La figuraccia delle crociere: AAA cercasi responsabile

Andrea AlberiziaNon serve stabilire quali siano le cause e di chi siano le responsabilità per poter dire senza timori di smentita che siamo di fronte a una colossale figuraccia: difficile trovare altra definizione se in piena stagione estiva due armatori hanno cancellato i nove attracchi a Porto Corsini di due navi da crociera perché il fondale del terminal è insabbiato. Per la precisione bisognerebbe dire che gli armatori hanno rifiutato il piano B proposto dall’Autorità portuale e cioè lo sbarco al piazzale del terminal traghetti, in piena zona industriale tra rimorchi e camionisti: ci sarebbe stato da stupirsi del contrario visto che si parla di turisti in bermuda e canotta, esattamente circa 19mila persone.
Però delle figuracce qualcuno dovrebbe rispondere. Fa parte delle regole del gioco per chi ha incarichi di responsabilità e compensi che coprono anche questi rischi. Perché su una cosa bisognerà essere tutti d’accordo: questa storia doveva essere evitata e non esistono congiunture astrali che possano renderla giustificabile o sminuirne la gravità.

Gli indizi su dove individuare qualche responsabilità non sono così nascosti. Il governo dei due enti locali coinvolti, Ap e Comune, è cambiato due anni fa e il presidente del primo è stato scelto in piena sintonia con l’amministrazione del secondo. E due anni sono un bel lasso di tempo. Poi fa un effetto un po’ straniante sentire il vicesindaco Eugenio Fusignani (titolare della delega Porto in giunta) che accusa le passate gestioni degli ultimi dieci anni e in quel periodo la sua poltrona e la sua delega le ha avute il collega di partito di cui è segretario.

E se una volta che è emerso il pasticcio (a metà giugno) è bastato meno di un mese perché Ap approntasse una gara d’urgenza per mettere una pezza (fine lavori attesa per agosto), allora forse in due anni c’è stato tempo per monitorare l’insabbiamento e intervenire quell’attimo prima che la capitaneria fermasse tutto per ragioni di sicurezza.

L’intervento di emergenza sarà solo una misura tampone: andrebbero dragati 250mila mc, ne verranno scavati un decimo perché è la quantita che si può riversare a mare. Se le casse di colmata sono piene e si possono fare solo interventi provvisori, non è una ragione in più per tamponare in anticipo? Soprattutto se le crociere sono considerate un business su cui puntare e si vogliono aumentare gli arrivi.

Il paradosso è che nel tentativo di smarcarsi dalle proprie responsabilità, il vicesindaco ha pure puntato il dito contro la stampa e le forze politiche di opposizione: la loro colpa è quella di non remare a favore della promozione della città ma anzi di creare polemiche dannose. Forse è vero il contrario: non è che la figuraccia e la mancata presa di responsabilità sono anche colpa di una stampa e una opposizione fin troppo generose con il potere locale? E se proprio si vuole parlare di danni magari è il caso di chiedersi quanto pesa essere andati all’estero a vendere il prodotto Ravenna alle compagnie di crociera e poi farsi trovare con un terminal insabbiato.

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