Nel primo mese dell’anno polveri sottili oltre i limiti in media un giorno su due

Per il Pm10 il 2020 è iniziato con numeri peggiori dei due precedenti. Le centraline Arpae hanno registrato picchi fino al doppio della soglia consentita di 50 microgrammi/mc. Già raggiunta la metà di sforamenti giornalieri ammessi in un anno intero. E le misure di emergenza sono scattate più volte

Smog Blocco AutoPer 17 dei primi 29 giorni del 2020 la centralina dell’agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpae) installata in via Zalamella a Ravenna per misurare i livelli di polveri sottili nell’aria (chiamate scientificamente Pm10) ha registrato una media superiore a 50 microgrammi per metro cubo, la soglia di inquinamento atmosferico ritenuta accettabile dalla legge. Più di un giorno su due. I picchi nelle giornate del 15 e 16 gennaio quando il numero sul display ha raggiunto il doppio del consentito. Dati in peggioramento rispetto agli ultimi due anni: 11 sforamenti nei primi 22 giorni del 2019 e 9 sforamenti nei primi 28 del 2018.

CaminettoÈ andata un po’ meglio nelle altre centraline presenti provincia per la rete Arpae (in tutto 47 in regione): nel periodo 1-21 gennaio ci sono stati 11 sforamenti in via Caorle a Ravenna, 8 a Cervia, 5 a Faenza (la stazione di Alfonsine non rileva le Pm10). E poi ci sono le cosiddette stazioni locali: gestite secondo le procedure del sistema Arpae ma collocate sul territorio con l’obiettivo di valutare eventuali impatti sulla qualità dell’aria prodotti, nelle aree circostanti, da specifiche fonti di emissione come impianti industriali e altre infrastrutture. I dati rilevati sono quindi indicativi della sola realtà locale monitorata, a differenza di quelli rilevati dalle stazioni della rete regionale di monitoraggio, collocate in modo tale da rappresentare l’intero territorio provinciale. In zona Rocca Brancaleone 12 sforamenti e 13 al porto.

Numeri di cui si percepisce ancora di più il peso se si tiene conto che il protocollo aria integrato regionale (Pair 2020, vedi box in pagina) fissa a 35 il massimo di giornate di sforamento in un anno. Nel 2019 Ravenna ha superato abbondantemente il limite totalizzando complessivamente 51 sforamenti alla centralina di via Zalamella. Erano stati 22 nel 2018 ma 53 nel 2017 (elaborazioni Legambiente).

Ciminiere FumoE così siamo nel 2020 da meno di un mese e sono già scattate due volte le cosiddette misure emergenziali nei comuni dell’Emilia-Romagna con più di trentamila abitanti. I bollettini emessi ogni lunedì e giovedì entro le 11 (consultabili sul sito web dell’Arpae) indicano se devono essere attivate le misure emergenziali (bollino rosso) a partire dal giorno successivo fino al giorno di controllo seguente compreso e vengono attivate in tutti i comuni Pair della provincia nella quale si sono verificati i superamenti. Le misure emergenziali si attivano quando viene superato il limite di Pm10 nei tre giorni precedenti a quello di controllo (considerando il valore peggiore registrato tra le stazioni di un territorio provinciale) e le previsioni per il giorno di controllo e per quello successivo confermano il superamento della soglia di legge (previsione basata sulla valutazione degli operatori Arpae, che si avvalgono di diversi strumenti modellistici e previsionali). Le misure emergenziali sono limitazioni più stringenti delle solite: divieto di circolazione esteso anche ai motori diesel euro 4, temperatura negli ambienti domestici da 19 a 17 gradi e limiti all’uso di stufe e camini. Il 21 gennaio sono state revocate le misure emergenziali che hanno riguardato tutte le province emiliano-romagnole tranne Forlì-Cesena.

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