La questione sicurezza continua a occupare una posizione centrale nell’agenda della politica ravennate di opposizione. Ancora di più dopo gli ultimi episodi di cronaca come la rapina a mano armata a una donna in via Meucci e l’assalto di un commando a due gioiellerie dell’Esp. Non si fa attendere la presa di posizione di Veronica Verlicchi, capogruppo della Pigna, che ha indetto una conferenza stampa. «Le chat di vicinato sono piene di segnalazioni, ogni giorno arrivano nuove testimonianze di comportamenti violenti o sospetti. È evidente che il territorio non è adeguatamente presidiato». Secondo Verlicchi, la responsabilità ricadrebbe su un’amministrazione locale che «continua a negare l’esistenza stessa del problema, scaricando colpe altrove e sottraendosi alle proprie competenze». Al centro delle accuse anche il comandante della polizia locale, Andrea Giacomini, e l’organizzazione del personale: poco presente sul territorio e troppo concentrato negli uffici.
Per la Pigna è necessario un cambio di passo immediato. Il movimento chiede che l’amministrazione elabori entro 30 giorni un piano di sicurezza pubblico, dettagliato e verificabile. Una richiesta rafforzata dalla petizione di 1.820 firme raccolte in 40 giorni e che sarà presentata nel prossimo consiglio comunale con l’obiettivo di chiedere l’attivazione del piano “Strade Sicure”. Di fatto si tratta della richiesta di un presidio dell’esercito in stazione, oltre alla riorganizzazione della presenza della polizia locale, con pattugliamenti a piedi, maggior presidio nelle aree considerate più critiche, controlli più serrati nei lidi e nel forese e una maggiore applicazione degli strumenti già disponibili, come il Daspo urbano. Verlicchi sottolinea anche la necessità di ampliare l’illuminazione pubblica, installare nuove telecamere “intelligenti” e aumentare la sorveglianza notturna. Altro capitolo riguarda i bivacchi e le aree verdi, dove secondo la Pigna la situazione di degrado sarebbe ormai diffusa. «Non è più tollerabile vedere parcheggi e parchi trasformati in luoghi di bivacco. Serve un’ordinanza che permetta interventi rapidi e risolutivi». Tra le zone citate vi sono il parco Teodorico, il Cesarea, Lido Adriano e diverse aree periferiche.
La capogruppo segnala inoltre criticità negli alloggi popolari, dove sarebbero presenti situazioni di subaffitti irregolari e attività illecite nelle cantine.
Anche il trasporto pubblico entra nel mirino della Pigna, che chiede un presidio costante sulle linee 70 e 80, spesso teatro di episodi segnalati dagli utenti. Verlicchi dedica un passaggio anche alle scuole, dove denuncia un aumento dello spaccio e un abbassamento dell’età dei ragazzi coinvolti. «Non è più solo un problema delle superiori: lo spaccio avviene anche vicino alle scuole medie. Chiediamo maggiore controllo davanti agli istituti e interventi educativi e repressivi mirati».
La Pigna considera un tema cruciale anche quello dei minori stranieri non accompagnati, spesso residenti nelle strutture convenzionate al Comune. «Molti episodi non sono semplici bravate ma azioni di gruppi ben organizzati. Serve trasparenza totale: registrazioni quotidiane delle presenze, verifiche nelle strutture, e la revoca delle convenzioni per chi non rispetta le regole».
Il commento finale di Veronica Verlicchi è una stoccata politica alla giunta: «Vediamo ancora gli effetti della gestione De Pascale e non vediamo correzioni dalla giunta Barattoni. In questo Comune ci si attacca a tutto per mettere la polvere sotto il tappeto. C’è un atteggiamento di chiusura totale nei confronti di un tema così importate».



