Lo trovarono al volante di un’auto con la targa anteriore di cartone e senza patente perché disse che non era disponibile da alcuni giorni ma la polizia municipale scoprì che non l’aveva mai avuta: alla fine di settembre, a distanza di quasi tre anni da quel controllo su strada, per l’automobilista è arrivata una condanna in primo grado a un anno e quattro mesi (oltre al risarcimento delle parti civili e al pagamento delle spese legali) per calunnia reiterata nei confronti dei due pubblici ufficiali denunciati per falso e abuso d’ufficio.
Gli accertamenti svolti dalla procura della Repubblica di Ravenna hanno dimostrato che gli uomini in divisa avevano agito correttamente per cui le accuse formulate a loro carico, da parte dell’automobilista marocchino residente a Conselice, risultavano infondate e calunniose. L’uomo presentò un esposto a gennaio 2013, un paio di mesi dopo il controllo. Essendo sprovvisto della patente scattò la sanzione e l’obblito di esibire in un qualsiasi ufficio di polizia il proprio documento di guida entro venti giorni. La pattuglia che aveva eseguito il controllo stradale venne indagata in quanto il trasgressore presentò, al locale presidio dei vigili urbani di Conselice, un esposto che, riportando una diversa versione dei fatti contestati, condusse i due operatori a finire sotto indagine per falso ed abuso d’ufficio.