Aumenta la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti nel comune di Ravenna. La media annua del 2024 per utenze domestiche e non domestiche (110mila in totale) è stata del 79,4 percento, contro il 76 percento del 2023, nel 2019 era il 56 percento. Tutto il territorio comunale è coperto dal sistema di raccolta differenziata da ottobre 2023 quando è stato inserito il centro storico.
I dati sono forniti da Hera, che ha l’appalto del servizio con Ciclat e Formula Ambiente e ricorda il raggiungimento in anticipo dell’obiettivo stabilito dal Piano regionale di gestione dei rifiuti previsto per il 2027.
L’assessore comunale all’Ambiente, Gianandrea Baroncini, ringrazia l’impegno e il senso civico di cittadini, turisti e attività. «Siamo consapevoli che ci sono delle criticità, ma credo sia facilmente comprensibile che un conto è concentrarci per migliorare un sistema che ha raggiunto gli obbiettivi di sostenibilità e un conto sarebbe stato perseverare in ulteriori licenze territoriali in un quadro molto distante dalle attese pianificate che ci relegava costantemente negli ultimi posti delle classifiche regionali sugli impatti ambientali della gestione dei rifiuti urbani».
In tema di rifiuti, l’attualità per Ravenna si chiama Tcp, tariffa corrispettiva puntuale. Dall’1 gennaio 2025 le modalità di raccolta dei rifiuti sono invariate, ma viene calcolato il numero di ritiri del bidoncino grigio indifferenziato con il codice a barre personalizzato, così da consentire una misurazione della produzione di rifiuti non separabili. Ogni utenza ha una soglia di volume annuo di conferimento, calcolata in base a metri quadrati dell’abitazione e numero di componenti del nucleo familiare: chi supera la soglia paga di più. Per questo Hera consiglia di esporre il contenitore dell’indifferenziato solo quando è pieno oppure, se si utilizza il cassonetto Smarty (cassonetto apribile con tessera), di gettare un sacchetto riempito adeguatamente. Per tutto il 2025 i conferimenti di indifferenziato saranno conteggiati, ma non verranno applicati costi aggiuntivi corrispondenti alle eccedenze, cosa che succederà a regime nel 2026.
Dopo tre mesi, però, non vengono comunicati dati provvisori sull’andamendo medio: «I tempi sono ancora prematuri per avere dati consolidati sulle esposizioni dei bidoncini che possano indicare un andamento – dice Baroncini –. Manteniamo monitorata la situazione. Penso potremmo avere qualche dato entro giugno, in previsione della prima bollettazione».
Baroncini fornisce un dato su quanto potrebbe costare l’eccesso di rifiuti indifferenziati: «Come delineato da Atersir in commissione consigliare, il costo dovrebbe essere circa 4-5 centesimi al litro, ossia 1,60-2 euro per un bidoncino da 40 litri come quello che utilizza la stragrande maggioranza delle utenze domestiche».
Conferire più indifferenziato rispetto ai limiti, quindi, diventa un costo per il cittadino. C’è il rischio che il cittadino poco virtuoso finisca per “nascondere” rifiuti indifferenziati tra carta, plastica o altre parti differenziabili. Baroncini fa appello a quella che chiama alleanza di comunità: «Non abbiamo mai negato le fatiche che ha comportato questo percorso in primis per i cittadini, ancora oggi non passa giorno senza che immaginiamo correttivi o proviamo a fare meglio. Detto questo, voglio ribadire che non siamo il primo Comune a passare a Tcp e non saremo nemmeno l’ultimo. Alcune precauzioni le stiamo già ragionando. Ci sono cambiamenti in cui la preoccupazione è legittimamente alta ma chi mediamente ha preso la mano con la gestione dei propri rifiuti, soprattutto in ambito domestico, si è sicuramente reso conto in questi anni che il residuo di indifferenziato è una quota relativamente bassa e sicuramente inferiore rispetto a tutte le altre frazioni riciclabili».
L’altro potenziale rischio è l’abbandono di rifiuti in strada, circostanza di cui stanno aumentando le segnalazioni alle redazioni. Il Comune cerca di lavorare su più piani: quello culturale e di consapevolezza dei servizi disponibili; quello del monitoraggio e pulizia e quello del controllo con sanzioni. «Abbiamo attivato da tempo servizi di pulizia e raccolta dei rifiuti abbandonati, sia di piccola pezzatura, come i sacchetti, sia più voluminosi come mobili o elettrodomestici. In particolare in centro storico le postazioni più critiche vengono pulite due volte al giorno, mentre nei quartieri residenziali fino a tre volte a settimana. Sui circa trentamila interventi annui di raccolta dei cosiddetti ingombranti, solo poco più del 10 percento riguarda abbandoni, mentre la maggior parte sono raccolte su appuntamento». Il nucleo ambientale della polizia locale opera sia in presenza che con l’utilizzo di foto trappole e telecamere: «Nel 2024 sono state elevate 424 sanzioni».