«5 euro di benzina e caffè con Satispay: ecco come ho vinto il super Cashback»

Parla un ravennate tra i primi 100mila in Italia nella classifica dell’iniziativa voluta dal Governo Conte, che otterrà un bonus di 1.500 euro

Tra i “fortunati” 100mila in tutta Italia che riceveranno il super cashback di Stato da 1.500 euro c’è anche (almeno) un ravennate.

Si tratta dell’iniziativa fortemente voluta dall’ex premier Conte per eliminare l’uso del contante nel nostro Paese e incentivare l’utilizzo dei pagamenti digitali. Una sorta di rimborso che – dopo quello di Natale – permette di ricevere il 10 percento delle spese effettuate tramite pagamenti digitali in sei mesi (dal 1° gennaio a fine giugno), per un massimo di 150 euro. E, solo ai 100mila che hanno effettuato più transazioni in tutta Italia, un bonus appunto di 1.500 euro.

Tra questi, come detto, Alberto (nome di fantasia), che incontriamo per un’intervista, app Io sullo smartphone (quella della pubblica amministrazione necessaria per partecipare al “concorso”) alla mano.

Cashback OkCome sei arrivato in classifica?
«94.359esimo (come si vede dalla foto qui a fianco, ndr) con 794 transazioni effettuate in sei mesi (7 in più del 100millesimo, ultima soglia per ottenere il bonus, ndr)».

Quando hai deciso di puntare al superbonus?
«Ho partecipato al cashback di Natale (che garantiva anche in quel caso un massimo di 150 euro di rimborso, ndr) e poi ho continuato, dicendomi: “proviamo e vediamo come va”».

Come sei riuscito a farla andare bene?
All’inizio bastavano 4-5 transazioni al giorno per restare nelle parti alti della classifica. Usavo la carta di credito, Satispay e ho dato il bancomat a mia moglie».

Sempre e solo pagamenti digitali, quindi. Ti guardavano male, in certi negozi?
«Li ho utilizzati tutte le volte che potevo. Dal fruttivendolo anche per tre banane, per dire, al bar per un caffè. Qualche volta qualcuno mi guardava male, sì, con la conseguenza che non ho più frequentato il suo locale».

È stato difficile mantenere certi ritmi?
«Inizialmente no, ma nell’ultimo mese e mezzo è diventato sinceramente assurdo. Nell’ultima settimana per restare tra i primi 100mila sono stato costretto a fare anche una ventina di operazioni al giorno. Mio padre, che era anche lui in corsa per il super bonus, alla fine ha dovuto mollare».

Hai fatto “pazzie”, per restare nei primi posti?
«Diciamo che appunto negli ultimi giorni bisognava inventarsi qualcosa. Ho fatto benzina da 5 euro, evitando i rifornimenti da pochi centesimi, perlomeno. Quando facevo la spesa, anziché farla tutta in una volta ho perso del tempo per andare in più negozi. Uscivo per comprare un bagnoschiuma. O una matita».

Credi che il tuo tenore di vita ti abbia aiutato a raggiungere l’obiettivo?
«No, non è un’iniziativa per ricchi. Alla fine con una media di 5 operazioni al giorno si riusciva ad arrivare tra i primi centomila. Anche cinque operazioni da 1 euro, appunto».

Credi sia un’iniziativa da riproporre?
«Il meccanismo è interessante, la gente si è abituata a pagare con le carte e i mezzi digitali e i negozianti si sono adeguati. È stata una spinta verso una modernizzazione della società. Per me è molto comodo, continuerò a sfruttare i pagamenti digitali. Ma la formula studiata in questo modo è assurda, come dicevamo. Forse bisogna pensare a mettere un tetto minimo per ogni transazione, o comunque a qualche aggiustamento».

Come utilizzerai i 1.500 euro?
«Diciamo che mi sono pagato la bici da corsa che ho comprato qualche mese fa, l’obiettivo era un po’ quello…».

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