Un dossier per salvare i pini di Lido di Savio. Ricorso al giudice di 71 cittadini

Presentati studi di esperti. Stimati in 200mila euro all’anno i benefici che si andrebbero a perdere

Pini Lido Di Savio

I pini di Lido di Savio in viale Romagna

Oltre 70 cittadini  che risiedono o hanno interessi a Lido di Savio (esercenti, proprietari di seconde case e di esercizi commerciali, turisti abituali) hanno deciso di fare ricorso al giudice civile contro l’abbattimento di 49 esemplari di pino domestico in viale Romagna previsto nell’ambito dei lavori del Parco Marittimo. I cittadini – sostenuti dal gruppo “Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna”, che nei mesi scorsi hanno raccolto allo scopo duemila firme, con la collaborazione di Wwf e Italia Nostra – sono stati seguiti dall’avvocata Virginia Cuffaro, del Foro di Torino. Il ricorso è stato sottoscritto ai sensi dell’articolo 700 del Codice di Procedura Civile.

«Il diritto all’ambiente – si legge in una nota inviata alla stampa dal comitato – è infatti nel novero dei diritti fondamentali della persona, anche alla luce delle recenti integrazioni dell’articolo 9 della Costituzione. Le manomissioni all’integrità dell’ambiente portano inevitabilmente a conseguenze negative sulla salute. Basti solo pensare all’innalzamento delle temperature: quest’estate, tramite strumentazione professionale, sono state misurate le temperature dell’asfalto sul tratto di Viale Romagna già interessato dall’abbattimento e sul tratto che presenta l’alberata ancora intatta, rilevando, rispettivamente, una temperatura di oltre 50 gradi centigradi e una temperatura di 30 gradi centigradi».

Il ricorso si basa su un corposo dossier con report di esperti. «I pini di viale Romagna analizzati da un esperto del massimo livello in Italia, il dottore forestale e arboricoltore Gian Pietro Cantiani, sono risultati essere in buona salute», sottolineano i cittadini. Così, in particolare, scrive iCantiani: «i 49 alberi di pino domestico di Viale Romagna, presentano allo stato attuale, una buona sicurezza fitostatica».

A metterci la faccia anche il dottore forestale Daniele Zanzi – «tra i massimi esperti d’Italia e d’Europa», secondo il comitato -, che ha effettuato un’analisi dei servizi ecosistemici offerti dell’alberata tramite il sistema I-Tree: «i cittadini sarebbero privati di benefici ecosistemici, che si ripercuotono sulla loro salute, quantificabili in quasi 200.000 euro all’anno».

Il dottor Ruggero Ridolfi, medico oncologo ed endocrinologo e membro Isde (Associazione Italiana Medici per l’Ambiente), ha evidenziato invece «la situazione ambientale critica del ravennate e la correlazione tra inquinamento, patologie e benefici della presenza degli alberi», mentre Giuseppe Curina, dottore agronomo ed esperto in piante medicinali, ha redatto una relazione sulle proprietà terapeutiche dei pini.

Sono state poi redatte due relazioni riguardanti la biodiversità e l’avifauna ospitata sui pini, con moltissime specie censite da Marco Dinetti, responsabile Ecologia urbana Lipu e direttore scientifico della rivista “Ecologia Urbana”, e dal naturalista Ivano Togni, del Wwf Cesena, già consigliere del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Alcune di queste specie, si precisa, presentano gradienti di conservazione critici.

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