Esposto in procura contro la chiusura delle scuole e la quarantena di classe

Intanto il 9 maggio torna la manifestazione in piazza Kennedy. Raccolte 1.880 firme

Scuola Dad Protesta Piazza KennedyIl 9 maggio in piazza Kennedy a Ravenna è prevista una nuova manifestazione per la scuola in vista dell’audizione del 10 maggio in consiglio comunale per discutere la petizione che ha raccolto 1.880 firme.

Intanto un gruppo di genitori di diverse province dell’Emilia-Romagna (Ravenna, Rimini, Bologna, Modena) ha depositato un esposto/denuncia presso la Procura di Bologna per portare l’attenzione degli investigatori sulle responsabilità penali ipotizzate dagli esponenti “relativamente ai provvedimenti di chiusura delle scuole (soprattutto superiori) in E-R, nonché sulle conseguenze negative che la DaD ha provocato in bambini e adolescenti”.

Gli esponenti censurano inoltre «il precedente e l’attuale protocollo sanitario che in caso di un alunno positivo impone la quarantena a tutta la classe (anche con tampone negativo) e che individua tutti compagni di classe come contatti stretti a differenza dei docenti e degli altri lavoratori che, con distanziamento e mascherina, a differenza degli studenti, non sono contatti stretti e possono rientrare in servizio a seguito di un tampone negativo».

Il ricorso all’esposto è stato supportato dai Comitati della Regione E-R aderenti alla Rete Nazionale Scuola in Presenza e presenti sulla quasi totalità del territorio regionale emiliano-romagnolo.

I firmatari dell’esposto contro ignoti puntano il dito contro i provvedimenti emanati dalla Regione Emilia-Romagna «che hanno determinato una forte compressione e la violazione del diritto all’istruzione in presenza costituzionalmente garantito».

«La chiusura prolungata delle scuole superiori – si legge in una nota dei promotori – ha determinato un incremento negli adolescenti di disturbi di tipo alimentare e psicologico, di atti di autolesionismo, oltre ad abbandono scolastico e calo delle conoscenze fino al 50%. È ormai noto che i danni derivanti dalla chiusura delle scuole nei confronti di adolescenti e pre-adolescenti, da un anno reclusi in DaD, siano di gran lunga superiori rispetto ai vantaggi in termini di contenimento del contagio».

Nell’esposto vengono analizzati anche i dati dei contagi: «Analizzando la percentuale dei casi suddivisi per età dall’inizio dell’epidemia e negli ultimi 30 giorni (antecedenti il 19.04.2021) si nota come per la fascia di età scolare 10-19 anni sia rimasta invariata al 11%».

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