Falce e martello «per una Lugo green, contro un Pd con cui è difficile comunicare»

Intervista a Valeria Ricci, una dei quattro candidati sindaco alle amministrative per la Rocca con una lista che unisce Pci e Rifondazione. La 36enne è stata assessora nella giunta uscente e si è dimessa per dissidi su questioni ambientali. Immagina più case popolari e un centro polifunzionale. Alle Europee voterà La Sinistra

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Valeria Ricci, candidata sindaco a Lugo

Nome: Valeria Ricci
Data e Luogo di nascita: 16 giugno 1983, Faenza
Titolo di studio: Diploma accademico di primo grado in pittura di secondo grado in arti visive
Professione: «Gestisco un chiosco di piadine»
Stato civile: «Non sono sposata e non ho figli»
Reddito 2018: 14mila euro
Auto: Lancia Y del 2008

Slogan elettorale: “Una comunità che cresce insieme”
Coalizione: «Siamo una sola lista voluta da Pci e Rifondazione Comunista e appoggiata da Possibile e Sinistra Italiana».
Precedenti esperienze politiche: «Ho cominciato nel 2013 con Sel, sono stata vicepresidente della consulta di Villa San Martino nel 2014 e nel 2015 assessora al Welfare e Politiche Ambientali nella giunta Ranalli, da cui poi mi sono dimessa nel 2017 per la decisione sui pozzi di San Potito».
Personaggio politico attuale che più stima: «Non riesco a rispondere a questa domanda, posso dire che in questo momento seguo in particolare un movimento come “Non una di meno” e chi si batte per l’idea di una parità di diritti civili e sociali».
Orientamento religioso: «Atea».

Il primo provvedimento se diventasse sindaco?
«Avvierei un processo di protezione del territorio dal punto di vista ambientale, con un ripristino e un aumento di aree verdi, una riqualificazione urbana con edilizia green e una rete di viabilità sostenibile, a cominciare dal miglioramento piste ciclabile. Oggi le auto sono troppo padrone della città».

Valeria Ricci

Valeria Ricci, candidata sindaco a Lugo

Se fosse eletta, tra cinque anni cosa vedrebbe un visitatore venendo a Lugo che oggi non può vedere?
«Oltre appunto all’idea di uno sviluppo green, credo serva una maggiore sinergia tra tessuto economico e culturale e un maggiore sviluppo del turismo, credo che Lugo ne abbia le potenzialità».

Qual è stata la mancanza più grave della passata amministrazione?
«Direi che sono due: il mancato ascolto della cittadinanza e dei suoi problemi, le consulte sono state troppo spesso messe da parte. E, lo ribadisco: una visione innovativa della città sulle politiche ambientali».

Di che tipo di investimenti ha bisogno Lugo in tema di…

…sicurezza?
«La nostra idea è di investire sulla comunità, partendo dalle consulte e dai gruppi organizzati, vogliamo usare questa partecipazione dei cittadini per trasformarla in attivismo sul territorio, non solo “segnalazione” di problemi ma anche collaborazione per migliorare il quartiere e poterlo trasformare, anche ad un livello urbanistico. I quartieri periferici di Lugo sono spesso dormitori dove la gente non si conosce. Quindi sul modello di Faenza costruire anche una “Consulta dei nuovi cittadini” per chi viene dal resto d’Italia o dall’estero, dove si possano organizzare anche incontri culturali, di formazione e feste. I quartieri vivi con un alta partecipazione alla vita sociale dei cittadini sono anche sicuri».

…cultura?
«Sicuramente Lugo ha dei buoni investimenti sulla cultura e credo che siano sempre importanti e vadano quindi ampliati. Manca un centro multiculturale, immagino un luogo tra pinacoteca, auditorium, uno spazio polifunzionale dove fare mostre e organizzare eventi. A Lugo ci sono diversi palazzi che sono vuoti, si potrebbe partire dal mappare quelli che sono di proprietà del Comune e quelli di altri enti. Servirebbe un posto vicino al centro. Nel museo vorrei mettere innanzitutto il patrimonio che oggi è sparso tra tanti uffici pubblici e poco valorizzato».

Valeria Ricci, candidata sindaco a Lugo

…welfare?
«Credo che ci siano due cose fondamentali da fare a Lugo. La prima è ricominciare con investimenti sulle politiche abitative, serve valorizzare gli appartamenti che sono di Erp e Ers, ma è anche importante ampliare il patrimonio pubblico, purtroppo spesso queste abitazioni sono all’esterno della città e invece, soprattutto per persone a basso reddito, credo sia importante poter stare in città. E inoltre ritengo importante la costruzione di una rete che possa supportare i “caregiver” familiari che aiutano i disabili gravi e cronici che spesso rinunciano al lavoro e non possono nemmeno contare su una pensione da anziani».

L’Unione dei Comuni deve cambiare? E se sì, come?
«Credo che un ente tanto importante dovrebbe diventare elettivo. Non si può tornare indietro, ma dobbiamo andare avanti facendo in modo che rappresenti meglio i cittadini e le forze politiche di minoranza».

In caso di ballottaggio c’è uno degli altri tre candidati che potreste sostenere?
«Al momento non vogliamo dare indicazioni, cerchiamo di essere super partes. Certamente per noi ci sono differenze, il centrodestra per noi è difficile da votare sia per le proposte legate al programma sia per la presenza nella coalizione di forza come la Lega e Fratelli d’Italia. Il Pd purtroppo nel tempo si è dimostrato abbastanza un soggetto difficile con cui comunicare».

Riccivaleria

Valeria Ricci, candidata sindaco a Lugo

Ma se il centrosinistra dovesse perdere, non vi sentireste responsabili? Dal vostro punto di vista, non sarebbe pur sempre preferibile a un governo locale leghista?
«In realtà, noi non ci sentiamo per niente responsabili. Noi abbiamo sempre cercato dentro e fuori la giunta di costrurie un dialogo ma dall’altra parte non c’è stata la volontà. Come si dice, chi è causa del suo mal, pianga se stesso».

Nel simbolo che la sostiene compaiono solo due partiti della galassia di sinistra, che peraltro non vanno insieme alle Europee. Lei cosa voterà il 26 maggio per il Parlamento Ue?
«Voterò La Sinistra con convinzione, perché in realtà, dopo un primo momento, penso che sarà scelta anche dal PCI (ex comunisti italiani) e credo che siano un passo avanti nel rimettere insieme i pezzi della sinistra visto che dentro c’è Prc, Sinistra Italiana e L’Altra Europa».

Lei si presente con falce e martello, non è una scelta un po’ nostalgica?
«Scherzando potrei dire che amo il vintage. In realtà è stato soprattutto un omaggio che ho voluto fare alle due forze che mi hanno chiesto di candidarmi a sindaca e che lo condividono nel simbolo. È una scelta che rivendico con orgoglio».

Nei prossimi giorni saranno pubblicate anche le interviste agli altri candidati di Lugo.

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