Giornalismo d’inchiesta: va a tre donne il premio del Gruppo dello Zuccherificio

Ecco gli articoli scelti dalla giuria e che verranno premiati nell’ambito
del festival Il Grido della Farfalla, a Ravenna, il 18 settembre  

Mercoledì 31 agosto i giurati della V edizione del premio Gruppo dello Zuccherificio per il giornalismo d’inchiesta si sono incontrati a Bologna, ospiti del collettivo Làbas e hanno decretato i vincitori tra le inchieste inviate da tutta Italia, spesso incentrate su temi legati alla criminalità organizzata.

Il primo premio è andato alla giornalista friuliana (ora a Roma) Floriana Bulfon per l’inchiesta dal titolo “Pedofili impuniti, quei bambini senza giustizia per un vuoto legislativo”, pubblicata da L’Espresso anche a questo link.

Secondo premio alla milanese Emanuela Zuccalà per “Mutilazioni genitali, una barbarie per 125 milioni di donne”, pubblicato su Io Donna (a questo link)

Terza un’altra giornalista milanese, Rosy Battaglia, con l’inchiesta pubblicata su Donna Moderna dal titolo “L’inquinamento uccide i nostri figli: le denunce delle mamme d’Italia”, a questo link.

Tra i tanti lavori ricevuti, ce n’è uno poi che ha attirato l’attenzione di tutti i membri della giuria e che è stato ritenuto meritevole di una menzione speciale. Si tratta di Abdoul Kone con “L’estate in cui ho scoperto di non avere diritti”.

Nei prossimi giorni usciranno le motivazioni. La premiazione avverrà il 18 settembre, all’interno dell’ottava edizione del Grido della Farfalla, festival dell’informazione libera, a Ravenna.

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