Il sindaco: «La manifestazione per la morte del gerarca fascista Muti è sgradita»

Qualora venga autorizzata, De Pascale chiede che non avvenga al cimitero. Da dove sono state anche rimosse le spoglie

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La tomba che ospitava i resti di Ettore Muti a Ravenna

«Manifestazioni come quella legata all’anniversario della morte del gerarca fascista ravennate Ettore Muti sono da considerare sgradite e offensive della gloriosa storia antifascista della nostra città». Lo afferma il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale. Che si rivolge pubblicamente alle istituzioni competenti per chiedere che, qualora dovessero valutare di autorizzare la manifestazione, «nulla abbia luogo all’interno del cimitero di Ravenna, nel rispetto dei defunti, fra i quali moltissimi eroi della Resistenza, grazie ai quali Ravenna è insignita della Medaglia d’oro al valor militare». Muti è morto il 24 agosto del 1943 e i suoi resti erano sepolti al cimitero di Ravenna fino a pochi mesi fa quando la famiglia ha scelto di rimuoverli e cremarli.

«L’annunciata manifestazione politica collegata a Muti – commenta il primo cittadino – è a pieno titolo da iscriversi in un susseguirsi, anche nel territorio romagnolo, di celebrazioni ed eventi organizzati da forze estremiste e nostalgiche, con l’intento di generare un clima d’intolleranza, odio e xenofobia, e che spesso assumono i connotati del reato di apologia del fascismo». De Pascale coglie l’occasione per ribadire che l’amministrazione comunale sta valutando «alcuni provvedimenti al fine di contrastare qualsiasi genere di cerimonie riconducibili alla simbologia e ideologia fascista su tutto il territorio comunale».

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