Cgil: «La scuola è laica, la Curia non deve invadere l’autonomia»

Il sindacato interviene dopo la denuncia del vescovo di presunti boicottaggi per discriminare l’insegnamento della religione in aula

«La Chiesa cattolica non può pretendere di invadere l’autonomia dei dirigenti scolastici per quanto attiene le ore di attività alternative alla religione». Nel dibattito nato attorno all’ora di religione dopo la denuncia del vescovo di presunti boicottaggi da parte di alcune scuole verso l’insegnamento della religione cattolica (sistemando l’ora di lezione in momenti della giornata che inviterebbero gli studenti a entrare dopo o uscire prima), interviene il segretario provinciale della Flc-Cgil di Ravenna, Marcella D’Angelo. Il tema è anche al centro dell’approfondimento in primo piano sul numero del nostro settimanale R&D uscito oggi, 29 gennaio.

La sindacalista riconosce che la Chiesa è «legittimata, sulla base delle disposizioni concordatarie, ad organizzare le ore di insegnamento della religione cattolica secondo i propri principi» ma chiede che non vi siano interferenze nella gestione della programmazione scolastica: «La scuola è laica e plurale».

E poi si concentra sul tema cruciale della cosiddetta ora alternativa, cioè l’offerta formativa che le scuole devono garantire per gli studenti che scelgono l’esonero dall’insegnamento: «Nei confronti degli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, devono essere posti in essere da parte dell’amministrazione scolastica, tutti gli adempimenti necessari per garantire le ore di attività alternative deliberate dal collegio dei docenti in base ad alcune possibili opzioni legislativamente normate: attività didattiche/formative; attività di studio e/o individuali con assistenza di personale docente; libera attività di studio o di ricerca individuale senza assistenza di personale docente (per studenti di istituzioni scolastiche di istruzione secondaria di secondo grado); non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della religione cattolica».

La conclusione di D’Angelo invita a una distinzione dei ruoli: «Ingerenze da parte della Curia nell’autonomia scolastica, sono fuori luogo e potrebbero indurre a letture tendenziose, pericolosissime sempre, ma in particolar modo in questo periodo storico. Il primo gradino verso l’integrazione passa da un proficuo dialogo interculturale e interreligioso, aperto e senza alcun veto e, soltanto la scuola pubblica, in quanto laica, può garantire tale dialogo».

MAR MOSTRA SALGADO BILLB 15 – 21 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24