La presidente del Senato: «Per trattare con l’Europa serve un partito Italia»

Casellati, alla sua prima volta alla festa nazionale dell’Unità, parla di immigrazione, stato di diritto, riforma della giustizia ed emancipazione femminile

RAVENNA 04/09/2018. FESTA NAZONALE DE L’ UNITA’. Le Istituzioni E La Democrazia: Incontro Con Maria Elisabetta Alberti Casellati Presidente Del Senato Intervistata Da Maurizio Molinari, Introduce Elisabetta Gualmini.

La presidente del Senato tra Elisabetta Gualmini e Maurizio Molinari

«Un partito Italia capace, quando deve andare a chiedere in Europa e nel mondo, di presentarsi unito e di non portare all’esterno le discussioni e le divisioni, normali e legittime, dell’interno. Per questo credo servirebbe un tavolo di coesione nazionale». La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati indica la sua soluzione rispetto a un tema come quello dell’immigrazione dopo aver precisato che «bisogna dividere il tema del salvataggio da quello dell’accoglienza: salvare chi è in mare è un dovere morale ed etico a cui non possiamo e non dobbiamo sottrarci. Per quanto riguarda l’accoglienza, l’Italia ha già fatto moltissimo con molta generosità, ma è stata lasciata sola dall’Europa. Per questo dobbiamo fare come gli altri paesi: andare a trattare uniti».

L’occasione è una duplice prima volta: la sua prima volta a una festa dell’Unità, in questo caso quella nazionale a Ravenna, la sua prima volta a una festa di partito in questa nuova veste istituzionale. Ed è proprio da seconda carico dello Stato, da figura istituzionale terza che parla Casellati, molto più di quanto non abbia fatto il presidente della Camera Roberto Fico, il giorno prima. Esponente di punta di Forza Italia, da anni in Senato, avvocato, impegnata in battaglie politiche durissime in difesa di Silvio Berlusconi in passato, Casellati ora rappresenta una figura di garanzia in quello stato di diritto che di recente, in particolare sul palco di questa festa, viene così spesso citato: l’attuale governo è stato più volte accusato di metterlo in pericolo, dal caso Diciotti al ponte di Genova. Sollecitata su questo dall’intervistatore Maurizio Molinari, direttore de La Stampa, Casellati però rassicura: «Anche nei momenti di frizione più difficile, l’architettura delle nostre istituzioni immaginata dalla Carta costituzionale ha tenuto grazie a un sistema di pesi e contrappesi. Il perimetro è elastico, perché la legge è interpretabile, ma mai fino al punto da vanificare lo stato di diritto». La riforma della giustizia per arrivare a tempi celeri? «Una priorità – dice Casellati – per attrarre investitori esteri, ma anche per i cittadini che senza saperlo, per i ritardi della macchina della giustizia, si trovano a pagare una sorta di tassa occulta, come se già il sistema di tassazione in questo paese non ci soffocasse. È un sistema collassato che va riformato al più presto».

E alla prima donna presidente del Senato diventa impossibile per Molinari non chiedere una battuta sulla condizione delle donne in Italia, paese ancora molto indietro su tutti gli indicatori di parità. «Credo che l’emancipazione delle donne sia stata più rapida dell’evoluzione della società – risponde Casellati – e spero che la mia elezione sarà un buon viatico per tante donne. Quando ho potuto ho cercato di aprire le porte alle donne capaci, che ci sono e sono tantissime. Credo che le donne devono aiutare le altre donne e che con costanza, perseveranza e coraggio arriveremo all’effettiva parità». Ma Casellati non è solo la prima donna a capo del Senato, è anche un’esponente di minoranza votata dalla maggioranza: «Questo mi permette di svolgere un ruolo di garanzia super partes e ho spesso auspicato che il metodo che ha portato alla mia elezione fosse esteso ad altre nomine. Devo dire che il Parlamento per esempio nell’elezione degli organi di vigilanza o dei membri laici della Corte Costituzionale ha lavorato in tempi rapidi grazie a un clima di confronto e collaborazione. Personalmente, cerco sempre, nel mio ruolo, di individuare ove possibile linee di convergenza e sono stata particolarmente felice di verificare come tutti i partiti abbiamo mostrato grande spirito di collaborazione nei miei confronti, dopo la mia elezione».

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