L’arte dell’arazzo in mostra a Forlì, tra lavoro manuale e creatività

Alla Fondazione Dino Zoli fino al 16 marzo

Arazzo Dino Zoli

Prosegue fino al 16 marzo alla fondazione Dino Zoli di Forlì un’ampia disamina dedicata all’arte dell’arazzo in Italia, dagli anni ’50 del secolo scorso ad oggi. La mostra – dal titolo “Trame esplorative: un viaggio attraverso l’arazzo” e curata da Nadia Stefanel e promossa da Dino Zoli Textile e Fondazione Dino Zoli – intende sottolineare come il mezzo tessile, tradizionalmente visto come un’arte decorativa, sia diventato nel tempo una forma espressiva innovativa e plurale, che ha saputo intrecciare storie, culture e tecniche.

Un percorso di ricerca che attraversa l’Italia dalla Lombardia (Arazzeria di Esino Lario e Arazzeria di Elio Palmisano) all’Abruzzo (Arazzeria Pennese), fino alla Sardegna (Studio Pratha), con alcune incursioni europee (Ateliers Pinton), proponendo un momento di riflessione su identità e tradizione. Un’odissea culturale che celebra la ricchezza e la varietà del Made in Italy, riconoscendo il valore di opere che, con il passare del tempo, continuano a raccontare storie e a ispirare nuove generazioni di artisti e appassionati.

Nel percorso di mostra si potranno apprezzare il valore del lavoro manuale e della creatività di artisti storicizzati come, tra gli altri, Sonia Delaunay, Gino Severini, Alexander Calder, Afro e Piero Dorazio, di designer come Nathalie du Pasquier o di stilisti come Antonio Marras, di artisti contemporanei come Omar Galliani, Maurizio Donzelli, Stefano Arienti, Loredana Longo e Sissi, che si sono avvicinati all’arazzo come forma espressiva.

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