Al via il 1° ottobre le misure anti-smog: stop anche ai mezzi diesel euro 4

Il piano è in vigore in provincia nei comuni di Ravenna, Faenza e Lugo. Tutti i dettagli

Smog

“Allentare la presa dello smog sulle città dell’Emilia-Romagna – si legge in una nota della Regione –, sostenendo misure per la mobilità sostenibile e limitando la circolazione dei veicoli più inquinanti, per una battaglia a tutela della salute delle persone e dell’ambiente”. Che passa, nel primo caso, dal bus gratuito per gli abbonati al sistema ferroviario regionale, gli eco-bonus fino a 10 mila euro per la rottamazione dei veicoli commerciali diesel fino a euro 4 e il contributo di 191 euro annui (il costo del bollo) per tre anni per chi acquista un’auto ibrida. E nel secondo dagli stop, in vigore da lunedì 1^ ottobre a domenica 31 marzo, ai mezzi dal maggiore impatto ambientale: ciclomotori pre-euro, benzina fino all’euro 1, diesel euro 1, 2, 3 e 4. Una misura, quest’ultima, in vigore nel territorio dei 30 Comuni della regione che hanno aderito al Piano aria integrato regionale (Pair 2020) – tra cui, nella nostra provincia, Ravenna, Faenza e Lugo – adottata “tenendo però conto e tutelando le necessità quotidiane delle persone, delle famiglie e di chi lavora”, scrive la Regione in una nota inviata alla stampa. Saranno infatti esentati dal divieto, fra gli altri, e potranno quindi circolare con qualsiasi mezzo possiedano i lavoratori turnisti, chi si sposta per motivi di cura, assistenza, emergenza, chi accompagna figli e bambini a scuola, così come i meno abbienti, visto che potrà circolare il singolo guidatore con Isee annuo fino a 14mila euro. Così come il via libera riguarderà i mezzi alimentati a metano, Gpl, elettrici e ibridi e quelli con più di 3 persone a bordo qualunque sia il tipo di alimentazione. Oltre a numerose altre deroghe, fra cui quelle per le imprese.

Misure che hanno anche lo scopo di sensibilizzare i cittadini rispetto al tema della lotta all’inquinamento, sempre di più un’emergenza, con le polveri sottili che sforano i limiti di legge soprattutto nei mesi autunnali e invernali. “Lotta all’inquinamento che è una priorità per la Regione Emilia-Romagna – continua la nota inviata da Bologna –, entrata due settimane fa a San Francisco nel gruppo di vertice dell’Under2Coalition, l’alleanza internazionale contro il cambiamento climatico che conta ormai 206 Paesi, Regioni e Governi territoriali impegnati nel taglio alle emissioni in atmosfera».

A livello interregionale è dello scorso anno l’accordo di Bacino Padano che vede unite Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto nell’adozione di misure comuni di contrasto allo smog e alle polveri sottili.

Infine, a livello regionale, l’Emilia-Romagna ha adottato, senza voti contrari in Assemblea legislativa, il nuovo Piano aria integrato (Pair 2020) che prevede una serie di limitazioni sia alla circolazione dei veicoli che per il riscaldamento domestico.

Le misure in vigore dal 1^ ottobre
Da lunedì scatterà quindi il blocco alla circolazione anche a Ravenna, Faenza e Lugo degli autoveicoli veicoli diesel fino all’euro 4, benzina fino all’euro 1 e i ciclomotori pre-euro. I divieti si applicano in via ordinaria dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle 18,30, e nelle domeniche ecologiche e si estendono alle altre domeniche in caso di superamento per più di 4 giorni dei livelli di pm10 nell’aria.

Confermate inoltre le restrizioni già in vigore nel 2017 per i camini più vecchi, e cioè quelli aperti tradizionali (senza sportello a chiusura della sede di fiamma), le stufe o “caldaiette” con efficienza energetica inferiore al 75%, ossia quelle meno efficienti e più inquinanti, di classe “1 stella”. Il divieto si applica però solo per l’uso riscaldamento e solo nelle abitazioni dotate di sistemi alternativi per riscaldare gli ambienti, e, nel caso, solo nelle aree situate sotto i 300 metri di altitudine. Sono esclusi i Comuni montani per il loro intero territorio.
Dunque, se in casa non ci sono altri tipi di impianti di riscaldamento i caminetti possono sempre essere accesi e utilizzati. Lo stesso vale per cucinare cibi o per fini commerciali: nessun rischio di spegnimento per pizzerie, ristoranti, barbeque.

Non sono previsti divieti nemmeno per gli impianti a biomassa (legna o pellet) di classe 2 stelle o superiore (la classe di appartenenza è indicata nella documentazione fornita dal costruttore e consegnata all’acquisto), che comprendono la stragrande maggioranza di quelli recenti o di nuova installazione come quelli acquistati con il contributo del Conto termico nazionale, che incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni.

I provvedimenti emergenziali
In caso di sforamento dei limiti di pm10 per 4 giorni consecutivi, nei  Comuni in cui si applica il Pair 2020 sono previste specifiche misure emergenziali: oltre all’estensione alle domeniche del blocco della circolazione dei veicoli fino all’euro 4, scatteranno inoltre il divieto di utilizzo di stufe a biomassa legnosa con prestazioni emissive fino alla classe 2 stelle, sempre in presenza di impianti alternativi; l’obbligo di abbassare a 19 gradi il riscaldamento nelle case e uffici e a 17 gradi nelle attività produttive e artigianali e il divieto di combustione all’aperto e di spandimento dei liquami zootecnici. A queste misure si aggiungono il potenziamento dei controlli e il divieto di sostare in strada con il motore acceso.

Dopo 10 giorni consecutivi di superamento, invece, il divieto di utilizzo di stufe a biomassa legnosa viene esteso anche alla classe energetica 3 stelle. Le misure emergenziali restano in vigore fino al primo giorno di aggiornamento del bollettino (il primo lunedì o giovedì successivo al giorno del blocco) e sono prorogate automaticamente se i livelli di inquinamento rimangono superiori alla soglia.

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