A Misano due incontri di riflessione filosofica, dall’Umanesimo a Pasolini

Prosegue la rassegna “J’accuse! Nessuno è innocente”. Ospiti di questa settimana: Massimo Cacciari e Diego Fusaro

Massimo Cacciari

Massimo Cacciari è filosofo, accademico, saggista e politico italiano

Continuano al cinema teatro Astra di Misano gli incontri dedicati alla riflessione filosofica nell’ambito della rassegna “J’accuse! Nessuno è innocente”.

Mercoledì 23 ottobre alle 21 Massimo Cacciari presenterà il suo libro intitolato La mente inquieta: saggio sull’Umanesimo. Il saggio si propone di approfondire un periodo storico-culturale, quello dell’Umanesimo, mettendone in discussione la visione tradizionale. “Predomina infatti ancora una visione del periodo umanistico che ne esalta, da un lato, i valori estetico-artistici, e tende a ridurne, dall’altro, il pensiero a elementi retorico-filologici Ma le cose sono più complesse e meno schematiche, e la stessa filologia umanistica va inserita in un progetto culturale più ampio nel quale l’attenzione al passato è complementare alla riflessione sul futuro, mondano e ultramondano. Dunque una filologia che è intimamente filosofia e teologia. E i nodi filosofici affrontati dagli umanisti (che in quest’ottica non iniziano con Petrarca o con i padovani, ma con lo stesso Dante) sono difficilmente ascrivibili a sistemi armonici o pacificanti, secondo una visione tradizionale del Rinascimento. C’è un nucleo tragico del pensiero umanistico, fortemente «anti-dialettico», in cui le polarità opposte non si armonizzano né vengono sintetizzate”.

Diego Fusaro

Diego Fusaro è saggista e opinionista

La rassegna prosegue venerdì 25 ottobre alle 21 con Diego Fusaro e il suo “J’accuse” contro l’omologazione del nostro tempo, partendo dalla testimonianza di Pier Paolo Pasolini. Negli anni Settanta lo scrittore aveva lanciato la sua accusa contro l’omologazione prodotta dalla civiltà del consumo: parlò espressamente di «genocidio culturale generato dal livellamento planetario del consumismo». Il suo “J’accuse” era, in pari tempo, rivolto contro quanti ancora non avevano capito che il potere aveva mutato sembiante: non era più clerico-fascista ma consumista ed edonista, permissivo e libertario.
La civiltà dei consumi è, per Pasolini, il nuovo fascismo, ancora più totalitario delle dittature precedenti.

Quanti oggi hanno il coraggio di prenderne atto e agire conseguentemente? Fusaro lancia questa provocazione e fornisce uno spazio di riflessione critica sulla contemporaneità.

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