La campagna della Uaar sull’8 per mille: «Un inganno a vantaggio della Chiesa»

L’unione degli atei e degli agnostici denuncia ancora una volta la mancata trasparenza

Firma 8 Per Mille 1172x640.jpg.pagespeed.ce.Bfh9FGWA4jA partire dal 15 aprile, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione sul proprio sito il modello 730 precompilato e l’Uaar (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) , ha pensato di cogliere l’occasione per ricordare a tutti i contribuenti che il meccanismo dell’8 per mille è fondato «su un inganno a tutto vantaggio della Chiesa cattolica».

«L’Uaar è da anni impegnata per l’abolizione dell’8 per mille o per il passaggio a una tassa che gravi solo sul contribuente che vuole espressamente finanziare la propria religione. Finché non si realizzerà questo nostro auspicio – scrive il responsabile provinciale dell’unione degli atei e degli agnostici, Claudio Pagnani – riteniamo di fondamentale importanza informare i contribuenti su questo perverso meccanismo. Non sono in molti per esempio a sapere che anche le quote non espresse — quelle che non vengono destinate, perché il contribuente non firma né per lo Stato né per una delle confessioni religiose che ha accesso ai fondi — sono comunque ripartite in proporzione alle firme ottenute. Meccanismo che si traduce nel fatto che la Chiesa cattolica con il 37% delle firme si aggiudica l’82% dei fondi».

Una questione, quella della mancanza di trasparenza, sulla quale è intervenuta anche la Corte dei Conti, per ben due volte nell’arco dell’ultimo anno e mezzo, sottolineando altresì come lo Stato sia l’unico competitore che non sensibilizza l’opinione pubblica sulle proprie attività con campagne pubblicitarie, manifestando in tal modo un disinteresse che ha determinato, nel corso del tempo, «la drastica riduzione dei contribuenti a suo favore».

L’Uaar, che sin dalla sua nascita è impegnata nella difesa della laicità delle istituzioni, da anni lotta per l’abolizione dell’8 per mille «o quantomeno per un uso laico di quello statale». E in questo solco si iscrive la campagna Occhiopermille, lanciata per la prima volta nel 2007 e partita in questi giorni in particolare sui social, allo scopo «di aiutare i contribuenti a effettuare una scelta informata e consapevole per la destinazione dell’8 per mille».

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