Lido di Savio, evacuazione revocata La Regione mette 5 milioni per i danni

Raddoppiato lo stanziamento iniziale per gli interventi più urgenti Da Carira plafond di 10 milioni per finanziamenti agli alluvionati

È stata revocata nel primo pomeriggio di oggi, 9 febbraio, l’ordinanza di evacuazione per i residenti di Lido di Savio che potranno rientrare nelle loro abitazioni. Il provvedimento era stato firmato dal sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci venerdì 6 febbraio a seguito degli allagamenti dovuti alle mareggiate sulla costa. Analogo provvedimento di evacuazione era stato preso per i residenti di due vie nell’abitato di Fosso Ghiaia ma in questo caso la revoca è arrivata già il giorno seguente, sabato 7. In totale le persone evacuate, aveva reso noto il sindaco, erano state circa 400 per cui erano stati disposti anche centri di ospitalità.

La Regione ha deciso di raddoppiare le risorse per far fronte alle emergenze prioritarie dopo il maltempo che ha colpito l’Emilia Romagna (mareggiate e allagamenti sulla costa romagnola, neve e frane in Emilia): «Mettiamo a disposizione 5 milioni di euro per gli interventi urgenti – ha spiegato l’assessore regionale al Bilancio Emma Petitti –. La decisione è stata presa dalla giunta regionale per dare una risposta immediata ai cittadini, alle imprese e ai sindaci. Lavoriamo per consentire un rapido ritorno alle condizioni di normalità sulla costa e in tutti i territori rimasti danneggiati dopo essere stati colpiti da un evento meteorologico con caratteristiche eccezionali. La nostra risposta sarà veloce, non appena conclusa la ricognizione puntuale dei danni che sta procedendo nei tempi più rapidi possibili. Alle risorse stanziate dalla giunta, si aggiunge anche la richiesta di stato di emergenza nazionale al Governo».

La Cassa di Risparmio di Ravenna ha deliberato finanziamenti ad hoc per riparare e sostituire beni mobili ed immobili danneggiati ai titolari dei settori colpiti dal maltempo: è attivo un plafond di dieci milioni di euro da erogarsi quali finanziamenti per tutti coloro che entro il 31 marzo 2015 attesteranno di aver subito danni causati dall’ondata di maltempo, erogazioni finalizzate al ripristino di tetti, serre, capannoni, impianti idraulici, elettrici, di riscaldamento e per tutte le strutture comunque danneggiate dagli eventi legati al maltempo. «I finanziamenti agevolati – si legge nella nota diffusa dall’ufficio stampa Carira – potranno essere erogati per singolo beneficiario fino ad un massimo di 100mila euro attraverso apertura di credito in conto corrente, finanziamenti chirografari della durata massima di 48 mesi, con comode rate mensili o trimestrali, zero diritti di istruttoria e sempre con tassi particolarmente vantaggiosi, oltre a finanziamenti ipotecari della durata massima di 144 mesi, sempre con rate mensili o trimestrali e zero diritti di istruttoria». Il sindaco Matteucci accoglie con soddisfazione la decisione del gruppo bancario e ha convocato per domani 10 febbraio in municipio un incontro con tutti gli istituti di credito che hanno degli sportelli nel Comune di Ravenna per verificare la possibilità di mettere in campo iniziative straordinarie per il credito alle imprese colpite dall’alluvione.

Tra le realtà finite sott’acqua va citato il futuro stabilimento di Officina dell’Ambiente a Conselice, al centro di accese polemiche da tempo perché destinato alla produzione del cosiddetto Matrix, un prodotto utilizzabili nel settore industriale delle costruzioni e dell’edilizia, ottenuto dalla lavorazione di rifiuti. Coldiretti lancia l’allarme attraverso Alessandro Petitoni: «L’impianto in oggetto, che a regime dovrebbe trattare 250mila tonnellate annue di rifiuti solidi urbani, di cui oltre 62mila pericolosi, oltre a non essere compatibile con il territorio è a rischio di incidente e quindi un chiaro pericolo per l’ambiente. Mette a rischio attività economiche esistenti da tempo sul territorio in quanto numerosi capitolati di fornitura dei prodotti alimentari prevedono espressamente la risoluzione dei contratti qualora nei territori limitrofi a quelli di produzione vengano ad insediarsi impianti simili a quello in discussione».

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