A Cervia un aquilone per Zaky: «Per far volare Patrick fuori dalla prigione»

Con il disegno di Gianluca Costantini. La lettera dello studente alla famiglia

Amnesty Ravenna Aquilone ZakyFar volare Patrick Zaky fuori dalla prigione. Questo il senso dell’iniziativa di Cervia a sostegno del giovane attivista per i diritti umani detenuto da sette mesi nelle carceri egiziane. Un aquilone con il disegno (realizzato dall’illustratore ravennate Gianluca Costantini) dello studente dell’Alma Mater di Bologna avvolto da un filo spinato si è librato sulla spiaggia di Tagliata.

L’evento è stato organizzato da Amnesty International Italia, Articolo 21 e Festival dei diritti umani a cui hanno aderito anche altre associazioni.

Aquilone AmnestyNel corso della conferenza stampa Giulia Groppi di Amnesty International Italia ha elencato le trattative commerciali e militari in corso tra Italia ed Egitto e ha detto: «Con che coraggio l’Italia porta avanti tranquillamente tutte queste trattative quando l’Egitto da quattro anni si rifiuta di collaborare per la ricerca della verità su Giulio Regeni e tiene in carcere Zaky? Questi i quesiti che abbiamo posto al governo. Crediamo debba esserci un cambio di rotta».

«L’appello al governo è di non trattare con i fascisti» – ha aggiunto Donato Ungaro di Articolo 21, per il quale «con chi rientra nella categoria dei dittatori non si può trattare».

L’unica colpa di Zaky, ha detto il direttore del Festival dei diritti umani, Danilo De Biasio, «è di aver scritto che in Egitto non esistono i diritti umani. E la prova è il fatto che per averlo scritto è finito in galera».

L’aquilone girerà per altre città, tra le prossime ci sono Marzabotto, Conselice e Perugia.

Nel corso della stessa giornata di ieri, 12 settembre, gli attivisti della campagna “FreePatrick” hanno informato che «Patrick ha scritto alla famiglia e ai suoi amici in Egitto per sapere come stanno e per rassicurarli sul suo stato di salute, e mandare il suo amore agli amici di Bologna e di Granada».

Nella missiva Patrick «si augura che la fortuna lo assista nella sua prossima udienza, in modo da poter riguadagnare la libertà».

Nella nuova lettera Patrick ha chiesto anche ai familiari «la data della prossima udienza». La famiglia, si legge sempre nel messaggio sul social network, «ha potuto lasciargli del cibo e dei prodotti per l’igiene nel luogo in cui è detenuto ed è stata rassicurata sul suo stato di salute attraverso una lettera ricevuta dalla prigione di Tora».

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