Non è reato commemorare il gerarca fascista Ettore Muti: archiviata l’indagine

Lo ha deciso il Gup di Ravenna, stabilendo che la riunione pubblica del 2020 aveva una valenza commemorativa

CERIMONIA ETTORE MUTI AL CIMITERO DI RAVENNA 2020Non è reato commemorare il gerarca ravennate Ettore Muti con il rito fascista della cosiddetta “chiamata al presente” (una voce grida il nome e il gruppo risponde in coro “Presente”).

Lo ha deciso nei giorni scorsi il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Ravenna chiudendo un’indagine nei confronti di 31 partecipanti alla celebrazione annuale del 23 agosto 2020 davanti al cimitero monumentale in memoria di Muti, ucciso a Fregene nel 1943.

La posizione degli indagati è stata archiviata. Fra loro c’erano esponenti di Forza Nuova e Associazione Arditi d’Italia: fra emblemi e simboli del regime mussoliniano, il gruppo aveva celebrato la ricorrenza che da anni si ripete ma mai era approdata in un’aula di tribunale.

Il gup ha accolto l’istanza della procura: la manifestazione non ha messo a repentaglio in concreto la tenuta dell’ordine costituzionale, trattandosi di una riunione pubblica autorizzata con una valenza commemorativa e non un’adunata. Contro la richiesta di archiviazione si era opposta la Consulta Provinciale Antifascista di Ravenna che aveva affidato all’avvocato Andrea Maestri il mandato per un esposto contro la manifestazione.

La stessa consulta ha commentato la sentenza in un comunicato inviato alla stampa che è possibile leggere integralmente cliccando qui.

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