giovedì
21 Agosto 2025

Contagi in calo in provincia ma i ricoveri in terapia intensiva salgono a 10

Per il ravennate da segnalare anche la morte di un uomo di 29 anni, il cui decesso è stato registrato dall’Ausl di Parma

TamponiIn provincia di Ravenna oggi si sono registrati 1.133 nuovi casi di contagio al Coronavirus, sulla base di 2.106 tamponi eseguiti. Si tratta di 553 pazienti di sesso maschile e 580 pazienti di sesso femminile. Oggi la Regione ha comunicato il decesso di un paziente di sesso maschile di 29 anni. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 95.672.

In regione i casi di positività registrati oggi sono 13.091 in più rispetto a ieri, su un totale di 56.778 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 17.718 molecolari e 39.060 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 23%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 35,4 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 2.666 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 212.378), seguita da Modena (1.867 su 163.993); poi Reggio Emilia (1.572 su 114.496), Parma (1.256 su 83.718), Rimini (1.197 su 104.742) e Ravenna (1.133 su 95.672); quindi Ferrara (980 su 66.930), Cesena (736 su 59.348), Forlì (632 su 49.531); infine Piacenza (597 su 58.573) e il Circondario imolese, con 455 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 32.466.

Le persone complessivamente guarite sono 13.774 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 646.367.

D’altra parte si registrano 33 decessi: 6 in provincia di Piacenza (quattro donne rispettivamente di 81, 82, 85 e 96 anni e due uomini di 74 e 79 anni), 5 in provincia di Parma (una donna di 97 anni e quattro uomini di 84, 86, 88 e 90 anni), 1 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 93 anni), 2 in provincia di Modena (due donne di 82 e 100 anni), 13 in provincia di Bologna (cinque donne, rispettivamente di 70, 82, 84, 93 e 97 anni e otto uomini, di 74 anni, due di 78, poi 79, 85, 90, 92 e 93 anni), 3 in provincia di Ferrara (due donne di 73 e 75 anni e un uomo di 83 anni), 1 in provincia di Ravenna, 1 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 81 anni), 1 di una donna di 95 anni, non residente in Emilia-Romagna, il cui decesso è stato registrato dall’Ausl di Bologna.
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 15.052.

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 151 (+5 rispetto a ieri, pari al +3,4%), l’età media è di 63,6 anni. Sul totale, 90 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 62,7 anni), il 59,6%; 61 sono vaccinati con ciclo completo (età media 64,9 anni).  Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna sono quasi 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.
Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.632 (+16 rispetto a ieri, +0.6%), età media 71,4 anni.
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 19 a Parma (+2); 14 a Reggio Emilia (-2); 21 a Modena (+1); 36 a Bologna (+1); 11 a Imola (+1); 13 a Ferrara (+1); 10 a Ravenna (+2); 4 a Forlì (-1); 5 a Cesena (invariato); 14 a Rimini (invariato).

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 erano state somministrate complessivamente 9.658.588 dosi; sul totale sono 3.697.907 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 92%. Le terze dosi fatte sono 2.320.709.
Di queste dosi, 1.900 sono state somministrate nella sola mattinata di oggi – il dato è riferito alle 12 – alla popolazione in età scolare (5-19 anni) nel corso del secondo Open day organizzato dalla Regione Emilia-Romagna e dalle Aziende sanitarie locali, che proseguirà per l’intero pomeriggio in tutte le province.

Infezione Covid: in Romagna rilevate fra le più alte incidenze del Paese

Secondo uno studio del CNR, Forlì-Cesena e Ravenna hanno i dati più alti dopo le province di Vicenza e Bolzano

Coronavirus MediciLe province romagnole, in particolare Ravenna e Forlì-Cesena, hanno un’incidenza fra le più alte in Italia
Lo rilevano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
Nell’ultima settimana nella provincia di Forlì-Cesena ci sono stati 2.989 casi ogni 100mila abitanti, a Ravenna 2.904. In Italia, solo le province di Vicenza e Bolzano hanno fatto registrare un dato più alto.

Sempre secondo le elaborazioni di Sebastiani, la curva epidemica è in debole diminuzione nelle province di Modena (con un’incidenza a 2.270) e Reggio Emilia (2.371), mentre è in stasi a Ravenna e Bologna (2.752). Ha raggiunto il picco, avviandosi a una diminuzione invece a Forlì-Cesena, ma anche a Rimini (2.835), Parma (2.032) e Piacenza (1.863). Solamente la provincia di Ferrara è in controtendenza: con un’incidenza di 2.654 casi ogni 100mila abitanti fa registrare una debole crescita.
[fonte ANSA.it].

Andrea Maestri e la fiaba dei grandi elettori di Montecitorio

Riceviamo e pubblichiamo questa divertente e ironica filastrocca dell’avvocato, politico …e scrittore ravennate

Montecitorio Elezione Presidente Repubblica«Una notte fredda di gennaio, nel vecchio castello Di Matteo, il Conte sognò una bellissima dama ed esclamò nel sonno: “sei la più bella tra i Belloni”!

La sera prima, Letta una favola, s’era addormentato sereno.

Di Maio e poi Di Maio avrebbe immaginato di incontrare in sogno la dama della favola.

Si svegliò di soprassalto quando udì il rumore di decine di Meloni scagliati con violenza contro la sua porta. “Si Salvini chi può”!

Tirò fuori dal comodino una vecchia Mattarella di legno durissimo e aprì, brandendola impaurito.

Si rese subito conto che non c’era nessuno, mentre soffiava gelido un vento proveniente da Nordio.

Rientrò in Casellati e nella Speranza di riuscire a riprendere sonno, elencò mentalmente tutti i Casini capitati negli ultimi tempi, contandoli come fossero pecorelle.

Pensò di essere stato troppo Severino con se stesso e provo’ ad allontanare dalla testa gli incubi più ricorrenti, fatti di terribili Draghi che lo inseguivano cercando di incenerirlo con un soffio di fuoco.

Prese un pezzo di Cartabia e iniziò a scrivere: C’era una volta uno strano Paese…».

A marzo le lezioni di Medicina lasciano il Palazzo Congressi: tutte in ospedale

Si terranno nell’aula magna “Triossi”. Per la nuova palazzina della didattica bisognerà attendere il 2025

Ospedale Di Ravenna
L’area dell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna

La possibilità di utilizzare le aule senza riduzioni di capienza non richiede più l’uso della platea da 350 posti al Palazzo dei Congressi per le lezioni del corso di laurea in Medicina di Ravenna. Dall’1 marzo, quando inizierà il secondo semestre, l’attività didattica si concentrerà solo negli spazi allestiti all’ospedale Santa Maria delle Croci (l’aula magna “Triossi” da 99 posti e i 500 mq di laboratori didattici). Ulteriori spazi adiacenti verranno ristrutturati e adattati alle esigenze del corso in vista dell’anno 2022-23, quando si iscriverà la terza corte di matricole (95 i posti disponibili ogni anno dal 2020 quando l’università di Bologna ha avviato il percorso di studio a Ravenna). Il tutto in attesa di arrivare alla realizzazione della nuova palazzina destinata alla didattica: si ipotizzava potesse essere pronta per l’autunno 2021 e invece l’aggiornamento delle tempistiche sposta all’inizio del 2023 la probabile apertura del cantiere che potrebbe richiedere circa due anni di lavori.

«Gli spazi del Palazzo Congressi erano stati scelti perché volevamo un ambiente capace di garantire le lezioni in presenza a tutti gli studenti anche quando era consentita la ca- pienza delle aule solo al 50 percento – spiega la professoressa Mirella Falconi, coordinatrice del corso –. Ora il vincolo è caduto e l’aula magna all’ospedale è sufficiente».

Mentre avanzano le procedure per la realizzazione della palazzina ad hoc per il corso universitario, si lavora per avere un piano alternativo di qualità: «Il progetto è quello di ricavare aule, studi per i docenti e sale studio all’interno del Santa Maria delle Croci per consentire il completo radicamento del corso in ospedale. Ci sono spazi che possono essere immediatamente resi adatti allo scopo». In questo modo fin dal primo giorno di corso gli studenti condivideranno la vita universitaria con il personale sanitario. Un esempio per tutti è dato dalla possibilità che hanno gli iscritti al corso di laurea di fruire della mensa ospedaliera.

24 02 2021 Ravenna; Fonfdazione Flaminia Presidente Mirella Falconi
Mirella Falconi, coordinatrice del corso di laurea in Medicina dell’università di Ravenna

Gli studenti che hanno completato l’iscrizione al primo anno per il 2021-22 sono ad oggi 92 su 95 posti disponibili: «Siamo sicuri che verranno coperti tutti i posti, le tempistiche sono normali per il sistema di slittamento nella graduatoria unica a livello nazionale dove gli studenti indicano le sedi di preferenza». Da questo aspetto emerge un dato incoraggiante per Ravenna: «Gran parte dei quasi duecento iscritti ad oggi provengono da fuori Regione e questo è un indicatore che alza la qualità del corso perché significa che la sede è appetibile e che si è disposti a spostarsi».

In parallelo a quella studentesca, cresce anche la popolazione di docenti: attualmente sono otto i professori incardinati nel corso di laurea ravennate e aumenteranno con l’attivazione dei prossimi anni. «Ci sono ottimi presupposti per creare una collaborazione stretta tra i docenti universitari e i medici ospedalieri per le attività di ricerca e assistenza, Al momento sono attivi solo i corsi delle discipline di base che non prevedono tirocini in ospedale e quindi il docente potrebbe svolgere la sua attività da pendolare, ma nonostante questo, la maggior parte ha scelto di vivere a Ravenna. Ora tocca alla città e alla comunità universitaria offrire stimoli e opportunità per migliorare sempre di più questo radicamento. Non ho dubbi che sarà così».

Le iscrizioni odierne alle lauree legate alla sanità risentono anche della carenza di personale emersa con la pandemia. «Questa professione non si sceglie per ragioni economiche, per avere un posto di lavoro sicuro. Si tratta di una scelta professionale impegnativa. Tuttavia quando andiamo nelle scuole superiori per fare orientamento troviamo tanti giovani convinti del valore e dell’importanza di questo percorso formativo. L’attuale carenza di medici e personale sanitario è dovuta alla mancanza di programmazione negli scorsi anni che non ha tenuto conto dei pensionamenti e dei cambiamenti che oggi ci troviamo ad affrontare».

 

Scoperto il cadavere di un uomo sulla spiaggia di Casal Borsetti

Ritrovamento nel pomeriggio, nei pressi del Camping Reno. È un ravennate di 60 anni probabilmente colto da malore. FOTO

Cadavere Spiaggi Casal Borsetti

Nel primo pomeriggio di oggi, 29 gennaio, sulla battigia della spiaggia di Casal Borsetti, nei pressi del Camping Reno, è stato rinvenuto il cadere di un uomo. poi identificato in un sessantenne ravennate. Il rapporto preliminare dei soccorritori del 118, che sono arrivati sul luogo con  un auto medicalizzata, parlava inizialmente di annegamento, ma il medico legale che ha esaminato il corpo dopo i primi accertamenti, ha ipotizzato un malore che avrebbe colto l’uomo mentre correva sulla spiaggia.
La vittima è stata identificata anche dai parenti che non l’aveno più visto tornare a casa dopo l’escursione in riva la mare.
Sul posto per i rilievi del caso sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e gli agenti della Capitaneneria di Porto.
Le foto sono di Massimo Argnani

Contagi a quota 1460 in provincia. Nessun morto, 8 i ricoverati in intensiva

In regione registrati oltre 15mila nuovi positivi. Crescono i ricoveri nei reparti Covid ordinari (+6), stabili in rianimazione

Tamponi Drive ThroughNel ravennate oggi, sabato 29 gennaio, si sono registrati 1.460 casi di infezione al Coronavirus sulla base di 2.517 tamponi eseguiti. Si tratta di 757 pazienti di sesso maschile e 703 pazienti di sesso femminile. Non sono satti comunicati decessi. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono94.539.

In regione casi di positività sono 15.023 in più rispetto a ieri, su un totale di 51.647 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 29%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 35,1 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 3.502 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 209.726), seguita da Modena (1.886 su 162.126) e Reggio Emilia (1.646 su 112.924); poi Ravenna (1.460 su 94.539). Quindi Rimini (1.257 su 103.545), Parma (1.168 su 82.462). Cesena (1.076 su 58.612), Ferrara (1.052 su 65.950), Piacenza (837 su 57.976), infine Forlì (718 su 48.899) e il Circondario imolese, con 421 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 32.011.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 381.158 (-847). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 378.395 (-852), il 99,2% del totale dei casi attivi.
Le persone complessivamente guarite sono 15.831 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 632.593.

D’altra parte si registrano 39 decessi: 1 a Piacenza (un uomo di 91 anni), 2 in provincia di Parma (un uomo di 90 anni e una donna di 90 anni), 7 in provincia di Reggio Emilia (quattro uomini di 92, 88, 83 e 80 anni e tre donne di 90, 84  e 74 anni)5 in provincia di Modena (tre uomini di 91, 71 e 69 anni, due donne di 93 e 92 anni), 6 in provincia di Bologna (quattro donne di 97, 96, 93 e 65 anni, due uomini di 84 e 82 anni), 3 in provincia di Ferrara (due uomini di 91 e 73 anni, una donna di 76 anni), 8 in provincia di Forlì-Cesena (tutti uomini di 90, 87, 86, 85, 85, 80, 76 e 74 anni), 5 in provincia di Rimini (tre donne di 89, 87 e 83 anni, due uomini di 89 e 79 anni). Due i decessi di persone residenti fuori regione: un uomo di 61 anni e una donna di 85, le cui morti sono state registrate dall’Asl di Piacenza. Non si sono registrati decessi in provincia di Ferrara, di Ravenna e nel circondario imolese.
In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 15.019.

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 146 (-1 rispetto a ieri), l’età media è di 62,8 anni. Sul totale, 91 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 62,4 anni), il 62,3%; 55 sono vaccinati con ciclo completo (età media 63,3 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna sono quasi 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.
Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.617 (+6 rispetto a ieri, 0,2%), età media 71,6 anni.
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 17 a Parma (invariato); 16 a Reggio Emilia (-1); 20 a Modena (-1); 35 a Bologna (invariato); 10 a Imola (+1); 12 a Ferrara (+2); 8 a Ravenna (-2); 5 a Forlì (invariato); 5 a Cesena (invariato); 14 a Rimini (+1).

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid: alle ore 14 erano state somministrate complessivamente 9.6254.176 dosi; sul totale sono 3.695.102 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 91,9%, mentre quelle con prima dose hanno raggiunto il 94% (3.779.011). Le terze dosi fatte sono 2.295.016.

Erica Liverani e Dusciana Bravura ospiti al Cisim per il ciclo “Istantanee”

Singolare incontro a Lido Adriano il 30 gennaio, fra due donne intraprendenti dall’arte alla cucina

Erica Liverani Chef
Erica Liverani

Proseguono gli incontri di “Istantanee”, format ideato da Cisim e Studio Doiz: il secondo incontro è dedicato a due eccellenze romagnole: la cuoca Erica Liverani, vincitrice di Masterchef, e Dusciana Bravura, mosaicista. Appuntamento per domenica 30 gennaio, ore 18.30, nel centro culturale di Lido Adriano, come sempre ad ingresso gratuito (apertura porte alle 17.30).

Assieme alle ospiti si affronterà un viaggio su questioni come l’importanza dell’artigianalità e del saper fare, il legame culturale e gastronomico con la Romagna, la condizione femminile nel lavoro di due professioniste altamente specializzate. E tanto altro.

Dusciana Bravura Mosaicista
Dusciana Bravura

Dusciana Bravura, classe ’69, è una delle più interessanti personalità nel panorama italiano del mosaico. Figlia d’arte (suo padre è il mosaicista Marco), si è formata all’Accademia di Belle Arti di Bologna e ha esposto le sue opere in molti paesi europei, nonché in Russia, Giappone e Stati Uniti. Attualmente si divide tra il laboratorio di Ravenna e Venezia, dove 10 anni fa ha aperto il suo atelier.

Erica Liverani, classe ’84, è una popolare chef italiana. Laureata in fisioterapia, la sua vita cambia totalmente dopo la vittoria nella 5° edizione di Masterchef Italia. Nel 2016 pubblica A piccoli passi. La mia cucina stagionale per i tipi di Baldini + Castoldi. Nel 2018 apre a Ravenna Raflò, bottega gastronomica legata alla stagionalità delle materie prime. Molto attiva sui social, il suo account Instagram conta più di 170 mila follower.

L’incontro si potrà fruire dal vivo, al Cisim, e da remoto, grazie alle dirette video e radio che accompagneranno gli incontri.

Anche De Pascale si appella a Mattarella per il bis a capo dello Stato

L’auspicio per un ulteriore mandato lanciato dal sindaco e presidente della Provincia di Ravenna in un post su facebook

De Pascale Mattarella
Il sindaco De Pascale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Mentre a Roma,a Montecitorio, si sta svolgendo l’ottava chiamata ai grandi elettori per la nomina del Presidente della Repubblica, con la probabile rielezione di Sergio Mattarella, il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna (anche presidente dell’Unione delle Province Italiane) Michele de Pascale, poche ore fa ha lancianto sul suo profilo facebbook un appello e un auspicio per un esito responsabile delle votazioni.

«È evidente che il susseguirsi degli eventi collegati all’elezione del Presidente della Repubblica sta via via gettando discredito sulle istituzioni della Repubblica – scrive De Pascale –. Le oggettive difficoltà legate a un quadro politico frammentato e alla fase finale della legislatura stanno pregiudicando gli sforzi messi in campo da tutti per fronteggiare la pandemia e cogliere le nuove opportunità di investimento.
In un quadro oggettivamente inedito, nell’assoluto rispetto delle prerogative dei grandi elettori a cui la Costituzione assegna il compito di eleggere il Presidente della Repubblica, rivolgo un appello sincero al Presidente Sergio Mattarella affinché rivaluti la sua indisponibilità a ricoprire nuovamente l’incarico di Presidente della Repubblica.
Tutti abbiamo profondamente compreso le ragioni politiche e umane che sono alla base di questa sua posizione, ma dopo questi due anni, che mai avremmo potuto immaginare di vivere, è evidente che la Repubblica e le sue Istituzioni, le nostre Città, Province e Regioni hanno ancora bisogno del suo prezioso servizio, per tenerci uniti e guidarci nell’ultimo passo fuori da questa crisi e verso una strada finalmente nuova».

Ospedale: due nuovi primari al Santa Maria delle Croci di Ravenna

Incarichi per i reparti Medicina2 e Pronto Soccorso ai dottori Maria Giulia Sama e Andrea Strada

Primari Medicina2 E PS Ospedale RavennaSono stati presentati recentemente dall’Ausl Romagna due nuovi primari all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna che guideranno i reparti di “ Medicina Interna 2” e di “ Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza”.

Si tratta rispettivamente di Maria Giulia Sama per la Medicina2 e Andrea Strada per il Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza.
«Due importanti ruoli chiave che dovranno collaborare attivamente – ha dichiarato nell’occasione il direttore Ausl Tiziano Carradori –, per snellire le procedure di presa in carico, e rendere efficiente al massimo i tempi di accoglienza dei pazienti che ricorrono al Pronto Soccorso. Gli obiettivi assegnati loro sono chiari e, in attesa dei tempi tecnici per la realizzazione del nuovo Pronto Soccorso, occorre agire sui percorsi in un’ottica di umanizzazione delle cure. Molta attenzione dovrà essere data al trattamento per alleviare il dolore, in un’ottica di collaborazione con l’Unità Operativa di Terapia Antalgica e di formazione del personale infermieristico distaccato al Pronto Soccorso».

«Altro aspetto organizzativo riguarderà la costruzione di percorsi veloci per la Medicina d’urgenza – ha sottollineato Carradori –. Oggi vengono eseguite numerosi indagini standardizzate, mi riferisco in primis ad esami di laboratorio, che possono essere richieste dal personale di Triage e fatte eseguire prima che il paziente sia visitato dal medico, in modo che lo stesso medico le abbia già in visione quando il paziente entra per la visita. Anche questa misura organizzativa contribuirebbe a ridurre sensibilmente i tempi di permanenza».

Nuovo open day vaccinale riservato a bambini e ragazzi

Domenica 30 gennaio nella sede del Cmp, non sarà necessario l’appuntamento per chi ha dai 5 ai 19 anni

Fila Cmp Open Day Vaccinale
Fila al Cmp per il primo open day vaccinale dedicato ai bambini il 16 gennaio scorso

La campagna vaccinale in Emilia-Romagna accelera con la fascia 5-19 anni. La Regione, infatti, propone un altro appuntamento speciale con la vaccinazione per bambini e ragazzi, in collaborazione con le Ausl e gli ospedali regionali. E così, dopo il buon afflusso dello scorso 16 gennaio, anche domenica 30 gennaio ragazzi dai 5 ai 19 anni potranno dunque ricevere la somministrazione del vaccino alla presenza, nel caso dei minorenni, di un genitore o di chi ne fa le veci, senza la necessità di una prenotazione.

Nella città ravennate la sede designata è ancora una volta il piano terra del Centro Medicina e prevenzione di via Fiume Montone Abbandonato 134, dalle ore 9 alle 19.
In provincia le sedi previste sono il padiglione C dell’Ospedale di Lugo, piano terra, in viale Masi 3, dalle ore 9 alle 14 e il padiglione B della Fiera di Faenza in viale Risorgimento 3, dalle ore 9 alle 14.

Covid, l’indice Rt regionale torna sotto l’1. In provincia altre 4 anziane morte

Sono 1.483 i nuovi contagi giornalieri registrati in provincia di Ravenna alle 12 di oggi, 28 gennaio. Accertati altri 4 morti con il virus, si tratta di quattro anziane. Restano 10 (uno in meno di ieri) i pazienti in terapia intensiva in provincia.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 28 GENNAIO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.013.749 casi di positività, 16.941 in più rispetto a ieri, su un totale di 87.361 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 26.384 molecolari e 60.977 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 19,4%.

Più in generale, questi sono i dati relativi all’Emilia-Romagna validati dal ministero della Salute questa settimana: l’Rt regionale è 0,99, al di sotto della soglia epidemica di 1 (rispetto all’1,21 della scorsa settimana), l’incidenza dei nuovi casi è 2.732,8 ogni 100mila abitanti (rispetto a 2.797/100mila), l’occupazione dei posti letti Covid ordinari in area medica è al 29% (dal 27%) e quella dei posti letto nelle terapie intensive al 17% (invariato).

L’Emilia-Romagna si conferma quindi in zona gialla.

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 147 (-2 rispetto a ieri), l’età media è di 63,6 anni. Sul totale, 93 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 63,2 anni), il 63,2%; 54 sono vaccinati con ciclo completo (età media 64 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna sono quasi 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto.

Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.611 (+1 rispetto a ieri), età media 71,3 anni.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 382.007 (-18.882). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 379.249 (-18.881), il 99,2% del totale dei casi attivi.

Le persone complessivamente guarite sono 35.793 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 616.762.

Purtroppo, si registrano 30 decessi: 1 a Piacenza (un uomo di 65 anni); 3 in provincia di Parma (un uomo di 85 anni e due donne di 81 e 90 anni); 4 in provincia di Reggio Emilia (due uomini di 67 e 93 anni e due donne di 54 e 84 anni); 1 in provincia di Modena (una donna di 85 anni); 6 in provincia di Bologna (cinque uomini di 54, 60, 68, 83 e 90 anni e una donna di 78 anni); 3 nel Circondario Imolese (un uomo di 80 anni e due donne di 77 e 88 anni); 4 in provincia di Ravenna (tutte donne di 84, 87, 94 e 95 anni); 2 in provincia di Forlì-Cesena (due uomini di 77 e 85 anni); 4 in provincia di Rimini (tre uomini di 44, 77 e 95 anni, una donna di 46 anni).
Due i decessi di persone residenti fuori regione: un uomo di 81 anni, la cui morte è stata registrata dall’Asl di Parma, e un uomo di 88 anni, il cui decesso è stato registrato da quella di Rimini.

Non si registrano decessi in provincia di Ferrara.

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.980.

 

 

Il prefetto di Ravenna va in pensione dal 1° febbraio. La lettera di commiato

Sindaci PrefettoIl prefetto di Ravenna ha incontrato tutti i sindaci della provincia per un saluto di fine incarico. Dal 1° febbraio infatti Enrico Caterino – originario del Casertano e a Ravenna dal 2018, quando prese il posto di Francesco Russo – andrà in pensione.

Il prefetto ha ringraziato i sindaci per il «clima di grande collaborazione e di stima reciproca» che ha contraddistinto il suo periodo di permanenza, «anche se segnato dal perdurare dell’emergenza sanitaria e da tutte le problematicità conseguenti».

Dopo i saluti, i sindaci e il presidente della Provincia hanno omaggiato il prefetto di alcuni doni che rappresentano le eccellenze del territorio (un mosaico, una ceramica di Faenza e il sale di Cervia).

Qui la lettera di commiato del prefetto

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