Un presidio di lavoratori e lavoratrici organizzato dalla Cgil si è tenuto ieri, giovedì 15 maggio, davanti ai tornelli del petrolchimico di Ravenna. L’obiettivo del sindacato era ribadire ancora una volta «la preoccupazione per la tenuta occupazionale del polo e la contrarietà al piano di dismissione della chimica di base che Eni sta portando avanti con l’avvallo del governo». Al presidio sono giunti esponenti del mondo politico e istituzionale tra cui l’ex premier Giuseppe Conte che, in visita a Ravenna, ha voluto portare il suo saluto e il suo sostegno a lavoratori con cui si è trattenuto a dialogare.
Durante il presidio, fa sapere la Cgil attraverso un comunicato stampa, si sono susseguiti interventi che «hanno sottolineato gli errori strategici di un piano che condanna l’intero paese all’abbandono di quella che in Europa viene definita l’industria delle industrie: la chimica di base. Sono state evidenziate le contraddizioni di un Governo che, a distanza di due giorni, firma in Italia un protocollo che avvalla questa dismissione condannando il paese a una nuova dipendenza dal mercato, e, in Europa, un documento che invece sottolinea l’importanza e la strategicità della stessa chimica di base per tutto il sistema industriale europeo».
Si è poi ribadito che Cgil «non è affatto contraria alla transizione energetica, che è anzi necessaria e urgente, ma ritiene che per poterla mettere in atto in maniera equa e senza lasciare indietro nessuno siano necessari una regia governativa e un piano industriale serio e credibile».
Durante il presidio la Cgil è stata affiancata e supportata da tutte le categorie che hanno lavoratori e lavoratrici coinvolti: i chimici della Filctem, i metalmeccanici della Fiom, gli edili della Fillea, gli addetti ai trasporti e logistica Filt, i servizi Filcams e gli interinali rappresentati dal Nidi, i quali hanno espresso forte preoccupazione per la tenuta occupazionale dei settori che rappresentano, rimarcando che «in caso di crisi sono sempre i lavoratori indiretti i primi a subire le conseguenze delle scelte dei committenti».