Comitato cittadino di Lido di Dante: Pasquale Minichini riconosciuto come presidente

Delibera del consiglio territoriale del Mare dopo mesi di braccio di ferro. La banca aveva bloccato il conto visto l’incertezza

Pasquale Minichini

Pasquale Minichini, presidente del comitato cittadino di Lido di Dante

Nel ginepraio che era diventato il Comitato cittadino di Lido di Dante, decisivo per la risoluzione del dilemma sulla presidenza è stato un atto della banca: non sapendo chi fosse il presidente del Comitato, ha bloccato il conto in attesa che la situazione si risolvesse. Da mesi, infatti, nella piccola frazione l’associazione (che organizza gli eventi del paese) viveva in bilico tra Pasquale Minichini e quella di Carlo Gambi. Minichini era stato eletto ma poi “sfiduciato” e Gambi era subentrato.

Dato che il Comune riconosce un solo Comitato per paese come interlocutore era necessario fare chiarezza su chi fosse effettivamente il presidente di quello di Lido di Dante. La questione non è da poco: in certe circostanze i comitati, per particolari manifestazioni, possono anche godere di qualche contributo pubblico.

Così il Consiglio Territoriale del Mare ha chiesto chiarimenti con una lettera inviata dalla presidente Roberta Mingozzi ai due contendenti. Per i comitati cittadini il codice civile prevede un solo comma che dice, in sostanza, che tutte le questioni vanno riportate allo statuto interno. Nello specifico, però, lo statuto di quello di Lido di Dante non prevede il meccanismo della sfiducia al presidente. Secondo quanto si legge nella delibera del Consiglio Territoriale del Mare, Gambi non ha saputo indicare quale legge contempli un’eventuale sfiducia al presidente Minichini.

La situazione si è aggrava a dicembre: la banca  ha bloccato il conto corrente in attesa che qualcuno facesse chiarezza. Così il Comitato si è trovato senza fondi per organizzare gli eventi natalizi e di Capodanno. Minichini ha preso carta, penna e avvocato e ha scritto all’istituto bancario una diffida. A questo punto la direzione della filiale ha deciso di ripristinare il conto corrente abilitando i soggetti che operavano prima. Ha quindi – fa notare il Consiglio – “riconosciuto la presidenza del Comitato Cittadino di Lido di Dante nella persona del presidente eletto Pasquale Minichini”.  L’atto della banca non è stato contestato da Gambi.

A questo punto il consiglio territoriale  “per non penalizzare ulteriormente la comunità di Lido di Dante frastornata dall’incertezza” ha deciso di riconoscere Minichini come legittimo rappresentante del Comitato cittadino, una decisione che vale ovviamente per tutta l’amministrazione comunale.

La precisazione del centrosinistra La delibera è stata approvata da sette consiglieri mentre otto non hanno partecipato al voto. Lo specifica il centrosinistra – che al Mare è in minoranza – in una nota stampa in cui si stigmatizza la comunicazione della presidenza del consiglio territoriale. «Davanti ad un tema  così delicato e sentito, la comunicazione con cui la Presidenza del Consiglio Territoriale ha diffuso questa notizia è estremamente parziale e rappresenta una oggettiva forzatura politica». In particolare ai capogruppo Gino Bolognesi  (Pd), Simona Stranieri (Pri), Piergiorgio Anzelmo (Insieme per Cambiare) e Patrizia Mastrogiacomo (Mdp) non va giù la scelta di diffondere solo la delibera di cui abbiamo parlato sinora senza menzionare  un secondo documento, proposto dai gruppi di centrosinistra e votato all’unanimità da tutti i consiglieri presenti,  «compresi tutti quelli di maggioranza, la stessa presidente e addirittura lo stesso Minichini.

In quel documento si legge che il consiglio ritiene «inopportuno che organismi eletti sulla base di rappresentanza politica come i consigli territoriali entrino nel merito di controversie all’interno di consessi democraticamente eletti e che sia competenza politica dei consigli territoriali operare nella direzione di una mediazione qualora eventuali contrasti minaccino di procurare danno o addirittura paralizzare l’attività dei comitati cittadini e che conclude proponendo alla giunta comunale, congiuntamente alla presidenza di questo consiglio territoriale, di farsi parte attiva di questo processo di riappacificazione che risulta quanto mai necessario e urgente».

Nel centrosinistra c’è la «ferma convinzione che, in situazioni analoghe, il fatto che a colpi di maggioranza un Consiglio Territoriale si possa scegliere sistematicamente il “proprio Presidente” all’interno di un comitato cittadino rappresenti un gravissimo precedente. Riteniamo infine scorretto il comportamento della presidente Mingozzi, pronta ad omettere addirittura impegni assunti all’unanimità per interessi di parte”

 

 

 

 

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