Rimosse le bandiere della Pace dalla sede: «Ora vogliamo una riflessione politica»

Alla base dell’imposizione, una segnalazione sulla scarsa distanza tra gli inni pacifisti e i vessilli istituzionali

Casa Delle Donne

Sono state rimosse le bandiere inneggianti alla “Pace” e al “Cessate il fuoco” dal balcone della sede delle Casa delle Donne, in via Maggiore 120. A raccontarlo sui social è la stessa associazione, attraverso un post Facebook che ripercorre la vicenda.

La chiamata da parte del Comune è arrivata nella mattinata di lunedì 16 settembre, per avvisare l’associazione a cose fatte della rimozione degli striscioni. La motivazione riguarderebbe l’impossibilità di affiancare quel tipo di insegna al blocco al blocco delle bandiere istituzionali di Europa, Italia e Comune.

Gli striscioni pro-pace però si trovavano lì dallo scorso ottobre, e alla richiesta del perché il provvedimento sia arrivato dopo quasi un anno, dal Comune informano dell’arrivo di una segnalazione in merito all’esposizione di questi simboli, di cui si vuole mantenere però l’anonimato.

Le coordinatrici chiedono quindi il permesso di appendere le bandiere lontane dal balcone, sulle finestre, in teoria di pertinenza dell’associazione. Il permesso viene accordato, e le bandiere vengono disposte sotto le vetrate (come in foto) venerdì 20 settembre.
Il giorno successivo, nel pomeriggio, arriva una nuova telefonata dal Comune, con il sollecito di rispettare la nota della Prefettura inviata. Si tratta di una lettera datata 19 gennaio 2023, indirizzata al Sindaco del Comune di Ravenna e per conoscenza alla consigliera Veronica Verlicchi Capogruppo consigliare La Pigna, in cui il Prefetto invita il Comune a trovare una diversa collocazione alla bandiera della pace distante dai vessilli istituzionali, in modo da rispettare il rango e la dignità delle bandiere nazionale, europea e comunale. Secondo quanto ricostruito dalle coordinatrici della Casa delle Donne quindi, la richiesta potrebbe provenire proprio dalla consigliera che, tramite l’organo della prefettura avrebbe sollecitato il Comune e di conseguenza dato il via alla rimozione.
Oggi le bandiere sono state nuovamente abbassate «non perchè siamo particolarmente obbedienti, ma perché a questo punto vogliamo aprire una riflessione che però non scivoli nei tecnicismi delle pertinenze e dei centimetri di distanza di una bandiera dall’altra», si legge sul blog dell’associazione, che dichiara di stare ancora cercando l’autorizzazione necessaria per l’esposizione delle bandiere, senza che vengano forniti chiari riferimenti su a chi richiederla. «Vogliamo aprire una riflessione politica – continuano dall’associazione -. Perchè questa vicenda è tutta politica. Alla soglia di una guerra mondiale e nucleare il blocco delle bandiere istituzionali non ha più sopportato la vicinanza dell’idea di un mondo di pace. Del resto è di pochi giorni fa l’approvazione della Camera dei deputati del Del 1660 che inasprisce con dispositivi violenti e repressivi ogni forma di espressione di dissenso compresa la “propaganda” delle lotte considerata “terrorismo della parola”. Ci viene quindi da pensare che le parole pace e cessate il fuoco siano considerate terrorismo».
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