domenica
24 Agosto 2025

Tragedia Mecnavi, il ricordo dopo 35 anni: dibattiti, teatro e una mostra

L’incidente sul lavoro causò la morte di 13 persone. Al via il 7 marzo gli appuntamenti in programma

Tragedia Mecnavi

Il Comune di Ravenna commemora il 35° anniversario della tragedia della Mecnavi, l’incidente sul lavoro nel quale persero la vita 13 lavoratori, avvenuto il 13 marzo 1987 durante le operazioni di manutenzione straordinaria della nave gasiera “Elisabetta Montanari”.

Per l’occasione sono in programma diverse iniziative e momenti di approfondimento, che saranno utili anche per informare sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Proprio per questo è molto importante il coinvolgimento delle scuole, che sono il primo territorio comune dove le persone si incontrano.

Il primo appuntamento è fissato per lunedì 7 marzo al Palazzo dei Congressi in Largo Firenze dove, a partire dalle 10, avrà luogo l’iniziativa “Ricordando la strage della Mecnavi”, introdotta dall’assessora al lavoro Federica Moschini. Nella mattinata, lo scrittore Angelo Ferracuti, autore de “Il costo della vita”, dialogherà con lo scrittore e giornalista Carlo Raggi. A seguire, una lettura scenica de “Lo squalo”, a cura del regista Eugenio Sideri. L’incontro sarà moderato dalla direttrice del magazine “Parola aperta”, Silvia Manzani.

Venerdì 11 marzo alle 10, le Artificerie Almagià ospiteranno la tavola rotonda “Dritto al lavoro sicuro”. Al dibattito, condotto dall’assessora al Lavoro Federica Moschini, parteciperanno il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, il presidente del Tribunale di Ravenna Michele Leoni, il procuratore capo Daniele Barberini, il magistrato e consigliere di Cassazione Roberto Riverso, i segretari generali dei sindacati Cgil, Cisl e Uil di Ravenna e altre autorità locali. A seguire è in programma un momento artistico con musiche estratte dallo spettacolo “Music from il volo: la ballata dei picchettini”, prodotto da Ravenna Festival e Ravenna Teatro. In scena il rapper ravennate Moder, Francesco Giampaoli e Luigi Dadina. L’evento, che è stato riconosciuto dal consiglio dell’Ordine degli avvocati come momento formativo, sarà anche trasmesso in diretta streaming dal Mercato Coperto, in piazza Costa a Ravenna. Per l’occasione, al palazzo dei Congressi e alle Artificerie Almagià, saranno esposte alcune opere tratte dalla mostra “Quanti Guanti” di Giancarlo Gramantieri e Marco Bravura.

Domenica 13 marzo alle 11 avrà luogo la commemorazione dei caduti della Mecnavi e verrà deposta la corona presso lo scalone del municipio in piazza del Popolo. Alla cerimonia saranno presenti il sindaco di Ravenna, la sindaca di Bertinoro Gessica Allegni e il segretario generale Cisl Romagna Francesco Marinelli.

L’ultima iniziativa in programma si svolgerà venerdì 18 marzo dalle 8.30 alle 13, con il webinar formativo “Rls – Prospettive di prevenzione”, organizzato dal Servizio di documentazione e informazione per rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di Ravenna (Sirs). Per partecipare, contattare l’indirizzo e-mail salutesicurezzaravenna@gmail.com.

Comunità energetiche approvate da maggioranza e opposizione. Solo il Pri si astiene

Mozione M5s per favorire la nascita di progetti collettivi aprendo anche uno sportello Urp: in consiglio comunale 28 voti favorevoli su 30. La minoranza attacca la spaccatura nel centrosinistra

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Giancarlo Schiano, M5s

Il consiglio comunale di Ravenna ha approvato una mozione presentata da Giancarlo Schiano (M5s) e firmata anche da altri capigruppo della maggioranza per incentivare lo sviluppo delle comunità energetiche. In buona sostanza si tratta di un insieme di cittadini, attività commerciali o imprese che decidono, in uno scambio tra pari, di unire le forze per la produzione di energia da fonti rinnovabili derivate da impianti fotovoltaici, accumulatori, pale eoliche, etc. La mozione è passata quasi all’unanimità: su 30 consiglieri solo i due esponenti del Pri si sono astenuti.

Schiano precisa che «l’approvazione della mozione fa seguito al programma condiviso con la maggioranza» e impegna sindaco e giunta nella promozione sul territorio per la creazione di Comunità energetiche rinnovabili di quartiere e di autoconsumo collettivo, incoraggiando e sostenendo i progetti tra pubblico/privato, individuando operatori tecnico/economici capaci di proporre soluzioni concrete, finalizzate a permettere all’Ente comunale, ai privati ed alle imprese Ravennati di aggregarsi e risparmiare.

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Sono 32 i consiglieri comunali a Ravenna. Dopo il voto 2021 sono 22 per la maggioranza e 10 per l’opposizione

«Verrà istituito uno sportello Urp per l’informazione, verrà integrata la programmazione con progetti concreti di alleanze pubblico/privato, per ridurre i fabbisogni energetici, migliorare il comfort nell’edilizia pubblica esistente, preservando l’ambiente, la salute pubblica ed il clima; favoriremo l’opportunità per i cittadini di aggregarsi, nelle forme previste, in Comunità Energetiche ed energetiche Rinnovabili». Verrà individuato un edificio pubblico per ogni quartiere da proporre come “progetto di innesco” per le Comunità Energetiche Rinnovabili  e verrà aperto un bando per la realizzazione di un programma per lo sviluppo diffuso delle Comunità energetiche Rinnovabili di quartiere.

L’astensione del Pri, dai banchi del centrodestra, viene vista come un segnale di frammentazione sul tema: «Se ci sono forze con anime profondamente differenti e incompatibili all’interno della maggioranza che lo dichiarino subito».

All’indomani delle critiche sollevate dall’opposizione, è arrivata la replica dei grillini affidata a un comunicato per la stampa: «La mozione è stata approvata è stata approvata con 28 voti favorevoli e nessuno contrario, la portata della mozione ha unito maggioranza e opposizione. Nessuna “distanza o frammentazione” ma solo la normale espressione di progettualità che, nel dialogo rispettoso delle parti e facendo seguito al programma condiviso di maggioranza, può indicare la giusta strada per raggiungere gli interessi dei cittadini nel rispetto del dialogo democratico».

Nuovo impianto termico e nuove luci: il centro per l’impiego diventa più efficiente

Investimento da 100mila euro sostenuto dalla Regione per i locali di proprietà dell’Asp in via San Silvestro

CPI5Il centro per l’impiego di Faenza conta 13 operatori con un flusso di utenti annui di circa 2.200 persone e ora sarà interessato da un progetto da 100mila euro sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna per una migliore fruibilità. Il Comune mette a disposizione gli spazi nei locali di proprietà dell’Asp della Romagna Faentina in via San Silvestro 3.

Nello specifico, il progetto prevede l’apertura di quattro portefinestre verso via San Silvestro e la realizzazione di un nuovo accesso esclusivo per i dipendenti. Ai fini dell’efficientamento energetico del fabbricato è prevista inoltre la sostituzione di tutti i corpi illuminanti e l’installazione di un impianto termico.

Il prossimo passo della Regione sarà un investimento sull’orientamento per avere la capacità di interloquire con i giovani per valorizzare i loro talenti per metterli in rete così da intrecciare le esigenze delle imprese del territorio.

Al Socjale di Piangipane un omaggio a John Lennon col quartetto Smallable

Appuntamento il 4 marzo, ospite speciale la cantante Rachele Bastreghi, voce dei Baustelle

Rachele Bastreghi
La cantante Rachele Bastreghi

Per la rassegna dei concerti del venerdì aa in scena il 4 marzo (sipario alle 21.30) al teatro Socjale di Piangipane un particolare omaggio al genio musicale di John Lennon, riletto dai musicisti della Smallable ensamble. Il concerto propone le più celebri canzoni di John Lennon e dei Beatles secondo le influenze musicali dei singoli membri del gruppo, dalla rivisitazione soul di “Instant Karma” ai violini di “Norwegian Wood” passando attraverso atmosfere country-blues.

Sul palco del Socjale Alex Gariazzo (Treves Blues Band), Marco “Benz” Gentile (Colapesce, Africa Unite), Michele Guaglio (Morgan) e Roberto Bongianino (Enea Leone). Ospite speciale della serata, alla voce, Rachele Bastreghi, cantante dei Baustelle.

Ucraina: chi offre alloggi, supporto psicologico e traduzioni si rivolga al Comune

Sul sito internet di Palazzo Merlato è disponibile un modulo da compilare per fornire la propria disponibilità. Al momento non sono richiesti generi alimentari, vestiti e giochi

Municipio RavennaIl Comune di Ravenna apre uno spazio online per chi vuole fornire disponibilità per aiutare i profughi ucraini. In particolare si cercano aiuti medici/sanitari, mediazione culturale e linguistica, supporto psicologico, alloggi in abitazioni o strutture ricettive o conventi. Al momento non sono richiesti generi alimentari, vestiario, giocattoli e/o altro non indicato nel form che si può compilare online.

Per chi volesse fare una donazione in denaro, che il Comune di Ravenna invita ad aderire alla raccolta fondi promossa dalla Regione Emilia – Romagna. Chiunque potrà versare – indicando con chiarezza la causale “Emergenza Ucraina” – al seguente Iban: IT69G0200802435000104428964, dall’estero codice Bic Swift UNCRITM1BA2. Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna.

La creazione del web form era stata annunciata al termine della prima riunione del tavolo tecnico politico costituito per volontà del sindaco Michele de Pascale e composto dagli assessorati e dai servizi maggiormente coinvolti dai diversi aspetti relativi alla crisi ucraina. Il settore delle Attività culturali si attiverà al massimo per sviluppare relazioni sia con l’Ucraina che con gli esponenti della cultura russa che si stanno battendo per la pace. Il servizio Attività economiche e produttive è invece al lavoro, in sinergia con l’Autorità di sistema portuale e col distretto energetico ravennate, per capire gli impatti che questa fase di crisi può avere e il contributo che Ravenna può dare per mitigarli, mentre con le Politiche europee si stanno avviando contatti con le città dell’Ucraina con le quali Ravenna ha relazioni commerciali da tantissimi anni al fine di sviluppare iniziative di cooperazione internazionale.

La piscina alza i prezzi: aumenti fino al 33 percento per biglietti e abbonamenti

Dal 7 marzo nuove tariffe nell’impianto comunale. La società di gestione avrà anche un ristoro di 50mila euro dal Comune e potrà chiudere domenica e lunedì mattina

22 03 02 Tariffe Piscina ComunaleAumenta il costo dei biglietti di ingresso alla piscina comunale di Ravenna, le variazioni vanno dal 6 al 33 percento. La decisione è uno dei provvedimenti, condivisi con le società natatorie che fanno attività all’impianto di via Falconieri, approvati dalla giunta per consentire l’equilibrio di bilancio della gestione anche di fronte all’effetto combinato della perdurante pandemia che sta provocando ancora una riduzione del numero delle presenze e quindi minori ricavi, e del “caro bollette” dovuto al considerevole aumento dei costi energetici. Per la “Gambi” la bolletta del gas del mese di dicembre è schizzata dai 15mila euro del 2020 ai 60mila euro del 2021.

I nuovi prezzi saranno in vigore dal 7 marzo. Il biglietto singolo andrà a 7 euro (variazione del 12,55 percento), il ridotto a 6 (aumento del 24 percento). Viene eliminato il ridotto serale dopo le 21.30. Aumento del 24-25 percento per gli abbonamenti a consumo (5 e 10 ingressi). Il pass mensile ora costerà 74 euro.

IMG 5461Oltre al ritocco dei biglietti sono previsti anche un ristoro di 50mila euro a parziale rimborso della maggiore spesa 2021 per il gas; la possibilità per il concessionario di modificare temporaneamente gli orari di apertura dell’impianto natatorio fino al 31 maggio 2022 con chiusura domenica pomeriggio e lunedì mattina, salvaguardando le manifestazioni agonistiche; la rideterminazione delle tariffe applicate alle associazioni, ritornando ai costi per corsia pre-pandemia.

«Non è certo a cuor leggero che abbiamo preso queste decisioni in un momento così difficile – afferma l’assessore allo Sport, Giacomo Costantini – e per questo ringrazio le società natatorie, che ho incontrato pochi giorni fa, con le quali ho condiviso le azioni indispensabili per poter mantenere in equilibrio i conti e scongiurare chiusure. L’impegno e il sacrificio è comune, con l’obiettivo di continuare a rendere un importante servizio all’utenza. L’adeguamento delle tariffe, che ricordo è rimasto inalterato per nove anni fino al 2020 quando sono state ridotte del 40% causa Covid-19, allinea la nostra piscina ad altri impianti della provincia restando comunque tra quelle più economiche».

«Dalla guerra ucraina rischi per l’Italia solo in caso di incidenti ai confini Nato»

Il professor Michele Marchi insegna Storia al campus di Ravenna dell’Università di Bologna. Per capire l’aggressione di Mosca «bisogna partire dagli errori dell’Occidente che non ha saputo ancorare all’Europa la Russia uscita sconfitta dalla guerra fredda». Questione gas: «È una dipendenza che crea problemi anche a Putin». Il 9 marzo una lezione del corso aperta online ai cittadini con giornalisti, analisti e docenti

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Vladimir Putin ha 70 anni, è un ex funzionario del Kgb, è presidente della Russia dal 1999, tranne la parentesi 2008-2012 in cui è stato primo ministro

«Un incidente militare sul confine dell’Ucraina con Polonia o Ungheria o Romania potrebbe essere l’elemento di criticità per il rischio di espansione della guerra iniziata con l’invasione russa del 24 febbraio: se dovesse a quel punto scattare il meccanismo dell’aggressione ad un Paese membro della Nato, tutto lo spazio europeo diventerebbe possibile terreno di guerra. Al momento però su questo fronte sarei moderatamente ottimista, perché mi pare che le parti abbiano coscienza di essere già al limite». È la risposta di Michele Marchi ­– docente di Storia contemporanea al campus di Ravenna dell’Università di Bologna dove insegna, tra le altre materie, Storia dell’integrazione europea e Storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo – alla do­manda su eventuali rischi bellici per l’Italia.

Professor Marchi, da dove si parte per spiegare l’attacco di Mosca a Kyiv?
«Da una premessa che non vuole giu­sti­ficare o sminuire in alcun modo la gravità dell’aggressione. La guerra fredda è finita con la sconfitta della parte sovietica senza discus­sioni, ma dopo il 1989-91 l’Occidente euroatlantico ha commesso degli errori, ha affrontato con superficialità dei passaggi che invece meritavano un’altra attenzione: occorreva fare di più e meglio per ancorare la Russia a un meccanismo di sicurezza europeo e invece il compito è stato sottostimato. Lo sostiene an­che un convinto atlantista come Kissinger. Qualcosa si stava facendo in questa direzione con gli accordi firmati in Italia a Pratica di Mare nel 2002. Poi è successo che il sistema politico istituzionale russo si è involuto: il Putin del 2002 non è il Putin dell’intervento in Georgia nel 2008 e nemmeno il Putin del 2014 in Crimea. C’è stata una escalation ester­­na e interna con un regime che ha cominciato a far sparire gli oppositori, attaccare i media, eliminare il minimo dibattito democratico. Ma difficilmente le grandi crisi internazionali dipendono da un solo fattore».

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Volodymyr Zelensky ha 44 anni ed è presidente dell’Ucraina da aprile 2019. Era già noto a molti nel Paese perché era un comico e il personaggio di una serie telesiva, “Servitore del popolo”, lo stesso nome della sua formazione politica.

Quali altre motivazioni allora hanno mosso Putin?
«Possiamo citare l’eccessiva debolezza delle sanzioni come risposta euro-occidentale dopo l’ingresso in Crimea otto anni fa: si è avvertita l’assenza della leadership Usa nel blocco occidentale. Erano i tempi della presidenza Obama e gli Stati Uniti guardavano poco all’Europa e più all’Asia e al rapporto con la Cina. Questo, unito alle recenti immagini dell’aeroporto di Kabul dopo la ritirata degli americani dall’Afghanistan, può aver rafforzato in Putin l’idea che fosse arrivato il momento buono per l’azzardo massimo, con la convinzione di restare tutto sommato impunito nella sua mossa per rivendicare un ruolo in questo nuovo bipolarismo Cina-Usa. E infine non sappiamo quanta influenza può avere avuto l’apparato militare nello spingere Putin a invadere l’Ucraina».

La risposta ucraina è più forte di quella prevista?
«La Russia si trova in una situazione che forse credeva di risolvere più in fretta, non credo che si aspettasse un certo tipo di reazione: la Germania che vende armi all’Ucraina è un tornante nella linea della Storia, è qualcosa che la Germania non ha mai fatto dopo il 1945. Putin ha finito per compattare l’Unione europea che era sempre stata divisa su come approcciare i russi: forse è il via libera alla possibilità di una politica di difesa comunitaria».

FGpeio7WUAQ0BL2L’inizio delle operazioni militari è stato a lungo pronosticato, ma a un certo punto sembrava non si sarebbe verificato…
«Infatti resta una scelta oggettivamente incomprensibile se si guarda allo scenario diplomatico della vigilia. Putin aveva riconosciuto le province del Donbass e diplomaticamente aveva ottenuto tutto, ne usciva vincitore assoluto. Forse nella scelta di invadere subentra anche un accenno di perdita di controllo di Putin e una recrudescenza di quella che ormai è una dittatura interna con un sistema oligarchico diventato monocratico e dittatoriale».

Ha definito troppo deboli le sanzioni internazionali del 2014. Saranno sufficienti quelle approvate ora?
«Quelle che si stanno definendo negli ultimi giorni sono piuttosto solide e potenzialmente efficaci. Il problema è sempre quello di capire quanto la sanzione colpisca la leadership e quanto i popoli. Per questo ci sarà da atten­dersi la propaganda russa per screditare i nemici che colpiscono il popolo. Ma di sicuro una sanzione fa sempre meno male di un bombardamento».

FEa3S57XEAMlCU9La questione gas limita le possibilità di manovra dell’Europa?
«Gli Stati europei non sono stati lungi­mi­ranti nel differenziare in passato, è vero, ma la dipendenza viaggia anche in senso opposto. L’Europa difficilmente troverà un altro fornitore in breve tempo e la Russia altrettanto difficilmente troverà un cliente di pari livello in poco tempo. Insomma se la Russia non vende gas all’Europa smette di fare soldi e forse questo potrebbe smuovere qualche oligarca a chiederne conto a Putin mentre gioca alla guerra».

Cosa uscirà dai negoziati?
«Putin non potrà uscirne sconfitto su tutta la linea, questo va tenuto presente nelle trattative, altrimenti potrebbe spingersi sino a gesti incontrollati. E qualche perplessità c’è per la leadership dell’ex comico Zelensky. Per quan­to riguarda i negoziati veri e propri sarebbe stata una garanzia più valida la presenza del ministro degli Esteri russo Lavrov, una vecchia volpe della diplomazia, però molto pragma­tico. Non a caso è stato messo in disparte da Putin».

FKr TIXoAU QLfOsservatori e analisti sottolineano una maggiore loquacità dell’intelligence ame­ricana rispetto al passato nel far circolare notizie per combattere la cosiddetta infowar. C’è una spiegazione?
«La mediaticità dei conflitti è un aspetto sempre più determinante. E abbiamo visto che la Russia negli ultimi vent’anni ha investito molto nella cyber-war. Da un punto di vista informativo l’Ucraina non è la Cecenia o la Siria, dove la Russia putiniana ha agito in maniera praticamente indisturbata, con la presenza di qualche Ong come unico ostacolo».

Meglio trovarci in questa situazione con un Biden o con un Trump?
«I “se” non fanno parte dell’approccio di uno storico, ma credo sia indubbio che con Trump saremmo in un disastro maggiore. In particolare perché aveva totalmente accantonato l’approccio multilaterale e aveva portato i rapporti euro-atlantici al punto più basso».

Come andrà a finire?
«Il grande rischio che fa tremare i polsi è la dimensione potenzialmente nucleare di questo conflitto. Non è tanto il rischio che qualcuno usi l’arma nucleare perché significherebbe riproporre una minaccia uscita dall’ottica del possibile sin dagli anni Sessanta del ‘900, proprio per gli effetti potenziali devastanti sull’intero genere umano. In questo senso anche le minacce di Putin suonano un po’ come velleitarie. Il rischio è piuttosto quello di un incidente e abbiamo ancora ben presente cosa successe a Chernobyl nel 1986, pur trattandosi all’epoca di un incidente sul fronte civile».

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Michele Marchi è il coordinatore del corso di laurea triennale in “Società e culture del Mediterraneo” avviato nel 2020 dal dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna al campus di Ravenna

Il professor Michele Marchi è coordinatore del corso di laurea triennale in “Società e culture del Mediterraneo: istituzioni, sicurezza e ambiente” avviato dal dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna nel 2020 a Ravenna. Per il 9 marzo è in programma una lezione aperta del corso di Marchi: dalle 9 alle 11 gli studenti del primo e del secondo anno saranno a Palazzo Verdi in via Pasolini, per un collegamento in videoconferenza con un professore da Siena e uno da Roma III, la giornalista Anna Zafesova (“La Stampa” e “”Il Foglio), un analista dello Iai (Istituto Affari Internazionali) e l’ambasciatore Patrizio Fondi (docente del corso). Potranno partecipare online anche altri studenti e cittadini, previo invio di una mail a europedirectromagna@comune.ravenna.it. L’organizzazione è in collaborazione con il corso di laurea, il Dipartimento di Beni Culturali e lo Europe Direct del Comune.

Incendio alla scuola materna. Indagato un senzatetto che ci ha trascorso la notte

È successo a San Martino in Gattara. L’uomo avrebbe acceso un fuoco nello scantinato

San Martino Gattara
Una foto pubblicata dalla pagina Facebook “Brisighella Aperta”

La scuola materna statale di San Martino in Gattara, nel comune di Brisighella, è chiusa a causa di un incendio provocato da un senzatetto che ha trascorso la notte tra martedì e mercoledì nello scantinato.

L’uomo – del Parmense – dopo essere riuscito a entrare nella scuola, danneggiando anche la recinzione, avrebbe acceso un fuoco per scaldarsi. Le fiamme hanno danneggiato il quadro elettrico, probabilmente il soffitto, e hanno distrutto giochi in plastica, provocando cattivo odore.

La scuola è stata dichiarata inagibile per le giornate di ieri (mercoledì 2 marzo) e oggi. Sono in corso le verifiche del caso con l’obiettivo di riaprire l’istituto ai bambini domani.

Il senzatetto è stato identificato poco dopo in paese dai carabinieri e risulta indagato.

Dalle mattonelle alla camminata: le iniziative di Linea Rosa per il mese delle donne

Il centro anti violenza è attivo da oltre 30 anni. Eventi e iniziative solidali a partire da venerdì 4

Alessandra Bagnara
Alessandra Bagnara, presidente di Linea Rosa

Con l’arrivo del mese dedicato alle donne, il centro antiviolenza Linea Rosa propone una serie di iniziative ed eventi volti a lanciare un messaggio di solidarietà e speranza. «In occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle donne, siamo da oltre trent’anni in prima linea – dichiara la presidente Alessandra Bagnara – per dare voce a coloro che subiscono violenza. Quest’anno il nostro pensiero va in particolare alle donne ucraine, vittime collaterali di una guerra di potere nata in un contesto patriarcale».

Il primo appuntamento è il 4 marzo con la mostra “Giallo mimosa”, all’interno delle vetrine espositive de La Cassa di piazza del Popolo, a cura di Linea Rosa e del Collettivo Racconti Ravennati. Le coroncine in mosaico esposte resteranno allestite fino al 6 aprile.

Sempre il 4 marzo, e per tutta la settimana successiva, grazie all’iniziativa “Donne, amiche di sempre – insieme contro la violenza di genere”, circa 70 esercizi del centro storico esporranno nelle loro vetrine una delle 225 coroncine in mosaico che fanno parte del monumento “Our Skin – Ravenna”, che verrà installato all’interno del Parco Francesco da Polenta.

Venerdì 4 marzo alle 20.30, al cinema Sarti di Cervia, è in programma il docufilm “30 anni di una sottile Linea Rosa” del regista Gerardo Lamattina e della sceneggiatrice Monica Vodarich. Sarà presente anche l’attrice Maria Pia Timo, che interverrà con una riflessione comica sull’attuale condizione femminile.

Domenica 6 marzo dalle 16.30, a Palazzo Rasponi dalle Teste, verrà inaugurata la mostra fotografica di Elena Fiore dal titolo “Resilienza: donne che fanno la differenza”, con la partecipazione dell’assessora alle politiche e cultura di genere Federica Moschini e dell’influencer Maria Vittoria Baravelli. La mostra rimarrà aperta fino al 20 marzo. Alle 17, all’ingresso dell’edificio, ci sarà l’inaugurazione di una mattonella di “I fiori di Ravenna – Ravenna città amica delle donne”, della mosaicista Luciana Notturni. Sarà presente anche l’assessore al mosaico Fabio Sbaraglia. Alle 18, lo spettacolo “Donne: punto e altrove”, a cura di Svagarte: un connubio tra danza e teatro sui diritti negati alla donna nel passato e nell’attualità (è necessaria la prenotazione al numero 339 6666149).

Diverse le iniziative previste per martedì 8 marzo. Al Centro Commerciale Esp verrà allestito un banchetto per la raccolta fondi a favore di Linea Rosa.

Alle 18 è in programma l’inaugurazione di una sedia rossa e di una mattonella “I Fiori di Ravenna – Ravenna città amica delle donne”, della mosaicista Anna Fietta. Saranno presenti il vice sindaco Eugenio Fusignani e la consigliera Chiara Francesconi.

Alle 21, al Planetario di Ravenna, si terrà la conferenza “Le donne che hanno conquistato la luna”. Al centro dell’incontro le difficoltà delle donne ad affermarsi in campo scientifico (è necessaria la prenotazione al numero 0544 62534 – info@arar.it, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12).

Alle 20.30, al teatro Socjale di Piangipane, andrà in scena “XXL sfumature di donne di scienza”: una parodia sulle donne e il loro mancato riconoscimento professionale. Alle 21, invece, al Ridotto del teatro Alighieri, sarà possibile assistere al concerto per la festa della donna, organizzato dall’Emilia-Romagna concerti.

Venerdì 11 marzo, a Russi, verrà inaugurata una nuova tranche del monumento “Our Skin – Russi” di piazza Farini e, a seguire, all’entrata del teatro Comunale, una mattonella di “I Fiori di Russi – Russi città amica delle donne”, di Barbara Liverani. Alle 20.30, al teatro Jolly, verrà proiettato il docufilm “30 anni di una sottile Linea Rosa”.

Sabato 12 marzo, alle 20.30, al teatro dei Sozofili di piazzale Enrico Berlinguer a Modignana, è in programma la replica di “Inside Out – il potere della condivisione”, a cura di Sandra Melandri.

La settimana dedicata alle donne si concluderà con la camminata ludico motoria, prevista per domenica 13 marzo alle 10. Organizzata in collaborazione con il comitato “Una panchina per Elisa”: due percorsi da 5 e 8,5 km, con partenza da piazza della Cooperazione di Mezzano.

Sono tantissime le persone che in queste settimane hanno organizzato varie iniziative. Tra queste l’operazione lanciata da Conad, che devolverà a Linea Rosa 10 centesimi per ogni scontrino emesso negli store di Ravenna, Cervia e Russi, nelle giornate del 6,7 e 8 marzo.

Il salone Via Veneto 5 – I parrucchieri by Sabrina, per l’intera settimana, donerà l’importo corrispondente al costo di un trattamento ristrutturante offerto da Kérastase alle clienti.

Il panificio La Fornarina di via Roma, 135 a Ravenna, sarà in vendita per tutta la settimana un pane speciale prodotto da filiera interamente femminile, che sarà acquistabile solo su prenotazione (380 8976200). Per ogni pagnotta venduta, due euro saranno devoluti a Linea Rosa.

Un ultimo evento, il 19 marzo, organizzato in occasione della festa del papà, quando verrà inaugurata, nei pressi della Vecchia pesa di Classe, una mattonella de “I fiori di Ravenna – Ravenna città amica delle donne”, realizzata da Dimensione Mosaico. Un’occasione importante che vede gli uomini al fianco delle donne per dire no alla violenza di genere.

Travolto da un furgone dopo la messa: muore un anziano a Pisignano

La vittima si chiamava Giuseppe Quercioli

È stato travolto da un furgone mentre, a piedi, stava tornando alla propria auto dopo essere stato alla messa del Mercoledì delle ceneri.

L’incidente è avvenuto nella serata di ieri, 2 marzo, in via Crociarone, a Pisignano.

La vittima aveva 83 anni e si chiamava Giuseppe Quercioli.

Alla guida del furgone un uomo di 51 anni, portato in ospedale per accertamenti. Dopo aver investito l’uomo, il furgone ha finito la propria corsa contro alcune auto parcheggiate sul lato della strada.

Incontri al Mar: l’arte di Barbara, “figlia geniale” del pittore Luca Longhi

Nuovo appuntamento, il 3 marzo, con gli autori e le opere raccolte nelle sale del Museo di Ravenna

Santa Caterina Barbara Longhi
La “Santa Caterina” di Barbara Longhi (collezione Mar)

È dedicato alla “fliglia geniale” del pittore ravennate Luca Longhi, Barbara, il nuovo appuntamento con la rassegna “Il Mar si racconta”  ideata per far conoscre e valorizzare il patrimonio artistico custodito nella sale del Museo ravennate, nel complesso della Loggetta Lombardesca.

L’incontro, in programma giovedì 3 marzo alle 17, è condotto dall’esperta Catia Morganti, alla scoperta delle opere di una pittrice ravennate del ‘500, Barabara Longhi,  formatasi (assieme al fratello Francesco) nella bottega del padre, il pittore Luca Longhi. Stimata ritrattista, autrice di piccole tele a tema religioso, si può annoverare fra le poche donne pittrici attive in quell’epoca, la cui fama sta tornando alla ribalta.

La rassegna prevede altri appuntamenti, tutti il giovedì, dedicati a opere antiche, moderne e contemporanee, fino al 7 aprile.
L’ingesso è libero. Per informazioni tel. 0544 482487 e sul sito wen del Mar.

Guerra in Ucraina, salta “Il lago dei cigni” dell’Alighieri

Il Balletto Yacobson di San Pietroburgo ha cancellato la tournée italiana

BALLETTO YACOBSON DI SAN PIETROBURGO LAGO DEI CIGNI FOTO DI MIKHAIL LOGVINOV 339A9472Il Balletto Yacobson di San Pietroburgo ha dovuto proprio malgrado cancellare la prossima tournée italiana, inclusa la tappa a Ravenna per il secondo degli appuntamenti della Stagione Danza 2021/22 del Teatro Alighieri, di fronte all’impossibilità di organizzare la trasferta nella situazione corrente.

Il lago dei cigni, previsto sabato 2 e domenica 3 aprile, è stato quindi annullato.

Confermata la disponibilità della compagnia a riprogrammare per un’altra stagione la tournée, già oggetto di cancellazione nella primavera di due anni fa a causa della pandemia da Covid-19. Le informazioni saranno rese pubbliche sul sito e i social del Teatro Alighieri non appena disponibili.

Chi è in possesso di biglietti o abbonamenti sarà contattato via e-mail dalla Biglietteria del Teatro per la procedura di rimborso.

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