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Tornano le primarie del Pd: chi, dove e quando si vota (versando almeno 2 euro)

Incognita affluenza: nel 2017, quando fu confermato Renzi, in provincia parteciparono quasi 23mila persone

A un anno esatto dalla più cocente sconfitta elettorale della sua storia, il Pd domenica 3 marzo chiama iscritti, elettori e simpatizzanti a scegliere il nuovo segretario del partito e con lui la nuova assemblea nazionale (che a oggi è rimasta quella eletta insieme a Matteo Renzi). Il grande dubbio resta quello dell’affluenza, che si teme sia scarsa e non a caso nessuno sembra volersi troppo sbilanciare sui numeri. Nel 2017, quando fu confermato Renzi, in provincia parteciparono 22.292 persone, circa la metà rispetto a quelle del 2013 (sempre vinte da Renzi).

Info utili. Si vota dalle 8 alle 20. Possono votare tutti i cittadini italiani, i cittadini dell’Unione Europea residenti in Italia, i cittadini di altri Paesi in possesso di regolare permesso di soggiorno. L’età minima per votare è 16 anni.
Per votare occorre presentarsi al seggio con un documento di identità, dichiarare di essere elettori del Partito Democratico e accettare la registrazione all’Albo degli elettori del Pd, versare almeno 2 euro.

Si può trovare il proprio seggio a questo link: http://pdravenna.it/2019/02/15/primarie-pd-2019/

Si vota in 89 seggi nella provincia di Ravenna. Oltre 600 volontari saranno impegnati per la gestione delle votazioni.

I candidati alla segreteria nazionale sono Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti.

I candidati della provincia di Ravenna all’assemblea nazionale sono:

MOZIONE ZINGARETTI: Michele de Pascale, Milena Barzaglia, Mirco Bagnari, Ouidad Bakkali, Fabio Sbaraglia, Marta Garuffi, Savino Dalmonte, Greta Cavallaro.

MOZIONE MARTINA: Elisa Vardigli, Alessandro Barattoni, Sabrina Mondini, Michele Mazzotti, Maria Cristina Gottarelli, Davide Coralli, Mirella Dalfiume, Davide Coralli.

MOZIONE GIACHETTI: Antonio Lazzari, Manuela Fantinelli, Pierpaolo Cecchi, Patrizia Magnani, Roberto Catalano, Annalisa Barbieri, Alessandro Scarano, Enrica Fantinelli

«Le primarie sono un essenziale momento di apertura e confronto del principale partito di opposizione a questo Governo – è quanto dichiara il segretario provinciale Alessandro Barattoni –. In un anno abbiamo visto come questo esecutivo si è caratterizzato non per essere quello del cambiamento ma per l’incapacità di trovare una sintesi per prendere decisioni sul futuro dell’Italia. A oggi si sono solo scaricate le colpe sui governi precedenti. Manca completamente un’idea di sviluppo del Paese; il Decreto Dignità di Di Maio e il Decreto Sicurezza di Salvini hanno prodotto per ora solo l’aumento della disoccupazione e l’abbandono di intere famiglie per strada. Far risalire la china all’Italia e fermare questa deriva è possibile e si può fare ripartendo dal Partito Democratico e partecipando alle primarie».

Nei seggi delle primarie verranno distribuite le bandiere dell’Europa da esporre il 21 marzo come chiesto da Romano Prodi nel suo appello agli europeisti.