In libreria una graphic novel su Zaki disegnata dal ravennate Costantini Seguici su Telegram e resta aggiornato Il 3 febbraio esce “Una storia egiziana” realizzato dall’attivista e disegnatore con i testi della giornalista Laura Cappon È del ravennate Gianluca Costantini, fumettista e storico collaboratore di R&D, la mano che illustra “Una storia egiziana”, la graphic novel con i testi della giornalista Laura Cappon in uscita il 3 febbraio per Feltrinelli Comics, con il patrocinio di Amnesty International Italia, con il racconto della vicenda umana e giudiziaria di Patrik Zaki. Il 30enne egiziano, studente dell’università di Bologna, è stato rilasciato dal carcere al Cairo a dicembre 2021 dopo 22 mesi di detenzione preventiva con le accuse di istigazione alla violenza, alle proteste, al terrorismo e gestione di un account social che punta a minare la sicurezza pubblica. Il volume firmato Cappon-Costantini arriverà in libreria due giorni dopo la prossima udienza prevista l’1 febbraio, che dovrà decidere le sorti del giovane. Zaki infatti è stato scarcerato ma non assolto. «Grazie per la dedizione e l’impegno che avete dedicato al mio caso e per essere stati la mia voce – è il commento di Zaki che si legge sul sito dell’agenzia Ansa per ringraziare gli autori del libro –. L’arte e la letteratura sono un’ancora di salvezza per molti detenuti politici che altrimenti verrebbero dimenticati. Vorrei ringraziare Gianluca e Laura per il loro attivismo negli ultimi due anni e per il loro sostegno. Spero che continuino a usare il loro talento per liberare altri prigionieri di coscienza». Cappon è giornalista esperta di vicende egiziane, Costantini è attivista e fumettista, nonché autore dell’immagine più iconica e diffusa di Patrick Zaki. La vicenda narrata dagli autori inizia proprio a partire da quel 7 febbraio 2020, quando lo studente egiziano, iscritto a un master in Studi di genere all’Università di Bologna e collaboratore di Eipr, l’Egyptian Initiative for Personal Rights, viene fermato dalla polizia egiziana all’aeroporto del Cairo, mentre sta tornando a casa. Per lui i capi d’accusa sono cinque e tutti gravissimi. Le prove sarebbero dieci post pubblicati su Facebook che inciterebbero alla rivolta, ritenuti però non autentici dagli avvocati dello studente. «Cappon e Costantini – si legge dal sito dell’Ansa – si concentrano sul dramma personale e i risvolti politici di questa storia (non mancano ovviamente i riferimenti anche all’uccisione di Giulio Regeni), spiegando anche molti dettagli sui mezzi e gli espedienti giuridici usati dalla dittatura di Abdel Fattah el-Sisi nel perseguire dissidenti e attivisti (si conta che siano almeno 60.000 i detenuti politici). Ma grande parte è occupata dal racconto emozionante dell’unico sostegno a cui Patrick ha potuto appigliarsi nel corso di questi due anni, quello della sua famiglia e degli amici, molti dei quali attivisti come lui, e quello di una incredibile mobilitazione internazionale da parte di intellettuali, politici, giornalisti e associazioni umanitarie e di tantissimi cittadini, tra cui una marea di giovani. Una campagna di grande impatto, che ha fatto il giro del mondo e in cui l’Italia è stata in prima linea». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Costantini ha videochiamato Zaki: «Speriamo non ci sia più bisogno di disegnarlo» C'è una quercia "pericolante", il Comune di Ravenna chiude una scuola materna Cade dal camper durante una manovra del marito in un parcheggio, muore una 71enne Seguici su Telegram e resta aggiornato