
Forte dissenso dal mondo sindacale e politico sugli emendamenti al disegno di Legge sulla Concorrenza riguardanti il sistema portuale nazionale, all’esame al Senato, che introdurrebbero modifiche alle normative relative al lavoro e le concessioni nei porti.
Il fronte sindacale compatto chiede il ritiro degli emendamenti, contestando in particolare l’introduzione della possibilità di interscambio di manodopera tra concessioni in capo a uno stesso soggetto all’interno dello stesso porto.
«Apprendiamo con tristezza, ma non troppa sorpresa, del nuovo ed ormai innumerevole tentativo da parte della destra politica italiana, di “infilare” all’interno di un qualsiasi decreto, emendamenti legislativi atti a modificare drasticamente le regole in banchina – si legge in un comunicato firmato dal direttore della Compagnia Portuale di Ravenna, Denis Di Martino, in qualità di segretario del circolo Pd del Porto -. Questa volta ci troviamo di fronte alla prepotente e strumentale azione di Lega, Forza Italia, Italia Viva e Fratelli d’Italia, che propongono di ridurre il potere e l’autonomia delle Autorità di Sistema Portuale, andando ad agire in particolare sui meccanismi che regolano le concessioni ed in maniera più generale, creando ulteriore burocratizzazione su tutto ciò che attiene alla gestione dei porti».
«Degno di particolare nota – continua Di Martino -, appare l’intervento della Senatrice Santanchè, colei che il 23 febbraio 2022, dichiarava che: “a Cortina serve l’aeroporto, per arrivarci è un calvario”. Oggi s’improvvisa “esperta di portualità” e firma l’emendamento al Ddl Concorrenza, che punta a legittimare lo scambio di manodopera in porto. Ci troviamo nuovamente dinanzi all’azione di parlamentari che, con dubbie motivazioni e nessuna esperienza e conoscenza della materia portuale, propongono iniziative legislative destabilizzanti e pericolose, attaccando l’attuale sistema portuale».
Le finalità contenute negli emendamenti proposti – secondo Di Martino – «mirano sostanzialmente a sostenere la deregolamentazione del sistema portuale e sostengono di fatto una prospettiva economica basata sulla concorrenza al ribasso. Il Circolo del Porto, insieme a tutto il Partito Democratico Ravennate, si oppone decisamente a questa visione di portualità, atta a mettere in discussione la pace sociale all’interno degli scali nazionali. Ci adopereremo con tutte le nostre forze, per contrastare le suddette iniziative legislative ed esprimiamo fin da ora la nostra vicinanza alle Organizzazioni Sindacali (Cgil, Cisl e Uil), che fin dal primo minuto, hanno espresso la loro contrarietà a queste irrispettose ed improvvisate proposte. Tutta la portualità italiana deve fare quadrato ed opporsi a questi emendamenti».