. Alle 21 nella chiesa del Suffragio c’è «Cotignola al tempo degli Sforza – con la cotogna nel cuore» la presentazione della videoricostruzione del castello di Cotignola del XV secolo, realizzata da Lorenzo Mariani, ispirato da un saggio di Raffaella Zama.

Venerdì 25 marzo in piazza dalle 19 aperitivi e musica con Martina Maccolini e Audio 3 (omaggio a Laura Pausini) e alle 20 sotto la Torre d’Acuto lo spettacolo Circo revolution.

La Segavecchia Di Cotignola (4)Sabato 26 marzo alle 15.30 è in programma una camminata di un’oretta sul fiume alla ricerca delle erbe spontanee guidati da Luciana Mazzotti (partenza dalla baracchina in piazza); al rientro piccola merenda offerta dalla Pro Loco. Alle 19.15 in piazza c’è lo spettacolo Circo classic edition de printemps.

Particolarmente ricco il programma di domenica 27 marzo: alle 10.30 la piazza si anima di figuranti in abiti rinascimentali al mercato medievale con il gruppo Famaleonis. Alle 11 il corteo storico parte dal piazzale della Pace verso la collegiata di Santo Stefano, per la celebrazione della messa con benedizione del gonfalone. Alle 14 continua il mercato medievale con i Famaleonis. Alle 15.30 la vecchia arriva in piazza con il corteo storico, musici, sbandieratori e armigeri. Alle 17.30 c’è la lettura della sentenza, lancio della bambolina e rogo della vecchia.

In occasione della Segavecchia, a palazzo Sforza (in corso Sforza 21) si potrà visitare Carta canta – Storie di villani, a cura di Arianna Zama e Gioele Melandri. Una mostra che disegna un percorso che intreccia cartapesta e arte contemporanea attraverso il lavoro di quattro autori che si misurano abitualmente con questa tecnica di recupero: Matilde Baglivo, Filippo La Vaccara, Giovanni Lanzoni e Lorenzo Scarpellini. Inaugurazione sabato 26 marzo alle 16.30, aperta fino al 1 maggio, info e orari su www.museovaroli.it.

La Segavecchia Di Cotignola (5)In piazza tutti i giorni c’è la pesca di beneficenza a favore delle opere parrocchiali e la baracchina con piadina, affettati e dolci.

La 571a edizione della Segavecchia è organizzata dalla Pro Loco Loco di Cotignola con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cotignola e la collaborazione di Cotignola Invita. La manifestazione supporterà la popolazione ucraina. Per ulteriori informazioni, scrivere a prolococot@tiscali.it.

Nell’hotel di Riolo Terme 73 profughi ucraini, tra corsi di italiano e di taekwondo

Assessore regionale e prefetto in visita al Cas: «La prima accoglienza funziona»

Cas Riolo Terme ProfughiLa taverna, con disegni colorati e palloncini, è stata adibita a sala giochi per i bimbi, che possono recarsi anche negli spazi all’aperto. Vengono organizzati corsi di italiano, con insegnanti certificate, mentre un ospite afghano dà lezioni di taekwondo ai più piccoli.

C’è grande attività e solidarietà al Centro di accoglienza straordinaria (Cas) di Riolo Terme, gestito dalla cooperativa sociale “Nuove accoglienze”. Qui oggi (22 marzo) si è recata in visita l’assessore regionale alla Protezione Civile, Irene Priolo; erano presenti anche il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, e il sindaco di Riolo Terme, Alfonso Nicolardi.

«Oggi ho avuto modo di vedere di persona lo straordinario impegno che si sta mettendo in campo per accogliere e soccorrere le persone in fuga dalla guerra in Ucraina, a partire dalle donne e dai bambini – afferma l’assessore Priolo -. Attività ben organizzate, segno che il modello di prima accoglienza predisposto in questa regione funziona. Voglio ringraziare tutte le persone coinvolte, dagli operatori ai volontari ucraini che si sono offerti come mediatori. C’è una grandissima solidarietà tra tutti, e questo non può che essere positivo».

Il Cas di Riolo si trova in un albergo preso in affitto dalla cooperativa sociale, che ha vinto l’ultimo bando della Prefettura. Ha una capienza di 85 posti (il prefetto peraltro sta lavorando per reperirne altri) e attualmente ospita 73 persone, soprattutto donne e bambini. Gli uomini attualmente sono solo tre, due anziani e un ragazzo che si trovava fuori dall’Ucraina a inizio guerra, prima che fosse impedito agli uomini di uscire dal Paese.

Il Centro ha aperto il 7 marzo e svolge numerose attività: vitto, alloggio, accompagnamento nelle pratiche per il permesso di soggiorno e rilascio del codice Stp, esecuzione del tampone, somministrazione dei vaccini. Le persone accolte vengono subito accompagnate a una prima visita di medicina generale nelle strutture dell’Azienda Usl di Ravenna. Nel Cas sono presenti psicologi e volontari ucraini che si sono offerti come mediatori.

Per i vent’anni del Mar un nuovo allestimento delle collezioni permanenti

Dal 13 aprile nuovo percorso espositivo dedicato alle opere del Seicento e all’arte contemporanea

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Il Mar – Museo d’arte della città di Ravenna

In occasione dei 20 anni dalla nascita, il Museo d’arte della città di Ravenna (Mar) presenta un nuovo allestimento per le sue collezioni permanenti. Il 13 aprile verrà inaugurato un nuovo percorso espositivo dedicato alle opere del Seicento e all’arte contemporanea.

Saranno così riallestite la pala di San Romualdo di Guercino e le grandi pitture provenienti dal Monastero di Classe, come i Santi Bartolomeo e Severo in gloria di Marcantonio Franceschini e il San Benedetto di Carlo Cignani, in un percorso tra scultura e pittura, le testimonianze storiche del movimento Informale, dell’Arte povera e concettuale, come Prigione di Mirko, la scultura riattribuita ad Emilio Greco, Achrome di Piero Manzoni, opere custodite nei depositi e per la maggior parte non esposte al pubblico da diversi anni, fino ad arrivare ai nostri giorni con le nuove acquisizioni, all’interno di una sezione temporanea dedicata alla fotografia. Si tratta di un primo riadeguamento che vedrà la sua prosecuzione nei prossimi mesi con il riallestimento delle collezioni di Mosaico Moderno e Contemporaneo e con il rinnovamento di ulteriori spazi per ampliare il percorso espositivo delle collezioni.

Un percorso di valorizzazione che mette maggiormente in luce alcune tra le significative opere del patrimonio museale, testimonianza dell’illuminata visione artistica di Giulio Guberti, come Stella-acidi di Gilberto Zorio, che adesso, dopo 40 anni, ritrova una sua collocazione permanente. Dopo diversi anni saranno così visibili anche alcune opere prestigiose e di grande impatto conservate nei depositi del museo e il 5 aprile alle ore 18 si terrà un evento speciale per la presentazione di un’opera di notevole importanza nel panorama artistico contemporaneo internazionale.

Il 31 marzo, inoltre, verrà presentata alla stampa Nudes. Corpi in movimento, una mostra dedicata alle fotografie delle collezioni del Mar con nomi prestigiosi come Dino Pedriali, autore, da poco scomparso, dell’iconica fotografia di Pasolini, Carlo Ludovico Bragaglia, ideatore del fotodinamismo con il fratello Anton Giulio e Yuri Ancarani, che proprio in questi giorni presenterà al Moma di New York il suo ultimo film Atlantide. Saranno esposte anche le nuove acquisizioni di Alex Majoli con il cortometraggio Esodo realizzato in occasione delle celebrazioni dantesche e di Paolo Roversi che, per l’occasione, sarà presente in video collegamento.

«Si tratta di un intervento – afferma l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – che si inserisce in una programmazione che a partire dal 2022 segnerà un forte impegno nel segno del rafforzamento dell’identità del museo. Il Mar custodisce uno straordinario patrimonio che va riscoperto e valorizzato.  È una scelta che in un momento delicato come questo di uscita da una pandemia risponde alla necessità di ricostruire un rapporto e una consuetudine forte tra il museo e il tessuto della comunità».

Proseguono anche gli appuntamenti dedicati alle collezioni presso le sale espositive del museo alle ore 17: il 24 marzo con l’intervento di Giorgia Salerno su Banksy. Storie di bombe e fiori, il 31 marzo Chiara Pausini con Claude Rahir. La sua opera nascosta e il 7 aprile Elisa Menta con Un’opera in viaggio.

Pagano 7mila euro a Hera per il fotovoltaico ma dopo 9 mesi è ancora da montare

A una coppia di anziani è stato chiesto il pagamento del totale in anticipo ma il lavoro è stato solo iniziato e ora la multiutility non sa fornire tempi per il completamento: «Aspettiamo la merce mancante»

Pexels Los Muertos Crew 8853511Una coppia di coniugi ha preso accordi con Hera per un impianto fotovoltaico domestico e ha dovuto pagare in anticipo l’intera somma richiesta di settemila euro, ma dopo nove mesi il lavoro non è stato finito e nessuno sa fornire i tempi per il completamento. È la storia che arriva da Porto Fuori.

«A fine giugno del 2021 abbiamo firmato un contratto con Hera per un impianto fotovoltaico – spiegano i coniugi che abbiamo incontrato in redazione dove ci hanno mostrato le copie dei documenti – e ci è stato richiesto un bonifico del costo complessivo del progetto, pari a più di settemila euro, che abbiamo eseguito a settembre, prima dell’inizio dei lavori».

Il montaggio dell’impianto è stato affidato alla ditta Wolmann di Lissone (Monza-Brianza) che fa parte del gruppo Hera. A ottobre nell’abitazione di Porto Fuori sono arrivati i primi materiali. Mancavano però ancora i pannelli. «L’appuntamento per l’inizio dei lavori – continuano a raccontare moglie e marito  – era fissato per l’inizio di novembre, ma qualche giorno prima ci hanno chiamato per rimandare, a causa della mancanza dell’inverter, un pezzo necessario. Ci è stato dato un nuovo appuntamento, all’inizio di gennaio, ma anche questo è stato annullato, stavolta a causa del Covid».

Finalmente a febbraio 2022 sembrava la volta buona. Una ditta di Cremona, incaricata dalla Wolmann, si è recata a casa della coppia per montare tutto l’impianto, ad eccezione dei pannelli che ancora non erano stati consegnati. «Come da accordo, gli addetti sarebbero dovuti tornare il giorno dopo per completare il lavoro, ma così non è stato».

Da quel giorno non si è mosso più nulla. I signori hanno cercato più volte di chiedere spiegazioni a Hera e alla Wolmann, senza però ottenere risultati: «L’ultima volta che siamo riusciti a contattare la ditta è stata all’inizio di marzo, ci è stato detto che in quel momento non possedevano l’automezzo necessario per trasportare i pannelli. Poi non siamo più riusciti a metterci in contatto con loro». Intanto il tempo passa e la coppia non può beneficiare del risparmio che avrebbe ottenuto sulle bollette di casa, la ragione dell’investimento.

Prima di pubblicare l’articolo, per completezza di informazione, abbiamo contattato Hera perché avesse spazio di replica. La multiutility non ha saputo dare tempi per completare il lavoro: «Stiamo cercando di reperire la merce, come precisato puntualmente al cliente, che  nelle varie fasi si è interfacciato con l’azienda più volte telefonicamente, compreso un contatto allo sportello Hera, nell’ambito del quale abbiamo sempre cercato di fornire con sollecitudine le risposte alle sue domande. Siamo in attesa di ricevere le componenti mancanti, stiamo sollecitando i fornitori: appena avremo tutto il materiale il cliente verrà contattato immediatamente per concludere l’installazione».

I nove mesi di attesa si possono spiegare così per Hera: «La crisi globale di materie prime e componentistica, iniziata a causa dell’emergenza sanitaria e poi acuita dai recenti eventi bellici, sta rendendo ancora più complessa la fornitura di alcuni materiali. A tale scenario si aggiunge un forte incremento della domanda interna dovuto ai benefici fiscali messi a disposizione dal Governo per gli interventi di efficientamento energetico, che sta riducendo ulteriormente la disponibilità di materiali e manodopera sul mercato. In questo contesto Hera si sta adoperando per trovare soluzioni per dare continuità al nostro operato: purtroppo, nonostante gli sforzi, può capitare, come in questo caso, che più fattori sfavorevoli si sovrappongano comportando ritardi sul completamento dell’opera».

Un nuovo locale in piazza del Popolo: “Mr. Dante”, ristorante e cocktail bar

Dal 25 marzo l’attività di Claudio Legati negli spazi dello storico Bar Roma che inaugurò 150 anni fa e di recente era diventato “Le due dame” e “Il Roma”. Apertura nel giorno dedicato al Poeta

WhatsApp Image 2022 03 22 At 12.08.00Dopo un anno di chiusura, torna a vivere uno spazio storico nel salotto buono di Ravenna: il 25 marzo in piazza del Popolo inaugura “Mr. Dante”, un nuovo ristorante e cocktail bar negli ambienti che fino all’aprile 2021 erano occupati da “Il Roma” e prima ancora dal Bar Roma (la prima apertura risale al 1877 quando la piazza era intitolata a Vittoria Emanuele). Al timone ci sarà il 41enne Claudio Legati, originario di Taranto ma residente a Ravenna da quindici anni, alla prima esperienza da titolare dopo più di vent’anni di lavoro nella ristorazione, in Italia e all’estero: «Ho lavorato in Inghilterra, in Germania e in Svizzera, è il mio mestiere da quando avevo 16 anni».

Con quel nome, l’apertura non poteva che coincidere con il Dantedì, giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta: «Il nome è stato scelto per essere più giovanile, vogliamo cambiare un po’ stile rispetto all’ultima versione. E poi siamo a Ravenna, vogliamo rendere giustizia a Dante». Partenza senza evento inaugurale: «Dal 25 siamo pienamente operativi ma vogliamo fare un po’ di rodaggio. Appena avremo fatto “riscaldamento” metteremo in calendario una vera inaugurazione».

WhatsApp Image 2022 03 22 At 12.09.06Legati conosce bene il locale perché era nello staff a dicembre 2015 quando iniziò una nuova gestione: «Sono rimasto tre anni poi sono passato alla vicina “Tazza d’Oro” e ora tento questa esperienza in prima persona. Partiamo con uno staff di nove persone ma siamo pronti ad ampliare la squadra se le cose andranno bene con gli spazi all’esterno».

Il locale sarà aperto dalle 7 a mezzanotte, «ma siamo pronti a restare aperti fino a quando c’è movimento in centro». Il ristorante proporrà menù di carne e pesce e anche pizza: «Però daremo molta attenzione ai cocktail, sia per il momento dell’aperitivo che dopo cena».

Una domenica di svago allo zoo safari di Ravenna per un gruppo di profughi ucraini

La richiesta è arrivata dalla chiesa di San Michele dei Leprosetti di Bologna. Ai bambini è stato donato del materiale scolastico

Profughi SafariIl Safari Ravenna, domenica 20 marzo, ha ospitato un gruppo di profughi ucraini, accogliendo la richiesta arrivata dalla chiesa greco cattolica San Michele dei Leprosetti di Bologna.

La chiesa è una delle più antiche di Bologna e dal 2009 rappresenta un punto di riferimento per la comunità cattolico ucraina di rito greco-bizantino. In questo momento così difficile, si sta occupando della raccolta di beni destinati alle zone colpite dalla guerra e dell’accoglienza dei profughi.

Profughi Safari 1«Abbiamo immediatamente dato la nostra disponibilità – afferma Osvaldo Paci, direttore del Safari Ravenna – ad accogliere questo gruppo così speciale di ospiti. Già in altre occasioni abbiamo accolto gratuitamente ragazzi e famiglie in difficoltà e abbiamo una politica di prezzi molto ridotta per gruppi e associazioni che si occupano di specifiche problematicità».

I profughi sono stati accolti da una guida specializzata che li ha accompagnati durante il percorso all’interno del trenino del Parco. Era presente anche un interprete, per consentire a tutti di godersi questa esperienza.

Tutte le mamme che lavorano al parco hanno voluto donare personalmente ai bambini presenti del materiale scolastico. «Siamo tutte mamme – dichiara Fabiana Sollai, responsabile del Ristoro del Parco – e l’augurio più importante che si possa fare a questi bambini è che possano tornare il prima possibile ad una pseudo-normalità e la scuola è un punto di partenza fondamentale per il raggiungimento di questo obiettivo».

Conversazione al Mar sulla doppia versione di un capolavoro di Caravaggio

Appuntamento al museo di Ravenna il 22 marzo, ore 15.30, con l’esperto Giovanni Gardini su la “Cena in Emmaus”

Caravaggio Cena In Emmaus
La “Cena in Emmaus” di Caravaggio, custodita alla National Gallery di Londra

Intrigante appuntamento per i cultori dell’arte barocca e della narrazione pittorica del sacro in programma martedì 22 marzo alle 15.30, al Museo d’Arte di Ravenna, alla Loggetta Lombardesca, dedicato alla ricognizione di un doppio capolavoro di Caravaggio: la “Cena in Emmaus”. Si tratta sostanzialmente della stessa scena evangelica (Vangelo di Luca) ma con tratti chiaroscurali ed iconografici sensibilmente diversi, immaginata in due dipinti fra il 1601 e 1606, il primo in ordine di tempo custodito alla National Gallery di Londra, il successivo visibile nella collezione dell’Accademia di Brera a Milano.
A svelare analogie e differenze, anche rispetto alla tradizione religiosa e all’estetica caravaggesca, sarà l’esperto di arte Giovanni Gardini. La conversazione, a ingresso libero, è organizzata nell’ambito delle conferenze pubbliche promosse dell’Università per Adulti “Giovanna Bosi Maramotti”.

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