Parco Baronio, non arriva ancora il bando per il punto ristoro previsto nel progetto

Il Comune confida nei privati. «Ma servono almeno 150mila euro». L’alternativa è un intervento dell’Amministrazione, al momento non in programma

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Il parco Baronio

Non è forse obbligatorio, ma certo un punto ristoro in un parco è un elemento fondamentale per la fruizione e la socializzazione. Lo si vede bene ai Giardini Pubblici, con lo Chalet, o alla Rocca dove è appena entrata una nuova gestione; una struttura è presente (restando ai parchi di Ravenna) anche al Teodorico mentre continua a mancare al parco Baronio, pur essendo stata prevista fin dalla sua progettazione (e fortemente auspicata dal suo progettista anche recentemente).

«Qui – ci spiega l’assessore competente, Massimo Cameliani – l’Amministrazione ha immaginato un bando in cui il privato possa sostenere le spese di realizzazione di una struttura per la piccola ristorazione e ottenere naturalmente un concessione. Ci stiamo lavorando per capire come formularlo al meglio dato anche il contesto e anche per renderlo appettibile ai potenziali privati. Per il bando per la Rocca, per esempio, c’è stato un solo concorrente. Qualche anno fa abbiamo ripetuto per due anni un bando per un semplice chiosco di piadine nel parco Celso Strocchi o sulla strada adiacente e per due volte è andato deserto. Bisogna quindi tener conto anche della reddività dell’impresa che in questo caso dovrebbe investire una cifra non inferiore ai 150/200mila euro». Certo oggi il parco Baronio è già molto frequentato e sembra difficile immaginare che un’attività non possa aver successo.

L’alternativa al bando, nel caso andasse deserto, sarebbe quella di un intervento comunale di qualche tipo come è avvenuto in passato nelle altre strutture all’interno di aree pubbliche, ma al momento nel piano investimenti del Comune la voce non compare. Quindi, par di capire che con il bando ancora da formulare, i tempi non saranno immediati.

E non lo saranno nemmeno nel parco di Marina di Ravenna ma per ragioni opposte: qui l’interesse di alcuni privati sarebbe già stato espresso all’assessore, ma a indirlo devono essere Demanio e Forestale, il Comune può eventualmente avere solo un ruolo di facilitatore nella complessa vicenda burocratica di quell’area.

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