Raffinate decorazioni, lustri, eleganti figure femminili: fino al 14 maggio al Mic di Faenza “Galileo Chini. Ceramiche tra Liberty e Déco”, la più ampia mostra mai dedicata alle sue ceramiche, rivela l’opera di un artista poliedrico, inventore, dalla fine dell’Ottocento, della ceramica moderna italiana.
Chini è stato un artista aggiornatissimo sui gusti e le tendenze europee dell’epoca. Dipinge nature morte, bellissimi paesaggi della sua Versilia, ritratti e ambienti che richiamano la sua esperienza a Bangkok, dove fu ospite del re del Siam proprio per decorare la residenza reale e nel 1909 dipinge la cupola del vestibolo del Padiglione Centrale della Biennale di Venezia. Si dedica con passione all’arte della ceramica con una produzione personalissima e intraprende colossali imprese di ceramica applicata all’architettura come nelle terme di Salsomaggiore, di cui nel 2023 ricorre il centenario.
La mostra inaugurata il 26 novembre, curata da Claudia Casali e Valerio Terraroli, espone circa 300 pezzi tra ceramiche e disegni preparatori con numerosi inediti, suddivise in otto sezioni, a documentare le varie fasi di attività delle due manifatture – L’Arte della Ceramica (Firenze, 1897) e le Fornaci S. Lorenzo (Borgo San Lorenzo, 1906)- fondate da Galileo Chini.
Apertura: dal martedì al venerdì dalle 10 alle 14, sabato e domenica dalle 10 alle18, chiuso i lunedì non festivi. Aperture straordinarie 2 e 7 gennaio (ore 10-18).