venerdì
04 Luglio 2025
Lettera

L’artigiana che va controcorrente: «Più Ztl è bello, il centro diventa un salotto»

La bottega di Flora Giugni per trent'anni in via Pasolini sul confine della zona pedonale: «I centri commerciali desertificano»

Condividi
2131 Via Pasolini
Via Pasolini nel punto in cui finisce la zona pedonale

«Le vie pedonali permettono a residenti e turisti di passeggiare in tranquillità, guardare vetrine, conversare e creare un piacevolissimo salotto. Saranno ancora in molti a ricordare com’era una volta via Salara e come pian piano, grazie alla chiusura in via Pasolini, si sia trasformata nel salottino che è ora».  È la testimonianza in prima persona di Flora Giugni, un’artigiana che per trent’anni ha avuto il negozio-laboratorio nella via che parte dalla centralissima via Cavour e arriva a via D’Azeglio. Ha deciso di prendere in mano carta e penna per raccontare la sua esperienza personale «dopo aver ripetutamente letto lamentele, soprattutto da parte di commercianti, a proposito del progetto di allargamento della Ztl a tutto il centro storico».

Il lavoro di Giugni fondamentalmente consisteva nella confezione di biancheria e accessori per la casa, paralumi, restauro pizzi e ricami antichi. È rimasta in via Pasolini, «precisamente davanti ai paletti che delimitano l’inizio della zona pedonale», fino al 2012 poi si è trasferita in vicolo Gabbiani: «Ho visto e vissuto tutta l’evoluzione della pedonalizzazione della zona. Allora l’asse via Pasolini-via Salara era normalmente attraversato dal traffico delle auto, dei motorini a tutto gas e degli automezzi per portare merci e come tale era una zona un po’ marginale e non particolarmente pregiata. Ad un certo punto il Comune ha deciso di bloccare il traffico mettendo dei panettoni di cemento. I commercianti della zona, allora come oggi, sono insorti e tutte le mattine quando aprivo il negozio trovavo i panettoni spostati e il solito traffico che approfittava del varco riaperto. Questo fintanto che il Comune non si è deciso a mettere paletti fissi (anche quelli sono stati scardinati più volte).  Penso che la parte di via Pasolini anteriore ai paletti è invece rimasta, come allora, una strada di poco pregio usata come rapido parcheggio (abusivo), carico e scarico merci, deposito bici e motorini».

L’artigiana oggi in pensione non condivide affatto le proteste «di chi vuole continuare ad ingombrare il nostro bel centro, che non è affatto desertificato, con auto, furgoni o altro ancora. Se qualcosa può desertificare il centro è il proliferare di grandi centri commerciali che attirano le persone in enormi scatoloni stranianti che nulla hanno a che fare con la bellezza del nostro centro».

Condividi
Contenuti promozionali

LA CLINICA DELLA FINANZA

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Casa Margaret, sguardo contemporaneo in un’atmosfera anni Sessanta

Il progetto realizzato a Faenza dallo studio ravennate Tundra

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi