Cantautori e fantascienza in scena al Meeting di Rimini

Dall’omaggio a De André di Neri Marcorè fino al “Padre e figlio” di Sinisi

Solaris

Solaris, spettacolo di fantascienza

Dal 20 al 26 agosto il Meeting di Rimini sarà come sempre non solo una rassegna di rilievo politico nazionale, un contenitore di eventi e di mostre, ma anche un’occasione per spettacoli sia all’Unipol Arena sia al teatro Novelli di Rimini.

In particolare, protagonisti saranno alcuni spettacoli dedicati ai grandi della canzone italiana come Le scarpe del tennis (al Novelli il 21 agosto), nato  in contemporanea alla pubblicazione da parte di Itaca Libri del primo volume della collana ‘I Canzonieri’ di Guido Mezzera. La collana prevede l’uscita di otto libri (due all’anno) che contengono ciascuno otto racconti. Ciascuno di questi prende spunto dalle canzoni di otto dei più importanti poeti-cantautori degli ultimi cinquant’anni. Il primo è Enzo Jannacci. La stessa sera, all’Arena, ci sarà invece l’omaggio a Fabrizio De André Come una specie di sorriso di e con Neri Marcorè, qui nelle vesti di cantante e chitarrista. Un repertorio, impreziosito dagli arrangiamenti sofisticati di Stefano Cabrera (GnuQuartet), che trascinerà il pubblico in un emozionante viaggio musicale attraverso i versi immortali del grande Faber.

Si torna al Novelli il 22 agosto con uno spettacolo di fantascienza: Solaris, per la Regia di Paolo Bignamini, drammaturgia di Fabrizio Sinisi, con Debora Zuin, Giovanni Franzoni e Antonio Rosti,  Portato sul grande schermo nel 1972 dal regista russo Andrej Tarkovskij, Solaris, opera dello scrittore polacco Stanislaw Lem, è senza dubbio il capolavoro della fantascienza filosofica.

Il giorno successivo è la volta della riscrittura dell’Orestea da parte di Testori: ‘SdisOrè’ è diretta da Gigi Dall’Aglio, con Michele Maccagno, musiche composte ed eseguite dal vivo da Emanuele Nidi. E sempre di Sinisi è la drammaturgia anche di Padre e figlio, in scena il 23 agosto, un percorso all’interno delle sacre scritture attraverso alcune figure fondamentali delle tre religioni. Il rapporto tra padre e figlio è la chiave attraverso cui indagare il valore della tradizione, della vocazione e della libertà di ciascun individuo. Un’opera teatrale, che parlando di personaggi come Caino e Abele, Abramo e Isacco, Giacobbe ed Esaù… parla del dramma di ciascuno di noi oggi. Un progetto nato dalla provocazione del titolo del prossimo Meeting, “Quello che tu erediti da tuo padre guadagnatelo, per possederlo”.

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