
Sono 16 gli impianti sportivi pubblici danneggiati dalla alluvione in provincia di Ravenna per un totale provvisorio di 12 milioni di euro di danni.
Il dato emerge da una prima stima dell’impatto che l’alluvione del maggio scorso ha avuto sulla rete dell’impiantistica sportiva regionale (135 gli impianti danneggiati in Emilia-Romagna per un conto di 24 milioni), che è stata presentata oggi (22 giugno) alla Conferenza regionale sullo Sport, l‘organo consultivo della Regione per la promozione e la programmazione delle attività sportive, riunita alla presenza del Capo della segreteria politica della Presidenza di Giunta, Giammaria Manghi.
«Far ripartire al più presto le attività sportive nelle zone colpite dall’alluvione è un obiettivo a cui abbiamo iniziato a lavorare fin da subito – sottolinea il presidente della Regione Stefano Bonaccini -. Per questo, oltre all’importante interlocuzione con il Ministero, i Comuni e gli Enti locali, è fondamentale il dialogo con le istituzioni sportive e gli enti di promozione dello sport per individuare insieme le priorità per ripartire. Recuperare gli impianti significa salvaguardare lo sport di base e quegli spazi di socialità che molto importanti per le comunità. Senza dimenticare le tante persone che vivono di sport, e che in questo momento vedono a rischio il loro posto di lavoro».
Il lavoro di ricognizione, che proseguirà, ha l’obiettivo di quantificare con precisione i danni e di descrivere dettagliatamente la situazione, Comune per Comune.
I sopralluoghi sul territorio, i colloqui con i sindaci e con gli amministratori locali delegati, e i confronti con le Federazioni e gli Enti di promozione sportiva hanno evidenziato un quadro di danni ingenti che hanno riguardato sia gli impianti veri e propri (campi in erba, campi sintetici, superfici in parquet ecc.) che hanno bisogno di un totale rifacimento, sia gli impianti di natura tecnica, in particolare quelli elettrici e di illuminazione.
Si segnalano, inoltre, danni alle attrezzature e ai materiali sportivi (porte, canestri ecc.) e danni generali alle strutture a causa del deposito di uno strato fangoso sulle superfici.
Il Dipartimento per lo sport ha già stanziato 5 milioni di euro per i primi interventi legati all’emergenza, soprattutto per liberare gli impianti dal fango, mentre i prossimi stanziamenti saranno destinati a ripristinare, dove possibile, la funzionalità degli impianti e, dove necessario, la loro ricostruzione.