Dalla Regione 600mila euro per abbassare le rette dei nidi a circa 800 famiglie

Lo sconto maggiore alla fascia Isee intermedia dopo gli interventi dello scorso anno per le famiglie più in difficoltà

Asilo NidoAmmontano a 620.254 euro le risorse stanziate dalla Regione Emilia Romagna a favore del Comune di Ravenna nell’ambito dell’operazione “Al nido con la Regione”, misura sperimentale di sostegno economico alle famiglie finalizzata all’abbattimento delle rette di frequenza dei servizi educativi per la prima infanzia nell’anno scolastico 2019/2020.

Il consiglio comunale si appresta a discutere e votare le linee di indirizzo proposte dalla giunta per l’impiego di queste risorse. La platea dei destinatari è costituita dalle famiglie con Isee inferiore o uguale a 26mila euro i cui figli frequentino i nidi comunali, privati nei posti convenzionati con il Comune e privati.

Si stima che i benefici possano riguardare circa 800 famiglie. Esaminando infatti i dati relativi ai 926 bambini iscritti nei nidi comunali (a gestione diretta ed esternalizzata) e nei posti dei nidi privati convenzionati con il Comune per l’anno scolastico 2018/2019 si rileva che l’80 per cento delle loro famiglie ha un’attestazione Isee inferiore o uguale a 26.000 euro.

Gli sconti potranno quindi riguardare, per quanto concerne queste due tipologie, circa 620 famiglie (escludendo quanti sono già esonerati).
Il sistema ipotizzato propone di applicare sconti alle rette secondo lo schema seguente: il 30 percento per gli Isee fino ai 10mila euro e quelli tra i 21 e 26mila e il 40 percento di sconto per chi ha un Isee tra i 10mila e i 21mila, il tutto nella logica di sostenere maggiormente le fasce di reddito intermedie essendo già l’amministrazione comunale intervenuta sulle più basse lo scorso anno con il progetto “Andiamo al nido” finanziato dal fondo del decreto legislativo 65/2017 con il quale si è elevata la fascia di esonero e si è abbassata la retta delle prime famiglie paganti.

Il nuovo sconto medio sarà di circa 60 euro al mese (ma variabile da 15 a 120 perché le rette del nido sono da tempo individualizzate). Le risorse regionali saranno destinate anche al sostegno della riduzione delle rette di frequenza pagate dalle famiglie i cui bimbi frequentano nidi privati. Si proporrà ai gestori privati di aderire al progetto abbassando le rette per l’intero anno scolastico alle famiglie con Isee inferiore o uguale a 26mila euro di un importo interamente integrato dal Comune.

Il contributo ai gestori privati sarà differenziato riconoscendo un contributo maggiore per i servizi privati le cui rette sono mediamente molto più alte rispetto a quelle praticate nei servizi educativi/sezioni primavera Fism che beneficiano già di contributi comunali anche per il contenimento delle rette.
Tale riduzione viene ipotizzata da un minimo di 70 euro ad un massimo di 100 euro mensili e si stima che possa coinvolgere circa 170 famiglie.

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