Solaroli, il civico del centrodestra: «La Lega mi ha chiesto di candidarmi»

Intervista al maestro di scuola che si definisce un uomo libero e cattolico praticante: «La famiglia tornerà al centro dell’azione amministrativa». Il 48enne vuole una cultura popolare: «Ci piace il liscio come l’opera»

Completiano le interviste ai candidati sindaci di Lugo con Davide Solaroli, aspirante primo cittadino con una coalizione di centrodestra sostenuto anche da Silvano Verlicchi che nel 2014 portò al ballottaggio Davide Ranalli (Pd). Già pubblicate le interviste a Davide Ranalli e Valeria Ricci.

Davide Solaroli

Nome: Davide Solaroli
Luogo e data di nascita: Lugo, 17 febbraio 1971.
Titolo di studio: laurea in Giurisprudenza all’Università di Bologna.
Professione: insegnante alla scuola primaria “Garibaldi” di Lugo.
Stato civile: «Sono sposato con Angela e padre di due bambini, Giacomo di 12 anni e Gloria di 10».
Reddito 2018: «Ho un normale stipendio da insegnante di scuola pubblica. Non ho altri introiti».
Auto: Mazda 5 del 2006.

Slogan elettorale: “Cambiamo Lugo; Il bene porta bene”.
Coalizione: Per la Buona Politica, Lega e Uniti per Lugo (Forza Italia, Udc e Fratelli d’Italia).
Precedenti esperienze politiche: dal 2014 faccio parte della lista civica Per la Buona Politica e sono consigliere comunale a Lugo dal 2018.
Personaggio politico attuale che più stima: il capolista della Buona Politica Silvano Verlicchi, uno dei tre uomini più importanti della mia vita. Gli altri due sono mio padre Giuseppe, detto Pino, e un sacerdote, don Angelo Ceroni, deceduto nel 1999.
Orientamento religioso: cattolico praticante.

Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti con Davide Solaroli

Il primo provvedimento se diventasse sindaco?
«Credo che ogni decisione debba sempre essere preceduta dall’ascolto delle esigenze della comunità: decidere senza ascoltare è arroganza. I cittadini sono il vero capitale della città e nessuno deve sentirsi escluso, solo, inascoltato. Perciò il mio primo provvedimento sarà l’istituzione di un calendario di incontri di sindaco e assessori con i cittadini, in città e nelle frazioni».
Tra cinque anni cosa vedrebbe un visitatore venendo a Lugo che oggi non può vedere?
«Una città più sicura, più efficiente, in ripresa economica, con il centro storico più vivo in cui le attività sono tornate a rifiorire dopo anni di chiusure e fondi sfitti, con un museo per le memorie del territorio e due sezioni dedicate al Risorgimento e al Tricolore. E una città a misura di bambino perché una città a misura di bambino è una città che va bene per tutti».
Qual è stata la mancanza più grave della passata amministrazione?
«Non essere stata disponibile al confronto né con i cittadini né con le altre forze politiche. È stata autoreferenziale e corporativa: c’è chi si è sentito abbandonato, un cittadino di serie B».
Di che tipo di investimenti ha bisogno Lugo in tema di sicurezza?
«Mai come in questo periodo il sindaco ha avuto tanti poteri in materia di sicurezza. E io li utilizzerò tutti per far sì che i cittadini tornino a sentirsi sicuri sia nei luoghi pubblici che in casa propria. Servono più videosorveglianza, più agenti, più sostegno al controllo del vicinato e più rapporto di fiducia delle istituzioni coi cittadini».
DSB 9110In tema di cultura?
«Noi siamo per una cultura popolare, a 360 gradi, senza snobismi, ci piace il liscio come l’opera. In questo settore occorre spendere bene, fare investimenti oculati. Il festival di musica barocca Purtimiro, voluto dalla passata amministrazione, non ha generato ritorni economici per la città a fronte di costi elevatissimi. La nostra idea di cultura è legata al mondo dell’impresa, delle scuole, del volontariato e del turismo».
E in tema di welfare?
«La famiglia tornerà al centro dell’azione amministrativa. Nel mio programma vi sono varie forme di sostegno alle famiglie, in particolare a chi si trova in difficoltà, ad anziani e disabili; abbiamo anche un piano di abbattimento delle barriere architettoniche. Inoltre punteremo su nuovi luoghi e opportunità di aggregazione per i giovani».
L’Unione dei Comuni deve cambiare? E se sì, come?
«L’Unione è una macchina che deve essere fatta funzionare meglio. Deve essere snellita la burocrazia, occorre abbattere le spese che spesso si sovrappongono a quelle dei Comuni. Serve una struttura molto più funzionale alle esigenze dei cittadini».

Solaroli RDDa civico, non la imbarazza l’idea di essere alleato con una forza che si sta connotando sempre più di destra come la Lega e che potrebbe conquistare molti voti e quindi molti consiglieri?
«Non sono preoccupato perché non sono stato io a chiedere alla Lega di candidarmi a sindaco, ma è stata la Lega stessa, assieme alla Buona Politica, a individuare in me le competenze e i valori civici ed etici necessari per amministrare Lugo. Sono stato scelto per gli ideali che da sempre porto avanti in maniera trasparente e non ho intenzione di rinunciarvi. Sono una persona libera e tale rimarrò».
Quanto sono importanti le celebrazioni del 25 aprile?
«Il 25 aprile è una conquista che va celebrata ricordando le persone che hanno lottato per restituirci quella libertà di cui ancora oggi stiamo godendo. Le vicende belliche inevitabilmente portano dolori, lutti, vendette e rancori; aspetti che in questa terra non sono mancati, anzi. Ma credo che, a 75 anni dalla fine della guerra, debba prevalere uno spirito unitario, la celebrazione dei diritti e dei doveri discesi da quelle vicende, senza strumentalizzazioni o dietrologie».
Potrebbe mai decidere di stilare una lista di libri proibiti o sconsigliati nelle biblioteche delle scuole come è accaduto altrove?
«Non sono per la censura, anche se ritengo che un certo tipo di educazione sia di competenza esclusiva della famiglia. Ci sono libri come Piccolo Blu e Piccolo Giallo che tempo fa qualche amministratore mise al bando e che io invece leggevo ai miei figli prima della nanna. Ma le ideologie devono rimanere fuori dalle scuole».
E decidere di non servire il pasto in mensa a scuola ai figli di una famiglia morosa?
«Tutte le famiglie devono avere il diritto di far mangiare i propri figli alla mensa, anche scegliendo di portarsi il pranzo da casa».

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