Giornata mondiale contro l’Aids: a Ravenna nuove diagnosi Hiv in calo, 18 nel 2018

L’1 dicembre in molte piazza iniziative di sensibilizzazione, informazione e test gratuiti e anonimi. Aperture straordinarie degli ambulatori dell’Ausl per la settimana

Attachment (1)Le nuove diagnosi di Hiv nel 2018 in provincia di Ravenna sono state 18, con un incidenza di 4,6 ogni centomila abitanti. A livello regionale i casi sono stati 220 (4,9). Numeri divulgati dall’assessorato regionale alla Salute che certificano come siano sempre meno le persone contraggono l’infezione. In Emilia-Romagna in dieci anni, dal 2009 al 2018, le nuove diagnosi tra i cittadini residenti sono quasi dimezzate, passando da 418 a 220 (-47 percento). Calo che si è fatto ancor più rilevante negli ultimi anni, considerando che nel 2015 i nuovi casi erano 291 (in quell’anno l’incidenza provinciale a Ravenna era al 7,9). Le statistiche sono state diffuse in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids in programma domenica 1 dicembre.

In molte piazze medici e infermieri del servizio sanitario regionale saranno a disposizione per eseguire gratuitamente il test attraverso un tampone salivare o con una semplice puntura sul dito, naturalmente in forma anonima. (Sui siti delle Ausl e su quello regionale www.helpaids.it è possibile conoscere le iniziative in programma).

Torna l’iniziativa di Ausl Romagna con l’apertura degli ambulatori di Malattie Infettive, Malattie Sessualmente Trasmesse e SerT dal 30 novembre al 7 dicembre, dalle 8 alle 12, per invitare le persone ad effettuare gratuitamente il test per l’Hiv ed offrire tutte le informazioni utili alla prevenzione dell’Aids. A Lugo il 30 novembre al Sert in via Bosi 32. A Ravenna il 7 dicembre all’ospedale Santa Maria delle Croci (ambulatorio Malattie infettive, scala viola, piano rialzato; ambulatorio Malattie Sessualmente Trasmesse, scala viola, piano rialzato; Sert via Missiroli 16). A Faenza il 7 dicembre all’ospedale per gli Infermi (Ambulatorio Malattie infettive), al Sert in via Zaccagnini 22, primo piano ingresso B.

L’Avis provinciale aderirà all’iniziativa organizzando tre momenti dedicati nelle piazze dei principali centri della provincia: qui saranno presenti l’Autoemoteca, i volontari e gli operatori (infermieri) dell’Associazione per effettuare prelievi di sangue gratuiti per fare il test Hiv senza necessità di ricetta medica. Mercoledì 4 dicembre a Lugo in piazza Baracca, dalle 8 alle 12; giovedì 5 dicembre a Faenza in piazza della Libertà (davanti al Duomo) dalle 8 alle 12; sabato 7 dicembre a Ravenna in piazza del Popolo, dalle 16 alle 19.30.

I dati, elaborati dal Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna, fotografano la situazione dello scorso anno e dell’arco temporale 2006-2018.
Esaminando l’intero periodo di sorveglianza sanitaria, tra le persone sieropositive il 74% è maschio, il 32% ha dai 30 ai 39 anni, il 69% è italiano. La classe di età più colpita è quella tra i 20 e i 49 anni (78%), i casi di sieropositività sono invece modesti tra i più giovani e negli ultracinquantenni. L’incidenza tra i maschi è 11,8 casi ogni centomila abitanti, tra le femmine è 4,0. Le persone straniere con Hiv sono poco meno di un terzo del totale (31%), sensibilmente più giovani rispetto agli italiani e prevalentemente di sesso femminile.
La modalità di trasmissione principale (90% nel 2018) è quella sessuale. Il 50% di tutti i casi è dovuto a trasmissione eterosessuale e purtroppo la percezione del rischio tra gli eterosessuali è molto bassa: solo il 14% dei sieropositivi l’ha dichiarata come motivazione del test di diagnosi.

Le persone giunte tardi alla diagnosi lo scorso anno sono state 132: il 60% dei nuovi casi; in particolare, al momento della diagnosi il 37% delle persone era già in Aids o in una fase molto avanzata dell’infezione. I residenti in Emilia-Romagna che hanno sviluppato la malattia conclamata, quindi l’Aids, sono stati 47 nel 2018 (61 nell’anno precedente). «La diagnosi precoce – spiega la Regione – consente di attivare tempestivamente cure efficaci, invece il 60 percento delle persone che scoprono per la prima volta di essere sieropositive lo fa nella fase avanzata dell’infezione, o quando è già in Aids conclamato».

Per questo la Regione continua a insistere sulla necessità di informare e sensibilizzare i cittadini, e lo fa con la campagna “Proteggersi sempre, discriminare mai”: comunicazione social, manifesti, video per coniugare l’attenzione alla prevenzione con l’impegno a contrastare il pregiudizio nei confronti delle persone sieropositive o malate di Aids. Al suo fianco ci sono le Aziende sanitarie e le associazioni di volontariato, che per l’1 dicembre hanno programmato iniziative e incontri su tutto il territorio.

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