Una domenica di vaccino anti (papilloma) virus per 350 dodicenni al Cmp di Ravenna

L’Ausl: «Efficace, ben tollerato e molto sicuro». Obiettivo: eliminare il cancro del collo dell’utero»

Vaccini ObbligatoriLa Pediatria di Comunità  ha voluto dedicare una domenica alla vaccinazione per sensibilizzare i genitori e gli adolescenti sul tema della prevenzione dell’infezione da papilloma virus (HPV), un gruppo di virus molto diffusi che infettano l’apparato genitale femminile e maschile.

Domenica 28 febbraio l’attività vaccinale si svolgerà per l’intera giornata e in conformità con tutte le normative di sicurezza previste, presso la sede del Cmp di Ravenna  e coinvolgerà 350 dodicenni di Ravenna e Russi. Per i restanti coetanei del nostro ambito provinciale l’offerta prosegue con la stessa modalità di chiamata e si svolge nei giorni infrasettimanali presso tutti i centri vaccinali della Pediatria di Comunità, ma non è esclusa la possibilità di estendere questa iniziativa anche alle altre sedi.

Il vaccino anti HPV è un vaccino che può prevenire circa il 90 % dei tumori del collo dell’utero, intorno all’80% degli altri tipi di tumori HPV correlati e il 100% dei condilomi. Della vaccinazione traggono vantaggio sia le femmine che i maschi.

Il vaccino è efficace nel prevenire l’infezione, non nel curarla: è quindi opportuno somministrarlo prima del possibile contatto con il virus. Peraltro la sua efficacia è maggiore se eseguito precocemente. Per questi motivi la vaccinazione non andrebbe posticipata. Se il vaccino viene somministrato entro i 14 anni, il ciclo di base prevede due dosi a distanza di sei mesi. A oggi non è prevista alcuna dose di richiamo dopo il ciclo di base.

Oltre che efficace – si legge nella nota dell’Ausl –, «il vaccino è anche ben tollerato e molto sicuro; la sua composizione garantisce infatti che non possa provocare l’infezione».

L’adesione alla vaccinazione anti HPV nel nostro territorio raggiunge l’80% circa della popolazione delle ragazze e ragazzi, una percentuale molto alta (rispetto ai dati nazionali e anche regionali) che testimonia la grande attenzione rivolta al problema dalle famiglie e dal personale sanitario impegnato nella promozione (pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, ginecologici, personale dei centri vaccinali).

L’Oms stima che eliminare il cancro del collo dell’utero è un obiettivo ambizioso ma fattibile a condizione che vengano messe in atto alcune strategie, tra cui fare in modo che almeno il 90 % delle ragazze con meno di 15 anni siano vaccinate contro l’HPV entro il 2030.

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